sabato 16 novembre 2019

LE TORMENTATE VICISSITUDINI DEL NUOVO OSPEDALE SPEZZINO (seconda parte)

Dopo aver tracciato le angariate vicende dell’appalto del nuovo ospedale del Felettino (2015-2019), occorre fare qualche passo indietro per cogliere nella sua completezza la lunga e tormentata storia che si è dipanata attorno alla costruzione del nuovo ospedale spezzino; si tratta di una serie di vicissitudine molto articolate e, pertanto, è assai difficile tracciarne una sintesi significativa, ma è indispensabile per poter comprendere da dove nascono le problematiche attuali che inevitabilmente incideranno anche su quelle future; pertanto, per comodità verranno sintetizzate le vicende raggruppandole in sei paragrafi tematici e temporali.

a)      La fase preliminare (1993-2000)

A Spezia negli anni ‘90 esistevano due ospedali: il vecchissimo Sant’Andrea e il vecchio Felettino; a Sarzana sussisteva il vecchissimo ospedale San Bartolomeo. Era evidente che queste tre strutture non erano adeguate né per le nuove esigenze sanitarie, né idonee sotto molti punti di vista, non ultimo quello sismico.
Una corretta programmazione sanitaria avrebbe dovuto tener conto, da una parte, delle caratteristiche del bacino di utenza (numero abitanti, loro caratteristiche ed esigenze); dall’altra, la sostenibilità economica non solo dell’investimento, ma anche della sua gestione successiva; purtroppo questa analisi indispensabile e obbligatoria non veniva svolta e, conseguente, la scelta di puntare sulla costruzione di un unico nuovo ospedale baricentrico tra Spezia e Sarzana non veniva presa in considerazione per colpa di una insensata lotta per la supremazia politica tra Spezia e Sarzana e, pertanto, ognuno decideva di procedere autonomamente e con una certa “rivalità” reciproca.
Nella Val di Magra veniva deciso di procedere alla costruzione di un nuovo ospedale a Sarzana: progettato nel 1969, “prima pietra” deposta nel 1973, inaugurato nel 2000; ospedale realizzato in 31 anni e con costi crescenti, mai definitivamente quantificati: si parlava di 72,2 €/milioni tra fondi statali e locali, ma secondo altri invece venivano spesi ben 107 €/milioni.
A Spezia fin dal 1993 veniva attivata la progettazione del nuovo ospedale spezzino; il Comune spezzino decideva di investire 15,0 £/miliardi per un progetto di una nuova struttura da costruire accanto al vecchio ospedale del Felettino; nel 1995 l’ASL5 prevedeva per questa nuova struttura una spesa di 39 £/miliardi solo per il primo stralcio, affidando comunque i primi incarichi per perizie e pre-progetti; nel 1999 un nuovo studio di fattibilità calcolava in 116 £/miliardi il costo complessivo di questa nuova opera.
In questa prima fase venivano fatti vari studi, perizie e indagini propedeutiche alla redazione di un vero e proprio progetto; nel marzo 2000 veniva approvato un progetto definitivo con un costo di 143 £/miliardi, ma questo veniva poi ritenuto non attuabile e, così, tutta questa iniziale progettazione veniva archiviata.

b)     Il primo bando di gara (2001-2006)

Nel 2.000, dopo un tortuoso iter trentennale, il nuovo ospedale sarzanese era finalmente in funzione, mentre a Spezia l’ipotesi del nuovo ospedale entrava nella fase progettuale effettiva e concreta.

Scheda projet financing del 2004
Nel frattempo era stato eletto Biasotti come presidente della Regione (2000-2005) a capo di una giunta di centro-destra che elaborava un piano sanitario ospedaliero all’interno del quale era previsto la costruzione di un nuovo ospedale al Felettino da realizzare con un investimento pubblico e privato.
L’intervento di costruzione del nuovo ospedale a La Spezia era inserito nell’Accordo di Programma stipulato tra il Ministero della Sanità e la Regione Liguria e sottoscritto in data 27/7/2000 e, successivamente, integrato in data 23/5/2002 per un costo a carico del finanziamento pubblico di € 37.443.125,20 (di cui € 35.570.968,94 a carico dello Stato ed € 1.872.156,26 a carico della Regione).
Nel 2001 veniva approvato uno studio di fattibilità del nuovo ospedale, prevedendo un nuovo edificio accanto al vecchio ospedale del Felettino con una spesa di 80,0 €/milioni, spesa che successivamente aumentava a 93,0 €/milioni, con la prospettiva della dismissione del vecchio ospedale S. Andrea. In data 30/7/2001 veniva firmato un “Accordo di programma” fra Regione Liguria, Provincia, Comune della Spezia e Asl 5: “il presente accordo ha per scopo la realizzazione del nuovo ospedale di La Spezia da attuarsi attraverso la ristrutturazione e l’ampliamento dell’esistente sede distaccata dell’ospedale S. Andrea in località Felettino, ed ha per oggetto l’assunzione da parte degli Enti sottoscrittori dell’impegno: a) ad avviare tutte le iniziative utili a garantire il regolare, sollecito e continuo svolgimento delle procedure amministrative di loro competenza necessarie alla realizzazione degli interventi previsti nell’Accordo (…); b) Ad attivare tutte le iniziative utili a reperire le risorse finanziarie complementari per rendere possibile l’attuazione, in tempi brevi, delle opere previste dall’Accordo” (Art. 2 Accordo di programma 2001).
Il progetto era stato già variato in più occasioni e l’ultimo aggiornamento (con l’aggiunta di un piano e di un parcheggio) era stato consegnato nel marzo del 2001 e aveva un costo preventivato di 178,25 £/miliardi (pari a 90,0 €/milioni), risorse così reperite: “a. lire 15 miliardi a carico del Comune di La Spezia; b. lire 46,5 miliardi finanziamento statale ai sensi dell’art. 20 lg.11.03.1988 n. 67; c. lire 26 miliardi finanziamento statale ai sensi dell’art. 20 lg. 11.03.1988 n. 67 (programmazione 2001-2004) per rinnovo degli arredi e attrezzature; d. lire 90,75 miliardi a carico di soggetti privati tramite procedure di concessione di costruzione e gestione prevista dalla legge 11.02.1994 n. 109” (art. 4 Accordo di programma 2001).
L’ASL5 avrebbe dovuto curare l’appalto dei lavori “tramite gara di concessione di costruzione e gestione ai sensi della legge 11 febbraio 1994 n.109 e successive modificazioni”, gara da esperire entro 6 mesi dalla sottoscrizione (art. 7 Accordo di programma 2001).
Si trattava, cioè, di un project financing: l’ASL5 (concedente) rilasciava a una società privata (concessionaria) una concessione che prevedeva: a) l’obbligo, per il concessionario, di progettare e costruire l’opera anche attraverso risorse proprie; b) il diritto di gestirla economicamente durante la durata della concessione (30 anni), ai fini della remunerazione dell’investimento iniziale; c) il conseguente trasferimento dell’impianto all’ente pubblico titolare del servizio, al termine della concessione.
Questo project financing sollevava immediatamente varie e accese polemiche inerenti la “privatizzazione” della sanità (finanziatore privato, vendita del vecchio S. Andrea, gestione privata dell’ospedale), con toni ideologici molti forti, anche perché la Regione era guidata dal centro-destra, mentre la provincia spezzina era guidata dal centro-sinistra.
In data 10/6/2002 veniva pubblicato il bando di gara, ma alla sua scadenza non erano state presentate offerte; per poter indire una nuova gara venivano introdotte alcune sostanziose modifiche per rendere il bando più appetibile (realizzazione di negozi e parcheggi, aumento della quota pubblica di compartecipazione, con possibilità di vendere il vecchio ospedale S. Andrea).
In data 7/8/2003 veniva firmato l’atto integrativo dell’Accordo di programma del 2001, dando così il via libera al nuovo bando e questa volta alla sua scadenza venivano presentate tre proposte ed a vincere era l’ATI-Bonatti (costituito dalla società Bonatti spa e Gemmo Impianti spa).
Oggetto del bando era: la progettazione definitiva ed esecutiva; la costruzione e la gestione, tecnica economica e funzionale, del complesso immobiliare denominato “Nuovo Presidio Ospedaliero del Felettino”, costituito da una nuova costruzione e dalla ristrutturazione e ampliamento dell’esistente sede distaccata dell’ospedale Sant’Andrea in località Felettino.
Il project financing prevedeva una spesa per la sola costruzione del nuovo edificio di € 82.950.000, somma finanziata per il 48% da capitale pubblico e il rimanente 52% da capitale privato; per la successiva gestione di 34 anni l’ASL5 doveva riconoscere un canone di € 11.700.0000; per l’approvazione della progettazione esecutiva veniva concesso un anno, mentre in tre anni doveva essere costruito il nuovo ospedale.
In data 8/4/2004 il Ministero della Salute con proprio decreto dirigenziale ammetteva a finanziamento l’intervento; l’ASL5 aggiudicava (delibera DG n. 1133 del 15/10/2004) l’appalto di costruzione e gestione,  stipulando il relativo contratto in data 15/12/2004 con ATI-Bonatti.
A questa aggiudicazione faceva seguito il ricorso al TAR presentato dall’ATI-Techint (partecipante non vincente alla gara); il TAR Liguria, con sentenza n. 940 del 23/6/2005 (successivamente confermata dal Consiglio di Stato), annullava gli atti di gara (per irregolarità nella composizione della commissione giudicatrice: presidenza della commissione giudicatrice assegnata in violazione della legge ad un alto dirigente della Regione Liguria e non ad un dirigente dell’ASL5 stessa); ne conseguiva la perdita di efficacia del contratto di concessione stipulato, e rendeva necessario dover ripetere la gara.
L’ASL5, dopo aver sostenuto varie spese legali per il ricorso al TAR e al consiglio di Stato, richiedeva un altro parere legale ad un consulente esterno per poi annullare in autotutela tutti gli atti precedenti e conseguenti alla gara (delibera DG n. 673 del 9/10/2006). Conseguentemente, venivano demandati a successivi atti l’individuazione di una nuova fase per la costruzione del nuovo edificio ospedaliero, la tipologia dell’appalto e i limiti delle disponibilità finanziare pubbliche effettive.
A sua volta ATI-Bonatti faceva causa all’ASL5 richiedendo i danni per l’annullamento del contratto, ma il TAR, il Consiglio di Stato e la Cassazione davano ragione all’ASL5, ma tali cause costavano ulteriori spese legali.
Insomma, per colpa di uno “svarione”, strenuamente difeso in tutti i gradi di giudizio, costato parecchi soldi pubblici per consulenze legali e spese processuali, veniva così posto fine a questo tentativo.

c)      Il progetto del nuovo S. Andrea (2007-2008)

Ad aprile 2005 veniva eletto presidente della Regione Claudio Burlando (poi riconfermato anche nel 2010 a capo di una giunta di centro-sinistra), l’assessore alla Sanità Claudio Montaldo riconfermava la volontà di costruire un nuovo ospedale per la Spezia, ma ne rivedeva completamente i criteri.
Nel maggio 2007 veniva sottoscritto un “Protocollo d’Intesa” tra Regione Liguria, ASL 5 e Comune della Spezia al fine “di costruire il nuovo ospedale civile con DEA di 2° livello presso l’attuale sede dell’ospedale S. Andrea nella collina di S. Cipriano”; con questo atto veniva  abbandonata l’ipotesi (coltivata dal 1993 fino al 2006) di costruire il nuovo ospedale nella località del Felettino, per scegliere di realizzare una nuova struttura dentro al vecchio ospedale spezzino.
Questa Intesa veniva recepita dal nuovo piano ospedaliero regionale che prevedeva la costruzione di 5 nuovi ospedali tra cui quello di La Spezia con la “Costruzione di nuovo presidio, sede di DEA, nell’area del Levante ligure (ASL 5) in sostituzione dell’attuale ospedale di La Spezia. In tale contesto la ASL ha in corso uno specifico studio, quale fase propedeutica, all’individuazione della soluzione che garantisca la realizzazione di un nuovo ospedale mediante il sistema dell’appalto tradizionale con le disponibilità finanziarie pubbliche certe. A tal proposito nel mese di maggio u. s. è stato sottoscritto tra la Regione, il Comune della Spezia e la ASL 5 Spezzino, un protocollo d’intesa propedeutico alla stipula del citato Accordo di Programma” (delibera del Consiglio Regionale Liguria n. 34 del 1/8/2007).
In questa delibera si prevedeva un costo di costruzione di circa 150 €/milioni, successivamente l’assessore Montaldo precisava la sua composizione: 46 €/milioni da fondi statali per l’ammodernamento delle strutture, altri 50 €/milioni da fondi statali, il rimanente da contributi regionali, al cui interno era da considerare il ricavato della vendita del vecchio S. Andrea.
L’ASL5 provvedeva ad affidare un esame per uno studio di fattibilità ad una commissione esterna, la quale nel dicembre 2007 criticava la scelta della localizzazione nel vecchio S. Andrea e “tenendo conto dei conseguenti aspetti economici, sanitari e gestionali, la Commissione ritiene preferibile che il nuovo Ospedale di Spezia sia realizzato al Felettino” (Commissione congiunta per la stesura dello studio di fattibilità).
In conseguenza di questa “bocciatura”, anche questo nuovo progetto veniva archiviato, vanificando i costi sostenuti per progetti, consulenze, perizie e spese legali; inoltre, occorre tener presente anche i continui investimenti fatti per ristrutturare il vecchio S. Andrea (definiti come “opere di transizione”), opere indispensabili per continuare ad utilizzare la vecchia struttura in attesa del nuovo ospedale, ben sapendo che il suo destino era di essere venduto a privati. Infine, bisogna ricordare la costante sottoutilizzazione del nuovo Ospedale sarzanese.

d)     Il secondo progetto del nuovo Filettino (2008-2013)

La Regione procedeva ad una revisione delle indicazioni contenute nel DCR n. 34/2007 in tema di superamento dell’obsolescenza di molte strutture ospedaliere e, pertanto, prevedeva per la Provincia spezzina: a) a costituire un unico “Presidio Ospedaliero del Levante Ligure”, raggruppando i tre ospedali presenti (Sant’Andrea e Felettino a Spezia e San Bartolomeo a Sarzana) con decorrenza 1/6/2008; b) “la costruzione di un nuovo Ospedale, sede di DEA di 2° livello a La Spezia (ASL n. 5) in sostituzione del Presidio attuale, per una capienza di circa 500 letti. Le caratteristiche del Presidio saranno dettagliate in una fase successiva” (DGR n. 8 del 28/2/2008).
Conseguentemente, ASL5 approvava lo studio di fattibilità del nuovo Felettino (DDG n. 714 del 31/7/2008); in questo studio venivano esaminate 5 ipotesi di localizzazione: 1)  sola ristrutturazione e adeguamento dei vecchi fabbricati S. Andrea e Filettino; 2) e 3) aggiunta di un nuovo corpo al S. Andrea con ristrutturazione e demolizione di edifici; 4) aggiunta di un nuovo corpo nel comprensorio Felettino e ristrutturazione, adeguamento e ampliamento del fabbricato esistente; 5) realizzazione di un nuovo edificio nel comprensorio Felettino e demolizione dell’esistente.
La comparazione delle problematiche più significative emerse su ciascuna delle cinque soluzioni individuate, evidenziava come le soluzioni 1, 2 e 3 erano da scartare “in quanto valutate eccessivamente onerose in rapporto al miglioramento che potrebbero apportare” (oltre ai problemi di appesantimento del traffico del centro città, l’impossibilità di costruire un adeguato numero di parcheggi, il disturbo ai pazienti e l’impossibilità di alienare i fabbricati del S. Andrea); la soluzione 4 per quanto conveniente era da scartare a seguito delle negative verifiche strutturali effettuate dal Politecnico di Torino; conseguentemente solo la soluzione 5 era praticabile e conveniente
Uno studio del Politecnico di Torino individuava come “soluzione ottimale” la demolizione del vecchio Felettino e la ricostruzione integrale di un nuovo ospedale; l’opera doveva essere  integralmente finanziata con risorse pubbliche, in modo da non gravare sulla gestione della Asl spezzina”.
Veniva indicato chiaramente che il nuovo ospedale doveva “sostituire” sia il vecchio S. Andrea (destinato ad essere venduto) che il vecchio Felettino (destinato ad essere demolito): “l’obiettivo di unificare le funzioni ospedaliere, attualmente gestite in due distinte strutture, è perseguibile esclusivamente tramite la costruzione di un nuovo ospedale nell’area del Felettino previa demolizione dell’attuale edificio non a norma il cui adeguamento risulta antieconomico. Detta soluzione ha l’obiettivo di innalzamento del livello qualitativo e quantitativo delle prestazioni, di adeguamento alle disposizioni di accreditamento, alle normative di sicurezza ed altri criteri di umanizzazione attraverso un processo di forte razionalizzazione organizzativa e funzionale”.
La soluzione progettuale indicata era quella di realizzare un monoblocco attraverso un appalto tradizionale, mentre per i parcheggi (costruzione di edificio multipiano) era previsto il ricorso al project financing comprensivo anche delle sistemazioni esterne.
Per quanto concerne il dimensionamento dell’opera venivano utilizzati i seguenti parametri: 130 mq. a posto letto per 560 posti letto, con una superficie teorica pari a 72.800 mq. minima e con dimensionamento progettuale a 77.000 mq.; una superficie di parcheggi di 37.133 mq. pari a 1.072 posti auto; veniva prevista l’esternalizzazione dei servizi di cucina e di lavanderia, mentre per la sterilizzazione e relativi depositi era ritenuto opportuno ricorrere a quella di Sarzana.
Il Politecnico di Torino nel novembre 2009 consegnava anche la perizia sul valore del vecchio ospedale S. Andrea indicato in 25,7 €/milioni, valutazione che solleverà varie polemiche da parte di chi lo considerava molto alto rispetto ai parametri reali di mercato ed ai vincoli che vi gravavano.
Con delibera n. 6 del 26/3/2009 il Consiglio regionale approvava il programma di investimenti in sanità per l’anno 2009, costituito da sedici interventi, finalizzato alla sottoscrizione del nuovo Accordo di Programma con lo Stato in cui si fa riferimento anche al progetto del nuovo Felettino a cui venivano destinati fondi per € 158.882.935,78 (composti dal finanziamento statale di € 150.938.788,83 e dal finanziamento regionale di € 7.944.146,95).
In questa fase le incertezze sono ancora molte; infatti, l’assessore Montaldo in occasione della presentazione dei programmi sulla sanità regionale dichiarava che per il nuovo Ospedale di Spezia erano stati destinati ben 188 €/milioni tra finanziamenti statali e regionali.
In data 9/9/2009 veniva sottoscritta una convenzione tra ASL5 e la società della Regione  Infrastrutture Liguria srl (la quale nel 2014, dopo fusione con altre due società tecniche regionali diventava IRE Spa) con affidamento a quest’ultima della funzione di centrale di committenza per la progettazione, per l’affidamento dell’appalto integrato, coordinando, altresì, tutte le procedure amministrative connesse all’approvazione dell’opera.
In data 22/9/2009 Infrastrutture Liguria pubblicava un bando per l’appalto dei “Servizi di progettazione preliminare e definitiva, coordinamento sicurezza ed attività accessorie per la realizzazione del nuovo ospedale della Spezia ed attività connesse” per un ammontare di € 4.590.000,00 (Iva e oneri previdenziali esclusi), da aggiudicarsi con il sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
All’esito della gara, l’appalto veniva aggiudicato definitivamente all’ATI-Politecnica (Politecnica Ingegneria e Architettura Soc. coop., Hopkins Architect Ltd e dott. Fabrizio Gemmi) con un prezzo offerto pari a € 2.340.000.
L’ATI-Proger (partecipante non vincente alla gara) faceva ricorso contro l’aggiudicazione dell’appalto al TAR per vari vizi di legittimità, ma il TAR e poi il Consiglio di Stato respingevano il ricorso (sentenza TAR n. 9201 del 2010).
Nell’aprile 2011 il progetto del nuovo ospedale del Felettino veniva approvato da Infrastrutture Liguria  e poi dalla ASL5, che lo trasmetteva alla Regione, al Comune e alla Provincia per l'avvio della procedura di concertazione per la sua approvazione. Il progetto prevedeva: 520 posti letto, di cui 450 normali e 70 tecnici; otto piani, organizzati in senso orizzontale: i primi due piani ospitavano le aree accessibili al pubblico, i successivi tre accoglievano l’alta tecnologia, mentre i dipartimenti si trovavano negli ultimi 3 piani; il progetto comprendeva anche 750 posti auto in parcheggi terrazzati; la superficie d’intervento era di 85.200 mq., quella realizzata di 55.800 mq.  (vedere scheda specifica). 
Il Consiglio Comunale di Spezia con delibera n. 22 del 28/6/2011 avviava la procedura per la conclusione dell’Accordo di Programma per la realizzazione del nuovo Ospedale della Spezia in località Felettino tra Regione, Provincia e Comune di Spezia, ASL5 e Infrastrutture Liguria; l’Accordo di Programma veniva poi stipulato in data 23/1/2012.
Con convenzione sottoscritta in data 4/6/2013 tra ASL5 e Infrastrutture Liguria quest’ultima veniva individuata anche quale Stazione Appaltante e RUP, gestore dell'appalto per la realizzazione dell'intervento, fino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio.
In data 17/12/2012 il progetto veniva presentato al pubblico in un convegno dal titolo “Nuovo ospedale per intensità di cure”.

e)      La vicenda della radioterapia e le opere propedeutiche

La costruzione del nuovo ospedale prevedeva anche varie “opere propedeutiche”, il cui costo complessivo di € 11.400.000,00 veniva inserito nell’Accordo di programma del 2009; si trattava di opere necessarie a sopperire ai disagi creati dalla demolizione del vecchio ospedale e dalla necessità conseguente di: a) ristrutturare il vecchio ospedale S. Andrea (destinato ad essere venduto!!) con investimenti per € 9.500.000,00; b) realizzare il nuovo reparto di radioterapia nell’area del Felettino con un primo investimento di € 1.900.000,00.
Con la prospettiva della demolizione del vecchio ospedale del Felettino, occorreva trovare una nuova sede per la radioterapia; la prima ipotesi di trasferimento nell’ospedale del Tigulio aveva sollevato accese polemiche; conseguentemente veniva deciso di realizzare un nuovo reparto di radioterapia esterno ed autonomo, in forma di bunker, nelle adiacenze del vecchio Felettino con un finanziamento complessivo di 4,1 €/milioni; il reparto di radioterapia veniva inaugurato alla fine del 2015.

f)       Il secondo bando di gara (2013-2015)

Nel gennaio 2013 il MEF comunicava la disponibilità finanziaria complessiva per la copertura di interventi prioritari per un importo a carico dello Stato pari a € 119.917.096,42 (MEF Nota n. 890 del 11/1/2013); in relazione a detta disponibilità la Regione definiva gli investimenti per la sanità propedeutici all’Accordo di programma tra Regione-Stato per l’anno 2013; tra questi interventi figurava anche quello da finanziare per la “costruzione nuovo Ospedale della Spezia” (DGR n. 54 del 25/1/2013); conseguentemente in data 8/3/2013 veniva sottoscritto l’Accordo di Programma tra Stato e Regione in cui venivano definite le coperture agli investimenti, tra questi figurava il “nuovo Felettino”: il costo complessivo veniva indicato in € 175.050.000,00, di cui a carico dello Stato per € 119.917.096,42, mentre le restanti somme erano a carico della Regione. Il finanziamento statale veniva poi confermato con decreto Direttoriale del 8/4/2014.
Sul costo del nuovo ospedale si sviluppava una forte polemica; per l’assessore Montaldo i finanziamenti erano sufficienti (152 €/milioni destinati all’immobile, all’area esterna e agli impianti, mentre 23 €/milioni per gli arredi e le attrezzature la Regione si era impegnata a cercarli). Secondo altri (ad esempio il consigliere regionale Morgillo) mancavano almeno 20 €/milioni; secondo altri servivano almeno 200-225 €/milioni ed i 175 €/milioni erano insufficienti.
Nel novembre 2013 veniva concluso il procedimento di approvazione del progetto definitivo per la realizzazione del nuovo ospedale del Felettino (determina comune di Spezia n. 6523 del 21/11/2013); in data 21/6/2014 veniva avviata la procedura di gara con una base d’asta di 133 €/milioni; questa procedura terminava in data 21/5/2015 con la stipula del contratto d’appalto misto per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del nuovo Ospedale della Spezia con contestuale affidamento di servizi e trasferimento di immobili con l’aggiudicataria ATI-Pessina (Pessina Costruzioni Spa, Gruppo PSC Spa, Coopservice Sca) che aveva offerto 131,8 €/milioni (per le vicende legate a questo appalto vedere il post precedente: QUI).
In conclusione. La ricostruzione sintetica delle tortuose vicende legate alla costruzione del nuovo ospedale spezzino ha riguardato un lungo periodo di tempo di 22 anni (1993-2015); il tempo è stato sostanzialmente impiegato per passare dal progetto alla stipula del contratto di appalto. In questo periodo sono stati spesi molti soldi pubblici per progetti, perizie, studi, pareri, consulenze, cause, facendo emergere una preoccupante carenza di reale programmazione, sostituita da una grave confusione programmatica determinata da una insensata rivalità tra Spezia e Sarzana.
Non sono mancati gli errori, le “fughe e le marce indietro” derivanti da una evidente incapacità gestionale sia degli amministratori che dell’apparato tecnico dei vari enti pubblici interessati.
In quasi tutte le vicende si avverte una generale approssimazione nel tentativo di dare una apparente e superficiale risposta alle esigenze sanitarie a livello provinciale.
In tutti questi anni non sono mancate le vivaci e forti polemiche tra i fronti contrapposti, la gran parte delle quali aveva natura squisitamente ideologica e frutto di opportunismo di posizione (chi era al governo minimizzava, chi era all’opposizione ingigantiva). Rari sono stati i momenti di reale confronto, pochissime le analisi, scarse le inchieste di denuncia eppure l’argomento era di notevole rilevanza politica e sociale.
Da questo “deserto di capacità” la successiva gestione dell’appalto non poteva che presentare le stesse problematiche … e così è successo! Negli anni 2015-2019 è stato solo demolito il vecchio Felettino e realizzato una desolante spianata!
Gli scarsi risultati ottenuti in 26 anni non derivano né dagli effetti della “crisi”, né dalla scarsità di mezzi a disposizione (poiché lo Stato ha sempre messo a disposizione le somme sufficienti); dal 1993 fino al 2019 sono stati però spesi tanti soldi pubblici e in futuro altri dovranno essere spesi … con quali risultati? Vedremo.

Euro Mazzi

 
PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema Sanitario Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute dei propri assistiti. Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:

Post sul sistema Ospedaliero Spezzino:
1) IL TORMENTATO APPALTO DEL NUOVO FELETTINO: QUI

Post sull’ASL5 Spezzino:
1) ASL5 SPEZZINO: UNA “FATICOSA” SPESA SANITARIA: QUI
2) ASL5 SPEZZINO: UNA “FUGA” PROBLEMATICA …: QUI

Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO:  QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
8) IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
9) L’ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA TERRITORALE: ALCUNI PROBLEMI DI SVILUPPO: QUI
10) GLI AMBITI TERRITORIALI SOCIALI: PROBLEMI E PROSPETTIVE: QUI
11) DISTRETTO SOCIOSANITARIO: IL POLIAMBULATORIO “A. SEPPILLI”: QUI

Per vedere gli altri post sulla riforma sanitaria Ligure:
1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI
2) PIANO SOCIOSANITARIO: ACCENTRAMENTO ORGANIZZATIVO E DIREZIONALE:

Altri post su questi argomenti:
1)  SPESA SANITARIA: IL CASO DELL’AMPLIAMENTO DELLA CASA DELLA SALUTE DI SARZANA: QUI
2)  SPESA SANITARIA: LE PROSPETTIVE IMMOBILIARI NELL’AREA DELL’EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
3)  SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
4)  LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
5)  LA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
6)  CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI REGIONALI: IL CASO ARTE GENOVA: QUI
UNA CONVENZIONE SUPERFICIALE, IL RISCHIO DI UN FLOP SUI SERVIZI SOCIALI: QUI

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