- 233,3 €/milioni per anticipazioni di liquidità (non facenti parte dell’indebitamento
e da pagare in 30 anni);
a queste somme vanno poi aggiunti 1,7 €/milioni per residuo mutui con oneri a carico dello Stato (di 275,5 €/milioni originarie); dunque l’indebitamento complessivo regionale al 31/12/2019 ammonta a 797,2 €/milioni.
Il livello dell’indebitamento della Liguria è elevato, ma se confrontato con quello delle altre regioni risulta essere tra i più bassi; per esempio, l’indebitamento a carico delle Regioni per abitante nel 2018 ammontava per la Liguria a € 572, mentre quello delle Regioni del Nord era di € 651, mentre quello di tute le Regioni si posizionava a € 1.100 (vedere grafico a lato).
Una conferma ci perviene anche dal confronto con il PIL regionale: la Liguria ha nel 2018 un rapporto debito/PIL pari a 1,80 (in calo rispetto a 1,98% del 2016), un livello più basso rispetto sia a quello delle regioni del Nord pari a 1,91%, che verso tutte le Regioni italiane ammontante a 3,85%. Insomma, l’indebitamento è elevato, ma ci sono altre Regioni più indebitate della Liguria!
L’esposizione
finanziaria relativa a questi contratti derivati al 31/12/2019 presenta un saldo
complessivo di circa +2,1 €/milioni
(vedere
tabella a lato), ma l’andamento nel periodo 2000-2019 ha evidenziato
esposizioni anche fortemente negative, mentre sono sempre attuali le
preoccupazioni per il futuro.
Per esempio, il contratto derivato stipulato con Merrill Lynch International, datato 4/4/2000 e collegato al prestito obbligazionario di 50,0 €/milioni, ha accumulato perdite al 31/12/2019 pari a € -13.048.704; anche il successivo contratto, stipulato con Nomura International in data 11/10/2002 al fine di neutralizzare gli effetti di quello precedente, ha visto altalenanti risultati ma attualmente segna una perdita di € -13.460.203; altri contratti hanno avuto risultati migliori come ad esempio lo swap di ammortamento (emesso l’11/11/2004 e collegato al prestito obbligazionario di 80,0 €/milioni) ha registrato un saldo attivo di € +11.890.413 alla data della sua estinzione nel 2019.
L’indebitamento
della regione Liguria è ritenuto
sostenibile, ma è elevato e
annualmente costa mediamente circa 158
€/milioni; in questo contesto di indebitamento ci sono i prestiti obbligazionari su
cui sono state impostate alcune operazioni in derivati (“interest
rate swap o IRS”, che comportano lo scambio di
flussi di cassa fra due soggetti, uno paga un tasso fisso alla controparte e
questa il tasso variabile, entrambi applicati a un prestito obbligazionario
c.d. “nozionale”; sono stati
stipulati con il fine di predeterminare
il costo del debito e neutralizzare
il rischio di una variazione sfavorevole dei tassi di interesse).
I derivati non sono di per sé negativi, ma sono contratti complessi, difficili da valutare e da gestire, anche la loro chiusura non è una cosa semplice, specie se non si dispone di “specialisti”; soprattutto non bisogna utilizzarli per altri scopi (per ottenere facili anticipazioni di cassa), senza capirne le implicazioni finanziarie di medio-lungo termine, trasformandole in “scommesse” che possono produrre rischi incalcolabili per la stabilità finanziaria del sottoscrittore.
Occorre
ricordare che i derivati
sono stati alla base della grande crisi finanziaria del 2007-2008 e sono
contratti caratterizzati da notevole
aleatorietà, che potrebbero determinare
forte incertezza sulla tenuta degli equilibri di bilancio.
La
gran parte degli Enti locali che ha fatto ricorso a questi derivati si sono poi trovati in
grande difficoltà, rilevando anche perdite di milioni di euro addebitati ai
bilanci e, quindi, tramite le tasse,
scaricati nelle “tasche” dei singoli cittadini (vedere in proposito: QUI) e costringendo il
Governo a intervenire (con il DM del 10/7/2014 che prevede la ristrutturazione
di questi debiti mediante la stipula di un finanziamento trentennale).
Sulla gestione dell’indebitamento e dei derivati occorre maggiore chiarezza e trasparenza (che non c’è stata sia quando a governare era il centro-sinistra che ora con il centro-destra), pubblicando integralmente i contratti originari e le modifiche successive; evidenziando i costi e i ricavi al fine di valutare l’efficacia e l’utilità dei vari contratti stipulati; la trasparenza in questa materia è fondamentale, poiché si parla tanto di riduzione delle spese degli apparati pubblici e/o di contenimento della spesa sanitaria e previdenziale, in quanto ritenute spese insostenibili, ma evidentemente le spese per coprire le perdite finanziarie non pongono problemi e/o poco interessa.
Non
è un caso che nella campagna elettorale attuale, quasi nessun candidato faccia
riferimento a queste problematiche, né si riscontrano polemiche specifiche su
queste tematiche; la gran parte non se ne occupa per “ignoranza” (nel senso di
non conoscenza), mentre i pochi “avveduti” tralasciano perché sono
consci della complessità dei problemi e, dunque, della necessità di non
assumere impegni specifici per mantenere “libertà di movimento” nella loro
eventuale futura gestione amministrativa … ma se “il buongiorno si vede dal mattino” … “che succederà alla sera?” … “e
come si può cambiare ciò che non si conosce?”
Euro
Mazzi
1 - REGIONALI 2020: il fumo e l’arrosto sulle partecipate: QUI
2 - REGIONALI 2020: l’ARTE della cartolarizzazione …: QUI
3 - REGIONALI 2020: RISORSE E SPESA REGIONALE …: QUI
Post sul sistema sanitario Nazionale e Regionale:
1) CORONAVIRUS E I “TAGLI” ALLA SANITÀ PUBBLICA: QUI
2) CORONAVIRUS E LA SANITÀ LIGURE: QUI
Per vedere gli altri post sulla riforma sanitaria Ligure:
1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI
2) PIANO SOCIOSANITARIO: ACCENTRAMENTO ORGANIZZATIVO E DIREZIONALE:
Post sull’ASL5 Spezzino:
1) ASL5 SPEZZINO: UNA “FATICOSA” SPESA SANITARIA: QUI
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