lunedì 4 giugno 2018

IL CASO ESEMPLARE DELLA PARTECIPATA SARZANESE SPS (undicesima parte)

La Relazione al rendiconto 2017 del Comune di Sarzana si apre con questa frase: “l’esercizio 2017 si chiude con un risultato, al netto degli accantonamenti, di € -4.795.774,78 migliorato rispetto all’anno 2016 di € 269.134,56, rispettando il previsto riassorbimento del disavanzo derivante dal processo di riaccertamento straordinario dei residui nel rispetto del piano di rientro trentennale”.
In proposito, è utile ricordare che il disavanzo del 2015 è stato di € 5.316.980,65 e quello del 2016 di € 5.064.909,34 mentre quello preventivato per il 2018 dovrebbe attestarsi su € 4.336.877,65; questo disavanzo è spalmato in 30 anni e su ogni esercizio annuale grava per una quota minima di € 185.774,09.A determinare questo risultato negativo sono tre voci: gli accantonamenti (per € 11.209.737,98), le somme vincolate (per € 3.962.954,66) e quelle destinate (per € 568.978,00) per un totale di € 15.741.670,64 a fronte di un risultato di gestione di € 10.945.895,86 (la cui differenza produce appunto un disavanzo di € -4.795.774,78).
La parte più consistente di questi tre fondi “vincolati” è rappresentata dagli accantonamenti, così costituiti: - Fondo Crediti Dubbia Esigibilità al 31/12/2017 per € 5.825.307,00; - Fondo rischi contenzioso legale per   771.283,00; - Fondo perdite società partecipate per € 1.704.693,00; - Altri accantonamenti per € 2.908.454,98.
Si tralascia volutamente l’esame dei vari fondi al fine di concentrare l’attenzione sul Fondo perdite società partecipate, quale fondo che riporta gli accantonamenti per le perdite e i rischi risultanti dal bilancio d’esercizio delle varie società partecipate aventi delle perdite nel bilancio d’esercizio 2016 (ultimo bilancio disponibile); nel caso specifico gli accantonamenti riguardano:
- “Società patrimonio e Servizi” (SPS), partecipata al 100% dal Comune, che nell’anno 2016 ha registrato una perdita di € 741.700,00;
- Città di Sarzana Itinerari cultuali(Itinerari), partecipata al 50% dal Comune che nell'anno 2016 ha registrato una perdita di € 1.286,00 e, quindi, accantonata per un valore di € 643,00;
- € 880.000,00 quale residuo della fideiussione in favore della Carispezia rilasciata dal Comune a garanzia dell’esposizione debitoria della partecipata società SPS;
- € 82.350,00 quale onere finale stimato per il termine positivo della liquidazione della società “Itinerari” e per l’acquisto del marchio “Festival della Mente”.
Si tralascia l’esame inerente alle problematiche sulla completezza di questo fondo (per esempio manca il riferimento alle perdite del Consorzio CIR) e quelle riguardanti la partecipata Itinerari (in proposito si rimanda ad altro post: QUI), poiché è importante porre attenzione sulle recenti vicende legate alla partecipata SPS.
La società SPS era stata costituita a seguito di deliberazione del Consiglio Comunale n. 69 del 30/7/2007 con la denominazione “Sarzana – Valorizzazione Patrimonio S.r.l. a socio unico” a totale partecipazione del Comune di Sarzana, con la finalità della valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale.
Alla SPS veniva venduto da parte del Comune due suoi immobili (l’ex Vecchio Mercato e due terreni in località Tavolara) al prezzo di vendita pari ad € 6.578.635,55; la SPS non avendo denaro liquido contraeva un affidamento con Carispezia di importo pari al prezzo di acquisto, affidamento a sua volta garantito dal Comune, quale unico socio della partecipata e anche il beneficiario del prezzo di vendita, in quanto proprietario  degli immobili venduti (in merito alla gestione della SPS e alle varie problematiche si rimanda ai due precedenti post: QUI e QUI).
Per completezza di informazione, occorre richiamare l’attenzione sulla circostanza che le vicende della partecipata SPS si intersecano con quelle legate sia all’Accordo di Programma (2009 e 2011 che prevede la realizzazione di aree produttive sia in Castelnuovo Magra che in Sarzana, cioè prevede la costruzione di decine di capannoni nell’area di Tavolara) e a quelle legate al c.d. “Piano Botta” (in proposito si rimanda a precedenti post: QUI e QUI).
Con successiva delibera della Giunta Comunale n. 98 del 25/7/2012, dopo aver constato le mancate vendite degli immobili e delle perdite evidenziate dal bilancio della partecipata SPS, veniva deciso: a) la messa in liquidazione della stessa società; b) il riacquisto dell’ex Vecchio Mercato al prezzo di € 5.400,000,00; c)  il rinnovo della fideiussione a garanzia dell’esposizione debitoria della SPS nei confronti di Carispe spa per € 1.500.000,00; d) la vendita tramite bando dei due terreni siti in loc. Tavolara, il cui valore di stima si aggirava intorno a € 1.115.000,00; e) la presenza di crediti vantati dal Comune nei confronti della società SPS per € 1.046.459,05.
Intanto, la società SPS accumulava perdite di bilancio: € 261.803 nel 2012, € 249.328 nel 2013, € 78.541  nel 2014,  € 92.443 nel 2015 e infine € 741.700 nel 2016; a sua volta il suo patrimonio netto presentava al 31/12/2016 un saldo negativo pari a € 1.400.571; l’esposizione debitoria ammontava nel 2016 a ben € 2.825.788 a fronte di un valore degli immobili di proprietà pari a € 1.115.000,00.
Insomma, l’operazione iniziata nel 2007 dopo nove anni presenta una perdita assai consistente che per essere sanata comporta il coinvolgimento di notevoli risorse finanziarie da prelevare dal bilancio comunale; in proposito, però, le disposizioni di legge non consentono ai Comuni di effettuare né aumenti di capitale, né trasferimenti straordinari, né aperture di credito o di rilasciare garanzie a favore di società partecipate che per tre esercizi consecutivi avessero chiuso in perdita.
In questo contesto, la Giunta Cavarra richiedeva un parere alla Corte dei Conti (vedere parere n. 71/2015 del 25/9/2015), la quale così si esprimeva: “... se non è ammissibile, nell'ottica di una sana gestione finanziaria, effettuare salvataggi nei confronti di una società in protratta perdita di esercizio, ma ancora presente sul mercato, risulta difficile ritenere economicamente razionale un soccorso finanziario all'esito di una procedura di liquidazione, operazione comunque preclusa nel caso della ricorrenza dei presupposti previsti dall'art. 6, comma 19, del D.L. 78/2010 (...) l'eventuale concessione di una garanzia personale da parte del Comune socio, nella ricorrenza dei tre esercizi consecutivi in perdita, costituisca violazione del divieto di soccorso finanziario posto dall'art. 6, comma 19, del D.L. 78/2010”.
Dato che al 30/9/2015 era in scadenza (dopo altre proroghe già ottenute in precedenza) la fideiussione prestata dal Comune in favore della Carispezia a garanzia dell’esposizione debitoria della società SPS fino all’ammontare di € 1.500.000,00, la Giunta Cavarra prendeva atto dell’impossibilità di procedere al rinnovo della fideiussione in essere e, dopo un ulteriore parere richiesto all’Avvocato Luigi Cocchi di Genova (G.C. n. 26 del 4/3/2016), chiedeva alla Carispezia di evitare un contenzioso mediante un accordo stragiudiziale sulla vicenda.
L’accordo veniva raggiunto (vedere delibera di C.C. n. 58 del 21/11/2016) e prevedeva: a) il Comune onorava la garanzia prestata fino alla concorrenza di € 1.500.000,00 con consolidamento di tale posizione debitoria ad esclusione di qualsiasi ulteriore costo ed onere; b) il ripianamento avveniva in 5 rate annuali di pari importo (e cioè mediante pagamenti parziali a carico di 5 bilanci successivi), a partire dal 2016 e con versamento entro il 31/12/2016 del primo acconto di € 300.000,00.
Il Comune, dunque, otteneva: a) la rinuncia della Carispezia sia agli interessi gravanti al 22/7/2016 pari ad € 82.176,30 che ad ulteriori oneri e spese sulla dilazione di rimborso; b) evitava il rischio di un contenzioso legale; c) un rientro pluriennale del debito attenuando l'impatto sui bilanci annuali; comunque, questi risultati della trattativa tra Comune e Carispezia “attenuavano” ma non eliminavano gli effetti negativi sul bilancio Comunale prodotti dalla gestione della partecipata SPS 
Dopo alcune aste andate deserte, finalmente in data 5/1/2017 una ditta sarzanese si aggiudicava un lotto dei due terreni siti in Tavolara con un’offerta di € 620.000,00 (oltre iva per un totale di € 756.400,00)  rispetto a € 619.550 della base d’asta; somme destinate anche al saldo di due delle cinque rate del debito della partecipata SPS verso Carispezia.
A fronte di questa riduzione il debito residuo della SPS (attualmente pari a € 443.600,00) il Comune, in data 14/3/2017, presentava alla Carispezia una nuova proposta di rimodulazione dei versamenti con tre pagamenti annuali di € 148.000,00 da pagare negli anni 2018-19-20.
In conclusione. La vicenda della partecipata SPS è esemplare (seppur nella sua “costosa inutilità”), poiché il Comune poteva vendere gli immobili e incassarne direttamente il prezzo a beneficio del bilancio comunale … invece, fino ad oggi l’incasso dell’unico lotto venduto per € 620.000 è servito solo a ridurre l’esposizione debitoria verso la Carispezia, mentre in data 20/12/2016 era stata già pagata la prima rata di € 300.000,00 con disponibilità prelevate dal bilancio comunale (determina n. 294 del 19/12/2016); a sua volta il debito residuo dovrà essere pagato in tre rate da € 148.000 negli anni 2018-19-20 prelevando disponibilità del bilancio comunale; nel frattempo il Comune ha dovuto accantonare nel rendiconto 2017 due  consistenti importi di € 741.700,00 e di € 880.000,00 nel fondo come sopra illustrato (… e non è ancora finita!).
Insomma, non c’è niente di così inutile e di così costoso quanto fare una cosa che non andrebbe fatta … speriamo almeno nel suo uso educativo quale “cattivo esempio”.
Euro Mazzi

PS: questo post fa parte di un ampio studio sulle partecipate pubbliche locali, un mondo "sommerso", ma foriero di ripercussioni non sempre positive sui bilanci degli Enti Locali. Per vedere gli altri post:
1 – SOCIETÀ PARTECIPATE: UNA MALATTIA IN PEGGIORAMENTO E UN «BISTURI» CHE NON ARRIVA: QUI
2 – AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 – SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 – SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI 
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10- PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI

Altri post su questo argomento:
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL PETTINE … E SON DOLORI: QUI
- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI

 

 

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