lunedì 14 ottobre 2019

L’AGONIA FALLIMENTARE DELLA SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (sedicesima parte)

La sezione ligure della Corte dei Conti ha (finalmente!) aperto una indagine sulle partecipate del Comune di Sarzana e in una sua recente delibera ha accertato alcune: “criticità riscontrate relativamente alla gestione delle società partecipate”, invitando l’Ente locale a “comunicare l'aggiornamento dei dati e delle procedure relative alla gestione delle partecipazioni societarie al 31 dicembre 2019” (Corte dei Conti, delibera n. 79/2019/PRSE, pag. 10), accertamento che arriva in contemporanea con la conclusione delle indagini già aperte da tempo dalla locale Guardia di Finanza.
Questo atteso pronunciamento giunge all’esito dell’iter di esame del rendiconto del 2016 (allora redatto dalla Giunta Cavarra e approvato dal Consiglio Comunale nel 2017), passato per una specifica istruttoria (Corte dei Conti, Osservazioni n. 20/2019 del 14/5/2019), seguita dalle controdeduzioni del Comune (del 21/5/2019), e giunte così al deferimento all’adunanza pubblica del 23/5/2019.
La Corte dei Conti ha rilevato una serie di criticità incentrate su tre specifiche problematiche:
a) la lentezza nel procedere sia alla cessione delle proprie quote che alla effettiva liquidazione di alcune società partecipate, con particolare riferimento alle seguenti società: - Sistema Turistico Golfo dei Poeti, Val di Vara e Val di Magra scarl (STL) le cui quote sono da tempo poste in vendita; - Città di Sarzana – Itinerari culturali scarl posta in liquidazione in data 1/7/2013; - Azienda Agricola Dimostrativa srl posta in liquidazione in data 4/3/2019; mentre ha preso atto della sistemazione della partecipazione indiretta (per tramite della società Atc Spa) nelle due società: - APAM Esercizio Spa ceduta in data 22/3/2018 a APAM Spa; - Sviluppo Turistico Lerici srl ceduta in data 3/10/2018 al Comune di Lerici.
b) la surroga da parte del Comune nei debiti della società Sarzana patrimonio e servizi srl (SPS, in liquidazione dal 2013) a seguito della fideiussione rilasciata per l’ammontare di 1,5 €/milioni in favore della esposizione debitoria della società verso la CRSpezia. Il Comune di Sarzana ha, infatti, dovuto rimborsare la banca per l’esposizione debitoria residua di 1,5 €/milioni attraverso un accordo stragiudiziale che prevedeva inizialmente una spalmatura in cinque rate annuali da 300 €/mila (dal 2016 fino al 2020), poi a seguito del versamento della somma di € 756.400,00,   (derivante dall’aggiudicazione in data 5/1/2017 di un lotto di terreni siti in Tavolara con un’offerta di € 620.000,00 oltre iva) veniva trovato un ulteriore accordo di rimborso del residuo debito della SPS pari a € 443.600,00 rimodulando i versamenti con tre pagamenti annuali di € 148.000,00.
In proposito, la Corte ha evidenziato il divieto di “soccorso finanziario”, anche se ha rilevato come il comportamento del Comune fosse derivato dalla necessitò di adempiere “alle obbligazioni pecuniarie in favore dell’istituto bancario, in quanto tale soccorso era giustificato dall’obbligo originariamente gravante sull’Ente a causa dell’originaria fideiussione che determinava una responsabilità diretta nei confronti del terzo creditore” (Corte dei Conti, delibera n. 79/2019/PRSE, pag. 8).
c) le costanti e rilevanti perdite registrate dalla stessa società SPS (dal 2012 al 2017 registrate € 1.605.889,00 di perdite accumulate)  con conseguente depauperamento del relativo patrimonio della società. La Corte sostiene in sostanza “l’antieconomicità della scelta di costituire e affidare la gestione del proprio patrimonio immobiliare ad una apposita società(Corte dei Conti, delibera n. 79/2019/PRSE, pag. 9), antieconomicità ampiamente dimostrata da una serie di circostanze:
1) dalle perdite registrate a partire dal 2012 fino ad oggi che hanno portato ad un capitale netto negativo per € -1.584.460.00 nel 2017;
2) dalla mancata “valorizzazione degli immobili” che costituiva il motivo principale della costituzione della società; in proposito la Corte segnala come “non è emersa né alcuna attività di valorizzazione dei suddetti immobili né alcuna forma di messa a reddito degli stessi(Corte dei Conti, delibera n. 79/2019/PRSE, pag. 10), poiché il primo immobile ri-ceduto è avvenuto solo a fine 2012 (cioè l'ex mercato, peraltro rivenduto allo stesso Comune), mentre solo con la vendita in data 5/1/2017 del lotto di terreni di Tavolara è stato effettivamente conseguito un introito da un privato;
3) dalla emersione di una minusvalenza di € 415.968,45 derivante dalla differenza tra il valore di vendita dell’immobile (ex mercato vecchio” e relative aree pertinenziali, per una superficie di mq. 1.127,00) per € 4.984.031,55 in data 10/12/2007 e il prezzo di riacquisto per € 5.400.000,00 in data 19/12/2012;
4) dalla riduzione di valore (non ancora quantificabile, ma che al momento si aggira su circa € 590.000,00) dei due lotti di terreno siti in Tavolara (per un totale di mq. 41.845,00) venduti nel 2007 dal Comune alla SPS per € 1.594.604,00 e da quest’ultima rivenduto un solo lotto in data 5/1/2017 con un ricavato nella relativa asta dall’aggiudicatario privato per € 620.000,00; mentre l’altro lotto andato deserto era stato posto all’asta al valore di € 379.724,71 (e alla prossima asta vi andrà al valore ulteriormente ridotto del 20%, cioè di circa € 303.000,00 con conseguente aumento della perdita);
5) dal permanere di un credito vantato dal Comune verso la SPS di € 1.009.589,00. Si tratta di un importo non ancora preciso, dato che deriva dal residuo mancato pagamento integrale da parte di SPS dell’intero importo di acquisto dei due immobili nel 2007 (residuo pari a circa € 1.250.000,00) e quanto anticipato (in compensazione e sempre per conto del Comune) per un importo pari ad € 149.000,00 (oltre IVA e spese) connesso alla stipula in data 21/6/2011 di un preliminare di compravendita di aree di proprietà delle FFSS da adibire a parcheggio pubblico (per un valore complessivo pari ad € 1.310.000,00 oltre IVA e, pertanto, con un residuo da pagare di € 1.161.000,00 oltre ad IVA per un totale di € 1.404.810,00).
Per la Corte il depaupermento del patrimonio della società “ha determinato e determinerà rilevanti riflessi sulle casse dell’ente” (Corte dei Conti, Osservazioni n. 20/2019, pag. 11), cioè del Comune, in aggiunta a quelli derivanti dal rimborso degli oneri della fideiussione rilasciata in favore della CRSpezia.
A corollario di questa già grave situazione, occorre evidenziare come il liquidatore della SPS (a suo tempo nominato: il Dott. M. F., ex dirigente comunale) rinunciava alla carica ma senza esito e, pertanto,  si rivolgeva al Tribunale della Spezia per ottenere la nomina giudiziale di un nuovo liquidatore della Società. In data 5/7/2019 il Tribunale della Spezia nominava liquidatore il dott. C. P. il quale, però, pochi giorni dopo rinunciava all’incarico affermando che “la Società Patrimonio e Servizi srl pare essere in stato di insolvenza”, dato evidente poiché “gli elementi dell’attivo non paiono assicurare l'integrale soddisfacimento dei creditori sociali” (Delibera GC n. 218 del 29/7/2019).
Il Tribunale nominava un nuovo liquidatore (il dott. R. B.), ma inviava contestualmente gli atti al pubblico ministero per una valutazione sull’effettiva sussistenza dello stato di insolvenza di SPS, aprendo così una istruttoria pre-fallimentare (che potrebbe portare alla successiva dichiarazione di fallimento della società).
L’eventualità di una dichiarazione di fallimento implicherebbe ulteriori problemi, poiché le decisioni sulla SPS diventerebbero “giudiziali” e non più amministrative, comportando probabilmente nuove perdite non solo sul valore della partecipazione e dei crediti del Comune di Sarzana, ma anche per la gestione del terreno di Tavolara e soprattutto per “le sorti del contratto preliminare stipulato nel 2011 per l’acquisto delle aree ex FF.SS. con conseguente rischio di contenzioso nei confronti dei promittenti venditori (che hanno già incassato il prezzo) e grave danno delle ingenti risorse pubbliche investite dall’amministrazione comunale e del progetto di destinazione delle aree da acquistare per la sosta pubblica”( Delibera GC n. 218 del 29/7/2019).
In conclusione. La SPS partecipata al 100% dal Comune risulta essere: priva di risorse, indebitata ed è in deficit; non ha svolto i compiti di valorizzazione immobiliare per cui era stata costituita. Alla luce delle complessive vicende della gestione della SPS dalla sua costituzione (2007) fino ad oggi occorre domandarsi a cosa sia servita realmente questa partecipata?
Di sicuro con l’iniziale vendita il Comune ha finanziato il proprio bilancio (aggirando le normative in merito), impedendo l’emersione già allora dei gravi problemi di liquidità e di disponibilità congrue per far fronte ad una spesa corrente elevata, criticità emerse invece solo a partire dal 2015.
Al momento del riacquisto dell’immobile “ex mercato vecchio” nel 2012 (ovviamente non sono state utilizzate le somme incassate nel 2007 dato che erano state già state tutte spese!!!) le somme necessarie per far fronte al pagamento sono state prelevate da vari capitoli di bilancio (forse da oneri di urbanizzazione connessi alle opere del progetto Botta?); il prezzo di ri-acquisto del “ex mercato vecchio” è superiore di ben € 415.969,00 rispetto al prezzo di vendita del 2007 (… quale è stata la convenienza?); il Comune ha dovuto onorare (pagando) la fideiussione rilasciata a garanzia dell’esposizione debitoria della SPS verso la CRSpezia per 1,5 €/milioni; il Comune rischia anche di perdere il credito di circa 1,2 €/milioni, comprensivo della caparra per l’acquisto elle aree delle FFSS con ulteriori probabili contenziosi ed esborsi di denaro.
Insomma, nel tentativo di “valorizzareimmobili di sua proprietà, il Comune ha operato con una evidente inesperienza e inefficienza, caricando il Comune di notevoli interessi (poiché dal 2007 ha pagato interessi sull’iniziale finanziamento bancario di 6,5 €/milioni, poi ridotto a 1,5 €/milioni, esposizione sempre garantita da garanzie del Comune) e di spese (commissioni finanziamento, spese gestione del conto corrente, spese per i vari atti notarili, le spese gestionali, i rimborsi, ecc.), riuscendo in 12 anni a vendere un solo lotto di terreno con un ricavo di € 620.000,00 nettamente inferiore all’ammontare degli interessi e delle spese ... un “capolavoro” che i sarzanesi stanno già pagando e pagheranno ancorama a parte i sarzanesi che pagheranno, “qualcuno” chiederà almeno "scusa" per questa scellerata gestione?
 
Euro Mazzi
PS: da tempo abbiamo scritto ed evidenziato queste realtà (spesso in “perfetta solitudine”, qualche volta in compagnia di pochi …); in calce vengono riportati vari post che hanno affrontato queste problematiche; leggendoli insieme si potrà avere ben chiaro come si articola il potere clientelare e come si concretizza lo sperpero di denaro pubblico. Continueremo ad approfondire queste realtà nella speranza di una generale presa di coscienza e di una doverosa “ribellione” rispetto a questo modo di fare politica e di amministrare la COSA PUBBLICA. Alla prossima.

PS: questo post fa parte di un ampio studio sulle partecipate pubbliche locali, un mondo “sommerso”, ma foriero di ripercussioni non sempre positive sui bilanci degli Enti Locali.
Per vedere gli altri post:
1 - SOCIETÀ PARTECIPATE: UNA MALATTIA IN PEGGIORAMENTO E UN «BISTURI» CHE NON ARRIVA: QUI
2 - AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 - SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 - SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI 
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10 - PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI
11 - IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS: QUI
12 - PARTECIPATE: LA VENDITA DI ASP: QUI
13 -  IL PROGETTO DI FUSIONE DI ATC … “e facite ammuina”: QUI
14 - PARTECIPATE: ATC E I PROBLEMI DEL TPL: QUI
15 - PARTECIPATE: ACAM ACQUE SPA E I PROBLEMI DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: QUI

Altri post su questo argomento:
- UN LUNGIMIRANTE ASSURDO AMMINISTRATIVO: deliberare a fine 2015 il programma per l'ATC del 2012-2015: QUI
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI

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