domenica 6 giugno 2021

NUOVO OSPEDALE FELETTINO: c’è poca trasparenza …

Con delibera n. 232 del 18/3/2021 l’ASL5 Spezzino ha individuato un percorso per il riavvio della procedura di costruzione del Nuovo Ospedale del Felettino (NOF) mediante l’affidamento di una concessione di costruzione e gestione definita con il supporto di IRE Spa e Cassa Depositi e Prestiti  (CDP), comprendenti la revisione progettuale, i documenti di analisi finanziaria e giuridica, nonché il Piano Economico Finanziario (PEF) redatto dalla stessa CDP. 

Con questa delibera vengono di fatto superate le criticità conseguenti alla risoluzione del contratto di appalto avvenuta in data 6/11/2019 nei confronti della società Pessina per gravi inadempienze e violazioni contrattuali da parte dell’appaltatore, permettendo altresì il riavvio della procedura di realizzazione del NOF con l’utilizzo delle risorse statali e regionali ancora disponibili.

Occorre subito notare che il NOF viene oggi riavviato mediante l’attivazione di un partenariato pubblico privato (PPP), individuato nella concessione di costruzione e gestione; tale strumento permette di avviare le procedure di affidamento con tempistiche ridotte, in quanto la redazione della progettazione definitiva ed esecutiva, nonché la realizzazione dell’ospedale viene affidata al concessionario, trasferendo allo stesso concessionario sia il rischio di costruzione e sia il rischio di disponibilità dell’opera, mantenendo però la proprietà dell’immobile in capo alla stessa ASL5.

Inoltre, con questo PPP diventa possibile evitare l’alienazione dell’ospedale S. Andrea della Spezia, (per il valore originariamente stimato in € 25.600.000,00 ma considerato ai fini del bando per € 23.230.564,56) ed effettivamente a suo tempo trasferimento in conto appalto alla società Pessina; con tale scelta viene evitato sia possibili problemi a causa della sensibile e significativa contrazione del mercato immobiliare verificatasi negli ultimi anni, che la scarsa appetibilità di una simile offerta nel contesto della costruzione del NOF.

Il costo totale aggiornato del nuovo intervento ammonta a complessivi € 264.373.045,38 (come da Quadro Economico), mentre il piano economico finanziario elaborato da CDP (per l’attuazione della forma di PPP con la modalità della concessione di costruzione e gestione) prevede un finanziamento privato dell’opera a carico del concessionario pari a € 86.153.526,32.

Questo finanziamento privato rientra nel massimale individuato dal codice degli appalti, in quanto ammontante al 49% del costo dell’investimento complessivo comprensivo degli oneri finanziari pari a € 178.371.052,93, quale risultato di: - € 10.057.324,00 per oneri finanziari capitalizzati; - € 165.685.023,93 per investimenti in progettazione e lavori come risultanti dal QE; - € 2.628.705,00 per spese del concessionario in fase di realizzazione capitalizzate.

Il contributo pubblico verrà riconosciuto al concessionario durante la fase di realizzazione dell’opera in conformità al contratto e, quindi, l’erogazione dello stesso avviene a fronte degli stati di avanzamento lavori emessi dalla Direzione Lavori.

Conseguentemente, la copertura finanziaria dell’intervento di € 264.373.045,38 risulta così articolata:

- € 104.034.901,30 (pari al 39,35% del totale) quale quota statale del finanziamento ancora disponibile a valere sull’Accordo di Programma del 8/3/2013;

- € 86.153.526,32 (pari al 32,59% del totale) quale quota di finanziamento privato a carico del concessionario;

- € 74.184.617,76 (pari al 28,06% del totale) quale quota a carico del bilancio regionale.

Sulla base dei dati attualmente a disposizione non è possibile comprendere perché il Quadro Economico complessivo sia passato da 175.050.000,58 del precedente bando a 264.373.045,38 dell’attuale bando, con un incremento complessivo di +€ 89.323.044,80 (pari a +51,03%); in tal senso la DGR n. 217-2021 del 19/3/2021 si limita genericamente a prendere atto che: “tale revisione progettuale - relativa sostanzialmente all’adeguamento tecnico, economico (anche in funzione del necessario aggiornamento dei prezzi) e normativo nonché all’armonizzazione con il Piano Sociosanitario Regionale 2017-2019 e alla conformità al DM n. 70/2015 (DEA I livello) – conferma l’obiettivo primario di realizzazione del nuovo ospedale della Spezia e non modifica in modo sostanziale i contenuti progettuali approvati dalla ASL5 in data 13.03.2014, dalla Regione in data 27.03.2014 e oggetto dell’ammissione a finanziamento del Ministero della Salute in data 08.04.2014”.

In particolare questo incremento risulta così articolato: - sull’importo a base di gara +33.073.824,35; - sulle “somme a disposizione” +€ 56.249.220,45. Le voci che registrano i più significativi incrementi sono:  +€ 32.826.824,35 nei lavori a base d’asta; +€ 14.434.458,24 negli arredi e nelle attrezzature; +€ 5.388.475,26 nelle spese per direzione lavori; +€ 3.969.774,62 nelle spese della stazione appaltante; +€ 3.014.880,15 nelle spese per il progetto definitivo; +€ 1.970.818,08 nelle spese di collaudo; +€ 1.388.684,58 nelle spese del collegio consultivo.

La mancanza di spiegazioni sulle motivazioni poste a base di questo incremento complessivo di +€ 89.323.044,80 pone evidenti esigenze di maggiore trasparenza; mancando molti dettagli in merito a questo incremento non è possibile al momento azzardare qualunque ipotesi interpretativa.

Altrettanta genericità riguarda il resoconto dei residui risultanti dai finanziamenti statali e regionali già posti alla base del primo bando di gara, poiché una parte di questi fondi sono stati già spesi, ma manca un preciso rendiconto.

In tal senso, nella DGR. n. 217-2021 del 19/3/2021 si fa riferimento a una disponibilità finanziaria relativa al residuo del finanziamento statale ex Accordo di Programma del 8/3/2013 pari a circa 104 €/milioni (al netto delle liquidazioni già effettuate nel corso dell’attuazione dell’intervento e fatta salva la rendicontazione della spesa aggiornata successivamente alla risoluzione del contratto); a questo residuo del finanziamento statale occorre aggiungere la quota regionale determinata dalle percentuali normalmente stabilite per simili finanziamenti (95% quota Stato, 5% quota Regione) pari a circa 2,3 €/milioni; insomma il totale dei residui dei finanziamenti ammonta a 106,4 €/milioni (vedere la tabella allegata).

La mancanza di un preciso rendiconto sulla precedente gestione del bando rischia di rendere incerto anche la copertura finanziaria del nuovo bando, ma soprattutto rende il nuovo bando inscindibilmente collegato a quello derivante dalla gestione della ditta Pessina.

L’esigenza di maggiore trasparenza anche su questo aspetto è di fondamentale importanza non solo per capire effettivamente le quote residue dei finanziamenti statali e regionali, ma soprattutto per comprendere come è stata definita la chiusura “finanziaria” della precedente esperienza; ma in merito le informazioni sono vaghe.

L’ex consigliere regionale Battistini parlava di risorse impiegate per complessivi 22,0 €/milioni, di cui ne erano stati rendicontati solo una parte: - circa 8,4 €/milioni destinati alla società IRE per la gestione dell’appalto; - quasi 2,5 €/milioni destinati per gli espropri; - 0,85 €/milioni usufruiti per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo; - poco meno di 5,5 €/milioni utilizzati per i lavori realizzati dalla ditta costruttrice (in particolare per la demolizione dell’ex ospedale del Felettino e per i lavori di sbancamento) ... e le rimanenti somme come sono state impiegate?

Inoltre, occorre tener presente che in data 11/5/2017 era stato sottoscritto un Accordo di Programma integrativo nell’ambito del quale era stata inserita una integrazione finanziaria per l’intervento di costruzione del NOF per € 25.000.000,00 di cui € 23.750.000,00 (95%) a carico dello Stato ed € 1.250.000,00 (5%) a carico del bilancio regionale. Questa integrazione finanziaria però era condizionata all’effettivo intervento entro trentasei mesi dalla sottoscrizione dell’Accordo medesimo (cioè entro l’11 maggio 2020) e, pertanto, a causa dei ritardi accumulati dalla ditta costruttrice Pessina il finanziamento è stato revoca.

Secondo le procedure relative all’attuazione degli Accordi di Programma, la suddetta revoca del finanziamento non ha però comportato per la Regione Liguria un definanziamento dell’importo statale di € 23.750.000,00 che, quindi, potrà essere utilizzato attraverso la sottoscrizione di un nuovo Accordo di Programma per altri interventi strutturali in sanità programmati dalla Regione.

In effetti, con delibera n. 746/2020 del 5/8/2020 questa quota di finanziamento integrativo di € 23.750.000,00 (95%) è stata riutilizzata per altri interventi sanitari nella Regione con la conferma dell’ulteriore stanziamento di € 1.250.000,00 (5%) da parte della Regione al fine di rispettare le quote di rispettiva competenza: “il competente Settore Investimenti del Dipartimento Salute e Servizi Sociali ha effettuato una serie di incontri con le Aziende ed Istituti del S.S.R., in particolare con i responsabili degli Uffici tecnici, finalizzati materia di sanità stabiliti dalla Giunta regionale con la sopra citata deliberazione n. 946 del 12.11.2019”; conseguentemente, con questa delibera sono stati finanziati opere per un totale di € 140.891.664,37 (di cui € 133.847.081,15  a carico dello Stato ed € 7.044.583,22 a carico della Regione).

Dunque, la particolare situazione dei finanziamenti statali e regionali destinati alla costruzione del NOF, sia per la parte già spesi nella precedente gestione affidata alla società Pessina che per quella relativa ai loro residui, ha inevitabilmente condizionato la scelta della nuova tipologia di gara d’appalto, nella speranza che tali scelte producano un effettivo contenimento dei tempi di esecuzione, rendendoli compatibili con le esigenze ed i fabbisogni della sanità del territorio spezzino.

In tal senso, il ricorso ad un partenariato pubblico privato (PPP), individuato nella concessione di costruzione e gestione, è diventata indispensabile sia per superare le carenze di finanziamento che per evitare un rischio di scarsa appetibilità del nuovo appalto.

Il PPP individuato da CDP riguarda una durata della concessione pari a 30 anni, di cui 4,5 anni per le attività di progettazione esecutiva e costruzione e 25,5 anni per la gestione dei servizi; l’inizio dei lavori è stato assunto nel primo semestre 2022, ipotizzando di espletare nei 12 mesi precedenti tutte le attività preliminari (revisione PFTE, espletamento gara, progetto definitivo e relative approvazioni).

Il contratto di PPP (ex art. 180 del D.lgs. 50/2016) presuppone un equilibrio economico finanziario (EEF) che nel progetto in esame è raggiunto tramite il pagamento da parte della PA, oltre al contributo pubblico, di un Canone di Disponibilità che ai soli fini fiscali e di adeguamento inflattivo è articolato nelle seguenti due componenti: ▪ Quota Investimenti: riferita alla disponibilità dell’infrastruttura ▪ Quota Servizi: correlata ai servizi resi in fase di gestione.

Il Canone di Disponibilità medio, articolato nelle due componenti Quota Servizi e Quota Investimenti, per il periodo 2026 – 2051 è stimato in circa € 13 milioni/anno (€ 14.800.000 IVA compresa), di cui 9,35 €/milioni destinati annualmente a pagare il canone di investimento e 3,66 €/milioni utilizzati per il canone servizi; l’ASL5 è dunque destinata a pagare al termine del periodo di costruzione e gestione un totale di 338,3 €/milioni, di cui 243,1 €/milioni riferibili al solo canone relativo all’investimento di iniziali 86,0 €/milioni, mentre per il canone servizi l’ammontare complessivo ammonta a 95,2 €/milioni.

In conclusione. La scarsità dei dati attualmente resi pubblici impedisce di procedere oltre nell’analisi; questa mancanza di trasparenza rappresenta uno “schiaffo” alla conoscibilità e alla comprensibilità delle procedure finalizzate alla realizzazione del NOF, incrinando il concetto di imparzialità e di buon andamento dell’azione amministrativa, oltre a non far comprendere le motivazioni e le scelte relative a quest’opera pubblica.

La piena trasparenza delle procedure dovrebbe essere uno dei principi fondamentali di ogni amministrazione pubblica; la trasparenza è un efficace strumento per operare in maniera eticamente corretta, perseguendo obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché di chiarezza nei rapporti con i cittadini.

Dunque, la Regione, l’ASL5 e IRE devono rendere pubblici tutti i dati relativi alla realizzazione del NOF … nessuno escluso!

 

Euro Mazzi


PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema Sanitario Nazionale, Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute dei propri assistiti.

Post sul sistema Ospedaliero Spezzino:
1) IL TORMENTATO APPALTO DEL NUOVO FELETTINO: 
QUI
2) LE TORMENTATE VICISSITUDINI DEL NUOVO OSPEDALE SPEZZINO: QUI
3) SPRECHI SANITA': IL REPARTO AIDS MAI NATO DEL FELETTINO: QUI
4) NUOVO OSPEDALE: ALLA RICERCA DI UN DEA PERDUTO …: QUI
5) NUOVO OSPEDALE: UN CONFRONTO SPEZIA – MASSA: QUI

6) NUOVO OSPEDALE: I NODI AL PETTINE: QUI

 Post sull’ASL5 Spezzino:

1) ASL5 SPEZZINO: UNA “FATICOSA” SPESA SANITARIA: QUI

2) ASL5 SPEZZINO: UNA “FUGA” PROBLEMATICA …: QUI

Post sul sistema sanitario Nazionale e Regionale:

1)   CORONAVIRUS E I “TAGLI” ALLA SANITÀ PUBBLICA: QUI
2)   CORONAVIRUS E LA SANITÀ LIGURE: QUI

Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO:  QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINOQUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
11) DISTRETTO SOCIOSANITARIO: IL POLIAMBULATORIO “A. SEPPILLI”: QUI

2 commenti:

  1. Sul tema della mancata trasparenza in modo particolare a parità di progetto non è comprensibile come mai si passi da 175 milioni a 264Così come non è una rogito accettabile quella di impegnare l’Asl per oltre 9 milioni di interessi annui oltre 4 milioni e mezzo per i servizi del concessionario legandosi le mani con questo oltre 25 anni da un finanziamento che riceverà dalla cassa depositi e prestiti di 86 milioni andrà ad incassarne molti ma molti di più per quanto sembri legittimo ti pare poco trasparente scarsamente comprensibile la ragione per cui si faccia questa scelta invece di fare direttamenteMuto con la cassa depositi e prestiti che avrebbe permesso di ridurre ampiamente gli oneri a carico dell’Asl cinque

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  2. Cronistoria molto dettagliata che mette in evidenza la burocrazia e la politica sua alleata....
    La trasparenza in una operazione simile non verrà mai comunicata perché troppi nomi importanti verrebbero citati. È stata una operazione cominciata male e ora ricu cita col "filo" di milioni delle nostre risorse versate con sacrifici....
    Ne vedremo ancora delle belle.... purtroppo!

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