L’ipotesi
di riacquisto della porzione dell’immobile adiacente all’attuale Casa della
Salute di Sarzana, già oggetto nel 2006 di un operazione di cartolarizzazione
di beni delle Asl conclusasi con la vendita nel 2008 a favore di Fintecna
Immobiliare (ora CDP Immobiliare), prevedeva
non l’acquisizione diretta ma intermediata dalla società IDeA FIMIT sgr di
Milano, la quale a sua volta avrebbe acquistato il bene da CDP Immobiliare, per
poi ristrutturarlo secondo le esigenze dell’Asl5 e rivenderlo a quest’ultima al
prezzo presunto di € 2,5 milioni.
Non sono state fino ad oggi rese
note le motivazioni e, soprattutto, le
convenienze che avevano originariamente consigliato Asl5 ad accettare il riacquisto mediante una intermediazione
della società IDeA FIMIT sgr.
Neanche i vari
esponenti del PD
via via intervenuti nella vicenda (in particolare i consiglieri regionali
Michelucci e Paita, ma anche gli assessori di cinque comuni della vallata
Castagna per Sarzana, Baruzzo per Ortonovo, Bonvini per Castelnuovo Magra,
Fontana per Arcola e Messora per Santo Stefano) hanno spiegato la convenienza per l’Asl5 di ricorrere a tale
intermediazione.
I
due consiglieri M5S, Battistini e Chiappini,
invece, hanno apertamente criticato
questa modalità: “Peccato che
l'operazione sia folle: quell'immobile è stato venduto a 900 mila euro e verrà
ricomprato per la modica cifra di 2 milioni e mezzo. Il
punto è che il privato vorrebbe fare i
soldi sulle spalle del pubblico. Questa operazione viene dalla
giunta Burlando: mi sembra logico che la giunta di Sarzana prema perché si
faccia l'operazione ... cioè io non lo capisco, ma nella loro logica di partito
è una continuità”.
Sulla
stessa linea la consigliera regionale della Lega Stefania Pucciarelli: “L'operazione non ha logica alcuna. Qualcuno che ci
guadagna però c'è e di sicuro non sono i cittadini: chi possiede
questo bene, che ha comprato a 900 mila euro, oggi lo potrebbe rivendere a 2
milioni e mezzo. Parliamoci chiaro: l'Asl
non ha nessuna necessità di comprare l'immobile,
perché abbiamo altri spazi che devono essere ultimati in cui si potrebbe
trasferire la Neuropsichiatria: vorrei che gli esponenti del Partito
Democratico spiegassero il motivo per cui l'Asl dovrebbe buttare via dei soldi
in questo modo”.
Insomma,
non essendo state rese note le motivazioni ufficiali, è utile approfondire in
proposito senza trarre conclusioni per non alimentare “facili sospetti”, ma in maniera
interlocutoria e aperta per far meglio
comprendere la complessità e l’articolazione di una vicenda “esemplare” di
un modello che si sta diffondendo, specie nella Regione Liguria.
La
società IDeA FIMIT è una Società di Gestione del
Risparmio (SGR), leader in Italia, specializzata in fondi comuni di investimento immobiliare, con una quota di mercato
superiore al 22,5%; ha 8 miliardi di masse in gestione e 37 fondi
immobiliari. Azionista di controllo di IDeA FIMIT sgr è il Gruppo De Agostini
con il 64,3%; Inps detiene il 29,7%, Fondazione Carispezia il 6%. La
caratteristica principale di questo assetto societario è la “collaborazione” tra azionisti privati e pubblici che gli
consente di posizionarsi quale interlocutore privilegiato per operazioni
immobiliari sparse in Italia. IDeA FIMIT vanta un’ampia platea di partner
costituita da circa 80 investitori
istituzionali e 70.000 investitori retail; tra gli investitori
istituzionali sono presenti le più importanti forme di previdenza italiana, che considerano la Società il
punto di riferimento per la propria gestione immobiliare, le principali Banche
e Compagnie di assicurazioni italiane, Fondi
Pensione e società industriali.
A
sua volta la Fondazione Carispezia, socia in IDeA
FIMIT, ha lanciato due fondi immobiliari:
a) un “Fondo per lo Sviluppo del Territorio”, istituito congiuntamente
ad altre Fondazioni e gestito da IDeA FIMIT Sgr, ha come scopo quello di
favorire lo sviluppo del territorio di riferimento mediante investimenti
immobiliari nel comparto turistico e nautico. La Fondazione ha versato circa
2,6 milioni dei 7 milioni di euro previsti. In Spezia questo fondo ha firmato
con ITN Industrie Turistiche Nautiche SpA, titolare del Porto Mirabello, un
accordo di investimento che prevede l'acquisizione di una partecipazione di
minoranza nella stessa ITN. b) un “Fondo Housing Sociale Liguria”,
fondo immobiliare di edilizia sociale operante nella regione Liguria, gestito
da IDeA FIMIT Sgr, istituito nel dicembre 2013 “per un
impegno complessivo di 10 milioni di euro e versamenti effettuati al 31.12.2015
per € 1.695.363”. In Spezia esiste già un progetto di social housing realizzato nel quartiere di Bragarina: due edifici
residenziali, per 5.495 mq, con 61 alloggi da 70 a circa 120 mq, con posti auto
e cantine.
Nel
maggio 2015 Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia, è stato
nominato membro del Consiglio di
Amministrazione di Cdp Immobiliare (ex Fintecna immobiliare, che ha acquisito i beni ASL
venduti dalla Giunta Burlando nel 2008).
L’intervento
di un Fondo Immobiliare che dispone di notevole liquidità permette non solo di acquisire la proprietà di aree edificabili o
immobili esistenti, ma di poter riconvertili e ricollocarli sul mercato "in
sintonia" con le amministrazioni locali.
In
tal senso, occorre ricordare che il Sindaco di Sarzana in un comunicato datato
1/2/2016 scriveva: “Sono invece ben tre i
progetti che l'Amministrazione comunale sta portando avanti grazie ad un'importante e strategico
tavolo aperto con la Cassa Depositi e Prestiti: il primo riferito a
Villa Ollandini prevede la sottoscrizione dell'accordo di programma e
l'approvazione del progetto di riqualificazione; il secondo riguarda la
sottoscrizione del protocollo d'intesa per la Scuola XXI Luglio e l'ultimo
l'avvio delle procedure per la riqualificazione della
parte restante del vecchio ospedale”.
Ora
dovrebbe essere obbligo di amministratori e politici di essere chiari e
trasparenti, altrettanto dovrebbero essere “chiari” i gestori di fondi che
utilizzano denaro pubblico (CDP) e/o denaro proveniente da fondi previdenziali
(Inps, fondi), ma sull’operazione di
riacquisto dell’immobile retrostante l’attuale Casa della Salute non sono
ancora chiare quali erano le “reali” convenienze per Asl5 e, quindi, per i
cittadini (vedere in proposito il precedente post: http://appunticorsari.blogspot.it/2016/09/spesa-sanitaria-il-caso-dellampliamento.html#more).
Sono,
invece, più definite e chiare le prospettive
immobiliari sull’area venduta dell’ex Ospedale vecchio di Sarzana (vedere
in proposito il precedente post: http://appunticorsari.blogspot.it/2016/09/spesa-sanitaria-le-prospettive.html#more).
La lettura coordinata dei tre post dedicati a questo argomento offre una visione chiara della complessità e articolazione del problema, anche se sono
molte le domande che attendono risposte … nell’attesa ci occuperemo di altre
storie.
Euro
Mazzi
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