domenica 15 novembre 2020

PANDEMIA: UNA SCONCERTANTE IMPREPARAZIONE … (terza parte)

Nelle ultime settimane la diffusione dei contagi da covid-19 dimostra l'arrivo di una 
seconda ondata”, come era stato ampiamente previsto e come era facilmente prevedibile.
Già da agosto-settembre alcune aree (tra cui proprio la provincia spezzina) avevano registrato una forte ripresa della diffusione del contagio da covid-19 (vedere questo post: QUI), ma piano piano la diffusione del covid-19 si è generalizzata, investendo anche le aree del Centro-Sud fortunatamente risparmiate dalla “prima andata”: “12 regioni al giorno 11/11/2020 avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI. Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni/PPAA hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è salito da 1.939 (01/11) a 3.081 (11/11); mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 18.902 (01/11) a 29.444 (11/11)” (Report n. 26 al 11/11/2020).
Al 13/11/2020 i dati confermano un sostanziale peggioramento: +40.902 nuovi casi con un totale di attualmente contagiati pari a 663.926 che portano il totale dei contagiati dall’inizio a 1.107.303; +1.041 ricoverati con sintomi per un totale di attualmente ricoverati pari a 30.914, di cui +60 nuovi ricoverati in terapia intensiva con un totale di 3.230 degenti; +550 nuovi decessi con un totale di 44.139 morti (Bollettino del 13/11/2020).

sabato 7 novembre 2020

LA SANITÀ SPEZZINA NELLA PANDEMIA (terza parte)

La pandemia da covid-19 ha inevitabilmente posto al centro dell’attenzione generale il funzionamento e la tenuta istituzionale e organizzativa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN); a partire dal febbraio 2020 fino ad oggi sono però emerse notevoli criticità, tra le quali per esempio: le strutture obsolete; gli organici ridotti; le diverse problematiche dell’assistenza ospedaliera e di quella territoriale; l’eccessivo ricorso all’ospedalizzazione in assenza di una efficace assistenza territoriale; la scarsità di mezzi e dispositivi essenziali (es. ventilatori polmonari nelle terapie intensive); gli operatori sanitari a volte privi di mezzi e sistemi di sicurezza; i ricorrenti conflitti tra il livello nazionale e quello regionale; la disomogeneità territoriale organizzativa e gestionale dei vari Servizi Sanitari Regionali (SSR); le confusioni nelle indicazioni comportamentali e nella messa in atto di misure per rilevare e/o impedire il contagio.
In questo “problematico contesto” gli operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici, OSS, ecc.) hanno dovuto supplire con il proprio impegno personale alle carenze organizzative e alla confusione gestionale, assistendo i pazienti “al meglio” delle proprie possibilità.   
Gli esponenti dei vari partiti/movimenti/gruppi si sono divisi principalmente in base alla loro collocazione al governo nazionale, regionale e comunale e, conseguentemente, le critiche o le giustificazioni spesso sono state improntate a pura “propaganda partigiana”, con una totale assenza di capacità di analisi, di riflessione sui dati, di proposta dei rimedi e di lungimirante programmazione del futuro.

sabato 24 ottobre 2020

ENNESIMO RECORD PER IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO (decima parte)

La pandemia da covid-19 sta nuovamente sviluppandosi, dopo un periodo di calo avvenuto nell’estate, ha avuto una recrudescenza già ad agosto, in espansione a settembre e in progressivo sviluppo a ottobre; insomma, il virus non se n’è mai andato, anzi la preoccupazione ora è maggiore poiché generalmente in autunno e inverno ci sono le condizioni migliori per una maggiore diffusione del virus. Fortunatamente all’aumento dei casi positivi giornalieri corrisponde una mortalità, un ricorso ai ricoveri in terapia intensiva e alla ospedalizzazione relativamente più bassi.
Occorre, dunque, maggiore consapevolezza e una più grande prudenza nei comportamenti, poiché è urgente limitare la progressione della curva dei contagi, in quanto letalità e morbosità dipendono dall’incidenza cumulativa di nuovi casi e, soprattutto, bisogna evitare che il sistema sanitario perda di efficienza e di efficacia nelle cure delle varie malattie.
In questa cornice di crescente preoccupazione sull’emergenza sanitaria, non andrebbero trascurati i negativi segnali che provengono dall’economia italiana: la Banca d'Italia ha comunicato che al 31/8/2020 il debito pubblico aveva sfiorato i 2.579 €/miliardi, in notevole aumento (+115 €/miliardi) rispetto ai 2.464 €/miliardi del 31/12/2019; dunque si tratta di un nuovo (ennesimo) record (vedere grafico a lato).

sabato 17 ottobre 2020

INPS: OLTRE IL VIRUS E UNA DISOCCUPAZIONE INCOMBENTE (nona parte)

Le misure di contenimento adottate dal Governo per contenere la diffusione del
covid-19 hanno avuto un forte impatto sull’occupazione, causando sia un aumento del ricorso alla Cassa integrazione (vedere questo post: QUI), che l’incremento della disoccupazione e degli inattivi: “Le ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020 hanno determinato una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di agosto 2019 (-1,8% pari a -425mila unità), che coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-290mila) e autonomi (-135mila); unica eccezione sono gli over50, tra i quali gli occupati crescono di 153mila unità esclusivamente per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 1 punto percentuale. Nonostante ad agosto 2020, come nei mesi precedenti, le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, risultino inferiori a quelle del 2019, il divario continua a ridursi: il numero di ore lavorate settimanalmente nel mese di agosto, pari a 25,5, è solo di 0,6 ore inferiore a quello registrato ad agosto 2019 e si riduce a 0,4 ore per i dipendenti. Nell’arco dei dodici mesi aumentano sia le persone in cerca di lavoro (+1,2%, pari a +28mila unità), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,3%, pari a +306mila)” (ISTAT, report 1/10/2020, pag. 1). 

sabato 10 ottobre 2020

INPS: BOOM DELLA CASSA INTEGRAZIONE (ottava parte)

Oramai da alcuni mesi stiamo convivendo con il 
covid-19 che ha prodotto non solo una diffusa emergenza sanitaria, ma ha avuto pesanti riflessi economici e finanziari, rendendo necessari interventi statali volti sia a preservare la capacità produttiva italiana e le sue potenzialità di crescita, che a garantire l’occupazione in particolare con il ricorso alla cassa integrazione (CIG).
La CIG è un ammortizzatore sociale attraverso il quale lo Stato sostiene le imprese in situazioni di crisi e consiste nell’erogazione gestita dall’INPS di un’indennità sostitutiva della retribuzione in favore dei dipendenti sospesi dal lavoro o sottoposti a riduzione di orario. Conseguentemente l’analisi dell’andamento della CIG permette di evidenziare la profondità, la diffusione e le caratteristiche salienti dell’attuale crisi innescata dal covid-19.

sabato 3 ottobre 2020

ATC: TRASPORTI PROBLEMATICI (diciannovesima parte)

L’emergenza sanitaria derivante dal diffondersi del Covid-19 ha prodotto notevoli ripercussioni sui vari servizi di trasporto pubblico 
anche se questo settore non è mai stato bloccato. 
Il trasporto pubblico locale (TPL) spezino ha risentito pesantemente le conseguenze dell'epidemia: “Nei soli mesi di marzo e aprile 2020 si sono determinate perdite derivanti dai mancati introiti della vendita dei titoli di viaggio, per circa 1,5 milioni di Euro. La limitazione dei carichi massimi dei bus, in attuazione delle normative anti-contagio volte al mantenimento del distanziamento sociale, unito all’elemento psicologico, potrebbero determinare, per i mesi a venire, una perdita di utenza complessiva anche oltre il 50% rispetto all’anno precedente” (Relazione al bilancio 2019, pag. 12).
Per coprire una parte delle perdite da mancata bigliettazione sono state erogate risorse statali  disposte dal Decreto Rilancio, ma queste non saranno comunque sufficienti a bilanciare il disavanzo economico che probabilmente si potrà determinare a fine 2020.

sabato 26 settembre 2020

LA PERSISTENZA DEL VIRUS … (seconda parte)

Il boom di contagi da covid-19 delle ultime settimane nello spezzino ha sicuramente destato diffusa preoccupazione, diventando anche occasione di vivace polemica nella recente campagna elettorale.
I numeri di questa diffusione dei contagi sono chiari: dal 26/2 al 30/4/2020 nella Provincia spezzina si erano registrati 828 casi positivi al covid-19; nelle successive settimane fino al 15/8/2020 i contagi rallentavano notevolmente (solo 71 nuovi casi); ma dopo ferragosto e fino al 23/9/2020 sono stati contati 1.142 nuovi casi (+126,89%), portando così il saldo complessivo dei contagianti spezzini a 2.042 (vedere grafico a lato).
Se nel periodo del lockdown Spezia era stata una delle aree meno colpite della Regione, oggi la situazione è opposta. Infatti, in Liguria si erano registrati: 7.993 casi positivi al covid-19 nel periodo 26/2-30/4/2020; 2.453 nuovi contagi al 15/8/2020; 2.323 nuovi casi fino al 23/9/2020 (+22,24%), con un saldo  complessivo della diffusione dell’epidemia a 12.769 contagianti liguri (vedere grafico a lato).

venerdì 18 settembre 2020

REGIONALI 2020: TRA INDEBITAMENTO E DERIVATI … (quarta parte)

 

Le verifiche condotte dalla Corte dei Conti sul rendimento 2019 della Regione Liguria hanno attestato la sostenibilità del suo indebitamento (Corte dei Conti, relazione 2019, pag. 149), il quale ammonta al 31/12/2019 a 795,5 €/milioni con oneri a carico della Regione, di cui:
- 562,2 /milioni per indebitamento vero e proprio con oneri a carico della Regione, a  sua volta articolato in: a) 200,9 €/milioni per mutui contratti in vari anni; b) 361,2 €/milioni per prestiti obbligazionari (contratti originariamente nel 2004 per 300,0 €/milioni e nel 2006 per 320,0 €/milioni);

- 233,3 €/milioni per anticipazioni di liquidità (non facenti parte dell’indebitamento e da pagare in 30 anni);

a queste somme vanno poi aggiunti 1,7 €/milioni per residuo mutui con oneri a carico dello Stato (di 275,5 €/milioni originarie); dunque l’indebitamento complessivo regionale al 31/12/2019 ammonta a 797,2 €/milioni.

sabato 12 settembre 2020

REGIONALI 2020: RISORSE E SPESA REGIONALE … (terza parte)

Siamo in piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Regione Liguria, ma circolano solo le foto dei candidati, i loro slogan e l’immancabile promessa a “fare bene” e a “cambiare in meglio”; poco spazio viene lasciato ai programmi, all’analisi dei problemi della Regione e alle possibili soluzioni; spiegare agli elettori le proprie intenzioni su come risolvere i problemi presenti non solo non è più una priorità, ma oramai (senza alcuna distinzione di schieramento) la campagna elettorale si concretizza nel c.d. “santino/depliant” elettorale e gli impegni si riducono allo slogan da mettere su questo materiale propagandistico da distribuire.
La gestione delle risorse regionali disponibili e come si spendono è il punto basilare da cui dovrebbe partire uno schieramento per affermare la propria identità e la bontà dei propri progetti, sarebbe questo un modo per rendere evidente la diversità e la migliore qualità propositiva rispetto alle altre proposte; invece su questo argomento si riscontra un “quasi vuoto” di analisi, di proposte e di dibattito. Pertanto, proviamo ad offrire alcuni spunti di riflessione in merito.

sabato 5 settembre 2020

REGIONALI 2020: l’ARTE della cartolarizzazione … (seconda parte)

Per far fronte parzialmente al deficit della sanità ligure del 2011 (ammontante a 144,2 €/milioni) era stata impostata dalla Giunta Burlando una vendita diretta ad ARTE Genova (Aziende Regionali Territoriali per l'Edilizia) di alcuni beni (non strumentali) di proprietà delle ASL e della stessa Regione per un importo complessivo di € 76.183.558,72 (transazione datata 30/12/2011); poiché non disponeva della liquidità necessaria, ARTE era stata costretta a fare ricorso ad una linea di credito con Banca CARIGE per 79,0 €/milioni, affidamento successivamente aumentato fino all’importo di 111,0 €/milioni, anche al fine di riconoscere alla Regione ulteriori € 27.194.663,12 quale corrispettivo del maggior valore attribuito agli immobili in precedenza acquisiti.
A seguito di queste operazioni, l’indebitamento di ARTE Genova era salito dai 21,7 €/milioni del 2009 ai 102,9 €/milioni del 2011 e poi ai 134,3 €/milioni del 2014; questo indebitamento comportava crescenti oneri finanziari, con la conseguenza di ridurre la liquidità dell’Ente, limitandone la sua capacità di far fronte ai propri scopi istituzionali (cioè curare la gestione degli immobili di edilizia popolare).

sabato 29 agosto 2020

REGIONALI 2020: il fumo e l’arrosto sulle partecipate (prima parte)

In data 20-21/9/2020 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio della Regione Liguria, ma la campagna elettorale sembra essere fatta solo di vuoti slogans con una scarsa attenzione ai problemi reali (cioè quelli che poi gli eletti dovranno affrontare e risolvere).
Questa predominanza degli slogans deriva spesso dall’impreparazione e dell’improvvisazione di molti candidati; allora bisognerebbe che i vari candidati si ricordassero che fare politica significa: studio, impegno, confronto, capacità di aggregazione per ricercare le soluzioni e sacrificio per risolvere i problemi collettivi; fare politica non deve essere un modo per sistemare se stessi e la propria cerchia di amici e “cortigiani. La politica è arte nobile e difficile.

sabato 22 agosto 2020

REFERENDUM: UN “TAGLIO” ALLA RAPPRESENTANZA (seconda parte)

Il Referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020 e poi rinviato per l’emergenza Covid-19, si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020.
La legge costituzionale è denominata “taglio dei parlamentari” perché determina una riduzione pari al 36,5% degli attuali componenti elettivi; è stata adottata principalmente con lo scopo di ottenere un “risparmio di costi” ed è stata votata da quasi tutti i gruppi parlamentari.
È un provvedimento di stampo “populista”, in quanto ritenuto penalizzante per la “casta politica”, ma se si sviluppasse una riflessione più approfondita se ne comprenderebbero i limiti e i pericoli.
Per esempio, una riduzione del numero dei parlamentari non potrebbe scalfire né i “privilegi” e né i “comportamenti da casta” dei parlamentari, anzi semmai una così accentuata riduzione numerica alimenterebbe una mentalità elitaristica di una ancor più ristretta cerchia di 400+200 componenti.

sabato 15 agosto 2020

REFERENDUM: LA BOIATA DEL “TAGLIO DEI PARLAMENTARI” (prima parte)

La modifica costituzionale denominata “taglio dei parlamentari”, oggetto del referendum popolare che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020, poi rinviato per l’emergenza Covid-19, si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020.
Il referendum è stato richiesto da 71 senatori (pari a un quinto dei senatori) e ammesso dall’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione; va ricordato come la proposta di legge costituzionale sia stata definitivamente approvata dalla Camera dei Deputati, nella seduta dell’8/10/2019, con una votazione quasi unanime: presenti 569, votanti 567, favorevoli 553, contrari 14, astenuti 2.

sabato 8 agosto 2020

AUTOSTRADE: TRA PROPAGANDA E BORSA (seconda parte)

L’accordo notturno del 14-15/7/2020 tra il Governo e i Benetton (che controllano la società Autostrade per l’Italia Spa - Aspi) è stato descritto con toni ed espressioni opposte da sostenitori e da oppositori all’attuale maggioranza “giallo-rossa”; il prevalere dei toni propagandistici di “vittoria” o di “sconfitta” ha fatto passare in secondo piano l’essenza dell’accordo stesso, basata su una serie di transazioni di borsa che prevedono: - la quotazione in Borsa di Aspi e la sua scissione da Atlantia Spa (holding della famiglia Benetton); - un aumento di capitale riservato a CDP (Cassa Depositi e Prestiti Spa) pari al 33% del capitale sociale; - la cessione di altre quote da parte della società Atlantia Spa pari al 22% a investitori graditi a CDP.

sabato 1 agosto 2020

REFERENDUM: “taglio dei parlamentari” e legge elettorale (quarta parte)

La modifica costituzionale denominata “taglio dei parlamentari”, oggetto del referendum popolare che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020, poi rinviato per l’emergenza Covid-19, e che ora si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020, è stata adottata  con lo scopo di ottenere un “risparmio di costi” ed è stata votata da quasi tutti i gruppi parlamentari.
In caso di esito referendario favorevole, questo taglio dei parlamentari” realizzerà un modesto risparmio, ma si aprirebbero una serie di problemi di non facile soluzione.
In questo post esaminiamo alcune problematiche collegate alla legge elettorale, poiché: “In linea generale, è noto che il numero dei seggi da assegnare e la dimensione delle circoscrizioni incidono sul rendimento istituzionale dei sistemi elettorali, potendo determinare effetti di maggiore o minore selettività e quindi effetti sistemici rilevanti, quali soglie di sbarramento implicite, determinate proprio da una contrazione del numero di eletti” (audizione a1 Senato del prof. Giovanni Tarli Barbieri). 
Infatti, la riduzione del numero dei seggi inevitabilmente cambia il rapporto eletti/elettori (quoziente di rappresentanza) e comporta, indipendentemente dal sistema elettorale utilizzato, una maggiore estensione dei collegi e delle circoscrizioni elettorali; il sistema elettorale adottato può, a sua volta, introdurre degli ulteriori effetti distorsivi.

sabato 25 luglio 2020

REFERENDUM: UN ABBINAMENTO CHE NON STA IN PIEDI (terza parte)

Il Referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020 e poi rinviato per l’emergenza Covid-19, si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020 (definito “election day”), poiché si tiene insieme alle elezioni riguardante ben 7 Regioni (Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta) e quelle amministrative inerenti circa 1.050 comuni, di cui 19 comuni capoluoghi di provincia e 4 di regione (ad esempio: Venezia, Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo).
Per il Comitato per il No al taglio del Parlamento questo “election day serve solo a fare confusione”,  poiché “Pretendere che una modifica della Costituzione su un punto centrale come il ruolo del parlamento venga discussa e votata da sola, è il minimo. Un voto di valenza costituzionale non può mischiarsi con uno di valore politico-amministrativo. Del resto nessuno può sostenere oggi, su basi motivate e certe, che votare in ottobre sarebbe più pericoloso che a settembre, non potendosi prevedere il decorso del Covid-19. Invece è certo che votare il 20 settembre renderebbe praticamente impossibile informare i cittadini e discutere del taglio dei parlamentari” (Alfiero Grandi del dichiarazione del 4/6/2020).

sabato 18 luglio 2020

AUTOSTRADE: TRA REVOCA, TRATTATIVA E COMPROMESSO (prima parte)

Il crollo di 250 metri del ponte Morandi (il viadotto autostradale che collega la A7 con la A10, avvenuto in data 14/8/2018, provocando 43 morti e 566 sfollati, oltre a innumerevoli disagi alla viabilità genovese e autostradale) ha inevitabilmente catalizzato l’attenzione della politica oltre ad un immediato e intenso interesse mediatico sulla gestione delle autostrade italiani, specie liguri.
Il primo ministro G. Conte sollevava immediatamente la problematica della revoca delle concessioni autostradalia prescindere dall’inchiesta (perché) al di là delle verifiche penali, di quello che farà la magistratura con la sua inchiesta, noi non possiamo aspettare i tempi della giustizia”; a sua volta il vicepremier Luigi Di Maio precisava: “Per la prima volta c’è un governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro” (La Stampa del 16/8/2018).

sabato 11 luglio 2020

IREN: UNA CRESCITA TRA ACQUISIZIONI E DEBITI (seconda parte)

L’assemblea degli azionisti di IREN Spa del 29/4/2020 ha approvato il bilancio 2019 e la proposta di destinazione dell’utile di esercizio di € 241.413.435,42 stabilendo di distribuire un dividendo di € 120.336.152,37 (pari a € 0,0925 per azione); quindi anche i Comuni spezzini (ex soci di ACAM) hanno ricevuto a fine giugno 2020 questo dividendo.
L’assemblea ha, inoltre, autorizzato l’acquisto di azioni proprie (per un massimo di 65.000.000 azioni) e la loro utilizzazione “nell’ambito di operazioni di crescita esterna, coerenti con le linee strategiche che la Società intende perseguire per progetti industriali o altre operazioni straordinarie che implichino l’assegnazione o disposizione di azioni proprie”, per una durata di 18 mesi ed in continuità con analoga decisione assunta nell’assemblea del 5/4/2019 (già acquisite 3.950.587 azioni, pari allo 0,30% del capitale sociale).

sabato 4 luglio 2020

SARZANA: UN RENDICONTO 2019 CON CRITICITÀ (quarta parte)

Nella relazione della Giunta al rendiconto 2019 del Comune di Sarzana viene così presentato il risultato di amministrazione: “Per il Comune di Sarzana l’esercizio 2019 si chiude con un risultato, al netto degli accantonamenti, di euro € -5.424.544,89” (Relazione 2019, pag. 6); si tratta di un disavanzo che è cresciuto di € 1.533.134,39 rispetto a quello dell’esercizio 2018; peggioramento attribuito dalla stessa Giunta alla necessità di dover effettuare un maggiore accantonamento per anticipazione di liquidità di importo pari ad € 1.725.876,22 per adeguare il relativo Fondo al saldo delle corrispondenti operazioni aperte negli anni 2013-14 pari a € 3.624.742,18.
Questa negativa circostanza è stata al centro del vivace dibattito avvenuto nel Consiglio Comunale del 30/6/2020 con due contrapposte posizioni:
- quella della maggioranza di centro-destra tesa a dimostrare i risultati raggiunti (riduzione dell’indebitamento, diminuzione dei tempi medi di pagamento a 71 giorni, ecc), nonostante la presenza di una “zavorra” lasciata dalla precedente Giunta Cavarra (le operazioni di liquidità del 2013/14 per € 3.624.742,18 e il disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario dei residui del 2015 con un disavanzo di € -5.573.222,70), senza la quale i risultai sarebbero stati più positivi;

sabato 27 giugno 2020

NUOVO OSPEDALE: I NODI AL PETTINE (sesta parte)

Le travagliate vicende dell’ospedale nuovo del Felettino sono sempre al centro del dibattito locale; si tratta spesso di un dibattito caratterizzato da contrapposte e sterili polemiche ideologiche e partitiche, che non lasciano spazio ad analisi sui problemi di fondo da risolvere per poter realizzare questa struttura; in tal senso è utile approfondire alcuni aspetti nodali.
Il concordato della società Pessina Costruzioni Spa.
La società Pessina Costruzioni, quale capofila di un raggruppamento di imprese, era stata l’unica partecipante (con un ribasso intorno allo 0,01%, offerto il valore complessivo di € 131.814.690,74 IVA esclusa) alla gara del giugno/luglio 2014 e, quindi, in data 4/5/2015 era stata dichiarata assegnataria definitiva dei lavori di costruzione del nuovo ospedale da ultimare in circa 4 anni.
In data 24/7/2019 la società Pessina Costruzioni depositava presso il Tribunale di Milano la richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo, con successiva richiesta di proroga per la presentazione della relativa proposta completata soltanto in data 22-25/11/2019; in data 13/2/2020 la sezione fallimentare del Tribunale di Milano dichiarava aperta la procedura di concordato preventivo in continuità proposta dall’impresa, fissando la data dell’udienza dei creditori per il 14/7/2020 (Decreto Conc. n.76-2019).

sabato 20 giugno 2020

NUOVO OSPEDALE: UN CONFRONTO SPEZIA - MASSA (quinta parte)

Le vicissitudini relative alla costruzione dell’ospedale nuovo del Felettino hanno da tempo sollevato accese discussioni, spesso caratterizzate da contrapposte e sterili polemiche ideologiche e partitiche; con lo scopo di ricercare alcune problematiche di fondo può essere utile effettuare un rapido confronto con la vicenda del NOA (Nuovo Ospedale Apuano) di Massa, iniziata nel 2002 e terminata in data 15/1/2016 con la sua inaugurazione ufficiale.
Il NOA fa parte di un progetto unico denominato “Nuovi Ospedali Toscani“, quale programma di sostituzione dei vecchi presidi ospedalieri di Massa e Carrara, Lucca, Pistoia e Prato (inserito nel “Programma pluriennale di interventi sanitari strategici) previsti dal PSR (Piano Sanitario Regionale) 2002-2004 approvato nel dicembre 2002 dal Consiglio regionale toscano.

sabato 13 giugno 2020

RIPRESA: GLI STATI GENERALI DEL CONTE (prima parte)

Nella conferenza stampa del Capo del Governo G. Conte del 3/6/2020 veniva annunciata la convocazione degli “Stati Generali dell’economia”, cioè una chiamata governativa alle “migliori forze del Paese” per mettere a punto una serie di iniziative, coordinate in un “progetto di rinascita” del Paese finalizzato al rilancio economico e alla ripresa dei settori più colpiti dal blocco pandemico, in attesa di poter richiedere e utilizzare i finanziamenti europei che necessitano di piani rigorosi come condizione per la loro erogazione: “Dobbiamo sapere che la somma che metterà a disposizione l’Europa all’Italia è una risorsa per l’interno Paese, non una somma a cui il governo di turno può attingere liberamente. Non è un tesoretto in mano al governo di turno” (Conferenza Conte del 3/6/2020).

martedì 9 giugno 2020

BIODIGESTORE DI SALICETI: UN COMPOST DI QUALITÀ? (decima parte)

Continuiamo a valutare la reale “ottemperanza” delle risposte consegnate dalla società Recos alle richieste del 18/10/2019 della Regione; in questo post ci limitiamo ad esaminare la problematica contenuta nel comparto tematico n. 3: “massimizzazione produzione compost di qualità/ minimizzazione impurità (procedura di conferimento, accettazione, stoccaggio dei rifiuti e congedo automezzi) - richieste di integrazione 16-18”; in sostanza occorre capire come la società Recos intenda migliorare la qualità del compost prodotto dal biodigestore.
Una scarsa qualità originaria della FORSU derivante dalla raccolta (seppur differenziata e porta a porta) comporta la presenza di eccessive impurità (specie le plastiche) e, quindi, accresciuti rischi di una scarsa qualità del compost in uscita; partendo da questa considerazione Recos ha presentato una nuova procedura di controllo dei rifiuti in ingresso, articolata in vari passaggi:

sabato 6 giugno 2020

BIODIGESTORE DI SALICETI: EMISSIONI E ODORI SOSTENIBILI? (nona parte)

Continuiamo a valutare la reale “ottemperanza” delle risposte consegnate dalla società Recos alle richieste del 18/10/2019 della Regione; in questo post ci limitiamo ad esaminare la problematica contenuta nel comparto tematico n. 2: “emissioni e odori - richieste di integrazione 11-15”; in sostanza occorre capire come la società Recos intenda prevenire i potenziali impatti delle emissioni del biodigestore sulla qualità dell’aria, in particolare per quanto attiene alla molestia olfattiva.
Recos ha presentato un nuovo “Studio Diffusionale odori” (un sistema di modellazione che simula gli effetti di una meteorologia variabile nello spazio e nel tempo e descrive il trasporto, la trasformazione e la dispersione in atmosfera in diversi scenari emissivi) diverso da quello già utilizzato in precedenza per valutare l’impatto sulla qualità dell’aria e la dispersione in atmosfera dei gas, delle polveri e di sostanze odorigene prodotte dal nuovo impianto.

martedì 2 giugno 2020

BIODIGESTORE DI SALICETI: L’ACQUA È TUTELATA? (ottava parte)

La società Recos ha depositato (prima della scadenza del 15/5/2020) la documentazione integrativa, impostata e organizzata in modo formalmente aderente alle richieste del 18/10/2019 della Regione, ma per valutare la reale “ottemperanza” alle richieste regionali occorre esaminare nel merito questa documentazione.
Data l’articolazione delle richieste integrative, in questo post ci limitiamo ad esaminare la problematica (più controversa) contenuta nel comparto tematico n. 1: “vulnerabilità dell’acquifero e gestione delle acque - richieste di integrazione 1-10”; in sostanza occorre capire come la società Recos intende preservare la risorsa idrica dell’acquifero della bassa valle del Magra, nonostante la costruzione del nuovo biodigestore. 
Va sottolineato come Recos abbia (rispetto alla prima documentazione progettuale) presentato ora nuovi studi e nuove soluzioni (riguardanti sia gli impianti, sia i processi lavorativi che i controlli e la sicurezza) con l’evidente intenzione di rassicurare sull’aumentata tutela dell’acquifero; si tratta di un fatto positivo, conseguenza sia della procedura di VIA e delle integrazioni richieste dagli uffici regionali che dell’articolata lotta degli oppositori alla realizzazione dell’impianto.

sabato 30 maggio 2020

BIODIGESTORE DI SALICETI: INTEGRAZIONI LACUNOSE (settima parte)

La società Recos ha depositato (prima della scadenza del 15/5/2020) la documentazione integrativa richiesta dalla Regione (con nota datata 18/10/2019), a seguito della conclusione della fase pubblica del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) relativo al progetto di impianto per il trattamento e il recupero della FORSU con produzione di biometano da realizzare in loc. Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure.
Questa documentazione integrativa è riepilogata in uno specifico elenco documenti componenti l’intero corpo progettuale e catalogato nella Relazione di Ottemperanza con lo scopo di ricalcare lo schema contenuto nelle Richieste di integrazioni (con osservazioni distinte in 7 tematiche per complessivi 22 punti), rimandando, ove necessario, alla documentazione integrativa a supporto (relazioni e/o tavole grafiche): “Il proponente ha inteso rispettare tale organizzazione delle richieste e ha dunque predisposto le risposte organizzandole di conseguenza” (Relazione di Ottemperanza, pag. 5).
Da un punto di vista puramente formale, dunque, le integrazioni operate da Recos sono impostate per apparire conformi alle richieste di integrazione regionale; vi sono solo due “aggiunte” relative: - allo spostamento della cabina SNAM di consegna/riconsegna del biometano; b) all’adeguamento normativo della Relazione sulle Strutture.

sabato 23 maggio 2020

UN VIRUS SUBDOLO … E LETALE (prima parte)

Il Governo italiano, in data 31/1/2020, emanava il decreto dello “stato di emergenza”, per la durata di sei mesi; nella conseguente conferenza stampa, il Presidente Conte confermava i primi due casi di contagio riscontrati in Italia (due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani) e rassicurava “sul fatto che la situazione è sotto controllo e che le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale” (Comunicato del 31/1/2020).
Il primo caso italiano di Covid-19 veniva segnalato in Lombardia il 20/2/2020; nei giorni successivi si erano già evidenziati i primi focolai in Lombardia e Veneto; conseguentemente venivano approvati vari provvedimenti di “distanziamento/isolamento sociale e blocco delle attività non necessarie estese progressivamente a tutta l’Italia (lockdown).
Fin dall’inizio, l’epidemia è stata caratterizzata da una trasmissione prevalentemente locale, ma nonostante le varie misure di contenimento assunte, il numero di casi Covid-19 è aumentato molto rapidamente: alla data del 19/5/2020 in Italia ci sono stati 226.699 contagiati dall’inizio della pandemia, di cui: 65.129 persone attualmente positive, 32.169 deceduti e 129.401 guariti.

sabato 16 maggio 2020

CORONAVIRUS E OCCUPAZIONE/DISOCCUPAZIONE (settima parte)

La pandemia-covid 19 oramai non è più solo una emergenza sanitaria, ma un serio problema economico che si sta manifestando come recessione; in Italia questa nuova crisi si è inserita in una lunga fase di debole crescita economica, che perdura dal 2008 e che proprio alla fine del 2019 aveva già registrato un nuovo peggioramento frutto di una conclamata frenata dell’economia più o meno diffusa in tutta Europa.
In questo contesto, il mercato del lavoro italiano aveva mostrato nel 2018-19 una dinamica lievemente positiva, raggiungendo nel secondo trimestre 2019 i 23,4 milioni di occupati (+255 mila unità rispetto al 2018), con un tasso di occupazione al 59,2% e un tasso di disoccupazione al 9,8%, per poi iniziare un progressivo calo che ha accentuato le differenze con gli altri Paesi Europei: “Gli elevati divari con l’Ue sono aumentati anche nella recente fase di ripresa: il gap nel tasso di occupazione è aumentato da 8,9 punti nel primo trimestre 2014 fino a 10,2 punti nel terzo 2019 e quello del tasso di disoccupazione da 2,1 punti a 3,5 punti nel medesimo confronto temporale, con differenze più accentuate per le donne e per i giovani” (Istat, Il mercato del lavoro 2019, pag. 9).

sabato 9 maggio 2020

CORONAVIRUS E LA CASSA INTEGRAZIONE (sesta parte)

Gli effetti del blocco delle attività economiche e sociali derivate dalla necessità di contenere il contagio della pandemia-covid19 si stanno oramai manifestando come recessione economica generale; uno degli indicatori che immediatamente evidenziano la presenza di una crisi economica riguarda l’andamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG - vedere scheda n. 1).
In proposto, l’ex ministro C. Damiano ha evidenziato come l’Italia oggi rischi di ritornare agli alti livelli di CIG del 2008-12 per l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sulla crescita e sul calo del PIL: “Come conseguenza avremo una impennata dell’utilizzo della CIG, anche a seguito delle misure adottate dal Governo che rimettono in pista l’utilizzo della Cassa integrazione in deroga per le aziende anche con un dipendente”; Damiano sottolinea, però, come già nel 2019 si fossero manifestati i primi sintomi di crisi:  Dal 2019 il ciclo moderato di ripresa si inverte e tutti questi indicatori diventano negativi. Per l’anno in corso (2020) avremo sicuramente un netto peggioramento della situazione” (dichiarazione del 21/3/2020).