giovedì 16 marzo 2017

REFERENDUM LAVORO 2017: RISCHI E OPPORTUNITÀ (prima parte)

Iniziamo ad occuparci del Referendum che è stato programmato per il 28 maggio 2017, per cosa si vota?
Sono due i quesiti referendari: 1) abolizione dei voucher; 2) reintroduzione della responsabilità in solido tra appaltante e appaltatore nei confronti del lavoratore.
Quale è il quorum di questo referendum?
Si tratta di un referendum abrogativo per il quale è richiesto il raggiungimento di un quorum: dovranno andare a votare il 50+1 degli aventi diritto affinché l’esito del referendum sia valido.

lunedì 13 marzo 2017

IL POPULISMO DEL PDRenziano (parte terza)

Il ministro spezzino Andrea Orlando ha dichiarato in data 8/3/2017 che: “Non si può battere il populismo con il populismo: in passato, prima del referendum, c'è stato un cedimento ma se si usano argomenti simili ai populisti poi la gente vota l'originale (…) E' un veleno che è entrato nel Pd e rischia di essere un rischio mortale per il partito”.
Fa piacere constatare che esponenti autorevoli interni al partito si accorgano finalmente di una modificazione sostanziale (o “deviazione”) del modo di fare politica da parte del PD e, conseguentemente, del modo di governare il Paese.
Durante la campagna referendaria in un post avevo già evidenziato come la propaganda del SI fosse “imperniata su messaggi che “cavalcano” apertamente il già diffuso e dilagante “populismo” … Credo che la suindicata massiccia propaganda “populista” sia una delle cause della non credibilità della riforma Renzi/Boschi: la troppa insistenza su elementi di pura demagogia evidenziano i suoi vizi intrinseci di falsità. I troppi e così autorevoli “endorsement” interni e internazionali rivelano come questi siano più interessati al proprio vantaggio che non al vero benessere degli italiani. E tutto questo potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang” (vedere il post: QUI).

martedì 7 marzo 2017

NEMESI RENZIANA … (seconda parte)

Nella mitologia greca “nemesis” era la dea distributrice della giustizia per delitti rimasti senza soluzione o senza pena da scontare, distribuendo gioia o dolore a seconda di quanto era giusto (giustizia compensativa), perseguitando soprattutto i malvagi e gli ingrati alla sorte; la nemesi è, quindi, una sorta di “fatale punizione”. Per esempio, l’esito disastroso della campagna di Russia fu la nemesi storica di Napoleone che riequilibrò una situazione antecedente contrassegnata da continue vittorie, che lo fece uscire sconfitto svelando così tutti i suoi limiti umani e i suoi errori che non erano emersi in precedenza.