martedì 15 novembre 2016

SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI.

Sarzana è un comune di 21.950 abitanti e una densità per Kmq di 642,4 residenti; Ameglia è un comune di 4.416 abitanti e una densità per Kmq di 315,4 residenti; entrambe sono situate nella bassa valle del Magra e attualmente sono governate da due amministrazioni diverse: il PD guida da sempre Sarzana, mentre ad Ameglia l’attuale maggioranza De Ranieri/Giampedrone da pochi anni è alla guida del Comune, dopo essere subentrato alle precedenti amministrazioni a guida PD.
I due Comuni sono diversi sotto molti profili, ma in questo momento sono accomunati da un problema economico-finanziario di notevole importanza: provare a sistemare l’esposizione deficitaria della loro partecipata “in house.


Sarzana ha il problema della società “Sarzana Patrimonio e Servizi Srl” (o SPS Srl è stata costituita nel 2007 con la denominazione “Sarzana – Valorizzazione Patrimonio Srl, con socio unico il Comune stesso) a cui il Comune ha venduto due immobili di sua proprietà (ex Vecchio Mercato e terreni in località Tavolara) incassando € 6.578.635,55  e rilasciando una fideiussione a favore della Carispe per il conseguente affidamento concesso alla partecipata di pari importo per pagare i beni comprati (vedere questo post: http://castelnuovopertutti.blogspot.it/search/label/Sarzana%20valorizzazione%20patrimonio%20srl)
La società SPS Srl di fatto ha funzionato poco, ma ha accumulato debiti vari; così nel 2012 veniva riacquistato dal Comune l’immobile dell’ex Vecchio Mercato con un pagamento dilazionato di € 5.400.000,00 in favore di SPS Srl con il vincolo di ridurre la sua esposizione debitoria verso Carispe. La SPS Srl veniva, poi, messa in liquidazione, ma il suo capitale netto era al 31/12/2015 negativo per € 658.871,  presentando debiti per € 2.770.208 e perdite annuali continue dal 2012 (vedere questo post: http://appunticorsari.blogspot.it/2016/04/partecipate-il-caso-sarzana-patrimonio.html#more).
Il Comune di Ameglia ha il problema della società “Ameglia Servizi Turistici Srl” (o AST Srl, società costituita nel 2003  con socio unico il Comune stesso, dedita principalmente alla gestione del porticciolo di Bocca di Magra, ma anche per altri servizi di pulizia, spazzamento, gestione impianti sportivi e cimiteriali).  
AST Srl
ha manifestato i seguenti risultati: un piccolo utile negli anni 2010 (€ 1.857), 2011 (€ 3.372) e 2012 (€ 1.742), ma poi un grande deficit nel 2013 (€ -1.347.875) a cui si è aggiunto quello del 2014 (€  -208.508) e quello del 2015 (€ -82.000); questi risultati assai negativi hanno portato ad un capitale netto negativo di € 1.505.526 nel 2014 e di € 1.587.000 nel 2015 (vedere questo post:
La normativa vigente impone ai Comuni dei limiti che sono volti ad evitare che il dissesto di queste partecipate comportino anche effetti finanziari destabilizzanti per gli stessi enti pubblici. In tale contesto, in data 11/9/2015 il Comune di Sarzana richiedeva alla Corte dei Conti ligure un parere su come procedere nel caso specifico; parere che è stato rilasciato in data 9/10/2015 (Delibera n. 71/2015/SRCLIG), nel quale la Corte sostiene:
a)      Il divieto di soccorso finanziario (ex art. 6, comma 19, dl n. 78), per cui i Comuni non possono “effettuare aumenti di capitale, trasferimenti straordinari, aperture di credito, né rilasciare garanzie a favore delle società partecipate non quotate che abbiano registrato, per tre esercizi consecutivi, perdite di esercizio ovvero che abbiano utilizzato riserve disponibili per il ripianamento di perdite anche infrannuali”.
b)      Le ragioni di prudenza tese a preservare gli equilibri del bilancio comunale, che impongono di accantonare predeterminate risorse in presenza di specifici rischi (ex art. 1, commi 551 e seguenti, della legge di stabilità 27/12/2013, n. 147).
c)      La possibilità dello “scioglimento della società”.
d)     In caso di versamento di risorse per il risanamento della partecipata il Comune deve motivare sia la presenza di un reale interesse, che la prospettiva di realizzare l’economicità e l’efficienza della gestione sociale nel medio e lungo periodo, nonché la mancata ricorrenza della preclusione posta dal suindicato art. 6, comma 19, dl n. 78 del 2010.
Questo parere e la normativa vigente obbligano i due Comuni di Sarzana e di Ameglia a trovare una sistemazione alle due partecipate “in house” che da anni risultano oberate di debiti e con un patrimonio netto negativo.
Sarzana deve comunque onorare la garanzia rilasciata in favore della Carispe dell’ammontare di € 1.500.000, magari stipulando un accordo transattivo per pagarli in più anni senza interessi; poi dovrà procedere allo scioglimento della società, riacquistando i terreni di Tavolara.
Il bilancio del Comune di Sarzana dovrà necessariamente trovare le risorse per far fronte a questo esborso mediante contenimento delle spese e/o aumento di imposte, tasse e tariffe; cioè saranno i sarzanesi a pagare assai “salato” una gestione senza senso di immobili di proprietà comunale venduti nel 2007 e ricomprati nel 2012 e ora nel 2016 senza aver prodotto né servizi di pubblica utilità, né alcun effettivo beneficio per la collettività.
Per Ameglia la soluzione è parzialmente diversa. Dopo che la due diligence sul bilancio della AST Srl al 31/12/2013 ha fatto emergere un deficit di € -1.347.875, la nuova gestione ha tentato di ridurre i costi e dismettere alcuni servizi (cessione servizi trasporti scolastici e spazzamento strade), migliorando la redditività aziendale, ma con risultati che non rappresentano una inversione tale da iniziare ad aggredire il deficit accumulato, che anzi nel 2015 è arrivato a quasi 1,6 milioni, rendendo vano qualsiasi soluzione che preveda un graduale rientro anche per l’assenza di un serio progetto industriale che sostenga tali ipotesi.
Esiste al momento una proposta articolata (presentata nel settembre 2016) la quale prevede: a) per l’acquisto o l’utilizzo “dei beni a servizio del Porto” il pagamento della somma di € 600.000,00; b) il pagamento di € 400.000 quale  indennizzo per il subentro nella concessione demaniale marittima dal 1/1/17 al 31/12/2020; c) l’aggiudicazione o l’assegnazione della concessione demaniale marittima con una durata non inferiore ad anni 30 al costo di € 30.000 annui oltre rivalutazione.
Tale proposta risolverebbe comunque solo parzialmente le problematiche economiche e finanziarie di AST Srl che sono ben superiori, ammesso che la concessione demaniale possa essere “contrattata” e non “messa all’asta” come stabilisce la direttiva Bolkestein (la  n. 123/2006/CE).
Nel frattempo il Comune di Ameglia deve accantonare nel proprio bilancio le somme derivanti dal deficit della partecipata AST Srl e, dunque, già oggi i cittadini sopportano un grave danno e altri probabilmente ne dovranno sostenere per arrivare alla risoluzione finale del problema.
 
In conclusione, i cittadini dei due Comuni di Sarzana e di Ameglia dovranno sopportare gravi e consistenti sacrifici quale conseguenza di una gestione maldestra delle proprie partecipate “in house”, anche se esiste una profonda differenza tra una società come AST Srl che svolgeva comunque dei servizi di pubblica utilità, rispetto alla sarzanese SPS Srl che non si capisce ancora a cosa sia servita realmente.
Una cosa queste due società hanno, però, in comune: il deficit si è formato "casualmente" sotto una medesima “conduzione” partitica …
Insomma, prima o poi i nodi vengono al pettine e son dolorima non per tutti: per i cittadini è sicuro che dovranno “pagare”, mentre l’accertamento delle responsabilità rischia di essere avvolto da una fitta nebbia … meditate gente, meditate!

Euro Mazzi

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