In
data 16/5/2019 è stato pubblicamente presentato dalla società Re.Cos. Spa il
progetto del nuovo impianto biodigestore
anaerobico per il trattamento della frazione organica da raccolta
differenziata da realizzare nell’area di Saliceti (nel comune di Vezzano
Ligure)
accanto al già esistente impianto TMB (trattamento meccanico-biologico) per la produzione di CDR
(combustibile da rifiuti).
Questo
nuovo impianto sorgerà su un’area di 60mila
mq., di cui 25mila mq. sarà
occupato da un edificio a struttura coperta (appositamente mantenuta in
depressione per evitare fughe all’esterno), dove le sostanze organiche
introdotte verranno lavorate e trasformate per produrre biogas (metano) e ammendante
compostato misto; l’impianto è dimensionato per il trattamento di circa 60mila ton. all’anno di Forsu (frazione
organica dei rifiuti solidi urbani), di cui circa 29mila ton. provenienti dalla raccolta spezzina e le rimanenti da
quella dell’area del Tigulio e di Genova.La presentazione
del progetto se ha chiarito la definitiva
localizzazione dell’impianto rispetto alle varie ipotesi precedenti (ad esempio
a Boscalino di Arcola), dall’altra ha sviluppato ulteriormente le polemiche tra i sostenitori e gli
oppositori a questo nuovo impianto, in particolare in merito: alla localizzazione; alla possibilità di inquinamento della falda acquifera; ai
possibili rischi derivanti da incidenti
all’impianto (odori, perdite di percolato, dispersione di batteri, esplosioni,
ecc.); all’aumento del traffico
veicolare nella zona; agli errori procedurali (mancato
aggiornamento dei vari Piani, mancata attivazione della VAS, ecc.).
-
a
Vezzano il voto era favorevole da parte della maggioranza PD, solo 4 i voti
contrari (M5S e centrodestra), oltre all’astensione dell’esponente di Rifondazione.
Sembrerebbe
che essere al "governo" rende “responsabili” e ti fa “ingoiare
tutti i rospi”; in tal senso, si possono riportare le esemplari parole
del Sindaco di Vezzano che in data 15/12/2015 dichiarava nell’approvare il
Piano di ACAM: “Non è a cuor leggero che
si ritiene di dover avallare tale percorso ma è in piena consapevolezza del contesto
che lo origina; chi amministra è chiamato ad assumersi delle responsabilità e, in assenza di altre
opzioni validamente percorribili, è il senso
di responsabilità che impone di approvare questa soluzione”. Al
contrario, quando sei "all’opposizione" ti puoi permettere qualsiasi “strumentalizzazione
propagandistica”, avendo quale unico fine quello di mettere in
difficoltà chi "governa", eludendo le
problematiche reali e la ricerca di soluzioni anche alternative.
2) IL LUNGO CREPUSCOLO DI ACAM: AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI RIASSETTO 2013: QUI
3) IL CREPUSCOLO DI ACAM E LA PRIVATIZZAZIONE PARZIALE DEL SERVIZIO SMALTIMENTO RIFIUTI: QUI
4) ACAM: IL VIVACE CONFRONTO SUI SACRIFICI E SULLE TARIFFE: QUI
Progetto impianto digestore di Saliceti |
La
realizzazione di questo nuovo impianto presenta aspetti assai complessi,
articolati, specialistici e tecnici e, pertanto, appare opportuno specificare alcune
problematiche.
1)
Perché il
progetto è stato presentato dalla società Re.Cos. Spa? Questa società
è operativa dal 1/10/2016 e nasce il 29/9/2016 a rogito del Notaio Biglia
di Saronno, è amministrata da un Consiglio di Amministrazione composto da
5 membri e dispone di un capitale sociale di € 3.516.000,00 interamente versato
e ripartito tra i seguenti soci: - ACAM Spa con una quota del 49% del capitale
sociale (ora a seguito dell’aggregazione da IREN); - il 51% è posseduto
dall’RTI costituito tra IREN Ambiente Spa e Ladurner Srl (con il 25,5%
ciascuna).
Questa nuova
società era il frutto di una complessa operazione di scissione parziale e proporzionale di ACAM Ambiente Spa che prevedeva:
a) la concessione dell’usufrutto dei due complessi impiantistici (impianto TMB di Saliceti e quello di Boscalino); b) la cessione di un ramo aziendale
collegato alla gestione di questi due impianti con una serie di impegni: 1) l’affidamento
in gestione, la manutenzione e l’esecuzione di opere di revamping dell’impianto TMB di Saliceti di produzione di CDR per
ripristinarlo e passare alla produzione di CSS (combustibile solido
secondario, più prezioso rispetto al CDR), con una capacità di trattamento di 85mila ton. di indifferenziato (poi aumentata a 96.000 ton. e poi a 105.000 ton.), di cui 55mila ton. provenienti da Spezia e 30mila ton. dal Tigulio; 2) l’affidamento
in gestione e la manutenzione dell’impianto di trasferenza/compostaggio sito in
Boscalino; 3) la realizzazione di un impianto di Digestione anaerobica presso il sito di Boscalino per il
trattamento della frazione organica e verde con una capacità di 20mila ton. di organico, di cui 15mila ton. provenienti dallo spezzino.
Il progetto
iniziale prevedeva una durata del regime di concessione dell’affidamento del
servizio di 26 anni (presupponendo perciò
un prolungamento dell’affidamento in house della gestione dei rifiuti
ad ACAM Ambiente da parte dei Comuni fino al 2042); con investimenti previsti
da realizzare per l’impianto CDR e la stazione di Boscalino pari a 6,7 €/milioni e per il nuovo impianto di Digestione anerobica pari a 8,6 €/milioni.
Progetto impianto digestore di Saliceti |
Questa
operazione di “scissione” modificava l’originario “Piano di Riassetto del luglio
2013”(ex art. 182 bis della Legge Fallimentare, accordo di
ristrutturazione del debito), poiché il prezzo per la cessione del 51% di questa nuova società faceva entrare nelle casse
di ACAM circa 7,1 €/milioni (cifra
posta a base d’asta), corrisposta per 4,1
€/milioni all’acquisto della partecipazione e per la restante parte
all’esito delle verifiche.
La
costituzione di questa società arrivava alla conclusione di un processo
iniziato in data 4/6/2014 quando l’assemblea dei Soci di ACAM conferiva mandato
all’AD Garavini di verificare la proposta di “project financing”
avanzata in data 26/2/2014 ad ACAM Ambiente Spa dalla costituenda RTI (Raggruppamento Temporanea di
Imprese) tra le società IREN Ambiente Spa e Ladurner Srl. Successivamente questo
progetto è stato deliberato dalla Provincia, dai vari Consigli Comunali e poi
definitivamente approvato all’unanimità dall’assemblea dei Sindaci-soci; infine
era stata da ACAM indetta una gara nell’aprile 2016 e terminata nel luglio 2016
con l’aggiudicazione definitiva all’unica proposta presentata da IREN/Ladurner.
I motivi di spazio per non fare a Boscalino il digestore |
Questa
sintetica risposta alla prima domanda evidenzia come: a) Re.Cos. non abbia avuto il mandato dei Comuni
spezzini per realizzare il biodigestore a Saliceti, ma solo quello previsto
a Boscalino; b) il nuovo biodigestore
è diverso anche per le quantità trattate
(cioè è dimensionato non solo sulle esigenze spezzine, ma anche su quelle del
Levante Ligure), oltre a differenze
progettuali.
2)
Perché le decisioni
assunte nel 2015/16 non hanno suscitato le accese polemiche attuali? Una prima
risposta è connessa sia alla reazione per il passaggio da una previsione alla sua effettiva realizzazione dell’impianto,
che al mutamento del contesto progettuale; ma queste appaiono motivazioni superficiali,
poiché l’attuale mobilitazione contro il biodigestore
di Saliceti è ampia e coinvolge anche varie associazioni, partiti,
esponenti politici di rilievo e gli stessi Enti locali.
Al contrario, l’operazione di scissione descritta in precedenza fu contestata da “pochi”: da alcuni consiglieri comunali, da qualche esponente ambientalista (ad esempio Cucciciello), da “gruppetti” sparsi di cittadini; eppure, nel progetto del 2015 era già prevista la realizzazione di un biodigestore seppur localizzato a Boscalino e di minori dimensioni.
Al contrario, l’operazione di scissione descritta in precedenza fu contestata da “pochi”: da alcuni consiglieri comunali, da qualche esponente ambientalista (ad esempio Cucciciello), da “gruppetti” sparsi di cittadini; eppure, nel progetto del 2015 era già prevista la realizzazione di un biodigestore seppur localizzato a Boscalino e di minori dimensioni.
Progetto impianto digestore di Boscalino |
Infatti, i
Consigli dei Comuni-soci di ACAM si svolsero nel dicembre 2015 senza
particolari e accesi contrasti, per esempio:
-
nel
Comune di Luni due consiglieri di Rifondazione Comunista si astennero al
momento del voto, suscitando le rimostranze degli altri consiglieri di
maggioranza del PD non gradendo questa
distinzione dal loro voto favorevole.
-
ad
Arcola il Piano veniva votato dalla maggioranza PD; il Sindaco chiedeva però un
“ristoro
economico” per i disagi eventualmente subiti dalla popolazione, come per
l’analogo contributo percepito dai comuni di Vezzano e Santo Stefano per
l’impianto CDR. Il Sindaco stesso rassicurava comunque i propri cittadini che: “non essendoci emissioni nell’aria non produrrà alcun inquinamento, noi
comunque saremo sempre vigili a che
non ci siano conseguenze per la salute dei nostri cittadini”.
-
a
Spezia il Piano passava con il voto favorevole della maggioranza del PD, mentre
Rifondazione, FI e M5S votavano contro e
2 consiglieri si astenevano;
-
a
Lerici il voto favorevole fu quasi unanime, pur con i dubbi del Sindaco che
dichiarava: “voto di fiducia in un cambio
di rotta da parte di Acam”, solo l’esponente di Sel votava contro.
-
a
Sarzana il voto era favorevole da parte della maggioranza PD, contrari solo Zanetti
e Chiappini, astenuta la Frassini. Il sindaco Cavarra dichiarava: “La strada portata avanti dal nuovo
management è quella giusta, ora c'è
bisogno di un segnale forte per sostenere il percorso propositivo dell'azienda”.
Progetto impianto digestore di Boscalino |
-
A
Castelnuovo M. il Piano passava con 6 voti favorevoli, di cui 5 dei consiglieri
PD, 1 voto contrario e 1 di astensione da parte dei due rappresentati di
Rifondazione, mentre 2 consiglieri della lista civica NOI PER CASTELNUOVO non
partecipavano al voto per protesta (per le motivazioni di questa protesta vedere i post in calce
al presente post).
-
La
successiva assemblea dei soci composta dai Sindaci dei vari Comuni-soci all’unanimità approvava il Piano, dando
il via libera all’indizione della gara, con l’esito sopra descritto.
Questa
sintetica ricostruzione delle votazioni registrate nei vari Consigli Comunali
evidenzia come il PD allora fosse totalmente
schierato a favore sia del Piano di scissione che della realizzazione di un biodigestore
(seppur a Boscalino e di minore dimensione); oggi al contrario tutti i
principali esponenti del PD sono schierati contro; stesso cambiamento anche per
alcuni Comuni (ad esempio quelli di Vezzano, Santo Stefano e Arcola). Cosa è cambiato per indurli a
questa “evidente capriola”? Si può ritenere semplicemente che l’aver
"perso" prima la Regione e poi alcuni Comuni (Spezia, Sarzana, ecc.) abbia
originato la necessità di assumere “toni da opposizione” per ritornare
ad essere “popolari”.
Stesso
discorso vale (al contrario) per molti esponenti del centro-destra: nel 2015 si
espressero contro o si astennero, pochi comunque votarono a favore. Oggi invece
sono quasi tutti favorevoli. Anche per loro vale la stessa semplice risposta,
ma opposta: avere "il governo" della Regione e di molti Comuni li porta ad
essere “più responsabili”, votando favorevolmente alle stesse o simili
soluzioni precedentemente già adottate dal PD. Insomma un chiaro esempio di “trasformismo”.
Progetto impianto digestore di Boscalino |
3)
Perché i rifiuti
dal Tigulio? Una
ulteriore conferma di questo “trasformismo” lo si ritrova nella
questione dei rifiuti provenienti dal
Levante Ligure. Nel dicembre 2014, per far fronte all’emergenza rifiuti nel genovese (a causa del blocco della discarica
di Scarpino), veniva stipulato un accordo tra ACAM e AMIU, con il benestare
della Regione Liguria e dell’assessore all’ambiente Raffaella Paita, nonché della
Provincia di Spezia (vedere determina n. 936 del 23/12/2014), affinché circa 100 ton. al giorno di rifiuti del
Levante ligure potessero essere inviate all’impianto di Saliceti.
La stessa scelta
veniva adottata successivamente anche dalla nuova Giunta Toti che alla fine del
2015 riconosceva valenza regionale all’impianto di Saliceti, risolvendo
nell’immediato il problema dell’emergenza
rifiuti nel Levante ligure confermando l’invio di questi rifiuti a Saliceti, ma
soprattutto modificando il Piano originariamente approvato di prevedere il biodigestore a Boscalino con lo
spostamento a Saliceti, sito capace di
ospitare un impianto più grande proprio per rispondere alle aumentate
esigenze del Levante ligure.
In conclusione. La risposta a
queste prime tre domande evidenzia il “trasformismo” di molti esponenti
politici che rispondono ad un problema reale adeguandosi alle immediate
necessità di acquisire consenso: nel
momento del "governo" hanno assunto i tipici motti propagandistici “del
fare”, del “dare risposte” e del “soddisfare i bisogni”; mentre
"dall’opposizione" vengono evidenziate “le lacune”, “la cecità” e “l’insensibilità”
di chi governa.
Progetto impianto digestore di Boscalino |
Questo
modo di fare politica ha già fatto ed è destinato a fare “disastri”, alcuni esempi
rimanendo nell’argomento: - la vicenda stessa del Gruppo ACAM è emblematica di
una gestione quasi “fallimentare”; - la gestione dei rifiuti in Liguria è caratterizzata
dalla “costante emergenza” tamponata con soluzioni improvvisate e di
corto respiro; - le negative conseguenze ambientali della politica delle
discariche a Spezia sono enormi; - i costi sostenuti dai cittadini sono elevati
e la TARI rimane ad alti livelli, nonostante un progressivo aumento della
raccolta differenziata.
I
cittadini devono capire che il “trasformismo” è strettamente collegato
al “clientelismo”,
entrambi sono modi deleteri di fare
politica che devono essere apertamente combattuti (a cominciare dal non ri-votare
i “trasformisti”) se si vuole un reale cambiamento anche nell’affrontare
problematiche così complesse e difficili come la scelta del biodigestore oggetto del presente post.
Una
alternativa esiste e consiste nell’imparare
a rimettere al centro dell’impegno politico le competenze, lo studio
attento delle questioni, l’analisi
e il tentativo di comprensione, la valorizzazione del pensiero e delle esperienze, restituendo passione alla politica e capacità di risoluzione dei problemi (… del resto, questo è lo scopo di questo blog).
Euro
Mazzi
Altri post riguardanti questo argomento:
1)
SE
ACAM PIANGE I COMUNI NON RIDONO … E NOI PAGHIAMO: QUI2) IL LUNGO CREPUSCOLO DI ACAM: AGGIORNAMENTO DEL PIANO DI RIASSETTO 2013: QUI
3) IL CREPUSCOLO DI ACAM E LA PRIVATIZZAZIONE PARZIALE DEL SERVIZIO SMALTIMENTO RIFIUTI: QUI
4) ACAM: IL VIVACE CONFRONTO SUI SACRIFICI E SULLE TARIFFE: QUI
-
IREN:
UN GIGANTE CON UN PIEDE PUBBLICO E UNO PRIVATO: QUI
salve,
RispondiEliminaricostruzione puntuale ..come dico sempre qualcuno dovrebbe farsi un esamino di coscienza .. anche e soprattutto tra gli ambientalisti che recentemente han fatto le marce con certa gente ..
..solo una cosa su Boscalino era già previsto l'import di Forsu dal Tugullio in quanto ricadente nella "nostra" area omogenea ..dunque la quantitá da trattare sarebbe stata maggiore delle 20 mila/anno nostrane ..
..p.s. vorrei chiedere la cortesia di correggere il mio cognome laddove è stato menzionato .. mi chiamo Cucciniello Corrado - Comitati Spezzini
Distinti Saluti
Salve,
RispondiEliminaricostruzione dei fatti puntuale .. come dico sempre qualcuno dovrebbe farsi un esamino di coscienza
..anche e soprattutto tra gli ambientalisti che recentemente han fatto le marce con certa gente ..
solo una cosa: a Boscalino si prevedeva già l'import di Forsu dal Tugullio in quanto facente parte della "nostra" area omogenea ..dunque la quantitá trattare non sarebbe stata solo 20mila ton/a ..
p.s. una cortesia ..se volesse correggere il mio cognome laddove l'ha menzionato le sarei grato: mi chiamo Cucciniello Corrado Comitati Spezzini ..
distinti saluti