sabato 7 maggio 2022

ASL5 SPEZZINO: INVERSIONE DI TENDENZA? (terza parte)

 
Nella gestione degli anni 2008-2019 l’ASL5 Spezzino ha sempre chiuso il proprio bilancio con un saldo negativo; la media annuale delle perdite è stata di -6,6 €/milioni, con un massimo negativo di -17,9 €/milioni del bilancio 2011 e un deficit minimo di -2,1 €/milioni nell’anno 2012; per esempio, nel 2018 la perdita è stata di € -8.083.279 e nel 2019 è pari a € -6.024.091.
In maniera sorprendente il rendiconto dell’anno 2020 segna invece un utile di € 1.027.559, rappresentando così un’inversione di tendenza assai indicativa, rispetto all’andamento negativo degli anni passati. Ma cosa ha determinato questa inversione di tendenza?
Nella relazione allegata alla delibera di approvazione del rendiconto viene evidenziata una delle possibili cause: “La gestione economica dell’esercizio 2020 è stata interamente condizionata dai costi sostenuti dall’Azienda per fronteggiare la pandemia da Sars-Cov-2. Gli effetti pandemici dovuti al nuovo coronavirus Sars-Cov-2 che hanno provocato nel 2020 un emergenza sanitaria senza precedenti, hanno naturalmente impattato in maniera significativa sulla struttura e la dinamica dei bilanci delle aziende sanitarie”.
Apparentemente questa risposta potrebbe sembrare un controsenso, poiché la pandemia ha sicuramente generato un incremento dei costi, ma la spiegazione dell’inversione di tendenza risiede nei criteri di riparto del finanziamento a favore degli enti ospedalieri: “L’incremento dei costi generato dall’emergenza è stato finanziato attraverso tre distinti silos di risorse: aumenti al fondo ordinario del servizio sanitario nazionale; finanziamenti per l’emergenza attraverso la Protezione Civile e fondi a disposizione del Commissario per l’emergenza. I diversi silos non hanno logiche e metriche di finanziamento omogenee: il Fondo Sanitario è allocato per quota capitaria pesata, dunque con un criterio di attribuzione ex ante rispetto al momento della spesa; i contributi Covid si distribuiscono con logiche di rimborso a piè di lista degli input acquisiti, rendicontati ex post rispetto all’esborso”.
Insomma, per l’ASL5 l’emergenza sanitaria si è tramutata in un’opportunità finanziaria importante: “si evidenzia che l’esercizio 2020 è stato principalmente caratterizzato dal lato ricavi, da un livello di finanziamento complessivamente assegnato, significativamente superiore a quello dello scorso anno per circa € 13.000.000 che ha più che compensato la drastica riduzione delle entrate proprie determinata dall’emergenza coronavirus”.
Infatti, i ricavi complessivi registrati nel 2020 sono stati
438.699.524 (+7,7 €/milioni rispetto al 2019), mentre i costi complessivi sono stati € 429.498.161 (€ -862.824 rispetto al 2019), calo dovuto principalmente alla: “significativa riduzione dei costi per l’acquisto di servizi sanitari e degli oneri di gestione legati alla gestione ordinaria.
Occorre segnalare come la contrazione più significativa sia stata determinata “dalla riduzione della mobilita passiva ospedaliera sia extra regionale (-1.520.681) che infra - regionale (-1.358.204) e dal minor ricorso al privato accreditato, dalla sospensione dell’attività libero professionale mentre ulteriori riduzioni di spesa si sono realizzate senza inficiare i livelli essenziali d’assistenza nella voce altri servizi e sociosanitari a rilevanza sanitaria per € 732.824”.
Un’altra contrazione riguarda la farmaceutica convenzionata: “l’ASL n. 5 ha visto negli ultimi anni un recupero di efficienza sia in termini assoluti (da € 55.354.686 liquidati alle farmacie nel 2004 ad € 25.840.581 nel 2019), che in termini di spesa pro-capite”; questa maggiore efficienza pare essere dovuta alle azioni intraprese: il monitoraggio delle prescrizioni; la redazione e la manutenzione dei prontuari terapeutici; lo sviluppo della distribuzione diretta.
Senza entrare nel dettaglio delle singole voci e delle loro variazioni (perché occorrerebbe molto più spazio), è doveroso evidenziare come siano sostanzialmente due le categorie di costi più importanti:
a) la spesa per il personale
: nel 2020 ammonta a 115,3 €/milioni (€ +639.401 rispetto al 2019), con un’incidenza sui costi di produzione pari al 26,85%; la media del periodo 2008-2020 è di 114,0 €/milioni e, dunque, il costo del personale ha subito un leggero incremento, nonostante la riduzione quantitativa di dipendenti: nel 2014 vi erano 2.195 occupati, mentre nel 2020 erano solo 2.136 (-54 unità).
b) l’acquisto di beni e servizi di terzi: nel 2020 queste voci ammontano a € 291.235.760 (€ -1.686.651 rispetto al 2019) con un’incidenza sui costi di produzione pari al 67,81%; la media del periodo 2008-2020 è di 290,7 €/milioni; nel periodo 2008-18 l’incremento di questi costi è stato costante, mentre negli anni 2019-20 si è registrata una consistente riduzione.
Queste due voci rappresentano una quota superiore al 90% dei costi di produzione, ma mentre la spesa del personale è sostanzialmente “sotto controllo” (a causa della costante riduzione del personale), quella riguardante l’acquisto di beni e servizi da terzi ha registrato un costante incremento dal 2008 fino al 2018, poi un’inversione di tendenza negli anni 2019-2020; in questa inversione di tendenza incidono sia alcuni provvedimenti assunti (come ad esempio la centralizzazione degli acquisti), ma soprattutto le conseguenze della pandemia.
c) Tutti gli altri costi di tipo gestionale nel 2020 ammontano a € 22.945.909 (€ + 184.426 rispetto al 2019) e incidono per il 5,34%, in netto calo rispetto ai 35,2 €/milioni del 2008 (con un’incidenza dell’8,26% sui costi di produzione).
La differenza tra i ricavi e i costi operativi del bilancio permette di percepire l’andamento della gestione socio-sanitaria caratteristica, raggiungendo la somma di € 9,2 €/milioni (€ +8.635.322 rispetto al 2019).
La gestione finanziaria nel 2020 è stata negativa solo per € -170.390 derivante dagli oneri e interessi passivi pagati, mentre la gestione straordinaria è stata positiva per € 690.422 (€ -1.680.322 rispetto al 2019); le imposte pagate sono invece sostanzialmente stabili, ammontando a 8.6 €/milioni; il rendiconto 2020 ha generato, dunque, un utile di € 1.027.559, permettendo così di ridurre il disavanzo riguardante l’anno 2004 a € 4.975.794.
Negli anni precedenti invece al risultato operativo deficitario si era aggiunto un saldo negativo degli oneri finanziari, compensato parzialmente dal saldo positivo dei proventi straordinari, ma le imposte davano consistenza alla perdita di esercizio.
In conclusione. L’esame del rendiconto 2020 dell’Asl5 Spezzino evidenzia un miglioramento rispetto agli anni precedenti; questo miglioramento: “è da imputarsi sia all’incremento dei contributi in conto esercizio per quota riparto fondo sanitario regionale che all’ incremento di specifici contributi in c/esercizio extra fondo assegnati in relazione all’emergenza da Covid 19 che hanno compensato la significativa riduzione delle altre voci di ricavo iscritte nel valore della produzione".
A differenza degli anni precedenti, nel 2020 l’ASL5 ha conseguito maggiori ricavi per lo svolgimento della propria attività tipica (€ +6.748.407 corrispondenti a + 1,6%), permettendogli di riportare in attivo il proprio bilancio.
Resta ancora molta strada da fare soprattutto per razionalizzare e riqualificare la spesa sanitaria per tendere a “fare di più con minori risorse, anche se in questi ultimi anni sono stati avviati controlli e monitoraggi che hanno impedito alla spesa di crescere in misura sproporzionata.
Restano ancora da sviluppare adeguati ed efficaci strumenti di programmazione finanziaria (budget e controllo di gestione), ma soprattutto una conseguente ri-organizzazione basata su un livello d’informatizzazione più avanzata che permetta verifiche e controlli in tempo reale.
Il prossimo rendiconto del 2021 potrà confermare o no questa inversione di tendenza, nell’attesa dell’avvio d’interventi strutturali più efficaci ed efficienti.

Euro Mazzi

 

PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema Sanitario Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute degli assistiti.

Per vedere altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:

Post sull’ASL5 Spezzino:
1) ASL5 SPEZZINO: UNA “FATICOSA” SPESA SANITARIA: QUI
2) ASL5 SPEZZINO: UNA “FUGA” PROBLEMATICA …: QUI


Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO:  QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
11)  DISTRETTO SOCIOSANITARIO: IL POLIAMBULATORIO “A. SEPPILLI”: QUI

 Per vedere gli altri post sulla riforma sanitaria Ligure:
1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI

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