La sezione ligure della Corte dei Conti ha (finalmente!) aperto
una indagine sulle partecipate del Comune di Sarzana e in una
sua recente delibera ha accertato alcune: “criticità riscontrate relativamente alla gestione delle società partecipate”,
invitando l’Ente locale a “comunicare
l'aggiornamento dei dati e delle procedure relative alla gestione delle
partecipazioni societarie al 31 dicembre 2019” (Corte dei Conti, delibera
n. 79/2019/PRSE, pag. 10), accertamento che arriva in contemporanea con la conclusione delle indagini già
aperte da tempo dalla locale Guardia di Finanza.
Questo
atteso pronunciamento giunge all’esito dell’iter di esame del rendiconto del 2016 (allora
redatto dalla Giunta Cavarra e approvato dal Consiglio Comunale nel 2017),
passato per una specifica istruttoria (Corte dei Conti, Osservazioni n. 20/2019
del 14/5/2019), seguita dalle controdeduzioni del Comune (del 21/5/2019), e
giunte così al deferimento all’adunanza pubblica del 23/5/2019.
La Corte dei Conti ha rilevato una serie di criticità incentrate su tre specifiche problematiche:
La Corte dei Conti ha rilevato una serie di criticità incentrate su tre specifiche problematiche:
a) la lentezza nel procedere sia alla cessione
delle proprie quote che alla effettiva liquidazione di alcune società
partecipate, con particolare riferimento alle seguenti società: - Sistema
Turistico Golfo dei Poeti, Val di Vara e Val di Magra scarl (STL) le
cui quote sono da tempo poste in vendita; - Città di Sarzana – Itinerari
culturali scarl posta in liquidazione in data 1/7/2013; - Azienda
Agricola Dimostrativa srl posta in liquidazione in data 4/3/2019; mentre
ha preso atto della sistemazione della partecipazione indiretta (per tramite della
società Atc Spa) nelle due società: - APAM Esercizio Spa ceduta
in data 22/3/2018 a APAM Spa; - Sviluppo Turistico Lerici srl ceduta
in data 3/10/2018 al Comune di Lerici.
b) la surroga da parte del Comune nei debiti della società Sarzana patrimonio e servizi srl (SPS, in
liquidazione dal 2013) a seguito della fideiussione rilasciata per l’ammontare
di 1,5 €/milioni in favore della
esposizione debitoria della società verso la CRSpezia. Il Comune di Sarzana ha,
infatti, dovuto rimborsare la banca per l’esposizione debitoria residua di 1,5 €/milioni attraverso un accordo
stragiudiziale che prevedeva inizialmente una spalmatura in cinque rate annuali
da 300 €/mila (dal 2016 fino al 2020),
poi a seguito del versamento della somma di € 756.400,00, (derivante
dall’aggiudicazione in data 5/1/2017 di un lotto di terreni siti in Tavolara
con un’offerta di € 620.000,00 oltre
iva) veniva trovato un ulteriore accordo di rimborso del residuo debito della SPS pari
a € 443.600,00 rimodulando i
versamenti con tre pagamenti annuali di
€ 148.000,00.
In
proposito, la Corte ha evidenziato il divieto di “soccorso finanziario”,
anche se ha rilevato come il comportamento del Comune fosse derivato dalla
necessitò di adempiere “alle obbligazioni
pecuniarie in favore dell’istituto bancario, in quanto tale soccorso era giustificato dall’obbligo
originariamente gravante sull’Ente a causa dell’originaria fideiussione che determinava una responsabilità diretta nei confronti del terzo creditore” (Corte
dei Conti, delibera n. 79/2019/PRSE, pag. 8).
c) le costanti
e rilevanti perdite registrate dalla stessa società SPS
(dal 2012 al 2017 registrate € 1.605.889,00 di perdite accumulate) con conseguente depauperamento del
relativo patrimonio della società. La Corte sostiene in
sostanza “l’antieconomicità della scelta di costituire e affidare la gestione del proprio patrimonio
immobiliare ad una apposita società” (Corte dei Conti, delibera n.
79/2019/PRSE, pag. 9), antieconomicità ampiamente dimostrata
da una serie di circostanze:
1) dalle perdite
registrate a partire dal 2012 fino ad oggi che hanno portato ad un capitale
netto negativo per € -1.584.460.00 nel 2017;
2) dalla mancata “valorizzazione degli immobili” che
costituiva il motivo principale della costituzione della società; in proposito
la Corte segnala come “non è emersa né
alcuna attività di valorizzazione dei suddetti immobili né alcuna forma di
messa a reddito degli stessi” (Corte dei Conti, delibera n.
79/2019/PRSE, pag. 10), poiché il primo
immobile ri-ceduto è avvenuto solo a fine 2012 (cioè l'ex mercato, peraltro rivenduto allo stesso Comune),
mentre solo con la vendita in data 5/1/2017 del lotto di terreni di Tavolara è
stato effettivamente conseguito un introito da un privato;
3) dalla emersione
di una minusvalenza di € 415.968,45 derivante dalla differenza tra il
valore di vendita dell’immobile (“ex
mercato vecchio” e relative aree pertinenziali, per una superficie di mq.
1.127,00) per € 4.984.031,55 in data 10/12/2007 e il prezzo di riacquisto per € 5.400.000,00 in data 19/12/2012;
4) dalla riduzione di valore (non ancora
quantificabile, ma che al momento si aggira su circa € 590.000,00) dei due lotti di terreno siti in Tavolara (per un totale di
mq. 41.845,00) venduti nel
2007 dal Comune alla SPS per €
1.594.604,00 e da quest’ultima rivenduto un solo lotto in data 5/1/2017 con
un ricavato nella relativa asta dall’aggiudicatario privato per € 620.000,00; mentre l’altro lotto
andato deserto era stato posto all’asta al valore di € 379.724,71 (e alla prossima asta vi andrà al valore ulteriormente
ridotto del 20%, cioè di circa € 303.000,00
con conseguente aumento della perdita);
5) dal permanere di un credito vantato dal Comune
verso la SPS
di € 1.009.589,00. Si tratta di
un importo non ancora preciso, dato che deriva dal residuo mancato pagamento integrale
da parte di SPS
dell’intero importo di acquisto dei due immobili nel 2007 (residuo pari a circa
€ 1.250.000,00) e quanto anticipato (in
compensazione e sempre per conto del Comune) per un importo pari ad € 149.000,00 (oltre IVA e spese)
connesso alla stipula in data 21/6/2011 di un preliminare di compravendita di
aree di proprietà delle FFSS da adibire a parcheggio pubblico (per un valore
complessivo pari ad € 1.310.000,00
oltre IVA e, pertanto, con un residuo da pagare di € 1.161.000,00 oltre ad IVA per un totale di € 1.404.810,00).
Per
la Corte il depaupermento del
patrimonio della società “ha determinato
e determinerà rilevanti riflessi sulle casse dell’ente” (Corte dei Conti, Osservazioni n. 20/2019, pag. 11), cioè
del Comune, in aggiunta a quelli derivanti dal rimborso degli oneri della
fideiussione rilasciata in favore della CRSpezia.
A
corollario di questa già grave situazione,
occorre evidenziare come il liquidatore della SPS (a suo tempo nominato: il Dott.
M. F., ex dirigente comunale) rinunciava alla carica ma senza esito e,
pertanto, si rivolgeva al Tribunale
della Spezia per ottenere la nomina
giudiziale di un nuovo liquidatore della Società. In data 5/7/2019 il Tribunale
della Spezia nominava liquidatore il dott. C. P. il quale, però, pochi giorni
dopo rinunciava all’incarico affermando che “la Società Patrimonio e Servizi
srl pare essere in stato di
insolvenza”, dato evidente poiché “gli
elementi dell’attivo non paiono assicurare l'integrale soddisfacimento dei creditori
sociali” (Delibera GC n. 218 del 29/7/2019).
Il
Tribunale nominava un nuovo liquidatore (il dott. R. B.), ma inviava contestualmente
gli atti al pubblico ministero per una valutazione sull’effettiva sussistenza dello
stato di insolvenza di SPS,
aprendo così una istruttoria pre-fallimentare
(che potrebbe portare alla successiva dichiarazione
di fallimento della società).
L’eventualità
di una dichiarazione di fallimento implicherebbe
ulteriori problemi, poiché le decisioni sulla SPS diventerebbero “giudiziali”
e non più amministrative, comportando probabilmente nuove perdite non solo sul valore della partecipazione e dei
crediti del Comune di Sarzana, ma anche per la gestione del terreno di Tavolara
e soprattutto per “le sorti del contratto
preliminare stipulato nel 2011 per l’acquisto delle aree ex FF.SS. con
conseguente rischio di contenzioso
nei confronti dei promittenti venditori (che hanno già incassato il prezzo) e grave danno delle ingenti risorse pubbliche
investite dall’amministrazione comunale e del progetto di destinazione
delle aree da acquistare per la sosta pubblica”( Delibera GC n. 218 del
29/7/2019).
In conclusione. La SPS partecipata
al 100% dal Comune risulta essere: priva
di risorse, indebitata ed è in deficit; non ha svolto i compiti di valorizzazione immobiliare per cui era stata
costituita. Alla luce delle complessive vicende della gestione della SPS dalla
sua costituzione (2007) fino ad oggi occorre domandarsi a cosa sia servita realmente questa partecipata?
Di
sicuro con l’iniziale vendita il Comune ha finanziato il proprio bilancio (aggirando
le normative in merito), impedendo l’emersione già allora dei gravi problemi di
liquidità e di disponibilità congrue per far fronte ad una spesa corrente
elevata, criticità emerse invece solo a partire dal 2015.
Al
momento del riacquisto dell’immobile “ex mercato
vecchio” nel 2012 (ovviamente non sono state utilizzate le somme incassate
nel 2007 dato che erano state già state tutte spese!!!) le somme necessarie per
far fronte al pagamento sono state prelevate da vari capitoli di bilancio
(forse da oneri di urbanizzazione connessi alle opere del progetto Botta?); il
prezzo di ri-acquisto del “ex mercato
vecchio” è superiore di ben €
415.969,00 rispetto al prezzo di vendita del 2007 (… quale è stata la
convenienza?); il Comune ha dovuto onorare (pagando) la fideiussione rilasciata
a garanzia dell’esposizione debitoria della SPS verso la CRSpezia per 1,5 €/milioni; il Comune rischia anche di
perdere il credito di circa 1,2
€/milioni, comprensivo della caparra per l’acquisto elle aree delle FFSS
con ulteriori probabili contenziosi ed esborsi di denaro.
Insomma,
nel tentativo di “valorizzare” immobili di sua proprietà, il Comune ha operato
con una evidente inesperienza e inefficienza, caricando il Comune di notevoli interessi (poiché dal 2007 ha
pagato interessi sull’iniziale finanziamento bancario di 6,5 €/milioni, poi ridotto a 1,5
€/milioni, esposizione sempre garantita da garanzie del Comune) e di spese (commissioni finanziamento,
spese gestione del conto corrente, spese per i vari atti notarili, le spese gestionali,
i rimborsi, ecc.), riuscendo in 12 anni
a vendere un solo lotto di terreno con un ricavo di € 620.000,00 nettamente inferiore all’ammontare degli interessi e
delle spese ... un “capolavoro” che i sarzanesi stanno già pagando e pagheranno
ancora … ma a parte i sarzanesi che pagheranno, “qualcuno” chiederà almeno "scusa" per questa scellerata gestione?
Euro
Mazzi
PS:
da tempo abbiamo scritto ed evidenziato queste realtà (spesso in “perfetta solitudine”, qualche volta in
compagnia di pochi …); in calce vengono riportati vari post che hanno
affrontato queste problematiche; leggendoli insieme si potrà avere ben chiaro
come si articola il potere clientelare e come si concretizza lo sperpero di
denaro pubblico. Continueremo
ad approfondire queste realtà nella speranza di una generale presa di coscienza e di una doverosa “ribellione” rispetto a questo modo di fare politica e di
amministrare la COSA PUBBLICA. Alla prossima.
PS: questo post fa parte di un ampio studio sulle partecipate pubbliche
locali, un mondo “sommerso”, ma foriero di ripercussioni non sempre positive
sui bilanci degli Enti Locali.
Per vedere gli altri post:1 - SOCIETÀ PARTECIPATE: UNA MALATTIA IN PEGGIORAMENTO E UN «BISTURI» CHE NON ARRIVA: QUI
2 - AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 - SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 - SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10 - PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI
11 - IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS: QUI
12 - PARTECIPATE: LA VENDITA DI ASP: QUI
13 - IL PROGETTO DI FUSIONE DI ATC … “e facite ammuina”: QUI
14 - PARTECIPATE: ATC E I PROBLEMI DEL TPL: QUI
15 - PARTECIPATE: ACAM ACQUE SPA E I PROBLEMI DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: QUI
Altri post su questo argomento:
- UN LUNGIMIRANTE ASSURDO AMMINISTRATIVO: deliberare a fine 2015 il programma per l'ATC del 2012-2015: QUI
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI
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