martedì 13 settembre 2016

SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA (terza parte)

L’ipotesi di riacquisto della porzione dell’immobile adiacente all’attuale Casa della Salute di Sarzana, già oggetto nel 2006 di un operazione di cartolarizzazione di beni delle Asl conclusasi con la vendita nel 2008 a favore di Fintecna Immobiliare (ora CDP Immobiliare), prevedeva non l’acquisizione diretta ma intermediata dalla società IDeA FIMIT sgr di Milano, la quale a sua volta avrebbe acquistato il bene da CDP Immobiliare, per poi ristrutturarlo secondo le esigenze dell’Asl5 e rivenderlo a quest’ultima al prezzo presunto di € 2,5 milioni.
Non sono state fino ad oggi rese note le motivazioni e, soprattutto, le convenienze che avevano originariamente consigliato Asl5 ad accettare il riacquisto mediante una intermediazione della società IDeA FIMIT sgr.


Neanche i vari esponenti del PD via via intervenuti nella vicenda (in particolare i consiglieri regionali Michelucci e Paita, ma anche gli assessori di cinque comuni della vallata Castagna per Sarzana, Baruzzo per Ortonovo, Bonvini per Castelnuovo Magra, Fontana per Arcola e Messora per Santo Stefano) hanno spiegato la convenienza per l’Asl5 di ricorrere a tale intermediazione.
I due consiglieri M5S, Battistini e Chiappini,  invece, hanno apertamente criticato questa modalità: “Peccato che l'operazione sia folle: quell'immobile è stato venduto a 900 mila euro e verrà ricomprato per la modica cifra di 2 milioni e mezzo. Il punto è che il privato vorrebbe fare i soldi sulle spalle del pubblico. Questa operazione viene dalla giunta Burlando: mi sembra logico che la giunta di Sarzana prema perché si faccia l'operazione ... cioè io non lo capisco, ma nella loro logica di partito è una continuità”.
Sulla stessa linea la consigliera regionale della Lega Stefania Pucciarelli: “L'operazione non ha logica alcuna. Qualcuno che ci guadagna però c'è e di sicuro non sono i cittadini: chi possiede questo bene, che ha comprato a 900 mila euro, oggi lo potrebbe rivendere a 2 milioni e mezzo. Parliamoci chiaro: l'Asl non ha nessuna necessità di comprare l'immobile, perché abbiamo altri spazi che devono essere ultimati in cui si potrebbe trasferire la Neuropsichiatria: vorrei che gli esponenti del Partito Democratico spiegassero il motivo per cui l'Asl dovrebbe buttare via dei soldi in questo modo”.
Insomma, non essendo state rese note le motivazioni ufficiali, è utile approfondire in proposito senza trarre conclusioni per non alimentare “facili sospetti”, ma in maniera interlocutoria e aperta per far meglio comprendere la complessità e l’articolazione di una vicenda “esemplare” di un modello che si sta diffondendo, specie nella Regione Liguria.

La società IDeA FIMIT è una Società di Gestione del Risparmio (SGR), leader in Italia, specializzata in fondi comuni di investimento immobiliare, con una quota di mercato superiore al 22,5%; ha 8 miliardi di masse in gestione e 37 fondi immobiliari. Azionista di controllo di IDeA FIMIT sgr è il Gruppo De Agostini con il 64,3%; Inps detiene il 29,7%, Fondazione Carispezia il 6%. La caratteristica principale di questo assetto societario è la “collaborazione” tra azionisti privati e pubblici che gli consente di posizionarsi quale interlocutore privilegiato per operazioni immobiliari sparse in Italia. IDeA FIMIT vanta un’ampia platea di partner costituita da circa 80 investitori istituzionali e 70.000 investitori retail; tra gli investitori istituzionali sono presenti le più importanti forme di previdenza italiana, che considerano la Società il punto di riferimento per la propria gestione immobiliare, le principali Banche e Compagnie di assicurazioni italiane, Fondi Pensione e società industriali.
A sua volta la Fondazione Carispezia, socia in IDeA FIMIT, ha lanciato due fondi immobiliari: a) un “Fondo per lo Sviluppo del Territorio”, istituito congiuntamente ad altre Fondazioni e gestito da IDeA FIMIT Sgr, ha come scopo quello di favorire lo sviluppo del territorio di riferimento mediante investimenti immobiliari nel comparto turistico e nautico. La Fondazione ha versato circa 2,6 milioni dei 7 milioni di euro previsti. In Spezia questo fondo ha firmato con ITN Industrie Turistiche Nautiche SpA, titolare del Porto Mirabello, un accordo di investimento che prevede l'acquisizione di una partecipazione di minoranza nella stessa ITN. b) un “Fondo Housing Sociale Liguria”, fondo immobiliare di edilizia sociale operante nella regione Liguria, gestito da IDeA FIMIT Sgr, istituito nel dicembre 2013  per un impegno complessivo di 10 milioni di euro e versamenti effettuati al 31.12.2015 per € 1.695.363”. In Spezia esiste già un progetto di social housing realizzato nel quartiere di Bragarina: due edifici residenziali, per 5.495 mq, con 61 alloggi da 70 a circa 120 mq, con posti auto e cantine.
Nel maggio 2015 Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia, è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Cdp Immobiliare (ex Fintecna immobiliare, che ha acquisito i beni ASL venduti dalla Giunta Burlando nel 2008).
L’intervento di un Fondo Immobiliare che dispone di notevole liquidità permette non solo di  acquisire la proprietà di aree edificabili o immobili esistenti, ma di poter riconvertili e ricollocarli sul mercato "in sintonia" con le amministrazioni locali.
In tal senso, occorre ricordare che il Sindaco di Sarzana in un comunicato datato 1/2/2016 scriveva: “Sono invece ben tre i progetti che l'Amministrazione comunale sta portando avanti grazie ad un'importante e strategico tavolo aperto con la Cassa Depositi e Prestiti: il primo riferito a Villa Ollandini prevede la sottoscrizione dell'accordo di programma e l'approvazione del progetto di riqualificazione; il secondo riguarda la sottoscrizione del protocollo d'intesa per la Scuola XXI Luglio e l'ultimo l'avvio delle procedure per la riqualificazione della parte restante del vecchio ospedale”.
Ora dovrebbe essere obbligo di amministratori e politici di essere chiari e trasparenti, altrettanto dovrebbero essere “chiari” i gestori di fondi che utilizzano denaro pubblico (CDP) e/o denaro proveniente da fondi previdenziali (Inps, fondi), ma sull’operazione di riacquisto dell’immobile retrostante l’attuale Casa della Salute non sono ancora chiare quali erano le “reali” convenienze per Asl5 e, quindi, per i cittadini (vedere in proposito il precedente post: http://appunticorsari.blogspot.it/2016/09/spesa-sanitaria-il-caso-dellampliamento.html#more).
Sono, invece, più definite e chiare le prospettive immobiliari sull’area venduta dell’ex Ospedale vecchio di Sarzana (vedere in proposito il precedente post: http://appunticorsari.blogspot.it/2016/09/spesa-sanitaria-le-prospettive.html#more).
La lettura coordinata dei tre post dedicati a questo argomento offre una visione chiara della complessità e articolazione del problema, anche se sono molte le domande che attendono risposte … nell’attesa ci occuperemo di altre storie.
Euro Mazzi

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