Il
gioco d’azzardo
legale in Italia ha avuto nell’ultimo decennio un accentuato sviluppo, registrando nel 2018 una raccolta complessiva di 106,8 €/miliardi, in aumento di 72,1
€/miliardi (+207,75%) rispetto
al 2006, a conferma di un giro d’affari in dodici anni più che raddoppiato, nonostante
che in questi stessi anni si sia manifestata una estesa crisi economica e finanziaria,
testimoniando così come molti italiani non abbiano mai rinunciato al gioco e alle
scommesse.
L’espansione
del mercato del gioco
d’azzardo è generalizzata su tutto il territorio nazionale, ma non
in modo uniforme, poiché in alcune zone questo sviluppo è più accentuato
rispetto ad altre; in tal senso risulta utile esaminare l’articolazione
territoriale di questa attività nella Provincia di La Spezia.
Nello spezzino l’ammontare complessivo della raccolta (cioè l’ammontare delle giocate) nel 2018 è stata pari a 285,0 €/milioni, in aumento rispetto al 2017 di 8,4 €/milioni (+2,94%), pari a € 1.281,84 a residente e a € 2.742,94 per ogni famiglia spezzina; le vincite distribuite sono state pari a 222,6 €/milioni con un rapporto vincite/giocate (il payout) del 78,10%; la spesa complessiva (la differenza tra raccolta/vincite, cioè quanto hanno effettivamente speso/perso i giocatori) sostenuta dagli spezzini è stata di 65,0 €/milioni; questa spesa è stata poi ripartita in 36,1 €/milioni andati all’erario (cioè quanto ci ha guadagnato lo Stato) e in 28,9 €/milioni andati ai “gestori privati” (è il fatturato del settore).
Nello spezzino l’ammontare complessivo della raccolta (cioè l’ammontare delle giocate) nel 2018 è stata pari a 285,0 €/milioni, in aumento rispetto al 2017 di 8,4 €/milioni (+2,94%), pari a € 1.281,84 a residente e a € 2.742,94 per ogni famiglia spezzina; le vincite distribuite sono state pari a 222,6 €/milioni con un rapporto vincite/giocate (il payout) del 78,10%; la spesa complessiva (la differenza tra raccolta/vincite, cioè quanto hanno effettivamente speso/perso i giocatori) sostenuta dagli spezzini è stata di 65,0 €/milioni; questa spesa è stata poi ripartita in 36,1 €/milioni andati all’erario (cioè quanto ci ha guadagnato lo Stato) e in 28,9 €/milioni andati ai “gestori privati” (è il fatturato del settore).
1)
La
raccolta si concentra soprattutto nei
due comuni più importanti e popolati:
-
La Spezia e Sarzana rappresentano il 52,53% del totale dei residenti
provinciali e il 52,24% delle
famiglie spezzine, ma le strutture del gioco d’azzardo presenti nel territorio di questi
due Comuni raccolgono il 78,40% del
totale delle giocate provinciali pari a 223,5 €/milioni.
-
A
La Spezia il gioco d’azzardo ha raccolto nel 2018
quasi 168,5 €/milioni (nel 2017
erano 160,0 €/milioni), pari a € 1.807,13 per ogni residente e a € 3.833,72 per ogni famiglia.
-
A
Sarzana la raccolta nel 2018 è di 55,0 €/milioni (erano 53,6 €/milioni nel 2017), pari a € 2.488,64 a residente e a € 5.318,46 per ogni famiglia;
-
Dunque,
i sarzanesi giocano di più degli spezzini, ma entrambi “scommettono” di più rispetto a tutti gli altri, poiché i valori registrati
in questi due Comuni sono nettamente superiori in confronto a quelli medi della
provincia, ma anche rispetto alle medie regionali (pari € 1.205,61 a residente e €
2.428,14 per ogni famiglia ) e nazionali (pari € 1.249,60 a residente e € 2.891,95
per ogni famiglia).
2)
Ci
sono alcuni Comuni dove non sono state rilevate alcun tipo di giocate (Framura,
Pignone e Vernazza) e altri dove si gioca molto meno rispetto alla media
provinciale, regionale e nazionale; infatti, nei Comuni della Val di Vara la raccolta è pari a 16,2 €/milioni (pari € 543,49 a residente e € 1.140,78 per ogni famiglia) e
nell’area della Riviera le giocate
ammontano a 8,1 €/milioni (pari € 680,70 a residente e € 1.295,85 per ogni famiglia).
3)
Nella
Val di Magra la raccolta è pari a 86,6 €/milioni, pari a € 1.220,48 per ogni residente e a € 2.706,01 per ogni famiglia, sono
valori inferiori alla media provinciale e nazionale e leggermente superiori a
quella regionale; la presenza di Sarzana
altera le medie dell’area, poiché detiene il primato del gioco d’azzardo a livello
provinciale; l’incidenza degli altri Comuni è più bassa: ad Ameglia in ogni
famiglia si destina al gioco d’azzardo € 921,51, ad Arcola € 1.250,54,
a Castelnuovo M. € 1.382,88, a Luni € 1.818,72, a S. Stefano M. € 1.542,04, a Vezzano L. € 1.710,50.
4)
Nell’area
del Golfo la raccolta è di 174,1 €/milioni, pari a € 1.630,30 per ogni residente e a € 3.385,98 per ogni famiglia, sono
valori superiori rispetto alla media provinciale, regionale e nazionale; la
presenza di La Spezia altera le
medie dell’area, poiché detiene il primato del gioco d’azzardo a livello
provinciale in termini assoluti, ma il secondo posto dopo Sarzana rispetto ai valori pro-capite e per ogni famiglia;
l’incidenza degli altri Comuni è più bassa: a Lerici in ogni famiglia si
destina al gioco
d’azzardo € 649,47, mentre
in Portovenere € 1.048,12.
Questa articolazione territoriale della raccolta legata al gioco d’azzardo
è probabilmente condizionata dalla maggiore presenza in La Spezia e Sarzana delle
“strutture
fisiche” legate a questa attività ed è favorita dal convergere in
queste due città dei residenti degli altri Comuni limitrofi sia per motivi
lavorativi, sia per la presenza dei più importanti uffici ed enti pubblici
provinciali, che per l'esistenza delle maggiori attrazioni ricreative.
Per
esempio, prendendo i dati pubblicati sulla piattaforma GEDI (relativi alle sole giocate nelle slot machine), nel 2016 a La Spezia erano presenti 842 apparecchi (9 apparecchi per 1000 abitanti), di cui 715 AWP (“New Slot”
accettano solo monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie) e 127 VLT (Videolottery accettano anche banconote, sono presenti in locali
dedicati e consentono giocate e vincite più alte) che raccoglievano
rispettivamente 55,7 €/milioni e 60,5 €/milioni per un totale di 116,28 €/milioni; in media ogni spezzino
spendeva € 595 nelle AWP e € 646 nelle VLT per un totale di € 1.241; rispetto ai dati del 2015 si
registra un incremento del +2,9% per
AWP e del +2,4% per VLT, mentre
l’ammontare delle giocate è del +1,9%.
Invece,
nel 2016 a Sarzana erano presenti 262 apparecchi (11,9 apparecchi per 1000
abitanti), di cui 197 AWP e 65 VLT che raccoglievano
rispettivamente 55,7 €/milioni e 60,5 €/milioni per un totale di 116,28 €/milioni; in media ogni sarzanese
spendeva € 770 nelle AWP e € 1.396 nelle VLT per un totale di € 2.165; rispetto ai dati del 2015 si
registra un decremento del -1,5% per
AWP e del +10,2% per VLT, mentre
l’ammontare delle giocate era del +7,6%.
Certamente, lo sviluppo del gioco d’azzardo
on line determinerà nei prossimi anni
una significativa riduzione dell’incidenza delle strutture territoriali e,
quindi, verranno ridimensionate le differenze tra ciascun Comune, lasciando
inalterate però le problematiche legate a questa evidente diffusione della
speranza di arricchimento riposta nell’azzardo.
Non vi sono ancora specifiche analisi
sulle caratteristiche, sulla composizione e articolazione del settore a livello
territoriale, né ricerche sociologiche sui “giocatori”;
conseguentemente i dati sono ancora incerti, scarsamente confrontabili e in
continuo aggiornamento; sarebbe invece opportuno sviluppare la conoscenza di
questo settore che oramai è diventato assai importante e evidenzia tassi di crescita significativi e
costanti.
In conclusione.
L’analisi
dei pochi dati a disposizione per il livello territoriale della Provincia
spezzina dimostra come la diffusione del gioco d’azzardo abbia raggiunto quasi tutti i
Comuni, ma con una accentuata concentrazione
nei due Comuni di La Spezia e Sarzana e una marcata
articolazione nelle quattro principali
aree omogenee esaminate.
Questi
dati, comunque, confermano il notevole sviluppo registrato dal gioco d’azzardo
sia come fenomeno economico, che per
l’importanza sociale dato l’elevato
numero di utenti, senza dimenticare la dimensione sanitaria per la problematica
legata al diffondersi di fenomeni di ludopatia
(una forma complessa di dipendenza
emotiva, affettiva, economica e relazionale legata a queste macchine/gioco).
Nello
spezzino si parla poco di queste problematiche; l’apparato politico e
amministrativo è assente e non vi sono omogenee ed efficaci politiche
territoriali volte a regolamentare la
presenza delle strutture e a contrastare
sia gli effetti dannosi dell’azzardo (condotte patologiche e patogene), che
la diffusione di attività illegali e
le possibili infiltrazioni della
criminalità organizzata nel territorio.
Manca
soprattutto una adeguata “preparazione culturale”, specie
nella scuola, poiché non solo occorre sviluppare nei giovani gli aspetti di sano intrattenimento e di gioco consapevole e responsabile, ma
occorre soprattutto contrastare la falsa
speranza di una felicità mediante il conseguimento di una ricchezza di facile realizzazione, senza alcun impegno e senza dover ricorrere
alle proprie capacità.
Del
resto, manca troppo spesso “il lavoro” e, quindi, stenta ad
affermarsi un etica del “lavoro” che lascia troppo spazio alla ricerca della "fortuna", poiché “Il lavoro allontana da noi tre grandi mali:
la noia, il vizio e il bisogno”(Voltaire).
Euro
Mazzi
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1) L’INDUSTRIA DELLA FORTUNA: QUI- SLOT MACHINE: LUDOPATIE E RISCHIO IMPOVERIMENTO (… una proposta): QUI
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