Il
Referendum costituzionale sulla riduzione
del numero dei parlamentari, che doveva inizialmente svolgersi in data 29/3/2020
e poi rinviato per l’emergenza Covid-19,
si svolgerà il 20
e 21 settembre 2020 (definito “election
day”), poiché si tiene insieme alle elezioni riguardante ben 7 Regioni (Veneto, Campania, Toscana,
Liguria, Marche, Puglia e Valle d’Aosta) e quelle amministrative inerenti circa
1.050 comuni, di cui 19 comuni capoluoghi di provincia e 4 di regione (ad esempio: Venezia,
Reggio Calabria, Trento, Bolzano e Arezzo).
Per
il Comitato
per il No al taglio del Parlamento questo “election day serve solo a fare
confusione”, poiché “Pretendere che una modifica della
Costituzione su un punto centrale come il ruolo
del parlamento venga discussa e votata da sola, è il minimo. Un voto di valenza costituzionale non può
mischiarsi con uno di valore politico-amministrativo. Del resto nessuno può
sostenere oggi, su basi motivate e certe, che votare in ottobre sarebbe più
pericoloso che a settembre, non potendosi prevedere il decorso del Covid-19.
Invece è certo che votare il 20 settembre renderebbe praticamente impossibile informare i cittadini e discutere del taglio
dei parlamentari” (Alfiero Grandi del dichiarazione del 4/6/2020).