In
data 8-9 giugno 2024 si sono svolte le elezioni europee e quelle comunali;
tenendo conto delle riflessioni fino a ora condotte, è necessario completare l’analisi di questo ultimo voto.
Elezioni europee 2024.
Nelle elezioni europee i partiti della coalizione di centro-destra hanno raccolto a Castelnuovo M. il 45,46% (+0,62% rispetto alle europee del 2019 e +4,70% rispetto alle ultime politiche del 2022). La coalizione di centro-sinistra ha raccolto il 34,47% (+3,91% rispetto alle europee del 2019 e +1,77% rispetto alle ultime politiche del 2022).
M5S ha registrato consensi pari al 10,89% (-7,82% rispetto alle europee del 2019 e -2,70% rispetto alle ultime politiche del 2022), mentre tutti gli altri partiti hanno ricevuto voti pari al 9,18% (+3,29% rispetto alle europee del 2019 e -3,73% rispetto alle ultime politiche del 2022).
Pur trattandosi di elezioni basate sul sistema proporzionale con sbarramento al 4%, si sono delineate due coalizioni (di centro-destra e di centro-sinistra) che raccolgono il 79,93% dei voti (+4,53% rispetto alle europee del 2019), lasciando ben poco agli altri partiti.
Elezioni europee 2024.
Nelle elezioni europee i partiti della coalizione di centro-destra hanno raccolto a Castelnuovo M. il 45,46% (+0,62% rispetto alle europee del 2019 e +4,70% rispetto alle ultime politiche del 2022). La coalizione di centro-sinistra ha raccolto il 34,47% (+3,91% rispetto alle europee del 2019 e +1,77% rispetto alle ultime politiche del 2022).
M5S ha registrato consensi pari al 10,89% (-7,82% rispetto alle europee del 2019 e -2,70% rispetto alle ultime politiche del 2022), mentre tutti gli altri partiti hanno ricevuto voti pari al 9,18% (+3,29% rispetto alle europee del 2019 e -3,73% rispetto alle ultime politiche del 2022).
Pur trattandosi di elezioni basate sul sistema proporzionale con sbarramento al 4%, si sono delineate due coalizioni (di centro-destra e di centro-sinistra) che raccolgono il 79,93% dei voti (+4,53% rispetto alle europee del 2019), lasciando ben poco agli altri partiti.
L’affluenza a Castelnuovo è stata del 65,89%, testimoniando
come la combinazione con le elezioni comunali abbia costituito un traino
decisivo rispetto all’andamento nazionale.
Infatti, in Italia l’affluenza è per la prima volta nella storia inferiore al 50%, poiché ha votato soltanto il 49,69% degli aventi diritto (-4,81% rispetto al 2019 e -7,53% rispetto al 2014); questa scarsa affluenza costituisce in prospettiva un grave problema democratico.
Elezioni comunali 2024.
Nelle elezioni comunali i partiti della coalizione capeggiati dal PD hanno registrato un consenso pari al 38,51% (-12,02% rispetto al 2019 e -27,31% rispetto al 2014) che ha permesso l’elezione della prima sindaca (Katia Cecchinelli) alla guida del Comune.
Le altre tre liste hanno, però, raccolto un consenso complessivo pari al 61,49%, segnalando una sostanziosa caduta di consenso verso il PD; il risultato di quest'ultimo è inferiore persino a quella registrata nel 1995, pari al 43,57%. Mentre il risultato del 1995 era frutto dell’azione di denuncia delle malefatte dell’allora amministrazione, il risultato conseguito nel 2024 è il frutto di due liste civiche che avevano come candidato sindaco due personaggi che provenivano dalla stessa maggioranza.
La lista civica dell’ex sindaco Favini (in carica dal 2004 al 2014) ha raccolto il 21,71%, mentre la lista civica di Ambrosini (ex assessore in carica per alcuni anni) ha totalizzato il 29,15% dei consensi.
Indubbiamente, l’azione combinata di queste due liste ha drenato una parte dei consensi ricevuti dalla coalizione del PD, ma la realtà effettiva è assai più complessa e articolata.
L’insuccesso del centro-destra.
Occorre,
infatti, sottolineare come il risultato della lista Andrei (collegata a FdI e
ad altri partiti di centro-destra), che ha raccolto soltanto 480 voti
(pari al 10,63%), abbia “disperso”
ben -757 consensi raccolti nella medesima elezione europea da FdI (1.237 voti); se poi si tiene conto del risultato complessivo del centro-destra la dispersione arriverebbe a circa 900 voti.
Il basso risultato della lista Andrei ha portato all’impossibilità di conseguire il risultato minimo di “conquistare” almeno un consigliere comunale di opposizione. Forse la lista di Andrei era costituita da brave persone, ma poco conosciute e inesperte sul piano politico e amministrativo; ma il problema più importante è chiarire dove sono andati a finire tutti questi 900 voti del centro-destra.
Sicuramente tutte le altre tre liste hanno beneficiato di questi voti provenienti dal centro-destra, ma è stata la lista del PD a fare incetta di tali consensi, compensando così la perdita di voti “propri” usciti in favore sia delle due liste civiche (Favini e Ambrosini).
Del resto, è oramai una tradizione quella del regalare dei voti di centro-destra in favore delle amministrazioni gestite dal PD/PCI.
Il fenomeno dei “camerati compagni”.
Storicamente il consenso raccolto prima dal PCI e poi dal PD a Castelnuovo Magra è sempre stato condizionato in modo assai variabile dal voto “di centro-destra” in suo favore.Una conferma di questo fenomeno si poteva riscontrare nelle ultime elezioni comunali del 2014-2019 e ora del 2024; nelle elezioni europee, tenutesi nello stesso giorno di quelle comunali, i voti espressi in favore del centro-sinistra erano il 53,66% nel 2014, il 30,56% nel 2019 e il 34,47% nel 2024; nelle comunali erano rispettivamente del 65,82%, del 50,53% e del 38,51%.
Dunque, nelle elezioni comunali i partiti della coalizione di centro-sinistra avevano aggiunto al proprio voto di “sinistra” quello del “centro-destra” ammontante al 12,16% nel 2014, al 19,97% nel 2019 e al 4,04% nel 2024.
La bassa percentuale del 2024 non deve trarre in inganno, poiché è il frutto di uno scambio tra voti “propri” del PD in uscita in favore delle due liste civiche (Favini e Ambrosini) e dell’entrata (in compensazione) di voti di “centro-destra”.
Il fenomeno dei “camerati-compagni” negli anni è diventato più evidente e importante anche a causa sia dei cambiamenti nella composizione della popolazione castelnovese che per le politiche assunte dal PD stesso. Facciamo alcuni esempi.
Grazie all’incremento delle nuove volumetrie edificatrici a Castelnuovo derivanti dal PUC 2001 il conseguente fenomeno migratorio ha cambiato la composizione della popolazione; il tipo di case prescelto nel PUC 2001 (quello delle villette a schiera) faceva allontanare i “vecchi” residenti alla ricerca di case più economiche presenti invece a Sarzana e a Santo Stefano, ma attraeva i residenti per esempio di Massa e di Carrara che erano alla ricerca di quel tipo di case.
Inoltre, non essendoci più a Castelnuovo una zona industriale, artigianale, commerciale e terziaria molti residenti erano costretti a emigrare verso altri comuni; senza dimenticare che il saldo naturale (cioè l’andamento del saldo nati/deceduti) di una popolazione sempre più “vecchia” di età portava nel tempo a un ricambio sempre più marcato negli elettori.
Dunque, le scelte politiche assunte dalla maggioranza del PD castelnovese (PUC 2001 e assenza di alternative produttive) hanno trasformato Castelnuovo in un grande “quartiere dormitorio” della “città vasta” che oramai caratterizza l’area Viareggio-Santo Stefano, facendo della via Aurelia l’asse portante sia degli insediamenti popolari che di quelli commerciali.
Il voto dei “camerati-compagni” secondo l’opinione di alcuni è dovuto anche alla presenza delle parentele/amicizie dei candidati, ma per altri deriva dalle politiche di tipo “clientelare” via via assunte dal PD stesso.
Negli ultimi 10 anni a livello comunale il fenomeno dei “camerati-compagni” è divenuto più evidente e determinante; il bacino elettorale delle amministrazioni dominate dal PD contiene una percentuale variabile di circa i 2/5 proveniente da voti del centro-destra (quello appunto dei “camerati-compagni”).
Questo fa capire quanto sia sbagliato e assai superficiale definire, specie a livello comunale, una lista di “sinistra” e un’altra “di destra”, poiché oramai in tale definizione vi incidono svariati elementi.
Infatti, in Italia l’affluenza è per la prima volta nella storia inferiore al 50%, poiché ha votato soltanto il 49,69% degli aventi diritto (-4,81% rispetto al 2019 e -7,53% rispetto al 2014); questa scarsa affluenza costituisce in prospettiva un grave problema democratico.
Elezioni comunali 2024.
Nelle elezioni comunali i partiti della coalizione capeggiati dal PD hanno registrato un consenso pari al 38,51% (-12,02% rispetto al 2019 e -27,31% rispetto al 2014) che ha permesso l’elezione della prima sindaca (Katia Cecchinelli) alla guida del Comune.
Le altre tre liste hanno, però, raccolto un consenso complessivo pari al 61,49%, segnalando una sostanziosa caduta di consenso verso il PD; il risultato di quest'ultimo è inferiore persino a quella registrata nel 1995, pari al 43,57%. Mentre il risultato del 1995 era frutto dell’azione di denuncia delle malefatte dell’allora amministrazione, il risultato conseguito nel 2024 è il frutto di due liste civiche che avevano come candidato sindaco due personaggi che provenivano dalla stessa maggioranza.
La lista civica dell’ex sindaco Favini (in carica dal 2004 al 2014) ha raccolto il 21,71%, mentre la lista civica di Ambrosini (ex assessore in carica per alcuni anni) ha totalizzato il 29,15% dei consensi.
Indubbiamente, l’azione combinata di queste due liste ha drenato una parte dei consensi ricevuti dalla coalizione del PD, ma la realtà effettiva è assai più complessa e articolata.
L’insuccesso del centro-destra.
Il basso risultato della lista Andrei ha portato all’impossibilità di conseguire il risultato minimo di “conquistare” almeno un consigliere comunale di opposizione. Forse la lista di Andrei era costituita da brave persone, ma poco conosciute e inesperte sul piano politico e amministrativo; ma il problema più importante è chiarire dove sono andati a finire tutti questi 900 voti del centro-destra.
Sicuramente tutte le altre tre liste hanno beneficiato di questi voti provenienti dal centro-destra, ma è stata la lista del PD a fare incetta di tali consensi, compensando così la perdita di voti “propri” usciti in favore sia delle due liste civiche (Favini e Ambrosini).
Del resto, è oramai una tradizione quella del regalare dei voti di centro-destra in favore delle amministrazioni gestite dal PD/PCI.
Il fenomeno dei “camerati compagni”.
Storicamente il consenso raccolto prima dal PCI e poi dal PD a Castelnuovo Magra è sempre stato condizionato in modo assai variabile dal voto “di centro-destra” in suo favore.Una conferma di questo fenomeno si poteva riscontrare nelle ultime elezioni comunali del 2014-2019 e ora del 2024; nelle elezioni europee, tenutesi nello stesso giorno di quelle comunali, i voti espressi in favore del centro-sinistra erano il 53,66% nel 2014, il 30,56% nel 2019 e il 34,47% nel 2024; nelle comunali erano rispettivamente del 65,82%, del 50,53% e del 38,51%.
Dunque, nelle elezioni comunali i partiti della coalizione di centro-sinistra avevano aggiunto al proprio voto di “sinistra” quello del “centro-destra” ammontante al 12,16% nel 2014, al 19,97% nel 2019 e al 4,04% nel 2024.
La bassa percentuale del 2024 non deve trarre in inganno, poiché è il frutto di uno scambio tra voti “propri” del PD in uscita in favore delle due liste civiche (Favini e Ambrosini) e dell’entrata (in compensazione) di voti di “centro-destra”.
Il fenomeno dei “camerati-compagni” negli anni è diventato più evidente e importante anche a causa sia dei cambiamenti nella composizione della popolazione castelnovese che per le politiche assunte dal PD stesso. Facciamo alcuni esempi.
Grazie all’incremento delle nuove volumetrie edificatrici a Castelnuovo derivanti dal PUC 2001 il conseguente fenomeno migratorio ha cambiato la composizione della popolazione; il tipo di case prescelto nel PUC 2001 (quello delle villette a schiera) faceva allontanare i “vecchi” residenti alla ricerca di case più economiche presenti invece a Sarzana e a Santo Stefano, ma attraeva i residenti per esempio di Massa e di Carrara che erano alla ricerca di quel tipo di case.
Inoltre, non essendoci più a Castelnuovo una zona industriale, artigianale, commerciale e terziaria molti residenti erano costretti a emigrare verso altri comuni; senza dimenticare che il saldo naturale (cioè l’andamento del saldo nati/deceduti) di una popolazione sempre più “vecchia” di età portava nel tempo a un ricambio sempre più marcato negli elettori.
Dunque, le scelte politiche assunte dalla maggioranza del PD castelnovese (PUC 2001 e assenza di alternative produttive) hanno trasformato Castelnuovo in un grande “quartiere dormitorio” della “città vasta” che oramai caratterizza l’area Viareggio-Santo Stefano, facendo della via Aurelia l’asse portante sia degli insediamenti popolari che di quelli commerciali.
Il voto dei “camerati-compagni” secondo l’opinione di alcuni è dovuto anche alla presenza delle parentele/amicizie dei candidati, ma per altri deriva dalle politiche di tipo “clientelare” via via assunte dal PD stesso.
Negli ultimi 10 anni a livello comunale il fenomeno dei “camerati-compagni” è divenuto più evidente e determinante; il bacino elettorale delle amministrazioni dominate dal PD contiene una percentuale variabile di circa i 2/5 proveniente da voti del centro-destra (quello appunto dei “camerati-compagni”).
Questo fa capire quanto sia sbagliato e assai superficiale definire, specie a livello comunale, una lista di “sinistra” e un’altra “di destra”, poiché oramai in tale definizione vi incidono svariati elementi.
Euro Mazzi
Precedenti
post:
1) RIFLESSIONI SUL
VOTO A CASTELNUOVO M. - I votanti e gli astenuti (Prima
parte): QUI
2) RIFLESSIONI
SUL VOTO A CASTELNUOVO M. - Il voto amministrativo (Seconda parte): QUI
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