Castelnuovo
Magra è sempre stato considerato un “feudo rosso”,
prima comunista e poi piddino.
Del
resto, già nelle prime elezioni comunali post-fascismo, tenutesi in data
31/3/1946, vi era stata una netta affermazione del PCI (allora unito con il
PSI con l'insegna falce e martello) con l’elezione di 16 consiglieri per aver raccolto 2.136 voti, pari
al 69,71% dei votanti, eleggendo a sindaco Enrico Morachioli (già
sindaco in carica a suo tempo designato subito dopo la fine della guerra).
Il PRI aveva raccolto 427 voti (sotto l'insegna dell'edera), mentre il Gruppo Indipendente (comprensivo di vari esponenti in parte legali alla DC e ai liberali, sotto l'insegna dell'albero) raccoglieva 501 voti. Gli aventi diritto al voto erano 3.136 e gli astenuti erano stati il 12,57%.
Dal marzo 1946 fino ad oggi il comune di Castelnuovo Magra è sempre stato governato da esponenti prima legati al PCI e poi al PD, anche se a volte ha condiviso tale potere esecutivo con vari alleati diversi nel tempo.
Negli ultimi 30 anni l’egemonia elettorale del PD castelnovese ha subito però una lenta, ma costante modificazione.
Il PRI aveva raccolto 427 voti (sotto l'insegna dell'edera), mentre il Gruppo Indipendente (comprensivo di vari esponenti in parte legali alla DC e ai liberali, sotto l'insegna dell'albero) raccoglieva 501 voti. Gli aventi diritto al voto erano 3.136 e gli astenuti erano stati il 12,57%.
Dal marzo 1946 fino ad oggi il comune di Castelnuovo Magra è sempre stato governato da esponenti prima legati al PCI e poi al PD, anche se a volte ha condiviso tale potere esecutivo con vari alleati diversi nel tempo.
Negli ultimi 30 anni l’egemonia elettorale del PD castelnovese ha subito però una lenta, ma costante modificazione.
Nel
1995 il PD raccoglieva il 43,57%, eleggendo Tognoni per il primo mandato
a sindaco; si era trattato del più basso risultato conseguito dai vari
raggruppamenti organizzati fino ad allora dal PCI, ma era un risultato
pienamente giustificato dopo che nel quinquennio precedente (1990-1995) erano
emersi gravi problemi nella gestione amministrativa del comune, che avevano
portato alla dimissione di ben 3 sindaci.
Nella stessa elezione la lista di Paolo Antonelli (Indipendenti di Sinistra) aveva raccolto il 22,59%; dunque, il raggruppamento di centro sinistra aveva comunque raccolto il 66,16% dei voti espressi.
Il centro-destra conseguiva il 17,63% e la lista civica collegata a Mazzi raccoglieva il 16,21%.
Nel 1999 il secondo mandato di Tognoni veniva premiato con il 59,26%, poiché all’epoca Rifondazione Comunista si era presentata autonomamente raccogliendo il 11,14%; anche in questa elezione il risultato del raggruppamento di centro-sinistra raccoglieva il 70,04%. Nella stessa elezione, la lista civica collegata a Mazzi-Antonelli si fermava al 29,6%.
Nel 2004 il primo mandato di Marzio Favini era premiato con il 71,57%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Ridolfi si fermava al 23,53% e la Lega Nord al 4,9%.
Nel 2009 il secondo mandato di Favini vedeva una riduzione di consensi elettorali al 62,91%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Salvetti si fermava al 37,09%.
Nel 2014 il primo mandato di Montebello registrava una percentuali di voti pari al 65,82%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Salvetti si fermava al 34,18%.
Nel 2019 con il secondo mandato di Montebello, il PD raccoglieva solo il 50,53%, il centro-destra il 25,45%, la lista civica il 14,64% e il M5S il 9,38%.
Dunque, nel periodo 1995-2004 il raggruppamento di centro-sinistra, capeggiato dal PD, ha sempre raccolto tra il 66-71% dei consensi espressi, ma negli ultimi anni questo consenso è lentamente calato al 62,91% del 2009, al 65,91% del 2014 fino al 50,53% del 2019.
Una conferma di questo progressivo calo di consensi espressi in favore del PD ci perviene dall’analisi dell’andamento delle altre elezioni (marcatamente più politiche).
Nella stessa elezione la lista di Paolo Antonelli (Indipendenti di Sinistra) aveva raccolto il 22,59%; dunque, il raggruppamento di centro sinistra aveva comunque raccolto il 66,16% dei voti espressi.
Il centro-destra conseguiva il 17,63% e la lista civica collegata a Mazzi raccoglieva il 16,21%.
Nel 1999 il secondo mandato di Tognoni veniva premiato con il 59,26%, poiché all’epoca Rifondazione Comunista si era presentata autonomamente raccogliendo il 11,14%; anche in questa elezione il risultato del raggruppamento di centro-sinistra raccoglieva il 70,04%. Nella stessa elezione, la lista civica collegata a Mazzi-Antonelli si fermava al 29,6%.
Nel 2004 il primo mandato di Marzio Favini era premiato con il 71,57%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Ridolfi si fermava al 23,53% e la Lega Nord al 4,9%.
Nel 2009 il secondo mandato di Favini vedeva una riduzione di consensi elettorali al 62,91%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Salvetti si fermava al 37,09%.
Nel 2014 il primo mandato di Montebello registrava una percentuali di voti pari al 65,82%, mentre la lista civica collegata a Mazzi-Salvetti si fermava al 34,18%.
Nel 2019 con il secondo mandato di Montebello, il PD raccoglieva solo il 50,53%, il centro-destra il 25,45%, la lista civica il 14,64% e il M5S il 9,38%.
Dunque, nel periodo 1995-2004 il raggruppamento di centro-sinistra, capeggiato dal PD, ha sempre raccolto tra il 66-71% dei consensi espressi, ma negli ultimi anni questo consenso è lentamente calato al 62,91% del 2009, al 65,91% del 2014 fino al 50,53% del 2019.
Una conferma di questo progressivo calo di consensi espressi in favore del PD ci perviene dall’analisi dell’andamento delle altre elezioni (marcatamente più politiche).
Il centro sinistra a Castelnuovo Magra raccoglieva: il 53,56%
nelle europee del 2014; il 30,56% nelle europee del 2019; il 46,03%
nelle Regionali del 2020; il 32,7% nelle politiche del 2022 (dove tra
l’altro era candidato il sindaco in carica Montebello).
Nelle stesse elezioni il centro-destra registrava un costante maggior consenso rispetto a quello del PD: il 21,05% nelle europee del 2014; il 44,84% nelle europee del 2019; il 49,3% nelle Regionali del 2020; il 40,76% nelle politiche del 2022.
Negli ultimi 10 anni il raggruppamento raccolto intorno al PD nelle elezioni politiche è stato nettamente superato da quello di centro-destra, ma nelle elezioni comunali il PD è sempre riuscito a compensare il progressivo calo di votanti tipicamente “di sinistra”, aggiungendovi il consenso proveniente da una parte del voto “di centro-destra”.
Nelle stesse elezioni il centro-destra registrava un costante maggior consenso rispetto a quello del PD: il 21,05% nelle europee del 2014; il 44,84% nelle europee del 2019; il 49,3% nelle Regionali del 2020; il 40,76% nelle politiche del 2022.
Negli ultimi 10 anni il raggruppamento raccolto intorno al PD nelle elezioni politiche è stato nettamente superato da quello di centro-destra, ma nelle elezioni comunali il PD è sempre riuscito a compensare il progressivo calo di votanti tipicamente “di sinistra”, aggiungendovi il consenso proveniente da una parte del voto “di centro-destra”.
Euro
Mazzi
Precedenti
post:
1) RIFLESSIONI SUL VOTO A CASTELNUOVO M. - I votanti e gli astenuti (Prima parte): QUI
1) RIFLESSIONI SUL VOTO A CASTELNUOVO M. - I votanti e gli astenuti (Prima parte): QUI
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