sabato 28 settembre 2019

BIODIGESTORE DI SALICETI: PER LA TUTELA DELLA FALDA ACQUIFERA (terza parte)

Nella discussione sulla realizzazione del nuovo biodigestore anaerobico localizzato a Saliceti, nel Comune di Vezzano, sta emergendo la problematica dell’eventuale rischio di inquinamento della falda acquifera e del conseguente pericolo di una chiusura dei pozzi di approvvigionamento dell’acqua potabile per la zona spezzina.
Da parte di Re.Cos. Spa vengono negati ogni rischio: “è stato paventato il rischio per le falde acquifere, ma in realtà non c’è nessun pericolo per i pozzi di Fornola, visto che si trovano a quasi due chilometri di distanza, mentre la norma prevede una lontananza minima di 200 metri. Inoltre l'impianto lavorerà praticamente a secco, solamente la fase anaerobica richiede un pò di umidità: le acque sono riutilizzate nei vari processi e a dimostrazione di questa attenzione portiamo il risultato dell’impianto di Faedo, che è a scarichi zero” (dichiarazione di Piercarlo Castagnetti del 16/5/2019).

sabato 21 settembre 2019

BIODIGESTORE DI SALICETI: GLI AFFARI NELLA “RUMENTA” (seconda parte)

La realizzazione da parte della società Re.Cos. Spa del nuovo impianto biodigestore anaerobico per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata (Forsu) da realizzare nell’area di Saliceti (nel comune di Vezzano Ligure), per la quale è in corso l’iter autorizzativo, richiederà un investimento di circa 50,6 €/milioni (oltre IVA per circa 5,2 €/milioni).
In particolare, questo investimento è così ripartito: a) per costo dei lavori circa 49,3 €/milioni, di cui circa 42,0 €/milioni solo per la realizzazione dell’impianto e i rimanenti 7,3 €/milioni per spese di mitigazione, sicurezza e opere connesse; b) per spese generali circa 1,3 €/milioni dovute a spese di progettazione, consulenze, accertamenti e collaudo (vedere tabella allegata); in particolare, la società Re.Cos. Spa ha precisato che: “Nel progetto sono previsti investimenti operativi (CapEx) che saranno completamente ammortizzati nell’orizzonte temporale previsto della concessione originale di ReCos (con termine all’anno 2043). I CapEx saranno diretti all’acquisto delle aree da destinare a sedime del sito produttivo oltre che alla realizzazione delle opere civili e tecnologiche a servizio dell’impianto e alle opere connesse per la produzione e la cessione in rete del biometano avanzato”.

sabato 14 settembre 2019

BIODIGESTORE DI SALICETI: IL TRASFORMISMO E LA “RUMENTA” (prima parte)

In data 16/5/2019 è stato pubblicamente presentato dalla società Re.Cos. Spa il progetto del nuovo impianto biodigestore anaerobico per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata da realizzare nell’area di Saliceti (nel comune di Vezzano Ligure) accanto al già esistente impianto TMB (trattamento meccanico-biologico) per la produzione di CDR (combustibile da rifiuti).
Questo nuovo impianto sorgerà su un’area di 60mila mq., di cui 25mila mq. sarà occupato da un edificio a struttura coperta (appositamente mantenuta in depressione per evitare fughe all’esterno), dove le sostanze organiche introdotte verranno lavorate e trasformate per produrre biogas (metano) e ammendante compostato misto; l’impianto è dimensionato per il trattamento di circa 60mila ton. all’anno di Forsu (frazione organica dei rifiuti solidi urbani), di cui circa 29mila ton. provenienti dalla raccolta spezzina e le rimanenti da quella dell’area del Tigulio e di Genova.

sabato 7 settembre 2019

ASL5 SPEZZINO: UNA “FUGA” PROBLEMATICA … (seconda parte)

Ogni cittadino ha il diritto di potersi rivolgere a qualsiasi struttura sanitaria presente sul territorio italiano per cercare una risposta ai propri bisogni di salute; questa possibilità origina un fenomeno molto importante che viene indicato come “mobilità sanitaria”.
Per “mobilità sanitaria” si intende lo spostamento di un cittadino residente in una ASL/Regione per usufruire di una prestazione sanitaria in una struttura ubicata in un’altra ASL/Regione; questo spostamento sviluppa dei flussi finanziari tra le varie ASL/Regioni, in quanto ogni struttura sanitaria (pubblica o privata convenzionata) che eroga la prestazione deve essere rimborsata dall’ASL/Regione di appartenenza (cioè dove il cittadino risiede).
Questi flussi finanziari vengono “compensati” tra le Regioni, in quanto vi sono flussi finanziari attivi o passivi, poiché esiste una “mobilità sanitaria attiva” (cioè la “capacità di attrazione” di una ASL/Regione che eroga un servizio) e una “mobilità sanitaria passiva” (detta anche “fuga”, in quanto un residente usufruisce delle prestazioni in altra ASL/Regione, rinunciando a servirsi della propria); questa “compensazione” (o “saldo” in quanto è frutto della differenza tra l’ammontare economico di tutte le prestazioni di “mobilità sanitaria attiva” con la somma di quelle “passive”) costituisce un ottimo indicatore per valutare la qualità del servizio erogato da una ASL/Regione rispetto alle altre (anche se bisogna tener conto delle prestazioni erogate a cittadini che dimorano nel territorio dove ricevono il servizio, ma che risultano residenti altrove, la cd. “mobilità apparente”).