domenica 26 giugno 2016

VINCE BREXIT ... RIPARTIAMO DA SPINELLI … Per un'Europa libera e unita

È brexit … e ora? Ora si deve rilanciare l’Europa, perché così come è non va. In Europa il Regno unito è il Paese che gode del maggior numero di “opt-out” cioè di “rinunce” o, meglio, di atti di sottrazione alla legislazione europea, che Londra ha contrattato con Bruxelles (per esempio è fuori dal Fiscal Compact e dall’Unione bancaria, da Schengen e dall’euro) ... ma nonostante questi “vantaggi” non è bastato.
L’Europa è al crepuscolo perché sta dimostrando di non saper affrontare le due grandi crisi: quella economica e quella migratoria. I segni della crisi sono evidenti e preoccupanti, ma in un'epoca contrassegnata da euroscetticismo e da un populismo denigratore, non bisogna commettere l’errore di rinunciare all’analisi critica e alla speranza; bisogna reagire all’evidente declino dell’ideale europeo nella società, la rinascita dei nazionalismi, la mancanza di leadership nelle classi dirigenti, gli effetti deprimenti della recessione e della stagnazione.


La crisi finanziaria ha avuto l’effetto di rafforzare il ruolo della Banca centrale europea e di creare altri organismi super nazionali (come il Meccanismo europeo di stabilità e l’Unione bancaria). L’Europa non è abbastanza democratica e la sua politica di austerità è responsabile del disagio che ora molti imputano all’immigrazione.
L’economia nell’Ue è tutto e la mancanza di tutto il resto rappresenta la vera crisi europea, o meglio del progetto europeo. La disgregazione del progetto europeo, quindi, finisce per incentivare chi specula sulla paura per ottenere consensi elettorali. Il risultato attuale è che l’Europa oggi sembra un «paesaggio con rovine».
Per esempio nelle scuole italiane non si trasmette la cultura europea, il valore dell’essere europei, la storia dell’Europa e i motivi della nascita dell’Unione Europea, le attuali criticità e le prospettive future.  È venuta l’ora di un chiarimento.
Occorre recuperare “lo sguardo lungo” di Spinelli (ma anche di Adenauer, De Gasperi, Monnet, ecc.) e non il “fiato corto” dei politici di oggi, che mostrano di non avere alcuna capacità di visione e fiducia nel futuro...  Gli attuali politici sono i co-responsabili della crisi dell'Europa e se si vuole salvare l'Europa, bisogna innanzitutto cambiare le politiche dei governi nazionali e delle attuali istituzioni europee, soprattutto occorre offrire soluzioni concrete ai propri cittadini e a pretendere più libertà nelle scelte per una maggiore integrazione europea.
In questo contesto credo opportuno ricordare con questi due video, Altiero Spinelli, autore con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, del Manifesto di Ventotene ("Per un'Europa libera e unita"- Ventotene, agosto 1941) e protagonista di una lunga marcia europea sino al suo «Trattato istitutivo dell’Unione», approvato dal Parlamento di Strasburgo nel febbraio del 1984.

Euro Mazzi

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