sabato 3 ottobre 2020

ATC: TRASPORTI PROBLEMATICI (diciannovesima parte)

L’emergenza sanitaria derivante dal diffondersi del Covid-19 ha prodotto notevoli ripercussioni sui vari servizi di trasporto pubblico 
anche se questo settore non è mai stato bloccato. 
Il trasporto pubblico locale (TPL) spezino ha risentito pesantemente le conseguenze dell'epidemia: “Nei soli mesi di marzo e aprile 2020 si sono determinate perdite derivanti dai mancati introiti della vendita dei titoli di viaggio, per circa 1,5 milioni di Euro. La limitazione dei carichi massimi dei bus, in attuazione delle normative anti-contagio volte al mantenimento del distanziamento sociale, unito all’elemento psicologico, potrebbero determinare, per i mesi a venire, una perdita di utenza complessiva anche oltre il 50% rispetto all’anno precedente” (Relazione al bilancio 2019, pag. 12).
Per coprire una parte delle perdite da mancata bigliettazione sono state erogate risorse statali  disposte dal Decreto Rilancio, ma queste non saranno comunque sufficienti a bilanciare il disavanzo economico che probabilmente si potrà determinare a fine 2020.
Un’altra parte delle perdite sono state in parte mitigate: - sia dal ricorso alla cassa integrazione (“Fondo Bilaterale”) e dallo smaltimento delle ferie residue; - che dalla gestione emergenziale (congrua riduzione del servizio proporzionale alle esigenze di mobilità al tempo del lockdown e conseguente gestione ottimale del personale); ma le maggiori spese per le misure di prevenzione (disinfezioni, pulizie, display e/o locandine informative, ecc.) e i limiti derivanti dal distanziamento sociale impatteranno negativamente con carattere di straordinarietà ed imprevedibilità sui costi: “costringendo l’Azienda, nel caso in cui la cittadinanza tornasse ad utilizzare in maniera diffusa i servizi di trasporto pubblico, ad aumentare il servizio” (Relazione al bilancio 2019, pag. 12).
Del resto, nei vari servizi di trasporto pubblico si scontrano le esigenze di prevenzione della diffusione della pandemia con le necessità di evitare le conseguenze negative in termini economici e finanziari sui bilanci aziendali; questo scontro si è evidenziato sia tra il Governo e le varie Regioni, che tra politici e amministratori dalle diverse appartenenze politiche. 
Uscendo dalle vivaci polemiche derivanti dalla strumentalizzazione ideologica e partitica, bisogna riconoscere le oggettive difficoltà a trovare idonee soluzioni a questo conflitto tra esigenze di prevenzione e quelle di salvaguardia dei bilanci: “Allo stato attuale non è stata presentata nessuna soluzione praticabile per garantire il distanziamento sui mezzi pubblici. Si è parlato di paratie mobili, tende o simili, ma è impossibile dotare tutti i mezzi pubblici regionali, treni e autobus, di queste attrezzature in così poco tempo, e la riduzione di capienza dei mezzi (fino al 50%) non potrebbe essere compensata in alcun modo. Senza il 100% di capienza autorizzata non è possibile garantire il trasporto di studenti e lavoratori in tempo per la ripresa della scuola e dei ritmi lavorativi normali. Il nodo da risolvere, evidentemente, non è economico anche con risorse supplementari le regioni non sarebbero in grado di raddoppiare l’offerta di mezzi” (Comunicato Regione Liguria del 10/8/2020).
Queste pesanti conseguenze derivanti dalla pandemia colpiscono un settore (il TPL) già caratterizzato da una delicata e problematica pregressa gestione organizzativa ed economica e finanziaria.
Il TPL spezzino è attualmente gestito da ATC Esercizio Spa (società operativa dal 1/10/2009) in esito ad una gara indetta dalla Provincia per il periodo 1/7/2009-30/6/2015 (subentrando nella gestione del servizio ad ATC Spa), affidamento poi più volte prorogato fino ad arrivare ad oggi e senza indire la relativa gara di affidamento, proroghe motivate: al fine di non interrompere il servizio di trasporto pubblico locale” (L.R. n. 18 del 5/8/2014).
La prolungata incertezza nel procedere ad un affidamento a medio termine ha inevitabili conseguenze negative organizzative ed economiche:gli Enti locali competenti avrebbero dovuto dirimere quale procedura da adottare per l’affidamento futuro, ovvero mettere il servizio TPL a gara o procedere con un affidamento “in house”. Merita sottolineare la necessità che vengano assunte quanto prima decisioni definitive da parte della proprietà e degli Enti locali competenti al fine di consentire ad ATC Esercizio Spa di programmare le proprie attività nel medio-lungo termine ed accedere con maggior facilità a forme di finanziamento in grado di soddisfare l’esigenza, ormai non più procrastinabile, di rinnovare radicalmente il parco mezzi” (Relazione al bilancio 2018, pag. 12).
Questi ultimi tre anni sono stati caratterizzati da costanti e vivaci polemiche tra i vari schieramenti partitici e sociali, ma da pochi provvedimenti. Tra questi ultimi va ricordato come il gruppo ATC sia stato recentemente interessato ad una mera
semplificazione organizzativa derivante dal passaggio da tre a due società (con l’eliminazione di ATC SPA a seguito di sua fusione con la società incorporante ATC MP Spa deliberata entro l’ottobre 2018). Conseguentemente si è passati da una struttura ad holding (dove ATC Spa era la capogruppo che controllava società dedite ad uno specifico settore industriale) a due distinte società (ATC MP Spa e ATC Esercizio Spa).
La contestuale revisione della struttura azionaria di ATC Esercizio Spa è stata effettuata al fine di permettere il mantenimento dell’affidamento “in house” del servizio TPL (infatti, l’esclusione della Provincia dalla compagine sociale di ATC Esercizio Spa aveva  lo scopo di evitare un palese conflitto di interesse tra l’ente che indice la gara di affidamento del servizio TPL nel bacino L Spezzino e la società che vi potrebbe partecipare, cioè ATC Esercizio Spa).
A fronte di questa prolungata incertezza decisionale, i problemi reali persistono e si aggravano: “
Tra il mese di aprile e maggio 2018 si è insediato il C.d.A. (… che) ha dovuto sin da subito far fronte ad una situazione piuttosto allarmante circa lo stato del parco mezzi ed un costante calo degli introiti derivati dalla vendita dei titoli di viaggio. Contestualmente affrontava il taglio ai corrispettivi imposto dalla Provincia della Spezia e contenuto in un più ampio accordo siglato tra la Società e l’Ente concedente in prossimità del rinnovo degli organi sociali. E’ apparsa, dunque, ben chiara al nuovo organo amministrativo la necessità di agire celermente per consentire all’Azienda di invertire il trend negativo e permettere sia un recupero in termini di vendite sia continuare a garantire il servizio TPL. Il tutto all’interno di una trattativa lunga ed estenuante con l’Ente concedente per limitare i tagli previsti ai corrispettivi e ottenere un affidamento del servizio con una temporalità maggiore rispetto al 30.06.2020” (Relazione al bilancio 2018, pag. 1).
In questo contesto, la situazione economica e finanziaria della società
ATC Esercizio Spa presenta risultati di esercizio positivi: nel 2019 pari ad € 132.175,73 in calo rispetto agli anni precedenti; nel periodo 2009-2013 i risultati sono stati altalenanti ma sostanzialmente negativi con una perdita massima di € -589.461 nel 2011; negli anni 2014-15 vi è stato un consistente aumento (€ +2.165.742) per poi iniziare inesorabilmente a calare (vedere grafico a lato).
Questi risultati sono dovuti ad una sostanziale stasi nei ricavi con una tendenza ad una leggera riduzione: nel 2010 ammontavano a 36,6 €/milioni e nel 2019 ammontano a 34,6 €/milioni; i costi della produzione sono sempre stati inferiori ai ricavi, ma non in misura tale da determinare un margine operativo più ampio, il quale oscilla tra lo 0,56% (pari a € 293.623) dei ricavi registrato nel 2019 e il suo massimo del 6,26% (pari a € 2.260,05) del 2015 (vedere grafico a lato).
Tra i costi quello del personale è in costante calo (da € 19.476.830 del 2010 a € 18.407.452 del 2019); anche il costo del carburante è in calo: dai 4,0 €/milioni del 2013 ai 3,0 €/milioni del 2019, quest’ultimo in riduzione rispetto al 2018 per “Euro 80.664,57, dovuta ad Euro -34.156,63 per riduzione di consumi e ad Euro – 46.507,94 per riduzione prezzi” (Relazione al bilancio 2019, pag. 3).
Il patrimonio netto aziendale ammonta nel 2019 a 7,1 €/milioni in costante crescita rispetto al 2009 (3,5 €/milioni), ma è frutto di una crescita troppo lenta che lo mantiene ad un livello basso; l’attivo circolante è raddoppiato, passando da 10,5 €/milioni del 2010 a 20,9 €/milioni del 2019; anche i debiti sono aumentati, poiché passano da 6,6 €/milioni del 2009 a 11,8 €/milioni del 2019 (vedere grafico a lato).
Questa sintetica analisi del bilancio societario evidenzia non solo una sottocapitalizzazione della società, ma soprattutto una crescita lenta ben rappresentata da questi sintetici dati: “Sul fronte ricavi TPL si registra rispetto all’anno precedente un incremento complessivo del 2,7% e del 2,3% nei passeggeri trasportati” (Relazione al bilancio 2019, pag. 4).
L’andamento dei passeggeri trasportati nel periodo 2010-2019 è altalenante, oscillando tra il suo minimo di 17.190.200 passeggeri del 2012 e i 18.642.297 passeggeri del 2010, mentre nel 2019 sono stati registrati 18.242.751 passeggeri; questo andamento ha evidenti ripercussioni negative sulla crescita dei ricavi da titoli di viaggio (pari a 11,2 €/milioni nel 2019).
Del resto, la composizione dei ricavi evidenzia quanto sia importante e determinante la contribuzione derivante dal contratto di servizio, cioè dalla quota che ogni comune paga alla Provincia in favore della società che gestisce il TPL spezzino: nel 2019 ammonta a 16,8 €/milioni pari al 54,29% dei ricavi da servizio; in sostanza
la contribuzione pubblica è più elevata delle entrate tariffarie (vedere grafico a lato).
In conclusione.
Le problematiche relative alla gestione del TPL spezzino sono molte ed articolate; le conseguenze della pandemia rischiano di apportare ulteriori problemi e di aggravare un già fragile equilibrio. In questo delicato contesto occorrerebbe una classe politica e amministrativa adeguata ad affrontare queste sfide articolate e complesse, mentre fino ad oggi sono prevalse le logiche legate alla strumentalizzazione propagandistica.
Si deve registrare una lentezza burocratica e una costante incertezza decisionale politica non solo rispetto all’affidamento del servizio, ma anche in merito: agli assetti societari, ai piani di sviluppo industriale per i prossimi anni, alla necessità di aumentare una
bassa efficienza economica e di diminuire l’elevato grado di dipendenza dalle risorse pubbliche, dipendenza che a sua volta ha rallentato gli inevitabili interventi di efficientamento, di riorganizzazione e di ristrutturazione industriale.
Questa sintetica analisi riguarda un periodo 2009/2019 in cui vari comuni (in particolare quello di La Spezia in quanto principale azionista) e la Regione hanno cambiato le loro maggioranze di governo (dal centro-sinistra al centro-destra), ma su queste problematiche occorre evidenziare una perfetta continuità di vedute e di impostazioni, poiché entrambi gli schieramenti sono molto ideologizzati e scarsamente capaci di affrontare con decisione le problematiche gestionali, in quanto privi di analisi serie e dettagliate su cui costruire un progetto per i prossimi anni.
In questo contesto di inadeguatezza sia dell’apparato burocratico che politico, l’eventuale ricorso agli aiuti europei potrebbe rilevarsi come l’ennesima occasione perduta, poiché se non si conoscono i problemi e non si elaborano adeguati piani si rischia seriamente lo spreco di risorse e l’aumento del debito pubblico, cioè si rischia di “gettare acqua nel deserto”.

Euro Mazzi

PS: questo post fa parte di un ampio studio sulle partecipate pubbliche locali, un mondo “sommerso”, ma foriero di ripercussioni non sempre positive sui bilanci degli Enti Locali.

Per vedere gli altri post:
1 - SOCIETÀ PARTECIPATE: UNA MALATTIA IN PEGGIORAMENTO E UN «BISTURI» CHE NON ARRIVAQUI
2 - AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 - SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 - SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI 
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10 - PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI
11 - IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS: QUI
12 - PARTECIPATE: LA VENDITA DI ASP: QUI
13 -  IL PROGETTO DI FUSIONE DI ATC … “e facite ammuina”: QUI
14 - PARTECIPATE: ATC E I PROBLEMI DEL TPL: QUI
15 - PARTECIPATE: ACAM ACQUE SPA E I PROBLEMI DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: QUI
16 - L’AGONIA FALLIMENTARE DELLA SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL: QUI
17 - LE “MAI MORTE”: IL CASO CIDAF: QUI 
18 - LE “MAI MORTE” (2): IL CASO CIR: QUI

 Altri post su questo argomento:

- UN LUNGIMIRANTE ASSURDO AMMINISTRATIVO: deliberare a fine 2015 il programma per l'ATC del 2012-2015QUI
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI


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