sabato 3 agosto 2019

COMUNE DI SARZANA: UN BILANCIO “sul filo di un rasoio” … (seconda parte)

Nella seduta del 30/7/2019 il Consiglio Comunale di Sarzana ha discusso e deliberato il riconoscimento di debiti fuori bilancio per circa 592 €/mila, di cui per 388 €/mila vi è stato il riconoscimento, mentre per i restanti 204 €/mila è stato rifiutato il riconoscimento.
Nel giro di pochi mesi, il Consiglio Comunale sarzanese ha dovuto nuovamente occuparsi del riconoscimento di debiti fuori bilancio, poiché già alla fine del 2018 erano emersi debiti per complessivi € 1.056.096,75, poi sensibilmente ridotti a seguito della presa in carico da parte del Ministero dell’Interno di circa 621 €/mila (per oneri relativi alla sentenza della Corte d'Appello di Genova sulla causa fra l’ente e la società “Il Sole Costruzioni” per l'esproprio del terreno su cui ora sorge la caserma dei Vigili del Fuoco).
Quando emergono debiti fuori bilancio ci troviamo di fronte a casi di “grave irregolarità contabile”, in quanto questa tipologia di debiti dipende da un’obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l’assunzione dell’impegno di spesa; pertanto, il riconoscimento degli stessi deve avere carattere eccezionale ed essere riconducibile alle fattispecie previste dall’art 194 del TUEL, accertando “la coesistenza dei due requisiti della utilità e dell’arricchimento, che ne consentono il riconoscimento e finanziamento, deve essere motivata e dettagliatamente attestata nel parere tecnico – amministrativo allegato alla proposta di deliberazione” (Corte dei Conti del Veneto delibera n. 237/2016).
In queste circostanze si è sviluppato una forte polemica tra gli opposti schieramenti partitici per lo più incentrata sulle responsabilità (la gran parte di questi debiti si sono formati nel periodo della Giunta Cavarra, ma non mancano debiti costituiti sotto la nuova Giunta Ponzanelli), ma anche sulle coperture (stipula di mutuo, variazioni di bilancio con conseguenti tagli a spese precedentemente assunte, oppure rinvio o non riconoscimento); ma pochi hanno messo in evidenza altri aspetti assai preoccupanti.
Colpisce il notevole numero di debiti che sono confluiti in queste procedure di riconoscimento; per esempio, nell’ultima si è trattato di ben 32 diversi debiti per un totale di € 592.226,25; mentre nel primo caso si trattava di 184 diversi debiti per un totale di 876.096,75.  
Questo numero assai elevato di debiti avrebbe necessitato un maggior approfondimento sul come e sul perché si sono formati questi debiti, poiché in pochi mesi sono stati evidenziati debiti fuori bilancio per un importo assai consistente pari a € 1.648.323,00 (cioè una somma pari al 7,33% di tutte le spese correnti del bilancio preventivo 2019).
Inoltre, dalla documentazione allegata alle relative delibere emerge la mancanza di un parere motivato chiaro e completo, in quanto: “La pronuncia del Consiglio comunale è altresì chiamata ad indagare su modalità e cause della irregolare formazione della posizione debitoria e ad accertare le eventuali responsabilità. Dovrebbe cioè procedersi ad esaminare le procedure e operazioni amministrative eseguite, sia al fine di rilevare le anomalie da correggere per il futuro, sia per verificare se vi siano state mancanze ascrivili ad amministratori o funzionari dell’Ente, in grado di dar luogo in particolare a danni erariali” (Corte dei Conti Liguria, delibera n. 73/2018).
In occasione del riconoscimento dei debiti fuori bilancio di fine 2018, il Presidente del Consiglio Avv. Rampi aveva quanto meno presentato una relazione di dieci pagine di valutazione sull’accaduto, in cui aveva evidenziato alcune anomalie in ordine alle circostanze e alle modalità di emersione dei debiti fuori bilancio, descrivendo un “modo” di gestione del Comune assai preoccupante sia per il comportamento non corretto della componente politica che di quella tecnica.
Per i debiti fuori bilancio del luglio 2019, invece, non è stata prodotta alcuna analisi o parere motivato in merito alla formazione ed emersione di questi debiti, limitandosi alla mera constatazione che: “Si tratta di debiti relativi a spese per acquisti o contratti di fornitura o sentenze in cui il Comune è risultato soccombente” … troppo poco e così è troppo facile e semplice!
Del resto, è la stessa normativa vigente che impone al Consiglio Comunale, una volta venuto a conoscenza della presenza di questi debiti fuori bilancio, di “accertare le cause che hanno portato alla formazione del debito, anche al fine di evidenziare eventuali responsabilità” (Verbale dei Revisori n.11 del 26/11/2018), ma questa fase è quasi del tutto mancata, mentre sarebbe stato auspicabile raccogliere informazioni sulla situazione e sul funzionamento del Comune per fornire indicazioni su un necessario riordino funzionale, con lo scopo di evitare che nella confusione dei ruoli e delle competenze possano in futuro riformarsi altri debiti fuori bilancio.
La vicenda dei debiti fuori bilancio andava doverosamente inserita nel quadro economico e finanziario complessivo del Comune di Sarzana; sotto questo profilo non sono, però, apparse considerazioni molto approfondite e articolate. In tal senso, per esempio, il Presidente del Consiglio aveva fatto una importante dichiarazione rimasta, però, senza un concreto svolgimento: “Stiamo fronteggiando in maniera sistematica una sorta di “bilancio parallelo” a quello che veniva portato e votato in consiglio comunale” (dichiarazione avv. Rampi del 2/11/2018).
La situazione finanziaria del Comune di Sarzana, del resto, è da tempo caratterizzata da negativi risultati di amministrazione, anche se in costante riduzione: “il risultato di amministrazione al 31/12/2018 (pari a € - 3.89141,40) è migliorato rispetto al disavanzo al 1/1/2018 (€ - 4.830.126.35) per un importo pari o superiore al disavanzo applicato al bilancio 2018” (Parere Revisori, pag. 6).
Questo miglioramento è dovuto in parte all’attività di riscossione dei residui attivi (crediti da riscuotere relativi agli anni pregressi) che in questi ultimi due anni è crescita (passando da 5,5 €/milioni del 2017 a 7,1 €/milioni del 2018) a seguito della necessità di recuperare maggiori risorse da destinare al risanamento del bilancio sarzanese.
La necessità di reperire risorse spiega anche perché i sarzanesi hanno continuato a subire una costante elevata pressione fiscale comunale che nel rendiconto 2018 ammonta a € 1.992,53, in leggero calo di sole € 1,96 rispetto al 2017, ma con una riduzione di ben € 135,77 rispetto al punto più elevato raggiunto nel 2014 con € 2.160,86. Non è un caso, inoltre, che nel bilancio preventivo 2019 questa pressione fiscale comunale sulle famiglie è prevista in aumento a € 2.115,85 proprio perché è necessario reperire nuove risorse.
La rigidità strutturale del bilancio (somma della spesa del personale con quella per il rimborso dei prestiti in rapporto alle entrate correnti) è migliorata passando dal 41,29% del 2013 al 32,74% del 2017 e  al 33% del 2018; ma se si sommano la spesa sui rifiuti (€ 5,8 €/milioni nel 2018), con quella del personale (4,8 €/milioni nel 2018) e con quella del rimborso dei prestiti (1,9 €/milioni nel 2018) e con la quota di rimborso minimo del deficit (€ 185.774,09) si può notare che questo grado di rigidità diventa più significativo: nel 2013 raggiunge il 64,91% mentre nel 2017 discende al 59,43% e nel 2018 cala al 58,28%, pur rimanendo ad un livello molto alto; nel bilancio di previsione del 2019 questo grado di rigidità sale al 63,51%.
Dunque, queste quattro voci di spesa (spesa del personale, spesa per rimborso prestiti, spesa gestione dei rifiuti e quota rimborso deficit) assorbono mediamente quasi il 60% delle risorse disponibili, lasciando una limitata differenza (di circa 9 €/milioni) per far fronte a tutti i rimanenti servizi e prestazioni comunali.
Questa rigidità di bilancio fa capire come la maggiore preoccupazione di chi deve amministrare il Comune sia il reperimento delle risorse, a cui al momento si fa fronte rinviando l’assunzioni di spese e ogni altra iniziativa onerosa. Sotto questo profilo la gestione del personale sta diventando esemplare: ai pensionamenti si risponde con il rinvio di assunzioni sia dei dipendenti che dei dirigenti; questo rinvio comporta in effetti un effetto positivo sul bilancio, dato che la spesa del personale è significativamente diminuita (da 5,8 €/milioni del 2014 a 4,8 €/milioni del 2018).
Questa circostanza spiega perché le spese correnti rimangono ad un livello stazionario tra i 19,6 €/milioni del 2017 e i 20,4 €/milioni del 2018, facendo così aumentare la differenza tra entrate e spese correnti (+2,3 €/milioni nel 2018), a conferma sia del mantenimento di una forte pressione fiscale a fronte di una lenta riduzione della spesa corrente.
Comunque, il miglioramento più significativo si registra sul piano del livello dei debiti e dell’indebitamento: i debiti sono passati dai 68,5 €/milioni del 2008 ai 33,6 €/milioni del 2018; l’indebitamento è passato dai 42,9 €/milioni del 2006 a 28,1 €/milioni del 2018; gli oneri finanziari e la quota di rimborso capitale dei mutui comunali gravano sul bilancio sarzanese del 2018 per 1,9 €/milioni.
In conclusione. La situazione economica e finanziaria del Comune di Sarzana presenta “alcune luci e molte ombre” con un equilibrio finanziario assai precario che le recenti vicende legate al riconoscimento dei debiti fuori bilancio inevitabilmente hanno ulteriormente evidenziato. Questa situazione è destinata a protrarsi nel tempo in assenza di fatti di “straordinaria amministrazione” (vendita immobili, contributi finanziari esterni dal Governo e/o dalla Regione e/o dall’Europa, sentenza Gefil assai favorevole) … ma nel frattempo i sarzanesi devono continuare a subire una costante elevata pressione fiscale comunale, mentre gli amministratori devono camminare “sul filo di un rasoio” …

Euro Mazzi   

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