Con
deliberazione del Consiglio Comunale di Sarzana n. 69 del 30/07/2007 veniva
approvata la costituzione della Società denominata “Sarzana – Valorizzazione Patrimonio S.r.l. a socio unico” (in breve
SPS, poiché in data 17/10/2011 a
rogito notaio Pucci veniva modificato lo Statuto della società per ampliamento
dell’oggetto sociale e cambio della denominazione in “Sarzana Patrimonio e Servizi Srl”), approvandone il relativo
Statuto. Con atto rogato dal Notaio Pucci in data 17/10/2007 veniva costituita
la Società a totale partecipazione del Comune di Sarzana, con un capitale
sociale di € 20.000, società soggetta pertanto alla disciplina “in house providing”.
Il
29/10/07 la società SPS acquistava
con atto notarile, a valori di perizia, dal Comune alcuni immobili: il “Vecchio Mercato” e il piazzale di
piazza Terzi per € 4.984.000, nonché circa 42.000 mq di terreni agricoli siti
in località Tavolara per € 1.594.000.
La
spesa totale sostenuta dalla società SPS
ammontava a € 6.578.000, la quale
non avendo in bilancio tale liquidità ricorreva a un affidamento bancario aperto con banca
Carispe (ora facente parte del gruppo Crédit Agricole) di € 6.500.000. La SPS diveniva la proprietaria dei tre
immobili e nel bilancio del Comune entrava una liquidità straordinaria di € 6.578.000.
La
Banca, per erogare un importo così sostanzioso ad una società appena
costituita, senza risorse e senza piano industriale, aveva richiesto al Comune
una garanzia (pare sotto forma di lettera di “patronage” impegnativa), affinché
se la SPS non avesse restituito le somme
anticipate da Carispe, il Comune comunque avrebbe pagato la Banca.
Gli
immobili ceduti alla SPS erano tutti
oggetto di importanti sviluppi urbanistici.
I
terreni situati in località Tavolara erano interessati da una variante al PRG.
Infatti, pochi giorni dopo la costituzione della SPS, in data 19/10/2006 la Società SARZANA SVILUPPO Spa (società del gruppo UNIECO s. coop. con sede a Reggio Emilia), con delega delle altre
proprietà, presentava al
Comune di Sarzana una pratica SUA 7/06 in variante al
P.R.G., prevedendo la realizzazione di un insediamento produttivo, diviso in 9
comparti. I Comuni di Castelnuovo Magra e Sarzana, rispettivamente con D.G.C.
n.74/06 e D.G.C. n. 133/06 predisponevano un Progetto Territoriale per l’area di Tavolara per affrontare le
problematiche dovute alla previsione di Piano Regolatore, di nuovi insediamenti
artigianali nella zona, in relazione alla carenza delle infrastrutture ed a un
corretto inserimento paesistico della nuova edificazione prevista. Successivamente,
in data 25/9/2009 veniva attivato un Accordo
di Pianificazione, stipulato tra Provincia della Spezia, Comune di
Castelnuovo Magra e Comune di Sarzana che si concludeva con una conferenza deliberante il 20/1/2011.
Con tale accordo venivano individuate le aree dei due Comuni interessate alla
nuova edificazione con destinazione
produttiva, ma anche tutte le opere di urbanizzazione necessarie per
collegare queste nuove costruzione (sia a nord con la via Aurelia, che a sud
con via Alta, viale XXV Aprile e un nuovo casello autostradale il località Cà
del Sale).
Anche
gli immobili del “Vecchio Mercato” e il piazzale di piazza Terzi erano
interessati a nuove previsioni urbanistiche: era già stato adottato un piano
particolareggiato firmato dall’arch. Piarulli con delibera del Consiglio
Comunale n. 73 del 9/6/1998 (poi approvato con DPGP n. 6507 del 5/5/2000) che
prevedeva la demolizione del vecchio mercato per costruirvi due edifici di 5
piani. Con una successiva variante di questo piano, firmata dall’arch. Botta, adottata con
deliberazione del Consiglio Comunale n. 29 del 30/3/2009 e n. 59 del 9/7/2009
(poi approvato con DPGP n. 44059 del 22/7/2010) si progettavano, però, 8 Unità di Intervento
principali, prevedendo per ciascuna delle quali la relativa quota parte di
opere di urbanizzazione, per la costruzione di edifici pubblici e privati, una piazza
coperta e un grande parcheggio anche coperto.
La società SPS
restava sostanzialmente inattiva, i bilanci dal 2007 al 2014 registrano poche movimentazioni, ma il debito con la Carispe lievitava
anche per effetto degli interessi, delle commissioni e delle spese di gestione
e senza alcun ricavo non era in grado di restituire il finanziamento ricevuto
che era stato dato alla partecipata per acquistare i beni comunali nel 2007.
Infatti,
nel bilancio del 2011 della SPS questi debiti venivano riportati in bilancio per
€ 7.292.575, ma in quello del 2012 questi debiti aumentavano a € 7.785.398, a
fronte di un valore degli immobili (che stranamente veniva riportato nelle
rimanenze e non nelle immobilizzazioni materiali) pari a € 7.431.987 nel 2011.
Il bilancio della partecipata nel 2011, comunque, si chiudeva con un
piccolissimo utile di € 1.182.
L’approvazione
del piano Botta (2009-10) sembrava aver
ridato, però, nuove prospettive alla SPS. In data 1/1/2011 veniva nominato
amministratore il Dott. Americo Mauro Lucchesi, che prendeva il posto del primo
amministratore Rag. Giovanni Zanardi. Nella nota integrativa al bilancio 2011,
Lucchesi evidenzia che: “Il problema principale che ho affrontato è
stato quello relativo al forte
indebitamento della Società, contratto nel 2007 con la CARISPE di euro
6.500.000,00 ed alle conseguenti iniziative tese al suo superamento. La
proposta, presentata in accordo con gli Uffici Finanziari dell’Ente, il
07.02.2011 in un’apposita riunione di
Giunta Comunale, riguardava un ampliamento dell’oggetto sociale tale da
consentirle di realizzare ricavi utilizzabili nella gestione ed, in
particolare, nel ripiano del debito di cui sopra. Questa proposta è stata
approvata dal Consiglio Comunale in data
29.08.2011; subito dopo, nel mese di settembre 2011, però il quadro
normativo, a causa della crisi finanziaria europea, era mutato, con vincoli e
restrizioni per i Comuni che rendevano più difficoltoso il raggiungimento degli
obiettivi previsti”.
Dunque,
veniva prospettato di passare alla SPS
la gestione dei parcheggi pubblici della città, nonché la gestione in house di
altri servizi (segnaletica, sistemi informativi, pulizia, manutenzione, ecc.); nel
frattempo, in data 21/06/2011 con atto rogato dal Notaio Scrufari la SPS stipula con “Ferrovie SpA” un
preliminare di acquisto di terreno da adibire
a parcheggio pubblico (nell’ambito progetto Botta) adiacente alla stazione, pagando
un acconto di € 149.000 oltre IVA rispetto ad un importo complessivo pari ad €
1.404.810,00 (delibera G.C. n. 95 del 16/6/2011).
Ma
occorre “fare cassa” … e si ritorna indietro... Il nuovo Amministratore scrive in Bilancio: “Con l’avanzare delle fasi attuative del bando di gara relativo
all’attuazione degli interventi del Piano Botta è inoltre emersa l’esigenza
di dover disporre, da parte del Comune, della proprietà delle aree sulle quali
tale Piano dovrà essere attuato ed in particolare delle aree del Vecchio
Mercato di Piazza Terzi. Il Comune
ha proposto quindi alla S.P.S. il riacquisto di tali aree al valore attuale di
5.400,000,00 euro; questa operazione, oltre ad essere indispensabile per il
Comune prima della pubblicazione del bando di gara, è utile anche per la S.P.S.
che, in questo modo può abbassare in maniera significativa l’esposizione
debitoria verso la CARISPE e ridurre conseguentemente la propria spesa per
interessi. È quindi auspicabile che tale operazione vada in porto il più
rapidamente possibile; la S.P.S. potrà poi
concentrarsi nelle operazioni di valorizzazione dei terreni di Tavolara,
collaborando con gli Uffici regionali e comunali nell’ultimazione delle
procedure urbanistiche di loro competenza. Dopodiché, attraverso procedure di
evidenza pubblica si procederà alla vendita dei terreni ed al risanamento
totale del debito contratto nel 2007 con la Banca”.
Nel
2012 la Carispe, a sua volta, dopo 5 anni dalla concessione originaria,
richiedeva la restituzione degli anticipi fatti alla SPS, ma questa non aveva la
necessaria liquidità e non poteva farvi fronte.
Il
Comune di Sarzana, con atto del 19/12/2012 procedeva al riacquisto
dell’immobile “Ex Mercato” sito in Sarzana, di proprietà della SPS alle condizioni stabilite nella
deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 25/07/2012 che prevedeva un
pagamento dilazionato per la somma complessiva di € 5.400.000,00 da estinguersi entro il 30/11/2013, con il vincolo che
tali pagamenti dovessero essere destinati alla riduzione dell’apertura di
credito con la CARISPE concessa nel 2007 a SPS. In tale delibera veniva
chiarita la copertura finanziaria dell’operazione di riacquisto degli immobili,
in quanto nel bilancio 2012 erano state previste le entrate derivanti dalla monetizzazione degli standards urbanistici da parte dei soggetti attuatori
dell'unità di intervento n. 1 “di propria
competenza, ma che devono realizzarsi sull'unità di intervento n. 2/3 (come da
indicazione prevista nella variante al PRG). Tale rateizzazione prevede la
corresponsione dell'importo complessivo di € 7.377.042,00 alle seguenti
scadenze: novembre 2012 € 737.704,02; febbraio 2013 € 1.500.000,00; maggio 2013
€ 1.500.000,00; agosto 2013 € 1.500.000,00; novembre 2013 € 1.500.000,00;
novembre 2014 € 639.337,80”.
Inoltre,
veniva deliberato di mettere in
liquidazione la SPS e scioglierla in tempi brevi, e comunque entro il
31/12/2013, previa valorizzazione dell'area Tavolara al fine di vendere più
facilmente i terreni di proprietà.
La
partecipata incassava dalla vendita la liquidità necessaria per ridurre il
proprio debito con la Carispe. Infatti nel proprio bilancio al 31/12/2014
ritroviamo che questi debiti sono riportati per € 1.441.173,25, con una
variazione dei debiti verso banca che registrano nel 2014 un decremento di
€ 6.344.224,75 (?) rispetto a quelli
riportati nel bilancio del 2012. La
residua esposizione debitoria della partecipata verso la Banca resta, comunque
garantita dal Comune, con una fideiussione. Nel bilancio 2014 della SPS la residua esposizione debitoria verso
Carispe di 1,4 milioni trova un controvalore attivo pari a € 1.882.908,62, ma
questo valore di bilancio non
corrisponde ai prezzi di vendita dei terreni (con una superficie complessiva di
41.845 mq.) messi all’asta in data 26/8/2015 per totale di € 1.561.368, ma
neanche a questo più basso valore sono stati venduti e ora devono probabilmente essere
rimessi all’asta ad una somma più bassa.
Le
conseguenze di queste vicende per la SPS
sono assai negative: se il bilancio
del 2011 si era chiuso con un piccolo utile, quelli successivi iniziano a
registrare consistenti perdite e al 31/12/2014 le perdite del 2012 e del 2013 sono riportati a bilancio
per la somma di € 511.131,03; a tale somma si deve aggiungere la perdita
registrata nel 2014 di € 78.540,85; insomma, il disavanzo ammonta a € 589.671,88 e il patrimonio netto è negativo per
€ 565.415. Dunque, la SPS partecipata al 100% dal Comune è:
priva di risorse, è indebitata ed è in deficit. Lo stesso provvedimento di
liquidazione della SPS dipende dalla
vendita dei terreni in Tavolara e dalle somme incassate da tale vendita, poiché
con tali somme occorre comunque pagare i debiti, in particolare quelli verso la
Banca, poiché quest’ultima potrebbe in
caso negativo escutere la garanzia rilasciata dal Comune, il quale dovrebbe a
sua volta pagare.
Alla
luce delle complessive vicende della gestione della SPS dalla sua costituzione (17/10/2011)
fino ad oggi occorre domandarsi a cosa
sia servita questa partecipata? Di sicuro con l’iniziale vendita il Comune
ha finanziato il proprio bilancio (… ma questa entrata a cosa è stata destinata?);
al momento del riacquisto nel 2012 non sono state utilizzate queste somme ma
oneri di urbanizzazione (… come mai?); il prezzo di ri-acquisto del “vecchio
mercato” è superiore di ben € 415.969,00 rispetto al prezzo di vendita del 2007
(… quale è stata la convenienza?); il Comune ha rilasciato una fideiussione a
garanzia dell’esposizione debitoria della SPA verso la Carispe di € 1,5
milioni, dovrebbe far fronte anche al deficit della SPS di oltre e 500.000 e tentare, altresì, di recuperare il credito
vantato verso la stessa società di circa € 1.001.320 (al netto di un credito di
€ 227.316 su un credito di € 1.228.636).
Tutto è, quindi,
legato alla vendita del terreno di Tavolara … (si era parlato di
interessamento di Filse, poi di Ansaldo … forse dello sceicco …). In proposito,
il nuovo liquidatore nominato il 14/12/13, dott.ssa Antonella Conti (impiegata
comunale), così si esprimeva nella nota integrativa al bilancio 2013: “La pesante
situazione finanziaria della società richiede per il futuro un’attenta
analisi della compatibilità delle spese di gestione ... È pertanto auspicabile
che vengano accelerate le trattative con il Comune di Castelnuovo Magra per la realizzazione dell’infrastruttura
stradale di collegamento tra Via Alta e la zona produttiva di Tavolara, condizione indispensabile per
poter pensare di vendere ad un prezzo significativo tali aree industriali,
rendendole più appetibili e pienamente utilizzabili. Tale arteria risulta
essere di fondamentale importanza ai
fini dell’indizione di una nuova gara per l’alienazione delle aree medesime e,
proprio per questo, era stato concordato con la precedente Amministrazione di
non ripetere l’asta fino a nuovi sviluppi del progetto”.
Questo
è, dunque, uno dei motivi perché sono
stati spesi € 600.000 per realizzare due “fazzoletti” di strada di metri
lineari 550 in via Tavolara, opera finanziata con € 420.000 dalla Regione
(con fondi europei DGR n. 410 del 5/4/2013) e 180.000 con fondi dei bilanci dei due Comuni di Castelnuovo e Sarzana …
ma molti altri se ne dovranno spendere per poter completare la sistemazione della stessa
strada … e vedremo come va a finire.
…
seguiteci perché la storia continua …
Euro
Mazzi
interessante
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