lunedì 2 ottobre 2017

SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO (quinta parte)

Dopo aver analizzato le principali caratteristiche del rendiconto economico dell’Asl5 Spezzino, completiamo l’analisi con alcune osservazioni sulla sua situazione patrimoniale desumibile dai bilanci del periodo 2008-2016. Nello stato patrimoniale troviamo, da una parte, le attività (cioè l’insieme degli investimenti) e, dall’altra, le passività ed il patrimonio netto (ossia le relative fonti di finanziamento), per evidenziare l’incremento o il decremento del patrimonio aziendale attraverso la generazione di immobilizzazioni, di entrate o di uscite di cassa, di debiti o di crediti. 
L’attivo patrimoniale.
Le immobilizzazioni (sono € 130.384.504  nel 2016, con un incremento rispetto ai valori del 2008 del 14,73%) e i crediti (sono € 168.742.282 nel 2016, con un incremento rispetto ai valori del 2008 del 41,75%) rappresentano le due voci più importanti dell’attivo patrimoniale.
Le immobilizzazioni immateriali (pari a € 927.319) sono costituite da diritti di brevetto e da migliorie su beni di terzi, mentre le immobilizzazioni finanziarie sono rappresentate dal valore (pari a € 264 al prezzo di costo) della partecipazione nel capitale della società Liguria Digitale Società Consortile” (già DATASIEL Spa) sede in Genova.
Le immobilizzazioni materiali ammontano nel 2016 a € 129.456.921 (con un incremento rispetto ai valori del 2008 del 14,12%); sono costituiti da fabbricati, terreni, impianti, macchinari, attrezzature, automezzi, opere d’arte di proprietà. Nel corso del 2016 sono in corso lavori su immobili per un valore di € 30.273.678, lavori che interessano in particolare: l’ampliamento emodialisi S. Bartolomeo, il Nuovo Ospedale La Spezia (per € 21.673.030), l’Ospedale psichiatrico Calice al Cornoviglio, i lavori ai Padiglioni 5, 6 e Pediatria dell’Ospedale S. Andrea e di Radioterapia del Felettino, Rsa San Bartolomeo, Spazi ex Don Gnocchi, Uta corpo A5 Ospedale S. Bartolomeo, Via XXIV Maggio 139 3-4-5 piano.
Occorre ricordare che in occasione della “prima cartolarizzazione beni Asl” (iniziata negli anni 2006-2008), l’ASL 5 aveva già messo in vendita 28 beni di proprietà (patrimonio non più strumentale ai fini sanitari) per un totale di € 11.045.273,25 (di cui circa 9 milioni provenivano da Villa Ollandini e da una parte dell’ex Ospedale vecchio di Sarzana), dismissione finalizzata alla copertura del “buco” della Sanità regionale (che nel 2004 ammontava a € 310,5 milioni e nel 2005 a € 252,7 milioni); immobili venduti nel 2008 alla società Fintecna Immobiliare (in merito vedere post precedente: QUI). Per completezza si ricorda che con la “seconda cartolarizzazione beni Asl” (vendita di altri beni pubblici destinati sempre al ripianamento del “buco” nella spesa sanitaria ligure del 2011 ammontante a € 144,2 milioni) venivano ceduti ad ARTE Genova altri beni delle Asl e della Regione, tra cui il complesso immobiliare ubicato in Marinella di Sarzana (ex Colonia Olivetti) e il complesso immobiliare sito in Viale Amendola a Spezia (in merito vedere post precedente: QUI).
Recentemente, nel 2011 sono stati posti in vendita altri immobili non strumentali per un valore presunto pari ad € 4.219.945 in permuta con il Comune della Spezia.
Nel 2015 è stato approvato il contratto preliminare di trasferimento della proprietà del complesso immobiliare S. Andrea per il valore di € 25.705.000 offerto dalla Ati aggiudicataria della procedura ristretta per l’appalto misto del nuovo ospedale del Felettino. Il corrispettivo a carico del committente è costituito in parte dal trasferimento della proprietà del complesso immobiliare dell’attuale Ospedale S. Andrea in sostituzione del prezzo dei lavori.
Per quanto riguarda la voce crediti occorre evidenziare che sono esigibili a breve termine per 65,4 €/milioni, mentre per 103,3 €/milioni sono esigibili oltre un anno (legati in gran parte a investimenti); i crediti sono vantati a vario titolo dall’Asl5 verso la Regione per € 163.859.673 (pari al 97,11% del totale), mentre i restanti sono dovuti da altre Asl e in piccola parte da privati.
Completano l’attivo patrimoniale (ammontante a € 315.432.611 nel 2016, con un incremento di 97,8 €/milioni rispetto al 2008) la voce rimanenze nei magazzini centrali (€ 7.349.686 nel 2016), quella delle disponibilità liquide (€ 8.827.342 nel 2016) e quella dei ratei e riscontri attivi (€ 128.797 nel 2016).
Il passivo patrimoniale.
I debiti dell’Asl5 ammontano nel 2016 a € 87.002.597 e risultano in costante riduzione rispetto al massimo raggiunto nel 2011 (148,4 €/milioni), ma in aumento rispetto al minimo registrato nel 2014 (75,2 €/milioni). La gran parte dei debiti sono pagabili entro l’anno (79,0 € milioni), mentre il 9,19% (pari a 7,9 €/milioni) è pagabile oltre un anno e sono rappresentate da mutui passivi contratti per investimenti; la gran parte dei debiti sono vantati dai fornitori (45,5 €/milioni nel 2016), ma poi ci sono debiti: tributari (6,9 €/milioni), previdenziali (5,5 € milioni), verso altre Asl (6,4 €/milioni), verso dipendenti (11,8 €/milioni) e il restante sono debiti vari.
Il fondo per il TFR (trattamento di fine lavoro) ammonta nel 2016 a 4.812.774, mentre il fondo Rischi e Oneri si attesta nello stesso anno a € 8.334.186, mentre ratei e riscontri passivi sono € 7.771.
Per completezza si segnala che nel fondo rischi sono inseriti come rischio possibile, ma non probabile, i possibili oneri derivanti da una causa iniziata nel 2007 dalle imprese appaltatrici (le società Felettino spa, Bonatti spa e Gemmo spa) per il risarcimento dei danni,  a titolo di responsabilità precontrattuale e di ripetizione dell’indebito, per un importo pari al 10% dell’ammontare (circa € 10.296.015, oltre interessi e oneri)  delle opere non realizzate a seguito della revoca di tutti gli atti della procedura di gara relativa al nuovo complesso ospedaliero spezzino, causa già rigettata sia dal Tribunale della Spezia che in Appello e ora in Cassazione.
La voce più importante del passivo è costituita dal patrimonio netto che nel 2016 ammonta a 215.275.282, in costante crescita rispetto al valore del 2008 di € 87.084.153 (+ 128,1 €/milioni pari al 59,55%). Il patrimonio netto si articola in alcune voci: a) il Fondo di dotazione nel 2016 ammonta a € 801.790 ma nel 2008 era di € 87.084.153 (con riduzione di ben 86,3 €/milioni); b) Finanziamenti per investimenti con una consistenza nel 2016 di 229,6 € milioni, di cui derivanti dallo Stato per 143,2 €/milioni, da regione 26,8 €/milioni, dalla dotazione 49,6 €/milioni;  c) riserve da donazioni e lasciti per 2,6 €/milioni; d) altre riserve per € 36.000; e) contributi per ripiano perdite per 9,1 €/milioni; f) perdite esercizi precedenti portate nel nuovo esercizio ammontanti a € 23.811.284; g) perdite di esercizio 2016 per € 3.226.342.
 
Alcune riflessioni.
Da questa iniziale analisi dello stato patrimoniale dell’ASL5 emerge una situazione patrimoniale complessivamente positiva per la permanenza di un residuale consistente valore immobiliare e di crediti (seppur vantati verso strutture pubbliche), rispetto ad un ammontare debitorio che si è ridotto a partire dal 2013; su questo miglioramento ha sicuramente inciso la vendita di parte del patrimonio immobiliare delle Asl liguri, compresa quella spezzina, che ha ridimensionato il deficit sanitario.
Senza entrare in complesse analisi tecniche si può accennare ad alcuni indici che registrano segnali positivi, per esempio: il rapporto di indebitamento (che indica il grado di dipendenza da terzi finanziatori) evidenzia nel 2016 un valore dimezzato rispetto a quello del 2011, evidenziando una maggiore autonomia dal punto di vista finanziario; l’indice di elasticità globale evidenzia una positiva elasticità gestionale in miglioramento soprattutto negli ultimi tre anni; la redditività del capitale proprio (Roe) per rimanendo negativa registra un netto miglioramento.
La necessità di contenimento della spesa sanitaria non deve derivare da una visione esclusivamente contabilistica del settore per non portare ad un eccessivo abbassamento dei servizi pubblici tali da collidere con le finalità proprie del sistema sanitario, cioè la tutela della salute quale interesse pubblico sostanziale da perseguire.
L’utente non è un acquirente, ma un fruitore del Servizio Sanitario Nazionale e, pertanto, per valutare l’efficacia, l’efficienza e la creazione del valore in ambito sanitario bisognerebbe creare opportuni parametri  (come per esempio quello sullo stato di salute), superando la carenza di dati e di analisi, per poter riflettere sull’appropriatezza degli interventi sanitari effettivamente offerti.
L’Asl  deve tendere alla soddisfazione dei bisogni di salute dei propri assistiti, utilizzando al meglio le risorse disponibili e, pertanto, qualsiasi giudizio di economicità deve verificare la sua capacità/incapacità di operare nel rispetto dei vincoli derivanti dalla “quantità” delle risorse economiche a disposizione, mantenendo una condizione di equilibrio coerentemente con le proprie finalità istituzionali.

Il “viaggio esplorativo” nella sanità ligure continua …

Euro Mazzi


PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema Sanitario Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute dei propri assistiti.

Per vedere gli altri post:
1)  SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO:  QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI

Altri post su questo argomento:
1)  SPESA SANITARIA: IL CASO DELL’AMPLIAMENTO DELLA CASA DELLA SALUTE DI SARZANA: QUI
2)  SPESA SANITARIA: LE PROSPETTIVE IMMOBILIARI NELL’AREA DELL’EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
3)  SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
4)  LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
5)  LA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
6)  CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI REGIONALI: IL CASO ARTE GENOVA: QUI
 

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