È
brexit
… e ora? Ora si deve rilanciare l’Europa,
perché così come è non va. In Europa il Regno unito è il Paese che gode del
maggior numero di “opt-out” cioè di
“rinunce” o, meglio, di atti di sottrazione alla legislazione europea, che
Londra ha contrattato con Bruxelles (per esempio è fuori dal Fiscal Compact e
dall’Unione bancaria, da Schengen e dall’euro) ... ma nonostante questi “vantaggi”
non è bastato.
L’Europa è al
crepuscolo
perché sta dimostrando di non saper affrontare le due grandi crisi: quella
economica e quella migratoria. I segni
della crisi sono evidenti e preoccupanti, ma in un'epoca contrassegnata da euroscetticismo e da un populismo denigratore, non bisogna commettere
l’errore di rinunciare all’analisi
critica e alla speranza; bisogna reagire
all’evidente declino dell’ideale europeo nella società, la rinascita dei
nazionalismi, la mancanza di leadership nelle classi dirigenti, gli effetti
deprimenti della recessione e della stagnazione.
La
crisi finanziaria ha avuto l’effetto di rafforzare il ruolo della Banca
centrale europea e di creare altri organismi super nazionali (come il
Meccanismo europeo di stabilità e l’Unione bancaria). L’Europa non è abbastanza
democratica e la sua politica di
austerità è responsabile del disagio che ora molti imputano all’immigrazione.
L’economia
nell’Ue è tutto e la mancanza di tutto il resto rappresenta la vera crisi europea, o meglio del
progetto europeo. La disgregazione del
progetto europeo, quindi, finisce per incentivare chi specula sulla paura
per ottenere consensi elettorali. Il risultato attuale è che l’Europa oggi
sembra un «paesaggio con rovine».
Per
esempio nelle scuole italiane non si trasmette la cultura europea, il valore
dell’essere europei, la storia dell’Europa e i motivi della nascita dell’Unione
Europea, le attuali criticità e le prospettive future. È venuta l’ora di un chiarimento.
Occorre
recuperare “lo sguardo lungo” di
Spinelli (ma anche di Adenauer, De Gasperi, Monnet, ecc.) e non il “fiato corto” dei politici di oggi, che
mostrano di non avere alcuna capacità di visione e fiducia nel futuro... Gli attuali politici sono i co-responsabili
della crisi dell'Europa e se si vuole salvare l'Europa, bisogna innanzitutto cambiare le politiche dei governi nazionali
e delle attuali istituzioni europee, soprattutto occorre offrire soluzioni concrete ai propri cittadini e a pretendere più
libertà nelle scelte per una maggiore integrazione europea.
In
questo contesto credo opportuno ricordare con questi due video, Altiero
Spinelli, autore con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, del Manifesto
di Ventotene ("Per un'Europa libera e unita"- Ventotene, agosto 1941) e protagonista
di una lunga marcia europea sino al suo «Trattato istitutivo dell’Unione»,
approvato dal Parlamento di Strasburgo nel febbraio del 1984.
Euro
Mazzi
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