Con questa delibera vengono di fatto superate le criticità conseguenti alla risoluzione del contratto di appalto avvenuta in data 6/11/2019 nei confronti della società Pessina per gravi inadempienze e violazioni contrattuali da parte dell’appaltatore, permettendo altresì il riavvio della procedura di realizzazione del NOF con l’utilizzo delle risorse statali e regionali ancora disponibili.
Occorre
subito notare che il NOF viene oggi riavviato mediante l’attivazione di
un partenariato pubblico privato (PPP), individuato nella concessione di
costruzione e gestione; tale strumento permette di avviare le procedure di affidamento con
tempistiche ridotte, in quanto la redazione della progettazione definitiva ed
esecutiva, nonché la realizzazione dell’ospedale viene affidata al
concessionario, trasferendo allo stesso concessionario sia il rischio di
costruzione e sia il rischio di disponibilità dell’opera, mantenendo però la
proprietà dell’immobile in capo alla stessa ASL5.
Il costo totale
aggiornato del nuovo intervento ammonta a complessivi € 264.373.045,38 (come da Quadro Economico), mentre il piano
economico finanziario elaborato da CDP (per l’attuazione della forma di PPP con
la modalità della concessione di costruzione e gestione) prevede un
finanziamento privato dell’opera a carico del concessionario pari a € 86.153.526,32.
Questo
finanziamento privato rientra nel massimale individuato dal codice degli
appalti, in quanto ammontante al 49% del
costo dell’investimento complessivo comprensivo degli oneri finanziari pari a € 178.371.052,93, quale risultato di: -
€ 10.057.324,00 per oneri finanziari
capitalizzati; - € 165.685.023,93
per investimenti in progettazione e lavori come risultanti dal QE; - € 2.628.705,00 per spese del
concessionario in fase di realizzazione capitalizzate.
Conseguentemente,
la copertura finanziaria dell’intervento di € 264.373.045,38 risulta così articolata:
-
€ 104.034.901,30 (pari al 39,35% del
totale) quale quota statale del finanziamento ancora disponibile a valere
sull’Accordo di Programma del 8/3/2013;
-
€ 86.153.526,32 (pari al 32,59% del totale) quale quota di finanziamento
privato a carico del concessionario;
-
€ 74.184.617,76 (pari al 28,06% del totale) quale quota a carico
del bilancio regionale.
In
particolare questo incremento risulta così articolato: - sull’importo a base di gara +€ 33.073.824,35;
- sulle “somme a disposizione” +€ 56.249.220,45. Le voci che
registrano i più significativi incrementi sono: +€ 32.826.824,35 nei lavori a
base d’asta; +€ 14.434.458,24 negli
arredi e nelle attrezzature; +€ 5.388.475,26 nelle spese per
direzione lavori; +€ 3.969.774,62 nelle
spese della stazione appaltante; +€ 3.014.880,15 nelle spese per il progetto definitivo; +€ 1.970.818,08 nelle
spese di collaudo; +€ 1.388.684,58 nelle spese del
collegio consultivo.
Altrettanta
genericità riguarda il resoconto dei residui risultanti dai finanziamenti
statali e regionali già posti alla base del primo bando di gara, poiché una
parte di questi fondi sono stati già spesi, ma manca un preciso rendiconto.
In tal senso, nella DGR. n. 217-2021 del 19/3/2021 si fa riferimento a una disponibilità
finanziaria relativa al residuo del finanziamento statale ex Accordo di Programma
del 8/3/2013 pari a circa 104 €/milioni
(al netto delle liquidazioni già effettuate nel corso dell’attuazione
dell’intervento e fatta salva la rendicontazione della spesa aggiornata successivamente
alla risoluzione del contratto); a questo residuo del finanziamento statale
occorre aggiungere la quota regionale determinata dalle percentuali normalmente
stabilite per simili finanziamenti (95%
quota Stato, 5% quota Regione) pari
a circa 2,3 €/milioni; insomma il
totale dei residui dei finanziamenti ammonta a 106,4 €/milioni (vedere la tabella allegata).
L’esigenza di
maggiore trasparenza anche su questo aspetto è di fondamentale importanza non
solo per capire effettivamente le quote residue dei finanziamenti statali e
regionali, ma soprattutto per comprendere come è stata definita la chiusura “finanziaria” della precedente esperienza;
ma in merito le informazioni sono vaghe.
L’ex consigliere
regionale Battistini parlava di risorse impiegate per complessivi 22,0
€/milioni, di cui ne erano stati rendicontati solo una parte: - circa 8,4
€/milioni destinati alla società IRE per la gestione dell’appalto; - quasi 2,5 €/milioni destinati per gli
espropri; - 0,85 €/milioni usufruiti
per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo; - poco meno di 5,5 €/milioni utilizzati per i lavori
realizzati dalla ditta costruttrice (in particolare per la demolizione dell’ex
ospedale del Felettino e per i lavori di sbancamento) ... e le rimanenti somme
come sono state impiegate?
Inoltre,
occorre tener presente che in data 11/5/2017 era stato sottoscritto un Accordo
di Programma integrativo nell’ambito del quale era stata inserita una
integrazione finanziaria per l’intervento di costruzione del NOF per € 25.000.000,00 di cui € 23.750.000,00 (95%) a carico dello Stato ed €
1.250.000,00 (5%) a carico del
bilancio regionale. Questa integrazione finanziaria però era condizionata
all’effettivo intervento entro trentasei mesi dalla sottoscrizione dell’Accordo
medesimo (cioè entro l’11 maggio 2020) e, pertanto, a causa dei ritardi
accumulati dalla ditta costruttrice Pessina il finanziamento è stato revoca.
In
effetti, con delibera n. 746/2020 del 5/8/2020 questa quota di finanziamento
integrativo di € 23.750.000,00 (95%) è stata riutilizzata per altri
interventi sanitari nella Regione con la conferma dell’ulteriore stanziamento
di € 1.250.000,00 (5%) da parte della Regione al fine di
rispettare le quote di rispettiva competenza: “il competente Settore Investimenti del Dipartimento Salute e Servizi
Sociali ha effettuato una serie di incontri con le Aziende ed Istituti del
S.S.R., in particolare con i responsabili degli Uffici tecnici, finalizzati materia
di sanità stabiliti dalla Giunta regionale con la sopra citata deliberazione n.
946 del 12.11.2019”; conseguentemente, con questa delibera sono stati
finanziati opere per un totale di € 140.891.664,37 (di cui € 133.847.081,15 a carico
dello Stato ed € 7.044.583,22 a
carico della Regione).
Dunque,
la particolare situazione dei finanziamenti statali e regionali destinati alla
costruzione del NOF, sia per la parte già spesi
nella precedente gestione affidata alla società Pessina che per quella relativa
ai loro residui, ha inevitabilmente condizionato la scelta della nuova
tipologia di gara d’appalto, nella speranza che tali scelte producano un
effettivo contenimento dei tempi di esecuzione, rendendoli compatibili con le
esigenze ed i fabbisogni della sanità del territorio spezzino.
In
tal senso, il ricorso ad un partenariato pubblico privato (PPP), individuato
nella concessione di costruzione e gestione, è diventata indispensabile sia per
superare le carenze di finanziamento che per evitare un rischio di scarsa
appetibilità del nuovo appalto.
Il PPP individuato da CDP riguarda una
durata della concessione pari a 30 anni,
di cui 4,5 anni per le attività di
progettazione esecutiva e costruzione e 25,5
anni per la gestione dei servizi; l’inizio dei lavori è stato assunto nel
primo semestre 2022, ipotizzando di espletare nei 12 mesi precedenti tutte le
attività preliminari (revisione PFTE, espletamento gara, progetto definitivo e
relative approvazioni).
Il contratto di PPP (ex art. 180 del D.lgs.
50/2016) presuppone un equilibrio economico finanziario (EEF) che nel progetto
in esame è raggiunto tramite il pagamento da parte della PA, oltre al
contributo pubblico, di un Canone di Disponibilità che ai soli fini fiscali e
di adeguamento inflattivo è articolato nelle seguenti due componenti: ▪ Quota
Investimenti: riferita alla disponibilità dell’infrastruttura ▪ Quota Servizi:
correlata ai servizi resi in fase di gestione.
In conclusione. La scarsità
dei dati attualmente resi pubblici impedisce di procedere oltre nell’analisi;
questa mancanza di trasparenza rappresenta uno “schiaffo” alla conoscibilità e alla comprensibilità delle procedure finalizzate alla
realizzazione del NOF, incrinando il concetto
di imparzialità e di buon andamento dell’azione amministrativa, oltre a non far
comprendere le motivazioni e le scelte relative a quest’opera pubblica.
La piena trasparenza delle procedure dovrebbe essere uno dei principi fondamentali di ogni amministrazione pubblica; la trasparenza è un efficace strumento per operare in maniera eticamente corretta, perseguendo obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità, nonché di chiarezza nei rapporti con i cittadini.
Dunque, la Regione, l’ASL5 e IRE devono rendere pubblici tutti i dati relativi alla realizzazione del NOF … nessuno escluso!
Euro Mazzi
PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema
Sanitario Nazionale, Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”,
nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale
importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute dei propri
assistiti.
Post sul sistema Ospedaliero Spezzino:
1) IL TORMENTATO APPALTO DEL NUOVO FELETTINO: QUI
2) LE TORMENTATE VICISSITUDINI DEL NUOVO OSPEDALE SPEZZINO: QUI
3) SPRECHI SANITA': IL REPARTO AIDS MAI NATO DEL FELETTINO: QUI
4) NUOVO OSPEDALE: ALLA RICERCA DI UN DEA PERDUTO …: QUI
5) NUOVO OSPEDALE: UN CONFRONTO SPEZIA – MASSA: QUI
Post sull’ASL5 Spezzino:
Post sul sistema sanitario Nazionale e Regionale:
Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
11) DISTRETTO SOCIOSANITARIO: IL POLIAMBULATORIO “A. SEPPILLI”: QUI
Sul tema della mancata trasparenza in modo particolare a parità di progetto non è comprensibile come mai si passi da 175 milioni a 264Così come non è una rogito accettabile quella di impegnare l’Asl per oltre 9 milioni di interessi annui oltre 4 milioni e mezzo per i servizi del concessionario legandosi le mani con questo oltre 25 anni da un finanziamento che riceverà dalla cassa depositi e prestiti di 86 milioni andrà ad incassarne molti ma molti di più per quanto sembri legittimo ti pare poco trasparente scarsamente comprensibile la ragione per cui si faccia questa scelta invece di fare direttamenteMuto con la cassa depositi e prestiti che avrebbe permesso di ridurre ampiamente gli oneri a carico dell’Asl cinque
RispondiEliminaCronistoria molto dettagliata che mette in evidenza la burocrazia e la politica sua alleata....
RispondiEliminaLa trasparenza in una operazione simile non verrà mai comunicata perché troppi nomi importanti verrebbero citati. È stata una operazione cominciata male e ora ricu cita col "filo" di milioni delle nostre risorse versate con sacrifici....
Ne vedremo ancora delle belle.... purtroppo!