Nella
relazione della Giunta al rendiconto 2019 del Comune di Sarzana viene così presentato
il risultato di amministrazione: “Per il
Comune di Sarzana l’esercizio 2019 si chiude con un risultato, al netto degli
accantonamenti, di euro € -5.424.544,89”
(Relazione
2019, pag. 6); si tratta di un disavanzo che è cresciuto di € 1.533.134,39 rispetto a quello dell’esercizio
2018; peggioramento attribuito dalla stessa Giunta alla necessità di dover
effettuare un maggiore accantonamento per anticipazione di liquidità di importo
pari ad € 1.725.876,22 per adeguare il
relativo Fondo al saldo delle corrispondenti operazioni aperte negli anni
2013-14 pari a € 3.624.742,18.
Questa
negativa circostanza è stata al centro del vivace dibattito avvenuto nel
Consiglio Comunale del 30/6/2020 con due contrapposte posizioni:
-
quella della maggioranza di centro-destra tesa a dimostrare i risultati raggiunti
(riduzione dell’indebitamento, diminuzione dei tempi medi di pagamento a 71
giorni, ecc), nonostante la presenza di una “zavorra” lasciata dalla
precedente Giunta Cavarra (le operazioni di liquidità del 2013/14 per € 3.624.742,18 e il disavanzo derivante
dal riaccertamento straordinario dei residui del 2015 con un disavanzo di € -5.573.222,70), senza la
quale i risultai sarebbero stati più positivi;
- quella della minoranza del PD, al contrario, tesa a sottolineare come il rendiconto 2019 fosse il primo attribuibile interamente alla nuova maggioranza e, dunque, questi negativi risultati non potessero più essere attribuiti ai precedenti gestori (cioè a loro stessi);
Euro
Mazzi
PS: questo post fa parte di un ampio studio sui bilanci comunali
e sulle partecipate pubbliche locali, qui riportiamo solo quelli riferibili al
Comune di Sarzana:
1) ANALISI SINTETICA DEL BILANCIO DI SARZANA: UNA SITUAZIONE FINANZIARIA PESANTE: QUI
2) COMUNE DI SARZANA: UN BILANCIO “sul filo di un rasoio” …: QUI
3) SARZANA: UN BILANCIO 2020 CON LUCI E OMBRE: QUI
Per vedere gli altri post sulla TARI:
- CARA
TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
Per vedere gli altri post sulle partecipate sarzanesi:
- SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
- SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
- PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
-
PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
- PARTECIPATE: LA VENDITA DI ASP: QUI
- PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI
- PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
- IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS: QUI
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
- quella della minoranza del PD, al contrario, tesa a sottolineare come il rendiconto 2019 fosse il primo attribuibile interamente alla nuova maggioranza e, dunque, questi negativi risultati non potessero più essere attribuiti ai precedenti gestori (cioè a loro stessi);
-
solo i due consiglieri Raschi e Giorgi sono usciti da questa sterile contrapposizione
polemica sulle responsabilità, facendo emergere considerazioni più articolate e
complessive, senza risparmiare critiche sia ai precedenti che agli attuali
amministratori, manifestando preoccupazione per la pesante situazione finanziaria del Comune, che si manifesta negativamente
proprio nel momento di acuta crisi economica post-pandemia.
Tutti
gli intervenuti hanno, comunque, riconosciuto la necessità di provvedimenti
organizzativi volti ad aumentare la capacità
di riscossione dei crediti vantati dal Comune; del resto, già i Revisori
avevano richiamato tutti gli amministratori a porre attenzione alle carenze da
tempo riscontrate nella riscossione: “che
si estrinsecano sia nelle ridotte
percentuale d’incasso dei proventi in conto competenza rispetto alle
entrate accertate, sia nella contenuta
riscossione dei residui relativi alle annualità arretrate. Tale
problematica determina, come conseguenza, un crescente innalzamento della quota di accantonamento al Fondo Credito dubbia
esigibilità da stanziare nel bilancio di previsione e della quota del Risultato
di Amministrazione da vincolare in sede di approvazione del Rendiconto” (Relazione
Revisori 2019, pag. 46).
La
problematica della riscossione è direttamente collegata a quella dei residui attivi, i quali dal 2015 al
2019 sono cresciuti del 41,09% (+6,3 €/milioni) attestandosi a 21,7 €/milioni (in calo però rispetto
al 2018 per 1,0 €/milioni,
miglioramento dovuto alle maggiori riscossioni di competenza registrate proprio
nel 2019). Anche i residui passivi
registrano un costante incremento nello stesso quinquennio (+65,93% pari a +5,2 €/milioni), raggiungendo i 13,1 €/milioni (in diminuzione rispetto al 2018 per -0,4 €/milioni, miglioramento dovuto a maggiori
pagamenti di competenza registrate proprio nel 2019) (vedere grafico a latere).
I
Revisori avevano segnalato anche la criticità derivante dalla presenza di consistenti debiti fuori bilancio di parte corrente:
€ 403.354,61 (oltre a € 204.176,14 di debiti non riconosciuti,
ma accantonati) nel 2019, che si aggiungono a quelli del 2018 di € 672.171,04 (oltre a € 221.488,10 di debiti non riconosciuti, ma accantonati per € 210.000, mediante 3 annualità di € 70.000); questi debiti non solo determinano
lo sforamento del relativo parametro di deficitarietà, ma soprattutto obbligano
ad: “individuare consistenti risorse da
destinare alla copertura delle passività
riconosciute, sia nel corrente periodo, che negli esercizi 2020 e 2021 in cui
l’Ente si troverà a fare fronte al peggioramento della situazione finanziaria
provocata dall’emergenza sanitaria Covid 19” (Relazione Revisori 2019, pag. 46).
I
Revisori avevano segnalato anche la criticità derivante dai contenziosi esistenti e da quelli “potenziali”, anche al fine di prevedere congrui accantonamenti nel Fondo contenzioso, dimensionato a fine 2019 in € 809.003,92, dopo aver provveduto alla
sistemazione per € 243.782,50 per la
causa con la società Saporito srl, ma
destinato a crescere poiché già nei primi mesi del 2020 sono state rilevate
ulteriori spese per € 57.871,63 e per
€ 3.745,60, rendendo, quindi,
necessario sviluppare un corretto monitoraggio
dei contenziosi derivanti da cause (Relazione Revisori 2019, pag. 46).
Ulteriore
criticità
segnalata dai Revisori riguarda le partecipate,
sulla scorta dei rilievi già espressi dalla Corte dei Conti, nel senso: a)
della definizione delle procedure di liquidazione
relative alle controllate Sarzana
Patrimonio e Servizi srl (SPS) e Itinerari culturali scarl; b) dell’alienazione delle quote di
partecipazione detenute nelle società: Azienda
Agricola Dimostrativa srl e Sistema
Turistico Golfo dei Poeti Val di Vara e Val di Magra scarl che non
possiedono i requisiti normativi per essere mantenute; c) sviluppare un adeguato controllo analogo su tutte le
partecipate; d) conciliare i rapporti
creditori e debitori tra l’Ente e gli organismi partecipati; e) adeguare i fondi di accantonamento.
In
merito a quest’ultimo punto, nello specifico si rileva: 1) il Fondo perdite
società partecipate riporta un saldo di €
1.571,89 (per perdita di € -88.501,00
da rapportare alla quota di proprietà del 0,86%)
riferita alla società partecipata Azienda
Agricola dimostrativa srl; 2) il Fondo crediti vs. società partecipate riporta
un saldo di € 1.889.589,02 composto
da: - € 880.000,00 per il residuo
del debito bancario della SPS srl,
garantito dall’Ente in favore della Carispezia,
di cui per quota di capitale già rimborsata pari a € 732.400, oltre alla rata residua in scadenza nel 2020 per € 147.600; - € 1.009.589,02 quale credito derivante dalla vendita di beni
immobili effettuata dal Comune nel corso del 2007 alla SPS srl (Relazione Revisori 2019, pag. 46-47).
Per quanto riguarda l’indebitamento al 31/12/2019 ammonta a 27,1 €/milioni in costante calo dal suo
massimo raggiunto nel 2.006 con 42,9
€/milioni; riduzione proseguita regolarmente negli anni successivi: nel 2009
ammontava a 36,1 €/milioni, nel 2015
era di 29,2 €/milioni, nel 2018 era
di 28,1 €/milioni. Dunque, la
riduzione dell’indebitamento è una mera
normalità; infatti, chi contrae dei mutui (privati o Enti Locali) ha
l’obbligo contrattuale di pagare le rate annuali (costituite da quota capitale
e quota interessi), come previsto dai piani di ammortamento dei vari mutui
sottoscritti (vedere grafico a latere).
L’esposizione
debitoria del Comune di Sarzana è però più elevata ed è pari al 31/12/2019 a 40,3 €/milioni (in aumento rispetto ai 33,7 €/milioni del 2018), poiché ai
debiti da finanziamento (27,1 €/milioni)
vanno aggiunti quelli verso i fornitori
pari a 8,6 €/milioni (erano 1,3 €/milioni nel 2018) e quelli tributari,
previdenziali e altri pari a 4,5
€/milioni; l’esposizione debitoria è in aumento rispetto agli ultimi 3 anni,
ma è in calo riguardo alla media di 57,4
€/milioni del periodo 2008-2015 (vedere grafico a latere).
In
questo contesto caratterizzato da pesanti criticità finanziarie, inevitabilmente la
pressione fiscale comunale rimane elevata; le entrate proprie sono in costante
crescita: nel 2009 erano 15,4 €/milioni e sono aumentate nel 2019 a 21,3
milioni e nel 2020 è previsto un
ulteriore incremento a 21,9 €/milioni (anche se il punto più elevato è stato
registrato nel 2015 con 22,6 €/milioni). La pressione fiscale comunale
(calcolata sulle entrate proprie: tributarie + extratributarie) sulle famiglie
sarzanesi nel 2009 ammontava a € 1.580,40 e nel 2019 è stata di € 2065,72 e nel
2020 è prevista in € 2.123,12.
Questa
elevata pressione fiscale, del resto, è necessaria per finanziare una spesa
corrente che non accenna a diminuire: è stata nel 2018 di 20,4 €/milioni, è cresciuta nel 2019 a 21,1 €/milioni ed è prevista
per il 2020 in 23,1 €/milioni.
In conclusione.
Il
rendiconto del 2019 ha evidenziato diverse criticità che dimostrano come le cause del
peggioramento del disavanzo a -5,4
€/milioni siano ben più complesse rispetto al mero adeguamento del fondo anticipazione
di liquidità, dimostrando come al bilancio del Comune di Sarzana non manchino
le risorse, ma semmai la capacità di riscuotere i crediti; molte risorse (pari a 17,0 €/milioni) vengono immobilizzate nei fondi accantonati e vincolati proprio per la presenza delle criticità qui analizzate; si tratta di risorse consistenti immobilizzate invece di poter essere più utilmente
impiegate per risolvere alcuni problemi dei sarzanesi.
Su
questo bilancio (che presenta diverse criticità) pesano due incognite: da una parte, l’evoluzione della recessione quale
conseguenza derivante dal blocco delle attività; dall’altra, lo sviluppo delle misure governative/europee
a sostegno degli Enti Locali, delle famiglie, delle imprese e delle varie
attività presenti nel territorio.
Per
i Comuni che già oggi presentano problemi e difficoltà a riscuotere i propri crediti questa recessione potrebbe
determinare un nuovo aggravamento, dovuto
a una eventuale progressiva penuria di risorse economiche dei contribuenti.
In tal senso, i prossimi mesi
saranno cruciali nel determinare l’evoluzione finanziaria dei Comuni, in un
contesto recessivo di vasta e profonda portata; questa
situazione è destinata a protrarsi nel tempo e potrà eventualmente procedere in
senso positivo solo in presenza di fatti di “straordinaria amministrazione”,
come per esempio: la vendita di immobili, un costante flusso di contributi
finanziari esterni (dal Governo e/o dalla Regione e/o dall’Europa), una sentenza
contro Gefil assai favorevole … ma nel frattempo i sarzanesi dovranno
continuare a subire una costante elevata
pressione fiscale comunale (la più elevata della Val di Magra), continuando
però a camminare “sul filo di un rasoio”.
1) ANALISI SINTETICA DEL BILANCIO DI SARZANA: UNA SITUAZIONE FINANZIARIA PESANTE: QUI
2) COMUNE DI SARZANA: UN BILANCIO “sul filo di un rasoio” …: QUI
3) SARZANA: UN BILANCIO 2020 CON LUCI E OMBRE: QUI
- SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
- SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
- PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
- PARTECIPATE: LA VENDITA DI ASP: QUI
- PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI
- PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
- IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS: QUI
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
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