Il
Distretto Sociosanitario n. 19 è
un'articolazione organizzativa dell’Asl5
Spezzino per la gestione integrata dei servizi sanitari e sociali per i
sette Comuni della Val di Magra (con una popolazione di circa 70.642 abitanti),
articolato in tre ambiti sociali e
con una presenza decentrata di varie
strutture in ogni comune.
Per
completare l’esame del funzionamento del Distretto Sociosanitario appare, quindi,
opportuno vagliare una di queste strutture
decentrate presenti sul territorio, prendendo ad esempio il Poliambulatorio “A. Seppilli” situato
nel Comune di Luni, ai confini con quello di Castelnuovo Magra (in via Madonnina
n. 101).
Questa struttura decentrata del Distretto Sociosanitario
n. 19 è collocata presso l’ex scuola
di Luni, la quale dopo essere stata appositamente ristrutturata, è stata
inaugurata come poliambulatorio nel 2007; è utilizzata dalla popolazione dei due
Comuni di Luni e di Castelnuovo Magra, ma anche di Ameglia, con un bacino di
utenza di 21.089 residenti al 31/12/2017 (179 abitanti in meno rispetto ai
21.268 presenti nel 2007).
Questo
poliambulatorio è aperto generalmente alla mattina (dal lunedì al sabato);
svolge alcune funzioni amministrative (no ufficio cup, solo accettazione) e vi
sono presenti alcuni ambulatori: consultorio pediatrico, consultorio
ginecologico, ambulatorio infermieristico e prelievi, fisiatria, ambulatorio
anziani, cardiologia, ortopedia (attualmente è sospeso quello di neurologia).
Questa
struttura è parte integrante del Distretto
Sociosanitario n. 19 ed è collocata in una “posizione strategica”, in
quanto eroga servizi sanitari di primo
livello alla popolazione locale, alleviandole il disagio di doversi recare
presso le strutture di Sarzana, funzione questa assai importante perché serve una
popolazione collocata al confine con la Regione Toscana e assai vicina alle
strutture sanitarie di Massa e di Carrara e, quindi, a suo modo contrasta il noto fenomeno delle “fughe” nelle
vicine ASL della Toscana, facendo così risparmiare all’As5 Spezzino l’eventuale
rimborso per ogni prestazione dei propri assistiti avvenuti al di fuori delle
proprie strutture.
Nonostante
questa “posizione strategica”, il Poliambulatorio
“A. Seppilli” soffre di un evidente sottoutilizzo
da parte della stessa popolazione locale, con il periodico rischio di ulteriore
ridimensionamento e/o persino di chiusura.
I
motivi di questo scarso utilizzo da
parte della popolazione non sono di facile rilevazione, poiché non
sono pubblici molti dati, come per esempio: quelli statistici storici sia riferiti a questa singola struttura che a
quelle distrettuali (utilizzo per tipologia di servizio e frequenza periodica, classi
di età e condizione sociale degli utilizzatori, ecc.); quelli organizzativi (personale impiegato,
modalità di impiego, ecc.); quelli economici
e finanziari (costi e ricavi derivanti dalle prestazioni erogate nelle
singole strutture, ecc.); quelli demoscopici
(individuazione dei bisogni, grado di soddisfazione degli utenti, ecc.).
La
mancanza di dati precisi e di rilevazioni analitiche permette solo di avanzare delle
congetture. Le funzioni del Poliambulatorio
“A. Seppilli” sono poco conosciute
dalla popolazione stessa che quindi “continua” a recarsi a Sarzana o a
Carrara per le proprie esigenze; i due Comuni più interessati (quello di Luni e
quello di Castelnuovo Magra) non hanno dimostrato
grande interesse né hanno attivato “campagne” di sensibilizzazione in
proposito, delegando di fatto la materia alla competenza degli operatori
sanitari.
Esiste
una associazione che si è distinta e attivata per “sostenere” l’operatività
di questa struttura, si tratta del comitato locale dell’AIES (Associazione Italiana per
l’Educazione Sanitaria, vedere QUI) che ha “lo scopo
di contribuire e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sullo
stato di salute della popolazione, migliorarlo e promuoverlo nell’interesse
delle famiglie e della collettività”.
Questa associazione, guidata dal
dott. Vinazzani, ha operato prima per l’istituzione e poi per il buon
funzionamento di questo Poliambulatorio; dal 2012 partecipa alla programmazione,
gestione e controllo delle attività di questa struttura quale membro di una Commissione Utenti presieduta dal
Sindaco di Luni. L’AIES ha svolto varie attività: nel 2014 ha raccolto circa 2000
firme contro il depotenziamento del CUP; ha organizzato una “Giornata della prevenzione” all’interno
del “A. Seppilli”; ha presentato alcune petizioni (sulla pista ciclabile
sull’argine destro del Parmignola e sull’argine del canale Lunense, sull’attivazione
della linea ADSL, sulla difesa degli Uffici Postali locali); ha avviato una indagine
conoscitiva con oltre 700 questionari sul grado di soddisfazione del servizio
distrettuale da parte degli utenti; sull’istallazione dei cartelli indicanti il
sito del distretto socio-sanitario); ha attivato la “Pedalata ecologica”; ha costituito nell’anno 2012 la “Banca del tempo di Luni”.
L’Asl5 Spezzino, del resto, non ha “investito”
molto su questa struttura, dovendo constatare il suo sottoutilizzo da parte della
popolazione, di fatto, ha ridotto allo
stretto indispensabile la sua attività; del resto, senza alcuna azione di
valorizzazione di questa struttura da parte dell’Asl5 la popolazione a sua volta è disincentivata ad un maggiore utilizzo.
Insomma,
la vicenda del Poliambulatorio “A.
Seppilli” di Luni conferma che non basta la presenza di una struttura
sanitaria vicino a casa, occorre che questa sia anche utile e “attrattiva”
se no si disabitua il cittadino dall’utilizzo di tale presidio, né si blocca la
“fuga” degli utenti verso le strutture toscane.
Il
problema di fondo, però, resta la
capacità di adeguare le strutture sanitarie decentrate rispetto ai reali
bisogni presenti nel territorio, avendo particolare attenzione alle
esigenze di una popolazione sempre
più anziana
che ha difficoltà di movimento e ha necessità di cure protratte nel tempo.
In
tal senso, il recente “Piano
sociosanitario regionale 2017-19” ha individuato proprio nella risposta al
costante aumento delle problematiche legate alla cronicità e alle condizioni
di fragilità: “una delle grandi sfide
a cui il Sistema Sociosanitario Regionale è chiamato a rispondere sia in tema
di qualità di offerta ai bisogni del
cittadino, sia in termini di sostenibilità
di sistema”, imponendo pertanto: “la
progettazione di nuovi modelli di
management della cronicità per un adeguamento delle risposte sul piano clinico
e organizzativo-gestionale e la necessità di una revisione critica dei percorsi assistenziali esistenti” (Piano,
pag. 14).
In
questo contesto, una struttura decentrata come il Poliambulatorio “A. Seppilli” potrebbe trovare una rinnovata funzionalità, ma bisognerebbe
studiare i bisogni, rilevare le possibili risposte, adeguare le strutture e le
risorse disponibili su progetti
innovativi di assistenza sociosanitaria che siano anche sostenibili da un punto di vista
finanziario per non aggravare ulteriormente la spesa sanitaria.
Si
tratterebbe di un radicale cambiamento
di approccio rispetto sia al presidio territoriale tradizionale in quanto tale,
ma soprattutto rispetto alle problematiche legate alla cronicità e alle
condizioni di fragilità; approccio che il nuovo “Piano Sociosanitario regionale” ha giustamente individuato, ma che
è ancora lontano dall’aver progettato come concreta capacità di intervento;
come per esempio: a) il potenziamento di un sistema informativo basato sulla rilevazione dei bisogni della
popolazione e sulla definizione del quadro epidemiologico e delle previsioni di
impatto nei prossimi anni, nonché sull’affinamento di un sistema epidemiologico-informativo; b) la
definizione e il monitoraggio dei percorsi
assistenziali; c) l’integrazione
tra servizi sanitari, sociosanitari e sociali e lo sviluppo di modelli volti a
favorire il controllo operativo e a permettere la verifica dell’efficacia e
dell’efficienza della rete; d) il coinvolgimento
attivo dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta; e) il
perseguimento della massima flessibilità
nelle risposte basate sulla prossimità
nella gestione assistenziale.
Se
non si progettano e si sperimentano nuove soluzioni, le strutture decentrate
come quella del Poliambulatorio “A.
Seppilli” sono destinate ad una prospettiva
precaria, sempre sospese tra una possibile chiusura e un probabile ridimensionamento al fine di contenerne i costi della sanità pubblica, oppure soggette a periodiche richieste velleitarie di “aggiunta”
di nuovi servizi con i conseguenti aumenti di costi destinati ad
aggravare il deficit sanitario … che dovrà poi essere ripagato con nuove tasse.
Insomma,
se è vero che “dietro ogni problema c'è un'opportunità” (G. Galilei), allora
prima che sia troppo tardi converrebbe ricercare le opportunità che stanno dietro al sottoutilizzo di
questa struttura …
Euro Mazzi
PS: questo post fa parte di
un ampio studio sul Sistema Sanitario Ligure e Spezzino, un mondo “poco
conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di
fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute
dei propri assistiti.
Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
Per vedere gli altri post sulla riforma sanitaria Ligure:
1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI
Altri post su questi argomenti:
1) SPESA
SANITARIA: IL CASO DELL’AMPLIAMENTO DELLA CASA DELLA SALUTE DI SARZANA: QUI
2) SPESA SANITARIA: LE PROSPETTIVE IMMOBILIARI NELL’AREA DELL’EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
3) SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
4) LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
5) LA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
6) CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI REGIONALI: IL CASO ARTE GENOVA: QUI
UNA CONVENZIONE SUPERFICIALE, IL RISCHIO DI UN FLOP SUI SERVIZI SOCIALI: QUI
Altri post sui problemi dei servizi sociali:
- SERVIZI SOCIALI A CASTELNUOVO MAGRA … INIZIAMO A METTERE ORDINE E POI VERIFICHIAMO: QUI
- BILANCIO 2017: servizi sociali tra opacità e poche risorse: QUI
- UN COMUNE CHE NON SA COME SPENDERE LE MOLTE RISORSE A DISPOSIZIONE: QUI
Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
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1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI
Altri post su questi argomenti:
2) SPESA SANITARIA: LE PROSPETTIVE IMMOBILIARI NELL’AREA DELL’EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
3) SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
4) LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
5) LA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
6) CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI REGIONALI: IL CASO ARTE GENOVA: QUI
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- SERVIZI SOCIALI A CASTELNUOVO MAGRA … INIZIAMO A METTERE ORDINE E POI VERIFICHIAMO: QUI
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