In
data 18/5/2019 sono state inaugurate le due nuove aree di sosta
(sull’autostrada A12 in entrambe le direzioni) e la passerella (di circa 400
metri a forma di falce per ricordare l’antico porto romano) che permettono
l’accesso ciclo-pedonale al Museo e Area
Archeologica di Luni.
La
costruzione stessa è stata progettata in modo da attirare l’attenzione di
coloro che transitano sull’autostrada con possibilità di parcheggiare “comodamente la macchina” e percorre “a piedi” il tratto di strada
ciclo-pedonale realizzato per raggiungere l’area archeologica; “Portus Lunae”doveva diventare
una specie di “calamita turistica” per valorizzare il sito archeologico, inserendolo
in un sistema turistico più ampio e adeguato all’importanza dell’area.
Questo progetto è stato definito sulla stampa come “faraonico” sia per le opere monumentali (progettate a più riprese e realizzate in circa trent’anni), che soprattutto per il loro elevato costo di circa 22 €/milioni di denaro pubblico; opere che hanno riguardato: - per il primo lotto: la realizzazione di una piazzola parcheggio per auto e bus turistici nel lato a monte dell’autostrada; - per il secondo lotto: una piazzola parcheggio lato a mare, percorsi tematici, aree verdi, barriere antirumore, un sottocavalcavia multimediale, il “Parco delle pietre” con accesso alle rampe su “un tipico terrazzamento ligure” con un piante di olivo, con entrata a sinistra per la passerella sull’autostrada sorretta da un Faro che conduce al museo, mentre a destra esiste la possibilità di entrare nella tenuta di Marinella (entrata contestata dai proprietari che non hanno concesso esplicita servitù).
Questo progetto è stato definito sulla stampa come “faraonico” sia per le opere monumentali (progettate a più riprese e realizzate in circa trent’anni), che soprattutto per il loro elevato costo di circa 22 €/milioni di denaro pubblico; opere che hanno riguardato: - per il primo lotto: la realizzazione di una piazzola parcheggio per auto e bus turistici nel lato a monte dell’autostrada; - per il secondo lotto: una piazzola parcheggio lato a mare, percorsi tematici, aree verdi, barriere antirumore, un sottocavalcavia multimediale, il “Parco delle pietre” con accesso alle rampe su “un tipico terrazzamento ligure” con un piante di olivo, con entrata a sinistra per la passerella sull’autostrada sorretta da un Faro che conduce al museo, mentre a destra esiste la possibilità di entrare nella tenuta di Marinella (entrata contestata dai proprietari che non hanno concesso esplicita servitù).
Quando le opere del secondo lotto furono presentate in data 24/6/2015
presso il Senato (alla presenza del Sen. Massimo Caleo, del Presidente del
Senato Piero Grasso, del ministro della Cultura Dario Franceschini, del
viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini, del presidente della
Commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci, del sindaco di Ortonovo
Francesco Pietrini e dei vertici della Salt) furono ipotizzati almeno un milione di visitatori annuali per
l’area archeologica: “Si stima che su
questa tratta passino 36mila persone al
giorno - ha specificato Monica Paganini per Salt - quindi, incrociando
questo dato con quelli relativi alla consistenza dei gruppi in visita all’area,
e alla durata delle visite stesse, possiamo ipotizzare che il progetto Portus Lunae
possa portare un milione di visitatori
all’anno a Luni”. L’entusiastico controcanto di Caleo: “Ne basterebbe anche la metà, ci
potremmo accontentare!”” (G.d.S, del 24/6/2015).
Insomma,
l’intera opera avrebbe dovuto esaltare le potenzialità di richiamo del sito
dell’antica Luni; le aspettative
erano notevoli e già pochi giorni dopo l’inaugurazione si parlava di “boom”:
“Boom nell’antica Luni: oltre 700
tra gli scavi. E ora arrivano gli sposi. L’inaugurazione di Portus Lunae
(…) oltre 100 al mattino per la
cerimonia ufficiale, 638 i biglietti
staccati nel pomeriggio nelle quattro ore di visite guidate” (La Nazione del 21/5/2019).
Durante
un Consiglio comunale appositamente tenuto dal Comune di Luni nell’area archeologica venivano riportati questi dati: “un aumento del 32% è stato rilevato da maggio, ovvero da dopo l'inaugurazione
della passerella Portus Lunae. Si è registrato anche un picco a +110% proprio nello stesso mese, ovvero
subito dopo l’apertura” (GdS del 23/11/2019).
Sulla stampa questo presunto “boom”
è proseguito fino ad oggi; recentemente alcuni articoli di giornale hanno
esaltato le 19.528 presenze
registrate nel 2019: “Portus Lunae, boom
di visitatori all’area archeologica (…) In grande crescita dunque il Museo
archeologico nazionale di Luni e zona archeologica che ha registrato un 47% in più di visitatori dopo l’inaugurazione della passerella
autostradale “Portus
Lunae” di SALT (che consente di raggiungere il museo direttamente
dalla A12), l’apertura della nuova sede espositiva e gli interventi di
miglioramento del percorso museale con nuovi pannelli e audio guide” (La Voce Apuana del 30/1/2020).
Nonostante
l’inaugurazione e tutte le altre conseguenti iniziative realizzate, il
risultato conseguito nel 2019 (per quanto non ancora definitivo) segnala solo un incremento di visitatori, ma in
proporzioni nettamente inferiori alle aspettative: “Le ambizioni di Portus Lunae: 2.739
visitatori ogni giorno …” (Il Secolo XIX del 15/5/2019); in sostanza,
queste “ambizioni”
sono state “ridimensionate” a circa 53
visitatori al giorno!
Del
resto, questo risultato era prevedibile data la “superficialità” con cui sono
state predisposte sia il progetto “Portus Lunae”, che in generale molte delle iniziative
definite “di valorizzazione del
territorio” che non hanno fino ad oggi inciso nel determinare uno sviluppo sistematico
del turismo legato a Luni e alla Val di Magra; come già rilevato in precedenza: “Dietro al progetto trentennale “Portus Lunae” non si ritrovano equilibrate analisi
e competenti valutazioni sulla sua adeguatezza a intercettare la domanda
turistica; le esigenze turistiche sono molto diversificate, il turismo non è un
fenomeno omogeneo per il quale basta presentare un prodotto e il successo è
assicurato; occorre conoscere la domanda
prima di creare l’offerta utile, cioè quale “accoglienza” bisogna predisporre sul territorio. In sostanza, se è
giusto destinare adeguate risorse per valorizzare in senso turistico un
territorio, ogni investimento deve essere preceduto da idonee analisi e
adeguate valutazioni per evitare la dispersione delle risorse investite” (vedere QUI).
Un
esempio tra i tanti possibili, sorprende come quasi nessuno abbia (quantomeno) esaminato i dati
statistici di più anni sui flussi dei visitatori al Parco archeologico di Luni (e
più in generale ai vari siti di potenziale richiamo dei turisti); questa
analisi elementare risulta fondamentale per valutare adeguatamente sia l’andamento
storico dei visitatori che le potenzialità del sito.
Infatti,
l’analisi dei dati fino ad oggi disponibili (dal 1997 al 2018 permette di
evidenziare una media annua di 18.370
visitatori, di cui 7.763 paganti
e 10.607 con biglietto gratuito; la
prevalenza dei visitatori con biglietto gratuito (pari al 57,74%), generalmente rilasciato ai minori di 18 anni (con
prevalenza per le visite organizzate delle scuole) e ai visitatori della prima
domenica del mese (da ottobre a marzo), indica una ben delineata tipologia di
utenti non condizionata dalla presenza delle opere di collegamento autostradale
“Portus Lunae”.
Se
poi si confrontassero i dati della media di periodo 1997-2018 di 18.370 visitatori con quelli relativi
al 2019 di 19.528 visitatori ci si
renderebbe conto di un incremento di soli 1.158
visitatori in più (pari al +6,30%),
segnalando così un significativo incremento, ma non certamente un “boom”.
Peraltro,
in termini assoluti il risultato del 2019 è nettamente inferiore al flusso
registrato nel 1997 di 24.393 visitatori
(di cui 13.749 con biglietti gratuiti),
collocando il 2019 al 9 posto (su 23
anni) nella graduatoria degli anni con maggiori visitatori (vedere grafico
qui a lato).
Questi dati ridimensionano il contributo dato dall’opera realizzata
sull’autostrada e aprono scenari ben più articolati. Semmai, il dato del 2019
segnale una ripresa di interesse per
l’area archeologica di Luni, poiché
nel periodo 2010-2019 la media annua è stata di 15.838 visitatori e, dunque, il risultato del 2019 ne rappresenta
il suo massimo di periodo (+3.690 pari
al 23,30%).
Per valutare adeguatamente il contributo
dell’opera di collegamento realizzata sull’autostrada A12 bisognerebbe avere a
disposizione i dati della SALT sul numero effettivo degli accessi con il
biglietto autostradale rilevati dai tornelli e riferibili a più anni; al
momento alcune informazioni di stampa parlano di neanche 6.000 visitatori autostradali
nei 7 mesi del 2019, concentrati soprattutto nelle settimane successive
all’inaugurazione … sono tanti, ma non rappresentano certamente un “boom”!
Insomma,
un incremento di visitatori c’è stato rispetto sia all’anno precedente (+6.241 visitatori pari a +46,97%, di cui circa 6.000 sono gli utilizzatori del
collegamento autostradale), che alla media del periodo 2010-2019 (15.838); dunque, l’inaugurazione delle
opere di collegamento autostradali ha richiamato l’attenzione sull’area
archeologica di Luni, ma questo
incremento non rappresenta un “boom”!
Invece
in molte dichiarazioni (riportate anche sulla stampa o sui social) viene automaticamente e indiscriminatamente messo in
relazione diretta l’afflusso di visitatori al sito del 2019 con l’utilizzo delle
opere autostradali (piegando la statistica alla propaganda ...), poiché gli
utilizzatori di questo collegamento sono stati solo ¼ del totale dei visitatori.
Altrettanto
semplicistica è la definizione di “opera inutile” sollevata da molti
critici alla realizzazione del “Portus Lunae”,
nel senso che ogni opera che si fa a qualcosa serve comunque (per esempio anche
solo come collegamento per i tanti “passeggiatori” che frequentano la
tenuta di Marinella); rimane però il senso di una “cattedrale nel deserto”
se non proprio della dispersione del
denaro pubblico rispetto a progetti omogenei di marketing territoriale e/o
di interventi diretti di valorizzazione del Museo e dell’Area archeologica di Luni.
Il vero nodo
politico è la mancanza di analisi, di programmazione e di un progetto per caratterizzare
e valorizzare il futuro di questo territorio; purtroppo, chi ha governato questi territori in questi anni ha preferito coltivare le suggestioni che abbagliano l’elettore
al momento del voto ... che assicurano consensi elettorali, ma che non creano prospettive
di sviluppo ...
Sorprende
come a fronte di queste carenze progettuali la retorica propagandistica della “Grande Luni” sia stata usata in molte occasioni; per esempio, nel referendum sulla proposta di fusione tra i Comuni di Ortonovo e Castelnuovo Magra, nonché nel referendum sul cambio del nome da Ortonovo a Luni, ma soprattutto sono state fatte varie campagne elettorali
piene di promesse di sviluppo turistico ... e oggi si riscontrano ancora questi “miseri risultati” ... purtroppo, ma questa è la realtà!
Euro
Mazzi
Post relativi al Masterplan della Palmaria:
1) PALMARIA, UN FUTURO DA CAPRI?: QUI
2) PALMARIA: DAL PROTOCOLLO AL MASTERPLAN: QUI
3) PALMARIA: TUTELATA O APERTA ALLA SPECULAZIONE?: QUI
4) PALMARIA: IL PRIMATO DELLA FINANZA SULLA TUTELA AMBIENTALE: QUI
5) PALMARIA: LA PRIVATIZZAZIONE STRISCIANTE: QUI
6) PALMARIA: WATERFRONT E IL BUSINESS CROCIERISTICO: QUI
7) PALMARIA: MASTERPLAN VS UNESCO: QUI
8) PALMARIA: MASTERPLAN VS SIC NATURA 2000: QUI
9) PALMARIA:
CONSERVARE LA BELLEZZA?: QUI
10) PALMARIA: AGENZIA IMMOBILIARE: QUI
11) PALMARIA: CONFUSIONE OPPORTUNISTICA: QUI
Post relativi al Porto di La Spezia:
1) PORTO DI SPEZIA: UNA CENTRALITÀ PROBLEMATICA: QUI
2) PORTO DI SPEZIA: WATERFRONT, UNA PRIVATIZZAZIONE STRISCIANTE: QUI
Altri post sull’argomento:
- PARTECIPATE: IL CASO STL (SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA): QUI
- ALLUVIONI, DEGRADO PAESAGGISTICO E … “FUGA” DEI TURISTI …: QUI
Questo post fa parte di un
più ampio studio sulle problematiche dello sviluppo turistico spezzino nel
contesto regionale ligure.
Post relativi allo
sviluppo turistico della Val di Magra:
- IL VUOTO DI PROSPETTIVA: QUI
- LA LEZIONE DEL BRUEGEL: QUI
- PORTUS LUNAE: SARÀ GRANDEUR? VEDREMO …: QUI
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