sabato 28 marzo 2020

CORONAVIRUS E LA SANITÀ LIGURE (seconda parte)

La diffusione della pandemia Covid-19 non è solo una questione di emergenza sanitaria, perché sta avendo già oggi e avrà sempre più nell’immediato futuro un impatto forte sia sull’apparato sanitario nazionale e regionale, sia più in generale sul sistema economico e finanziario, evidenziando problemi, difetti, tare e mancanze che dovranno essere analizzati e urgentemente corretti perché sono delle zavorre non più accettabili.
In tal senso, questa pandemia potrebbe diventare anche una opportunità se si svilupperà una costruttiva riflessione più generale sul sistema economico e sociale in cui attualmente viviamo per trovarne i correttivi necessari e urgenti; con questo intento, dopo aver esaminato alcune problematiche legate alla spesa sanitaria nazionale, vengono ora affrontati alcuni aspetti legati alla sanità ligure.

sabato 21 marzo 2020

CORONAVIRUS E I “TAGLI” ALLA SANITÀ PUBBLICA (prima parte)

La diffusione della pandemia Covid-19 ha riportato inevitabilmente in primo piano i problemi del funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), le differenze tra i vari sistemi sanitari regionali in termini di  efficienza ed efficacia, nonché la centralità della sanità pubblica rispetto a quella privata.
Inevitabilmente si è sviluppato un dibattito riguardante l’ammontare della spesa sanitaria e i “tagli” applicati nel tempo al settore, con tesi oscillanti e diversificate, ma accumunate da un giudizio generalmente negativo.
Molti commentatori hanno sottolineato come la sanità sia stata da tempo considerata “un peso finanziario da alleggerire”, condannando pesantemente i conseguenti “tagli” a ospedali, ambulatori, consultori, ma anche a medici, infermieri, professionisti e ricercatori sanitari.
Altri hanno emesso giudizi più articolati e documentati, come per esempio questo: “Nell’ultimo decennio tutti i Governi hanno contribuito a sgretolare il Servizio Sanitario Nazionale. Il finanziamento pubblico alla sanità ha subìto un taglio di 37 miliardi di euro: circa 25 miliardi tra il 2010 e il 2015; oltre 12 miliardi nel 2015-2019. L’Italia si trova al di sotto della media Ocse in questo senso: tra il 2009 e il 2018 l’incremento percentuale della spesa sanitaria pubblica si è attestato al 10%, contro il 37% degli altri paesi” (N. Cartabellotta, Fondazione GIMBE, del 3/3/2020).

sabato 14 marzo 2020

CORONAVIRUS, CRISI DEL TURISMO E … LA PALMARIA (dodicesima parte)

P. Bruegel il Vecchio,
La parabola dei ciechi (Capodimonte Napoli)
La diffusione del Coronavirus è prioritariamente un problema sanitario, ma sta determinando sostanziosi cambiamenti nella vita sociale e comincia ad incidere negativamente sull’andamento economico complessivo, mettendo in crisi alcuni settori, tra i quali emerge il crollo del comparto turistico (proprio all’inizio del periodo estivo, quello cioè più florido dell’anno).
Eppure fino a poche settimane fa, le prospettive del settore turistico non erano negative, mentre quelle per il settore delle crociere erano assai buone.
Per esempio, ad aprile 2019 le stime di crescita del 2019 prevedevano 11.911.000 passeggeri movimentati nei porti italiani (+7,13% rispetto al 2018), con toccate nave pari a 4.860 unità, con 149 navi in transito nelle acque italiane in rappresentanza di 46 compagnie di navigazione; venivano stimate per il 2020 circa 12,8 milioni di passeggeri (+7,8% sul 2019) e con un impatto economico sul territorio pari a circa 16 €/miliardi; ma ora tutto è cambiato: “Da poco più di una settimana, però, c’è stata un’ondata di disdette che ha riguardato circa il 50% delle prenotazioni già effettuate. Più alta è invece la quantità di cancellazioni pervenute alle compagnie di traghetti che operano nelle cosiddette Autostrade del Mare, si supera il 55%, per arrivare oltre il 60% sulle linee di corto raggio che collegano le isole minori” (dichiarazione Assarmatori del 6/3/2020).

sabato 7 marzo 2020

SARZANA: UN BILANCIO 2020 CON LUCI E OMBRE (terza parte)

In questi giorni il Sindaco Ponzanelli e l’assessore Baroni hanno entusiasticamente presentato alla stampa il bilancio preventivo 2020 del Comune di Sarzana, sottolineando come: “Il dato più significativo riguarda la costante riduzione dell’indebitamento complessivo dell’ente, passato da 29.120.977 del 2018 a 27.150.310 del 2020. Di pari passo alla razionalizzazione della spesa e alla lotta agli sprechi, si evidenzia inoltre la capacità di intercettare finanziamenti regionali e statali che hanno ormai raggiunto la quota di circa 18 milioni di euro in altrettanti mesi di attività amministrativa”. Questa enfasi positiva è stata giustificata dai due amministratori in considerazione della gravosa eredità ricevuta a seguito del subentro nella gestione del Comune dopo le elezioni del 2018: “In un contesto di enorme difficoltà e con un’eredità disastrosa da gestire, stiamo coniugando gli obiettivi di risanamento di bilancio a continui investimenti” (CDS del 21/2/2020).