Il Sistema
Turistico Locale – Golfo dei Poeti, Val di Magra e Val di Vara (di seguito
STL) ha sede presso il Comune di Spezia, è una società consortile a
responsabilità limitata con capitale misto a maggioranza pubblica, costituita
il 22/3/2006 (con atto rogato dal notaio Nalli)
tra 44 enti, ha ottenuto il
riconoscimento della Regione Liguria. Attualmente ci sono circa 50 soci tra cui: 11 Comuni (Spezia,
Portovenere, Lerici, Sarzana, Ortonovo, Castelnuovo, Santo Stefano, Bolano,
Vezzano, Arcola, Ameglia), la Provincia della Spezia, la Camera di Commercio
che rappresentano la parte pubblica, mentre per la parte privata ci sono alcuni
operatori (ad es. la soc. Marinella Spa, Bosoni Paolo) e varie associazioni
(turistiche, commerciali, industriali, artigianali).
Il
capitale sociale è di € 100.000 (non interamente versato) e lo statuto prevede
che gli enti pubblici non possano andare
sotto la quota del 51%, e i soci, in caso di cessione di quote, devono offrirla
ai soci fondatori per loro diritto di prelazione.
La
società non ha fini di lucro e ha lo scopo di “favorire il coordinamento e lo sviluppo di azioni concertate tra
soggetti pubblici e privati per la valorizzazione, la promozione e la
commercializzazione turistica del territorio di riferimento, esaltandone le
caratteristiche e le peculiarità ed accrescendone il livello di qualità”,
cioè deve attivare e qualificare
l’offerta turistica, la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, il
miglioramento dei servizi, la promozione dei prodotti dell’artigianato locale,
dei prodotti tipici, dei centri storici minori, nonché deve organizzare eventi,
manifestazioni e fiere, ricerche di mercato.
Il
presidente percepisce un compenso annuo di € 24.000,00. Al momento della
costituzione di STL veniva nominato presidente (e ricopre ancora oggi tale
carica dopo 10 anni) Pinelli Damiano, noto esponente politico del PD, che non disdegna
anche di partecipare al dibattito politico, come avvenuto nel caso della
proposta di fusione dei due comuni di Castelnuovo e di Ortonovo, sostenendo apertamente
le ragioni della fusione poiché il Comune di Luni avrebbe potuto “cogliere molte nuove opportunità, come
quelle offerte dal turismo” (suo comunicato del 5/2/2014).
Gli
organi sociali sono rappresentati da Presidente e Consiglio di Amministrazione.
I componenti del Consiglio di Amministrazione non percepiscono compensi. Non è
prevista la figura del direttore e non ci sono incarichi dirigenziali, ma c’è
un revisore dei conti e delle collaborazioni per stampa e gestione progetti.
Dunque,
STL organizza alcuni eventi e partecipa a workshop,
ma la missione di STL era altra cosa: “la
creazione di una nuova destinazione turistica di successo, attraverso la messa
a sistema delle eccellenze locali, nell’alleanza tra mare, natura e cultura. La
valorizzazione delle specifiche identità delle comunità locali, il
miglioramento dell’accoglienza, la diversificazione e la destagionalizzazione
dell’offerta sono i cardini della strategia di sviluppo perseguita dal STL”
questa missione è ben lungi dall’essere stata realizzata da STL in questi 10
anni di attività.
Non
è facile valutare il ruolo della STL nella propria attività specifica di
promozione turistica, bisognerebbe entrare nel merito a ciascun progetto
attivato e, altrettanto difficile, verificarne l’incidenza di valorizzazione. Se
si guarda la tabella relativa ai progetti e ai relativi finanziamenti ricevuti
si ha l’immediata impressione di ciò che lo stesso Pinelli intende per “promozione, che svolgiamo con la creazione di prodotti da portare negli appuntamenti fieristici, nelle occasioni di trade e di business. Non ha più senso promuovere la destinazione in sé e per sé, bisogna guardare al turismo esperienziale” (dichiarazione del 23/10/2013).
La tabella dei progetti evidenzia chiaramente sia la loro segmentazione
che la loro marginalità rispetto alla missione della STL. Ci troviamo di fronte
a progetti vari, che si caratterizzano più per l’organizzazione di specifici
eventi che per la realizzazione di una strategia di sviluppo e di promozione
territoriale a fini turistici.
Una
parte di questi progetti si intrecciano poi altre iniziative avviate dai
singoli comuni, rendendo ulteriormente difficoltosa ogni valutazione di
efficienza ed efficacia di queste iniziative.
Invece STL doveva avere un’organizzazione agile, con la
caratteristica di un’Azienda collettiva che integra “marketing territoriale e marketing di prodotto”, per realizzare
progetti di sviluppo turistico congiunto; in realtà pare essere solo una
struttura che si limita a “consumare” i contributi della Regione indirizzandoli
su progetti che non hanno un respiro programmatico e promozionale, soprattutto
sono progettati e attuati senza la discussione, la deliberazione e il controllo
da parte dei Consigli Comunali e dei lori membri, la gran parte dei quali nulla
sa e conosce di questa gestione. Del resto, i consigli Comunali dei comuni soci
poco conoscono e poco hanno discusso e deciso in merito alle “finalità strategiche del STL” che sono
contenute nel Piano di sviluppo turistico (PST) di durata triennale.
Un
conferma la ritroviamo dall’analisi dei bilanci di STL, dalla lettura dei quali
si rimane colpiti dalla prevalente incidenza dei crediti vantati verso la
Regione (€ 658.612 pari al 76,01% dei crediti), così
pure dei debiti verso la Regione (€ 549.260 pari al 70,98% dei debiti); cioè la
STL gestisce esclusivamente i finanziamenti pervenuti dalla Regione e li
destina ad alcuni progetti. Questa limitazione si riscontra anche nel conto
economico dove i ricavi annui sono quasi pari ai costi e presentano
oscillazioni tra i 2-300.000 euro, mentre i crediti sono in costante crescita
per effetto della lentezza del meccanismo burocratico del rendiconto e della
conseguente verifica regionale.
I risultati di esercizio di questi ultimi anni presentano piccoli utili che stanno
lentamente recuperando una precedente e più consistente perdita, presentando
così un capitale netto (di € 90.160) inferiore al capitale sociale, dato che
evidenzia come in 10 anni STL abbia avuto il solo scopo di “consumare” i
finanziamenti regionali.
Tutto qui??? … E allora a cosa è servita STL???
La
sensazione è che sia stata tradita l’idea di fondo della riforma del 2001 (legge quadro
sul turismo n. 5/2001), ripresa nel 2006 dalla Regione (L.R. 28/2006) che
mirava a “non perseguire più solo una
promozione del turismo generica affidata ai pubblici poteri (come previsto
della vecchia legge nazionale sul turismo, L. n. 217/83) ma di lasciare
all’iniziativa privata il governo del mercato del turismo e ai pubblici poteri
il compito di incentivare l’iniziativa dei privati che operano nel settore
(principio di sussidiarietà)”, poiché STL si limita a gestire solo le somme
ripartite dalla Regione.
Rimane, altresì, non superato il problema della confusione
nella suddivisione delle deleghe e delle competenze (tra Regione, Province, Comuni,
Camera di Commercio, ecc.); ma soprattutto rimane irrisolto il problema non tanto della carenza di
finanziamenti, quanto quello della mancanza di progetti integrati validi per più anni.
Eppure il
turismo è ritenuto da tutti il settore trainante di uno sviluppo futuro,
soprattutto ora che i
dati dell’affluenza turistica provinciale evidenziano un significativo sviluppo
in questi ultimi anni.
Se
si analizzano i dati, però, si scopre che tale successo poggia in gran parte sull’asse
Porto - Cinque Terre che poco c’entrano con l’attività di questa STL.
Il
maggior afflusso di croceristi è un fenomeno nazionale (nel 2015 un flusso
passeggeri che sfiorerà gli 11 milioni, ovvero il 5,4% in più rispetto al 2014
a livello nazionale), anche se il porto
di La Spezia ha fatto registrare un incremento consistente (+46,8%, con 40.280
imbarchi/sbarchi e 443.284 transiti nel 2014). A sua volta le Cinque Terre (che
ha un STL a parte) sono e rimarranno in futuro il motore dell'economia
turistica provinciale, rappresentando nel 2014 con 912.477 presenze il
48,40% del totale provinciale e con i 304.093 arrivi il 44,80% del totale
provinciale.
Inoltre, l’andamento
positivo dell’annata turistica 2014 va a favore soprattutto degli esercizi
alberghieri (+10,3% negli arrivi e +6,7% nelle presenze con quasi +67.000 unità),
mentre gli esercizi complementari, a fronte di una buona crescita degli arrivi
(+8,9%) non riescono ad accrescere significativamente le presenze (+0,2%). Nel
2014 la crescita del movimento turistico è stata determinata sia dalla
clientela nazionale (+23.027 arrivi e +14.262 presenze) sia da quella estera
(+37.523 arrivi e +53.877 presenze). In diminuzione la permanenza media in
entrambe le tipologie di strutture e per
entrambe le componenti del turismo. Di fatto la clientela nazionale, pur in
ripresa nel 2014, resta decisamente al di sotto dai valori del decennio scorso,
che aveva visto un andamento abbastanza lineare compreso fra i 275mila e i 300mila
arrivi. Di contro la componente estera del turismo, malgrado qualche
fluttuazione, presenta nel decennio una linea di tendenza decisamente ascendente.
La distribuzione dei flussi nel corso dell’anno mostra che quasi tutti i mesi
sono stati in crescita, anche se l’aumento dei mesi di giugno e
settembre-ottobre sono più consistenti.
Del resto,
esiste una arretratezza della struttura ricettiva della provincia della Spezia
che al 2014 contava 217 esercizi alberghieri e 985 strutture complementari. La
ricettività spezzina è caratterizzata da: a) un’elevata percentuale di
strutture alberghiere di categoria più bassa (1-2 stelle e le locande sono il
48,8% del totale, mentre in Italia sono circa il 28%); b) sono alberghi piccoli
in generale, quale che ne sia la classificazione (meno di 25 camere) a tutto
discapito delle strutture grandi (100 camere ed oltre); c) gli esercizi
complementari sono prevalentemente piccolissime strutture, fatta eccezione per
i 26 campeggi e villaggi turistici (con 9.560 posti, pari ad una capienza media
di 368 persone – quasi il 61% delle possibilità di accoglienza delle strutture
extralberghiere); d) la distribuzione delle attività ricettive sul territorio
mostra che quasi la metà delle strutture è ubicata nei sette comuni dell’Area
della Riviera, il 23,0% nei tre comuni dell’Area del Golfo, il 16,0% nella Val
di Magra; le due aree della Val di Vara raccolgono insieme in 15 comuni poco
più del 12% degli esercizi provinciali.
Insomma, la
partecipata STL non pare svolgere appieno i suoi compiti istituzionali, non
incide sostanzialmente sul fenomeno turistico, non ha elaborato una strategia
pluriennale, non ha una propria dotazione patrimoniale e organizzativa significativa … ma
allora a che serve???
... Ma la storia continua ... seguiteci.
Euro Mazzi
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