sabato 30 maggio 2020

BIODIGESTORE DI SALICETI: INTEGRAZIONI LACUNOSE (settima parte)

La società Recos ha depositato (prima della scadenza del 15/5/2020) la documentazione integrativa richiesta dalla Regione (con nota datata 18/10/2019), a seguito della conclusione della fase pubblica del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) relativo al progetto di impianto per il trattamento e il recupero della FORSU con produzione di biometano da realizzare in loc. Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure.
Questa documentazione integrativa è riepilogata in uno specifico elenco documenti componenti l’intero corpo progettuale e catalogato nella Relazione di Ottemperanza con lo scopo di ricalcare lo schema contenuto nelle Richieste di integrazioni (con osservazioni distinte in 7 tematiche per complessivi 22 punti), rimandando, ove necessario, alla documentazione integrativa a supporto (relazioni e/o tavole grafiche): “Il proponente ha inteso rispettare tale organizzazione delle richieste e ha dunque predisposto le risposte organizzandole di conseguenza” (Relazione di Ottemperanza, pag. 5).
Da un punto di vista puramente formale, dunque, le integrazioni operate da Recos sono impostate per apparire conformi alle richieste di integrazione regionale; vi sono solo due “aggiunte” relative: - allo spostamento della cabina SNAM di consegna/riconsegna del biometano; b) all’adeguamento normativo della Relazione sulle Strutture.

sabato 23 maggio 2020

UN VIRUS SUBDOLO … E LETALE (prima parte)

Il Governo italiano, in data 31/1/2020, emanava il decreto dello “stato di emergenza”, per la durata di sei mesi; nella conseguente conferenza stampa, il Presidente Conte confermava i primi due casi di contagio riscontrati in Italia (due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani) e rassicurava “sul fatto che la situazione è sotto controllo e che le misure assunte sono di carattere precauzionale e collocano l’Italia al più alto livello di cautela sul piano internazionale” (Comunicato del 31/1/2020).
Il primo caso italiano di Covid-19 veniva segnalato in Lombardia il 20/2/2020; nei giorni successivi si erano già evidenziati i primi focolai in Lombardia e Veneto; conseguentemente venivano approvati vari provvedimenti di “distanziamento/isolamento sociale e blocco delle attività non necessarie estese progressivamente a tutta l’Italia (lockdown).
Fin dall’inizio, l’epidemia è stata caratterizzata da una trasmissione prevalentemente locale, ma nonostante le varie misure di contenimento assunte, il numero di casi Covid-19 è aumentato molto rapidamente: alla data del 19/5/2020 in Italia ci sono stati 226.699 contagiati dall’inizio della pandemia, di cui: 65.129 persone attualmente positive, 32.169 deceduti e 129.401 guariti.

sabato 16 maggio 2020

CORONAVIRUS E OCCUPAZIONE/DISOCCUPAZIONE (settima parte)

La pandemia-covid 19 oramai non è più solo una emergenza sanitaria, ma un serio problema economico che si sta manifestando come recessione; in Italia questa nuova crisi si è inserita in una lunga fase di debole crescita economica, che perdura dal 2008 e che proprio alla fine del 2019 aveva già registrato un nuovo peggioramento frutto di una conclamata frenata dell’economia più o meno diffusa in tutta Europa.
In questo contesto, il mercato del lavoro italiano aveva mostrato nel 2018-19 una dinamica lievemente positiva, raggiungendo nel secondo trimestre 2019 i 23,4 milioni di occupati (+255 mila unità rispetto al 2018), con un tasso di occupazione al 59,2% e un tasso di disoccupazione al 9,8%, per poi iniziare un progressivo calo che ha accentuato le differenze con gli altri Paesi Europei: “Gli elevati divari con l’Ue sono aumentati anche nella recente fase di ripresa: il gap nel tasso di occupazione è aumentato da 8,9 punti nel primo trimestre 2014 fino a 10,2 punti nel terzo 2019 e quello del tasso di disoccupazione da 2,1 punti a 3,5 punti nel medesimo confronto temporale, con differenze più accentuate per le donne e per i giovani” (Istat, Il mercato del lavoro 2019, pag. 9).

sabato 9 maggio 2020

CORONAVIRUS E LA CASSA INTEGRAZIONE (sesta parte)

Gli effetti del blocco delle attività economiche e sociali derivate dalla necessità di contenere il contagio della pandemia-covid19 si stanno oramai manifestando come recessione economica generale; uno degli indicatori che immediatamente evidenziano la presenza di una crisi economica riguarda l’andamento del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG - vedere scheda n. 1).
In proposto, l’ex ministro C. Damiano ha evidenziato come l’Italia oggi rischi di ritornare agli alti livelli di CIG del 2008-12 per l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria sulla crescita e sul calo del PIL: “Come conseguenza avremo una impennata dell’utilizzo della CIG, anche a seguito delle misure adottate dal Governo che rimettono in pista l’utilizzo della Cassa integrazione in deroga per le aziende anche con un dipendente”; Damiano sottolinea, però, come già nel 2019 si fossero manifestati i primi sintomi di crisi:  Dal 2019 il ciclo moderato di ripresa si inverte e tutti questi indicatori diventano negativi. Per l’anno in corso (2020) avremo sicuramente un netto peggioramento della situazione” (dichiarazione del 21/3/2020).

sabato 2 maggio 2020

CORONAVIRUS E I RISCHI PER LE PENSIONI (quinta parte)

L’emergenza dovuta alla pandemia Covid-19, oltre ai già gravi problemi sanitari, sta determinando una recessione economica a livello sia europeo che italiano; in Italia questa crisi economica si preannuncia con aspetti più gravi, poiché è destinata ad accentuare le già preesistenti criticità:
- dopo un lungo periodo di bassa crescita è previsto una netta riduzione del PIL: “in considerazione della caduta della produzione e dei consumi già registrata e delle difficili prospettive di breve termine, il DEF stima che l’economia registrerà una complessiva caduta del PIL reale nel 2020 di 8 punti percentuali”;
- un aumento della spesa pubblica a fronte di minori entrate che comporterà un ulteriore dilatazione del debito pubblico;
- in conseguenza della riduzione del PIL e dell’aumento del debito pubblico: “il rapporto debito/PIL è stimato in aumento di 17 punti percentuali, fino al 151,8%” (DEF 27/4/2020), un livello generalmente ritenuto “eccessivo”.