sabato 29 ottobre 2022

ASL5 SPEZZINO: UN CAMBIO DI ORIENTAMENTO … forse (quinta parte)

Per la seconda volta nel periodo 2008-2021 il bilancio dell’
ASL5 Spezzino segna un utile (seppur minimo) di € 2.705, anche se in riduzione rispetto al risultato del 2020 di € 1.027.559, confermando così la tendenza ad un miglioramento nella gestione finanziaria dell’Ente. Infatti, nel periodo 2008-2019 la gestione dell’ASL5 Spezzino era sempre stata caratterizzata da un saldo negativo, con una media annuale delle perdite di -6,6 €/milioni.

Il miglioramento finanziario si denota anche dalla crescita del "patrimonio netto" a 223,5 €/milioni (+6,2 €/milioni rispetto al 2020), risultato derivante da un incremento della voce “finanziamento per investimenti” (+3,9 €/milioni rispetto al 2020) e alla riduzione della voce “perdita degli anni precedenti” che si è attestata sostanzialmente a 1,3 €/milioni (era 42,3 €/milioni nel 2012).

Questi risultati sono dovuti sia ad una più attenta gestione aziendale, sia (in gran parte) alla gestione della “pandemia”: “Gli effetti pandemici dovuti al nuovo coronavirus Sars-Cov-2 che hanno provocato nel 2020 un emergenza sanitaria senza precedenti, hanno naturalmente impattato in maniera significativa sulla struttura e la dinamica dei costi delle aziende sanitarie anche sull’anno 2021. La gestione economica dell’Asl n.5 nel 2021 è stata condizionata dai costi sostenuti per fronteggiare la pandemia da Sars-Cov-2 per oltre 20 milioni di Euro”.

sabato 14 maggio 2022

ASL5 SPEZZINO: UN PREOCCUPANTE CALO DI PERSONALE (quarta parte)

Nel rendiconto 2020 la spesa del personale si è attestata a 115,3 €/milioni (€ +639.401 rispetto al 2019). Dal 2010 il costo del personale è in costante riduzione seppur con un andamento oscillante: con un minimo toccato nel 2013 (112,1 €/milioni) e un incremento massimo registrato nel 2010 con 117,1 €/milioni; peraltro, l’incidenza di questa voce sui costi di produzione è pari al 26,85% nel 2020, subendo lievi oscillazioni tra un punto massimo nel 2012 con il 27,13% e un minimo raggiunto nel 2011 con il 26,20%.

La spesa del personale ha avuto una media nel periodo 2010-2020 pari a 113,8 €/milioni e, dunque, il costo del personale nel 2020 ha subito un leggero incremento (dovuto probabilmente agli aumenti contrattuali e agli straordinari), nonostante la riduzione quantitativa di dipendenti: nel 2010 vi erano 2.222 occupati, nel 2014 erano calati a 2.195, mentre nel 2020 erano solo 2.143; il calo registrato rispetto all’anno 2010 è di -79 unità.

sabato 7 maggio 2022

ASL5 SPEZZINO: INVERSIONE DI TENDENZA? (terza parte)

 
Nella gestione degli anni 2008-2019 l’ASL5 Spezzino ha sempre chiuso il proprio bilancio con un saldo negativo; la media annuale delle perdite è stata di -6,6 €/milioni, con un massimo negativo di -17,9 €/milioni del bilancio 2011 e un deficit minimo di -2,1 €/milioni nell’anno 2012; per esempio, nel 2018 la perdita è stata di € -8.083.279 e nel 2019 è pari a € -6.024.091.
In maniera sorprendente il rendiconto dell’anno 2020 segna invece un utile di € 1.027.559, rappresentando così un’inversione di tendenza assai indicativa, rispetto all’andamento negativo degli anni passati. Ma cosa ha determinato questa inversione di tendenza?

sabato 30 aprile 2022

Sarzana - RENDICONTO 2021: TRA CHIARI E SCURI …

 
Per il Comune di Sarzana l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo di amministrazione pari a € -4.343.882,42 in calo di 765.342,66 rispetto al 2020; questo disavanzo comunque rispetta il piano di rientro stabilito nel 2015 ed è il frutto di 29,4 €/milioni di somme accantonate o vincolate (obbligo discendente dai nuovi criteri finanziari deputati a prevenire i rischi di gravi insolvenze) rispetto a un risultato parziale di 25,1 €/milioni
Bisogna rilevare come le somme accantonate o vincolate siano in continua crescita: erano 13,4 €/milioni nel 2015 e sono aumentate a 23,7 €/milioni nel 2020 fino appunto ai 29,4 €/milioni del 2021; l’aumento più accentuato riguarda la voce Fondo Crediti di Dubbio Esito (FCDE) che nel 2015 ammontava a 5,4 €/milioni per poi crescere fino a 9,8 €/milioni del 2020 e infine arrivare nel 2021 a 10,7 €/milioni. 

domenica 4 luglio 2021

TARI DI SARZANA 2021: UN MECCANISMO INFERNALE …

Sono state recentemente approvate le tariffe relative alla TARI per l’anno 2021 del Comune di Sarzana stabilite nella misura di € 6.264.487, quale valore massimo applicabile delle entrate tariffarie calcolato con un incremento del 6,60% rispetto alle tariffe relative al 2019 (pari a € 5.876.630).

In realtà il Piano Finanziario (PEF) della TARI prevede costi per un totale di € 7.085.044, di cui € 5.862.625 sostenuti dal gestore ACAM Ambiente e  € 1.222.419 sono i costi sopportati dal Comune stesso; la differenza tra i costi totali da rimborsare (€ 7.085.044) e le tariffarie massime applicabili (€ 6.264.487) è pari a € 820.557, somma che dovrebbe poi essere recuperata nei prossimi anni come conguaglio.

Con l’approvazione delle tariffe TARI relative al 2021 ha preso forma il nuovo metodo elaborato da dall’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) denominato MTR (Metodo Tariffario Rifiuti), in sostituzione di quello basato sul DPR n. 158/1999 (cd “metodo normalizzato”). Infatti, dal 2019 il “metodo normalizzato” è stato parzialmente modificato dalla delibera ARERA n. 443/2019, che in luogo dei corrispettivi dovuti ai gestori affidatari, ha previsto una metodologia basata:

a)    sul calcolo dei costi operativi (“costi efficienti”) e di capitale sostenuti dal gestore a partire da quelli effettivi rilevati nell’anno di riferimento (come risultanti da fonti contabili obbligatorie), al netto dei costi attribuibili alle attività capitalizzate;

domenica 6 giugno 2021

NUOVO OSPEDALE FELETTINO: c’è poca trasparenza …

Con delibera n. 232 del 18/3/2021 l’ASL5 Spezzino ha individuato un percorso per il riavvio della procedura di costruzione del Nuovo Ospedale del Felettino (NOF) mediante l’affidamento di una concessione di costruzione e gestione definita con il supporto di IRE Spa e Cassa Depositi e Prestiti  (CDP), comprendenti la revisione progettuale, i documenti di analisi finanziaria e giuridica, nonché il Piano Economico Finanziario (PEF) redatto dalla stessa CDP. 

Con questa delibera vengono di fatto superate le criticità conseguenti alla risoluzione del contratto di appalto avvenuta in data 6/11/2019 nei confronti della società Pessina per gravi inadempienze e violazioni contrattuali da parte dell’appaltatore, permettendo altresì il riavvio della procedura di realizzazione del NOF con l’utilizzo delle risorse statali e regionali ancora disponibili.

domenica 15 novembre 2020

PANDEMIA: UNA SCONCERTANTE IMPREPARAZIONE … (terza parte)

Nelle ultime settimane la diffusione dei contagi da covid-19 dimostra l'arrivo di una 
seconda ondata”, come era stato ampiamente previsto e come era facilmente prevedibile.
Già da agosto-settembre alcune aree (tra cui proprio la provincia spezzina) avevano registrato una forte ripresa della diffusione del contagio da covid-19 (vedere questo post: QUI), ma piano piano la diffusione del covid-19 si è generalizzata, investendo anche le aree del Centro-Sud fortunatamente risparmiate dalla “prima andata”: “12 regioni al giorno 11/11/2020 avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI. Nel caso si mantenga l’attuale trasmissibilità, quasi tutte le Regioni/PPAA hanno una probabilità maggiore del 50% di superare almeno una di queste soglie entro il prossimo mese. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è salito da 1.939 (01/11) a 3.081 (11/11); mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 18.902 (01/11) a 29.444 (11/11)” (Report n. 26 al 11/11/2020).
Al 13/11/2020 i dati confermano un sostanziale peggioramento: +40.902 nuovi casi con un totale di attualmente contagiati pari a 663.926 che portano il totale dei contagiati dall’inizio a 1.107.303; +1.041 ricoverati con sintomi per un totale di attualmente ricoverati pari a 30.914, di cui +60 nuovi ricoverati in terapia intensiva con un totale di 3.230 degenti; +550 nuovi decessi con un totale di 44.139 morti (Bollettino del 13/11/2020).

sabato 7 novembre 2020

LA SANITÀ SPEZZINA NELLA PANDEMIA (terza parte)

La pandemia da covid-19 ha inevitabilmente posto al centro dell’attenzione generale il funzionamento e la tenuta istituzionale e organizzativa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN); a partire dal febbraio 2020 fino ad oggi sono però emerse notevoli criticità, tra le quali per esempio: le strutture obsolete; gli organici ridotti; le diverse problematiche dell’assistenza ospedaliera e di quella territoriale; l’eccessivo ricorso all’ospedalizzazione in assenza di una efficace assistenza territoriale; la scarsità di mezzi e dispositivi essenziali (es. ventilatori polmonari nelle terapie intensive); gli operatori sanitari a volte privi di mezzi e sistemi di sicurezza; i ricorrenti conflitti tra il livello nazionale e quello regionale; la disomogeneità territoriale organizzativa e gestionale dei vari Servizi Sanitari Regionali (SSR); le confusioni nelle indicazioni comportamentali e nella messa in atto di misure per rilevare e/o impedire il contagio.
In questo “problematico contesto” gli operatori sanitari (medici, infermieri, tecnici, OSS, ecc.) hanno dovuto supplire con il proprio impegno personale alle carenze organizzative e alla confusione gestionale, assistendo i pazienti “al meglio” delle proprie possibilità.   
Gli esponenti dei vari partiti/movimenti/gruppi si sono divisi principalmente in base alla loro collocazione al governo nazionale, regionale e comunale e, conseguentemente, le critiche o le giustificazioni spesso sono state improntate a pura “propaganda partigiana”, con una totale assenza di capacità di analisi, di riflessione sui dati, di proposta dei rimedi e di lungimirante programmazione del futuro.

sabato 24 ottobre 2020

ENNESIMO RECORD PER IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO (decima parte)

La pandemia da covid-19 sta nuovamente sviluppandosi, dopo un periodo di calo avvenuto nell’estate, ha avuto una recrudescenza già ad agosto, in espansione a settembre e in progressivo sviluppo a ottobre; insomma, il virus non se n’è mai andato, anzi la preoccupazione ora è maggiore poiché generalmente in autunno e inverno ci sono le condizioni migliori per una maggiore diffusione del virus. Fortunatamente all’aumento dei casi positivi giornalieri corrisponde una mortalità, un ricorso ai ricoveri in terapia intensiva e alla ospedalizzazione relativamente più bassi.
Occorre, dunque, maggiore consapevolezza e una più grande prudenza nei comportamenti, poiché è urgente limitare la progressione della curva dei contagi, in quanto letalità e morbosità dipendono dall’incidenza cumulativa di nuovi casi e, soprattutto, bisogna evitare che il sistema sanitario perda di efficienza e di efficacia nelle cure delle varie malattie.
In questa cornice di crescente preoccupazione sull’emergenza sanitaria, non andrebbero trascurati i negativi segnali che provengono dall’economia italiana: la Banca d'Italia ha comunicato che al 31/8/2020 il debito pubblico aveva sfiorato i 2.579 €/miliardi, in notevole aumento (+115 €/miliardi) rispetto ai 2.464 €/miliardi del 31/12/2019; dunque si tratta di un nuovo (ennesimo) record (vedere grafico a lato).

sabato 17 ottobre 2020

INPS: OLTRE IL VIRUS E UNA DISOCCUPAZIONE INCOMBENTE (nona parte)

Le misure di contenimento adottate dal Governo per contenere la diffusione del
covid-19 hanno avuto un forte impatto sull’occupazione, causando sia un aumento del ricorso alla Cassa integrazione (vedere questo post: QUI), che l’incremento della disoccupazione e degli inattivi: “Le ripetute flessioni congiunturali registrate tra marzo e giugno 2020 hanno determinato una rilevante contrazione dell’occupazione rispetto al mese di agosto 2019 (-1,8% pari a -425mila unità), che coinvolge uomini e donne di qualsiasi età, dipendenti (-290mila) e autonomi (-135mila); unica eccezione sono gli over50, tra i quali gli occupati crescono di 153mila unità esclusivamente per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 1 punto percentuale. Nonostante ad agosto 2020, come nei mesi precedenti, le ore pro capite effettivamente lavorate, calcolate sul complesso degli occupati, risultino inferiori a quelle del 2019, il divario continua a ridursi: il numero di ore lavorate settimanalmente nel mese di agosto, pari a 25,5, è solo di 0,6 ore inferiore a quello registrato ad agosto 2019 e si riduce a 0,4 ore per i dipendenti. Nell’arco dei dodici mesi aumentano sia le persone in cerca di lavoro (+1,2%, pari a +28mila unità), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+2,3%, pari a +306mila)” (ISTAT, report 1/10/2020, pag. 1). 

sabato 10 ottobre 2020

INPS: BOOM DELLA CASSA INTEGRAZIONE (ottava parte)

Oramai da alcuni mesi stiamo convivendo con il 
covid-19 che ha prodotto non solo una diffusa emergenza sanitaria, ma ha avuto pesanti riflessi economici e finanziari, rendendo necessari interventi statali volti sia a preservare la capacità produttiva italiana e le sue potenzialità di crescita, che a garantire l’occupazione in particolare con il ricorso alla cassa integrazione (CIG).
La CIG è un ammortizzatore sociale attraverso il quale lo Stato sostiene le imprese in situazioni di crisi e consiste nell’erogazione gestita dall’INPS di un’indennità sostitutiva della retribuzione in favore dei dipendenti sospesi dal lavoro o sottoposti a riduzione di orario. Conseguentemente l’analisi dell’andamento della CIG permette di evidenziare la profondità, la diffusione e le caratteristiche salienti dell’attuale crisi innescata dal covid-19.

sabato 3 ottobre 2020

ATC: TRASPORTI PROBLEMATICI (diciannovesima parte)

L’emergenza sanitaria derivante dal diffondersi del Covid-19 ha prodotto notevoli ripercussioni sui vari servizi di trasporto pubblico 
anche se questo settore non è mai stato bloccato. 
Il trasporto pubblico locale (TPL) spezino ha risentito pesantemente le conseguenze dell'epidemia: “Nei soli mesi di marzo e aprile 2020 si sono determinate perdite derivanti dai mancati introiti della vendita dei titoli di viaggio, per circa 1,5 milioni di Euro. La limitazione dei carichi massimi dei bus, in attuazione delle normative anti-contagio volte al mantenimento del distanziamento sociale, unito all’elemento psicologico, potrebbero determinare, per i mesi a venire, una perdita di utenza complessiva anche oltre il 50% rispetto all’anno precedente” (Relazione al bilancio 2019, pag. 12).
Per coprire una parte delle perdite da mancata bigliettazione sono state erogate risorse statali  disposte dal Decreto Rilancio, ma queste non saranno comunque sufficienti a bilanciare il disavanzo economico che probabilmente si potrà determinare a fine 2020.

sabato 26 settembre 2020

LA PERSISTENZA DEL VIRUS … (seconda parte)

Il boom di contagi da covid-19 delle ultime settimane nello spezzino ha sicuramente destato diffusa preoccupazione, diventando anche occasione di vivace polemica nella recente campagna elettorale.
I numeri di questa diffusione dei contagi sono chiari: dal 26/2 al 30/4/2020 nella Provincia spezzina si erano registrati 828 casi positivi al covid-19; nelle successive settimane fino al 15/8/2020 i contagi rallentavano notevolmente (solo 71 nuovi casi); ma dopo ferragosto e fino al 23/9/2020 sono stati contati 1.142 nuovi casi (+126,89%), portando così il saldo complessivo dei contagianti spezzini a 2.042 (vedere grafico a lato).
Se nel periodo del lockdown Spezia era stata una delle aree meno colpite della Regione, oggi la situazione è opposta. Infatti, in Liguria si erano registrati: 7.993 casi positivi al covid-19 nel periodo 26/2-30/4/2020; 2.453 nuovi contagi al 15/8/2020; 2.323 nuovi casi fino al 23/9/2020 (+22,24%), con un saldo  complessivo della diffusione dell’epidemia a 12.769 contagianti liguri (vedere grafico a lato).

venerdì 18 settembre 2020

REGIONALI 2020: TRA INDEBITAMENTO E DERIVATI … (quarta parte)

 

Le verifiche condotte dalla Corte dei Conti sul rendimento 2019 della Regione Liguria hanno attestato la sostenibilità del suo indebitamento (Corte dei Conti, relazione 2019, pag. 149), il quale ammonta al 31/12/2019 a 795,5 €/milioni con oneri a carico della Regione, di cui:
- 562,2 /milioni per indebitamento vero e proprio con oneri a carico della Regione, a  sua volta articolato in: a) 200,9 €/milioni per mutui contratti in vari anni; b) 361,2 €/milioni per prestiti obbligazionari (contratti originariamente nel 2004 per 300,0 €/milioni e nel 2006 per 320,0 €/milioni);

- 233,3 €/milioni per anticipazioni di liquidità (non facenti parte dell’indebitamento e da pagare in 30 anni);

a queste somme vanno poi aggiunti 1,7 €/milioni per residuo mutui con oneri a carico dello Stato (di 275,5 €/milioni originarie); dunque l’indebitamento complessivo regionale al 31/12/2019 ammonta a 797,2 €/milioni.

sabato 12 settembre 2020

REGIONALI 2020: RISORSE E SPESA REGIONALE … (terza parte)

Siamo in piena campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio e del Presidente della Regione Liguria, ma circolano solo le foto dei candidati, i loro slogan e l’immancabile promessa a “fare bene” e a “cambiare in meglio”; poco spazio viene lasciato ai programmi, all’analisi dei problemi della Regione e alle possibili soluzioni; spiegare agli elettori le proprie intenzioni su come risolvere i problemi presenti non solo non è più una priorità, ma oramai (senza alcuna distinzione di schieramento) la campagna elettorale si concretizza nel c.d. “santino/depliant” elettorale e gli impegni si riducono allo slogan da mettere su questo materiale propagandistico da distribuire.
La gestione delle risorse regionali disponibili e come si spendono è il punto basilare da cui dovrebbe partire uno schieramento per affermare la propria identità e la bontà dei propri progetti, sarebbe questo un modo per rendere evidente la diversità e la migliore qualità propositiva rispetto alle altre proposte; invece su questo argomento si riscontra un “quasi vuoto” di analisi, di proposte e di dibattito. Pertanto, proviamo ad offrire alcuni spunti di riflessione in merito.

sabato 5 settembre 2020

REGIONALI 2020: l’ARTE della cartolarizzazione … (seconda parte)

Per far fronte parzialmente al deficit della sanità ligure del 2011 (ammontante a 144,2 €/milioni) era stata impostata dalla Giunta Burlando una vendita diretta ad ARTE Genova (Aziende Regionali Territoriali per l'Edilizia) di alcuni beni (non strumentali) di proprietà delle ASL e della stessa Regione per un importo complessivo di € 76.183.558,72 (transazione datata 30/12/2011); poiché non disponeva della liquidità necessaria, ARTE era stata costretta a fare ricorso ad una linea di credito con Banca CARIGE per 79,0 €/milioni, affidamento successivamente aumentato fino all’importo di 111,0 €/milioni, anche al fine di riconoscere alla Regione ulteriori € 27.194.663,12 quale corrispettivo del maggior valore attribuito agli immobili in precedenza acquisiti.
A seguito di queste operazioni, l’indebitamento di ARTE Genova era salito dai 21,7 €/milioni del 2009 ai 102,9 €/milioni del 2011 e poi ai 134,3 €/milioni del 2014; questo indebitamento comportava crescenti oneri finanziari, con la conseguenza di ridurre la liquidità dell’Ente, limitandone la sua capacità di far fronte ai propri scopi istituzionali (cioè curare la gestione degli immobili di edilizia popolare).

sabato 29 agosto 2020

REGIONALI 2020: il fumo e l’arrosto sulle partecipate (prima parte)

In data 20-21/9/2020 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio della Regione Liguria, ma la campagna elettorale sembra essere fatta solo di vuoti slogans con una scarsa attenzione ai problemi reali (cioè quelli che poi gli eletti dovranno affrontare e risolvere).
Questa predominanza degli slogans deriva spesso dall’impreparazione e dell’improvvisazione di molti candidati; allora bisognerebbe che i vari candidati si ricordassero che fare politica significa: studio, impegno, confronto, capacità di aggregazione per ricercare le soluzioni e sacrificio per risolvere i problemi collettivi; fare politica non deve essere un modo per sistemare se stessi e la propria cerchia di amici e “cortigiani. La politica è arte nobile e difficile.

sabato 22 agosto 2020

REFERENDUM: UN “TAGLIO” ALLA RAPPRESENTANZA (seconda parte)

Il Referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020 e poi rinviato per l’emergenza Covid-19, si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020.
La legge costituzionale è denominata “taglio dei parlamentari” perché determina una riduzione pari al 36,5% degli attuali componenti elettivi; è stata adottata principalmente con lo scopo di ottenere un “risparmio di costi” ed è stata votata da quasi tutti i gruppi parlamentari.
È un provvedimento di stampo “populista”, in quanto ritenuto penalizzante per la “casta politica”, ma se si sviluppasse una riflessione più approfondita se ne comprenderebbero i limiti e i pericoli.
Per esempio, una riduzione del numero dei parlamentari non potrebbe scalfire né i “privilegi” e né i “comportamenti da casta” dei parlamentari, anzi semmai una così accentuata riduzione numerica alimenterebbe una mentalità elitaristica di una ancor più ristretta cerchia di 400+200 componenti.

sabato 15 agosto 2020

REFERENDUM: LA BOIATA DEL “TAGLIO DEI PARLAMENTARI” (prima parte)

La modifica costituzionale denominata “taglio dei parlamentari”, oggetto del referendum popolare che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020, poi rinviato per l’emergenza Covid-19, si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020.
Il referendum è stato richiesto da 71 senatori (pari a un quinto dei senatori) e ammesso dall’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione; va ricordato come la proposta di legge costituzionale sia stata definitivamente approvata dalla Camera dei Deputati, nella seduta dell’8/10/2019, con una votazione quasi unanime: presenti 569, votanti 567, favorevoli 553, contrari 14, astenuti 2.

sabato 8 agosto 2020

AUTOSTRADE: TRA PROPAGANDA E BORSA (seconda parte)

L’accordo notturno del 14-15/7/2020 tra il Governo e i Benetton (che controllano la società Autostrade per l’Italia Spa - Aspi) è stato descritto con toni ed espressioni opposte da sostenitori e da oppositori all’attuale maggioranza “giallo-rossa”; il prevalere dei toni propagandistici di “vittoria” o di “sconfitta” ha fatto passare in secondo piano l’essenza dell’accordo stesso, basata su una serie di transazioni di borsa che prevedono: - la quotazione in Borsa di Aspi e la sua scissione da Atlantia Spa (holding della famiglia Benetton); - un aumento di capitale riservato a CDP (Cassa Depositi e Prestiti Spa) pari al 33% del capitale sociale; - la cessione di altre quote da parte della società Atlantia Spa pari al 22% a investitori graditi a CDP.