giovedì 3 agosto 2017

PARTECIPATE: IL CASO STL (SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA) (parte quarta)

Il Sistema Turistico Locale – Golfo dei Poeti, Val di Magra e Val di Vara (di seguito STL) ha sede presso il Comune di Spezia, è una società consortile a responsabilità limitata con capitale misto a maggioranza pubblica, costituita il 22/3/2006 (con atto rogato dal notaio Nalli)  tra  44 enti, ha ottenuto il riconoscimento della Regione Liguria. Attualmente ci sono circa 50 soci tra cui: 11 Comuni (Spezia, Portovenere, Lerici, Sarzana, Ortonovo, Castelnuovo, Santo Stefano, Bolano, Vezzano, Arcola, Ameglia), la Provincia della Spezia, la Camera di Commercio che rappresentano la parte pubblica, mentre per la parte privata ci sono alcuni operatori (ad es. la soc. Marinella Spa, Bosoni Paolo) e varie associazioni (turistiche, commerciali, industriali, artigianali).
Il capitale sociale è di € 100.000 (non interamente versato) e lo statuto prevede che gli  enti pubblici non possano andare sotto la quota del 51%, e i soci, in caso di cessione di quote, devono offrirla ai soci fondatori per loro diritto di prelazione.
La società non ha fini di lucro e ha lo scopo di “favorire il coordinamento e lo sviluppo di azioni concertate tra soggetti pubblici e privati per la valorizzazione, la promozione e la commercializzazione turistica del territorio di riferimento, esaltandone le caratteristiche e le peculiarità ed accrescendone il livello di qualità”, cioè deve  attivare e qualificare l’offerta turistica, la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, il miglioramento dei servizi, la promozione dei prodotti dell’artigianato locale, dei prodotti tipici, dei centri storici minori, nonché deve organizzare eventi, manifestazioni e fiere, ricerche di mercato.
Il presidente percepisce un compenso annuo di € 24.000,00. Al momento della costituzione di STL veniva nominato presidente (e ricopre ancora oggi tale carica dopo 10 anni) Pinelli Damiano, noto esponente politico del PD, che non disdegna anche di partecipare al dibattito politico, come avvenuto nel caso della proposta di fusione dei due comuni di Castelnuovo e di Ortonovo, sostenendo apertamente le ragioni della fusione poiché il Comune di Luni avrebbe potuto “cogliere molte nuove opportunità, come quelle offerte dal turismo” (suo comunicato del 5/2/2014).
Gli organi sociali sono rappresentati da Presidente e Consiglio di Amministrazione. I componenti del Consiglio di Amministrazione non percepiscono compensi. Non è prevista la figura del direttore e non ci sono incarichi dirigenziali, ma c’è un revisore dei conti e delle collaborazioni per stampa e gestione progetti.
Dunque, STL organizza alcuni eventi e partecipa a workshop, ma la missione di STL era altra cosa: “la creazione di una nuova destinazione turistica di successo, attraverso la messa a sistema delle eccellenze locali, nell’alleanza tra mare, natura e cultura. La valorizzazione delle specifiche identità delle comunità locali, il miglioramento dell’accoglienza, la diversificazione e la destagionalizzazione dell’offerta sono i cardini della strategia di sviluppo perseguita dal STL” questa missione è ben lungi dall’essere stata realizzata da STL in questi 10 anni di attività.
Non è facile valutare il ruolo della STL nella propria attività specifica di promozione turistica, bisognerebbe entrare nel merito a ciascun progetto attivato e, altrettanto difficile, verificarne l’incidenza di valorizzazione. Se si guarda la tabella relativa ai progetti e ai relativi finanziamenti ricevuti si ha l’immediata impressione di ciò che lo stesso Pinelli intende per  “promozione, che svolgiamo con la creazione di prodotti da portare negli appuntamenti fieristici, nelle occasioni di trade e di business. Non ha più senso promuovere la destinazione in sé e per sé, bisogna guardare al turismo esperienziale” (dichiarazione del 23/10/2013).
La tabella dei progetti evidenzia chiaramente sia la loro segmentazione che la loro marginalità rispetto alla missione della STL. Ci troviamo di fronte a progetti vari, che si caratterizzano più per l’organizzazione di specifici eventi che per la realizzazione di una strategia di sviluppo e di promozione territoriale a fini turistici.
Una parte di questi progetti si intrecciano poi altre iniziative avviate dai singoli comuni, rendendo ulteriormente difficoltosa ogni valutazione di efficienza ed efficacia di queste iniziative.
Invece STL doveva avere un’organizzazione agile, con la caratteristica di un’Azienda collettiva che integra “marketing territoriale e marketing di prodotto”, per realizzare progetti di sviluppo turistico congiunto; in realtà pare essere solo una struttura che si limita a “consumare” i contributi della Regione indirizzandoli su progetti che non hanno un respiro programmatico e promozionale, soprattutto sono progettati e attuati senza la discussione, la deliberazione e il controllo da parte dei Consigli Comunali e dei lori membri, la gran parte dei quali nulla sa e conosce di questa gestione. Del resto, i consigli Comunali dei comuni soci poco conoscono e poco hanno discusso e deciso in merito alle “finalità strategiche del STL” che sono contenute nel Piano di sviluppo turistico (PST) di durata triennale.
Un conferma la ritroviamo dall’analisi dei bilanci di STL, dalla lettura dei quali si rimane colpiti dalla prevalente incidenza dei crediti vantati verso la Regione (€ 658.612 pari al 76,01% dei crediti), così pure dei debiti verso la Regione (€ 549.260 pari al 70,98% dei debiti); cioè la STL gestisce esclusivamente i finanziamenti pervenuti dalla Regione e li destina ad alcuni progetti. Questa limitazione si riscontra anche nel conto economico dove i ricavi annui sono quasi pari ai costi e presentano oscillazioni tra i 2-300.000 euro, mentre i crediti sono in costante crescita per effetto della lentezza del meccanismo burocratico del rendiconto e della conseguente verifica regionale.
I risultati di esercizio di questi ultimi anni presentano piccoli utili che stanno lentamente recuperando una precedente e più consistente perdita, presentando così un capitale netto (di € 90.160) inferiore al capitale sociale, dato che evidenzia come in 10 anni STL abbia avuto il solo scopo di “consumare” i finanziamenti regionali.
Tutto qui??? … E allora a cosa è servita STL???
La sensazione è che sia stata tradita l’idea di fondo della riforma del 2001 (legge quadro sul turismo n. 5/2001), ripresa nel 2006 dalla Regione (L.R. 28/2006) che mirava a “non perseguire più solo una promozione del turismo generica affidata ai pubblici poteri (come previsto della vecchia legge nazionale sul turismo, L. n. 217/83) ma di lasciare all’iniziativa privata il governo del mercato del turismo e ai pubblici poteri il compito di incentivare l’iniziativa dei privati che operano nel settore (principio di sussidiarietà)”, poiché STL si limita a gestire solo le somme ripartite dalla Regione.
Rimane, altresì, non superato il problema della confusione nella suddivisione delle deleghe e delle competenze (tra Regione, Province, Comuni, Camera di Commercio, ecc.); ma soprattutto rimane irrisolto il problema non tanto della carenza di finanziamenti, quanto quello della mancanza di progetti integrati validi per più anni.
Eppure il turismo è ritenuto da tutti il settore trainante di uno sviluppo futuro, soprattutto ora che i dati dell’affluenza turistica provinciale evidenziano un significativo sviluppo in questi ultimi anni.
Se si analizzano i dati, però, si scopre che tale successo poggia in gran parte sull’asse Porto - Cinque Terre che poco c’entrano con l’attività di questa STL.
Il maggior afflusso di croceristi è un fenomeno nazionale (nel 2015 un flusso passeggeri che sfiorerà gli 11 milioni, ovvero il 5,4% in più rispetto al 2014 a livello nazionale), anche se  il porto di La Spezia ha fatto registrare un incremento consistente (+46,8%, con 40.280 imbarchi/sbarchi e 443.284 transiti nel 2014). A sua volta le Cinque Terre (che ha un STL a parte) sono e rimarranno in futuro il motore dell'economia turistica provinciale, rappresentando nel 2014 con 912.477 presenze il 48,40% del totale provinciale e con i 304.093 arrivi il 44,80% del totale provinciale.
Inoltre, l’andamento positivo dell’annata turistica 2014 va a favore soprattutto degli esercizi alberghieri (+10,3% negli arrivi e +6,7% nelle presenze con quasi +67.000 unità), mentre gli esercizi complementari, a fronte di una buona crescita degli arrivi (+8,9%) non riescono ad accrescere significativamente le presenze (+0,2%). Nel 2014 la crescita del movimento turistico è stata determinata sia dalla clientela nazionale (+23.027 arrivi e +14.262 presenze) sia da quella estera (+37.523 arrivi e +53.877 presenze). In diminuzione la permanenza media in entrambe le tipologie di strutture  e per entrambe le componenti del turismo. Di fatto la clientela nazionale, pur in ripresa nel 2014, resta decisamente al di sotto dai valori del decennio scorso, che aveva visto un andamento abbastanza lineare compreso fra i 275mila e i 300mila arrivi. Di contro la componente estera del turismo, malgrado qualche fluttuazione, presenta nel decennio una linea di tendenza decisamente ascendente. La distribuzione dei flussi nel corso dell’anno mostra che quasi tutti i mesi sono stati in crescita, anche se l’aumento dei mesi di giugno e settembre-ottobre sono più consistenti.
Del resto, esiste una arretratezza della struttura ricettiva della provincia della Spezia che al 2014 contava 217 esercizi alberghieri e 985 strutture complementari. La ricettività spezzina è caratterizzata da: a) un’elevata percentuale di strutture alberghiere di categoria più bassa (1-2 stelle e le locande sono il 48,8% del totale, mentre in Italia sono circa il 28%); b) sono alberghi piccoli in generale, quale che ne sia la classificazione (meno di 25 camere) a tutto discapito delle strutture grandi (100 camere ed oltre); c) gli esercizi complementari sono prevalentemente piccolissime strutture, fatta eccezione per i 26 campeggi e villaggi turistici (con 9.560 posti, pari ad una capienza media di 368 persone – quasi il 61% delle possibilità di accoglienza delle strutture extralberghiere); d) la distribuzione delle attività ricettive sul territorio mostra che quasi la metà delle strutture è ubicata nei sette comuni dell’Area della Riviera, il 23,0% nei tre comuni dell’Area del Golfo, il 16,0% nella Val di Magra; le due aree della Val di Vara raccolgono insieme in 15 comuni poco più del 12% degli esercizi provinciali.

 
Insomma, la partecipata STL non pare svolgere appieno i suoi compiti istituzionali, non incide sostanzialmente sul fenomeno turistico, non ha elaborato una strategia pluriennale, non ha una propria dotazione patrimoniale e organizzativa significativa … ma allora a che serve???
... Ma la storia continua ... seguiteci.
Euro Mazzi
 

 

Nessun commento:

Posta un commento