Per
il Comune di Sarzana l’esercizio 2021 si chiude con un disavanzo
di amministrazione pari a € -4.343.882,42 in calo di € 765.342,66 rispetto al
2020; questo disavanzo comunque rispetta il piano di rientro stabilito nel 2015
ed è il frutto di 29,4 €/milioni di
somme accantonate o vincolate (obbligo discendente dai nuovi criteri finanziari
deputati a prevenire i rischi di gravi insolvenze) rispetto a un risultato
parziale di 25,1 €/milioni. Bisogna
rilevare come le somme accantonate o vincolate siano in continua crescita:
erano 13,4 €/milioni nel 2015 e sono
aumentate a 23,7 €/milioni nel 2020 fino appunto ai 29,4 €/milioni del 2021; l’aumento più accentuato riguarda la voce Fondo
Crediti di Dubbio Esito (FCDE) che nel 2015 ammontava a 5,4 €/milioni per poi crescere
fino a 9,8 €/milioni del 2020 e infine arrivare nel 2021 a 10,7 €/milioni.
L’incremento
delle somme accantonate al FCDE deriva da due circostanze: a) dal livello e dalla
composizione dei residui attivi: erano 15,4 €/milioni nel 2015 e sono
cresciuti costantemente fino ad arrivare a 33,1
€/milioni nel 2021; b) dalla capacità di reale riscossione dei crediti (calcolo
della percentuale media delle riscossioni in conto residui). Le
somme accantonate o vincolate dal Comune di Sarzana sono, dunque, somme ingenti
che vengono immobilizzate invece di poter essere più utilmente impiegate per
risolvere alcuni problemi dei residenti di questo Comune.
L’elevato ammontare
di questi fondi FCDE conferisce importanza sia alle problematiche inerenti alla
riscossione dei crediti che a quelle della permanenza di consistenti importi
nei residui attivi. Sulla
tempestiva e corretta riscossione dei crediti
sia la Corte dei Conti sia i Revisori dei conti hanno più volte richiamato l’attenzione
della Giunta; in particolare, questi richiami si sono concentrati sulla
necessità di riorganizzare il Servizio di Riscossione per “favorire il recupero dell’evasione tributaria e una maggiore capacità
di riscossione dei tributi locali”, nonché sull’opportunità di monitorare
costantemente “l’attività di recupero
svolta, con precedenza per le annualità più arretrate e/o soggette a
prescrizione”.
Le voci contabili che subiscono maggiori
accantonamenti sono in particolare le entrate riguardanti la TARI e quelle concernenti
le Sanzioni per violazione del codice della strada. Le
mancanze riguardanti la riscossione dei crediti comunali hanno un’immediata
conseguenza nella carenza di liquidità
testimoniata dalla necessità di ricorrere agli anticipi di tesoreria, che in
passato sono stati anche elevati (con un massimo di circa 6,0 €/milioni), ma nel 2021 questi anticipi
non sono stati utilizzati. Restano, però, ancora aperte tre anticipazioni di liquidità aperte negli anni 2013 e
2014 con la Cassa Depositi e Prestiti, destinati al pagamento di debiti certi
liquidi ed esigibili, da restituirsi con un piano di ammortamento a rate
costanti di anni 30 per un totale di €
4.201.587,52, di cui sono già stati restituiti € 808.812,61 e rimangono ancora da pagare € 3.392.774,91.
Pertanto,
per il pagamento del disavanzo dal 2015 sono stati accantonati € 185.774,09, ma dal 2021 si è aggiunta la quota per il rimborso degli anticipi di
liquidità e, pertanto, ora la somma da ripianare è aumentata a € 346.896,09.
Tra le varie criticità del bilancio di
questo Comune vi è la presenza del fenomeno dei debiti
fuori bilancio per importi significativi ammontanti nel 2021 a € 178.031,75, questi debiti hanno
comportato l’assunzione di ben 11 delibere di Consiglio Comunale per il loro riconoscimento
e rifinanziamento.
Si tratta di un fenomeno ricorrente
perché era già accaduto nel 2018 per €
672.171,04, nel 2019 per €
403.354,61, nel 2020 per € 71.586,50;
ma è anche un fenomeno pericoloso perché comporta la necessità di individuare
consistenti risorse da destinare alla copertura di queste passività. Pertanto, occorrerebbe
che i Responsabili dei singoli servizi compiano un costante monitoraggio dei
capitoli di spesa a loro assegnati, verificando la congruità degli stessi rispetto
alle spese di funzionamento.
Già
da queste poche osservazioni è facile comprendere come al bilancio del Comune
di Sarzana non manchino le risorse a
disposizione, semmai da molti anni manca la capacità di riscuoterle e poi di
gestirle nel migliore dei modi. Conseguentemente,
non è un caso che la pressione fiscale comunale continui
a rimanere elevata. Le entrate proprie (tributarie + extratributarie) sono in
costante crescita: nel 2009 erano 15,4
€/milioni e sono aumentate nel 2020 a 20,4
€/milioni e nel 2021 a 25,2 €/milioni.
Pertanto, la pressione
fiscale comunale (calcolata sulle entrate proprie) sulle famiglie sarzanesi è
salita nel 2021 a € 2.437,51 con una
crescita rispetto al 2009 di ben €
686,93 (pari al 39,24%); si
tratta di una crescita costante nel tempo poiché ammontava a € 1.580,40 nel 2009, ma poi è passata a
€ 2.173.62 nel 2015 per poi scendere
leggermente a € 1.961,10 nel 2017
per poi risalire fino € 1.992,53 nel
2020. La causa principale di questa elevata pressione
fiscale deriva dalla
spesa corrente: nel 2021 si è assestata su €
22.820.575,19, in crescita
rispetto al 2020 (pari a 21,8 €/milioni),
ma è in aumento anche rispetto agli anni precedenti, riportando il livello
della spesa corrente all’anno 2009 (22,6
€/milioni).
A
pesare di più è la spesa per “acquisto di beni e servizi”: nel 2021 è stata pari
a 14,7 €/milioni in continua
crescita rispetto al 10,3 €/milioni
del 2007; è una spesa assai importante perché incide per il 65,68% sul totale
della spesa corrente.
La
spesa del personale è invece in costante calo
grazie all’avvenuta non sostituzione dei dipendenti andati in pensione: nel 2021
è stata pari a € 4.633.710,42; la
spesa per il personale nel 2007 era pari a 5,7
€/milioni ed è stata sempre in crescita fino al 2011 raggiungendo la quota
di 6,1 €/milioni, ma in seguito vi è
stata una costante riduzione almeno fino al 2021.
La
spesa sociale è da anni in costante riduzione
rispetto al punto più elevato raggiunto nel 2008 con 7,7 €/milioni; nel 2021
questa voce si è attestata a 4,9
€/milioni (in lieve riduzione rispetto ai 5,0 €/milioni del 2020).
La
spesa per la gestione dei rifiuti è in costante
aumento: nel 2009 era 3,8 €/milioni,
ha poi raggiunto il suo punto più elevato con 6,2 €/milioni nel 2019, mentre negli anni 2020 e 2021 vi è stata
una leggera riduzione a 6,2 €/milioni. Il
costo dei servizi a domanda individuale che
rimane a carico del bilancio comunale ammonta a circa 0,8 €/milione, in live riduzione rispetto al 2019.
I
revisori dei Conti hanno richiamato la Giunta ad adottare misure organizzative
volte a garantire:
a)
“la riduzione dell’ammontare complessivo
dei debiti commerciali e il rispetto termini di
pagamento delle transazioni commerciali”; infatti, l’esposizione debitoria
del Comune è consistente ammontando a 35,7
€/milioni, però il livello di questi debiti risulta in calo rispetto ai 40,2 €/milioni del 2019 e 39,7 €/milioni del 2020, ma soprattutto è ben lontano dai 61,7 €/milioni registrati nel 2014;
b)
“stante l’elevato ammontare degli investimenti previsti, siano adottate idonee misure
organizzative volte a programmare periodicamente i flussi di cassa in entrata e
in uscita, in modo da evitare situazione eccessiva esposizione finanziaria o di
gestione della liquidità comportanti un eccessivo ricorso all’anticipazione di
tesoreria”. Infatti, nei bilanci preventivi di questi ultimi anni sono
stati riportati somme assai consistenti destinate agli investimenti: 8,6 €/milioni nel 2018; 12,3 €/milioni nel 2019; 36,4 €/milioni nel 2021 e 46,3 €/milioni nel 2022. L’ampio programma
di opere pubbliche presentato colpisce per la sua importanza (come per esempio la
previsione del nuovo polo scolastico), ma anche per le evidenti mancanze
informative sia sulle opere da realizzare sia sulle relative coperture
finanziarie.
In conclusione, il bilancio
del Comune di Sarzana appare sostanzialmente meno rigido rispetto agli anni
passati, poiché sia la riduzione della spesa per il personale, sia la minore spesa
per il rimborso dei mutui ha liberato delle importanti risorse, compensando
così gli aumenti di altre voci contabili; questa minore rigidità ha permesso
anche di destinare una maggiore quota delle entrate correnti verso altre spese. Su
questo bilancio pesano due incognite di carattere generale: da una parte,
l’evoluzione della recessione post pandemia e nell’attuale contesto della
guerra in Ucraina; dall’altra, occorrerà attendere l’efficacia e l’evoluzione
delle misure governative sia in tema di finanza locale, che d’interventi di
sostegno per le famiglie, le imprese e le varie attività presenti nel nostro
territorio.
Euro Mazzi
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