giovedì 7 luglio 2016

PANICO DA REFERENDUM: LA GOVERNABILITÀ RICHIESTA DAI POTERI ESTERNI … (seconda parte)

Nella Relazione datata 8/4/2014 al disegno di legge costituzionale (Atto Senato n. 1429, presentato da Renzi/Boschi), nella parte relativa alle linee d’indirizzo del progetto di riforma è indicata una delle ragioni di fondo del provvedimento: rafforzare l’efficienza dei processi decisionali e di attuazione delle politiche pubbliche nelle quali si sostanzia l’indirizzo politico, al fine di favorire la stabilità dell’azione di governo e quella rapidità e incisività delle decisioni che costituiscono la premessa indispensabile per agire con successo nel contesto della competizione globale”.
Le ragioni di fondo della riforma costituzionale Renzi/Boschi si ritrovano nell’esigenza di “governabilità”, che diventa, dunque, un valore primario indispensabile tanto da provocare una riforma (appunto) della Costituzione per superare la cronica debolezza degli esecutivi nell’attuazione del programma di governo, la lentezza e la farraginosità dei procedimenti legislativi”.

sabato 2 luglio 2016

PANICO DA REFERENDUM: TRA “PAURE” E OTTIMISMO (prima parte)

Confindustria si è schierata a favore del SI sul referendum costituzionale perché assicurerebbe: una maggiore stabilità e governabilità del Paese; una riduzione dei tempi decisionali; una semplificazione e una modernizzazione dei rapporti tra i diversi livelli di governo; un efficientamento della finanza pubblica. Il suo Centro Studi ha avvertito che: “Una vittoria dei no nel referendum sulle riforme costituzionali porterebbe l'Italia a una recessione che costerebbe 4 punti di Pil in meno nel triennio 2017-2019, 600 mila occupati in meno e 430 mila persone in condizione di povertà”. Inoltre, il costo per l'Italia della Brexit è nel biennio 2016-2017 di 0,6 punti di Pil, 81 mila unità di occupazione, 154 euro pro-capite e 113 mila poveri. Ancora, il presidente di Confindustria ha confermato l'importanza di portare avanti “con coraggio e determinazione” un percorso “deciso” di riforme costituzionali, istituzionali ed economiche, “perché le riforme sono la chiave per accendere il motore dell'economia.