La
Relazione al rendiconto 2017 del Comune di Sarzana si apre con questa frase: “l’esercizio 2017 si chiude con un
risultato, al netto degli accantonamenti, di € -4.795.774,78 migliorato rispetto all’anno 2016 di €
269.134,56, rispettando il previsto riassorbimento del disavanzo derivante dal
processo di riaccertamento straordinario dei residui nel rispetto del piano di
rientro trentennale”.
In proposito, è utile ricordare che il disavanzo del
2015 è stato di € 5.316.980,65 e
quello del 2016 di € 5.064.909,34
mentre quello preventivato per il 2018 dovrebbe attestarsi su € 4.336.877,65; questo disavanzo è spalmato
in 30 anni e su ogni esercizio annuale grava per una quota minima di € 185.774,09.A
determinare questo risultato negativo sono tre voci: gli accantonamenti (per €
11.209.737,98), le somme vincolate
(per € 3.962.954,66) e quelle destinate (per € 568.978,00) per un totale di €
15.741.670,64 a fronte di un risultato di gestione di € 10.945.895,86 (la cui differenza produce appunto un disavanzo di € -4.795.774,78).
La parte più consistente di questi tre fondi “vincolati” è rappresentata dagli accantonamenti, così costituiti: - Fondo Crediti Dubbia Esigibilità al 31/12/2017 per € 5.825.307,00; - Fondo rischi contenzioso legale per € 771.283,00; - Fondo perdite società partecipate per € 1.704.693,00; - Altri accantonamenti per € 2.908.454,98.
La parte più consistente di questi tre fondi “vincolati” è rappresentata dagli accantonamenti, così costituiti: - Fondo Crediti Dubbia Esigibilità al 31/12/2017 per € 5.825.307,00; - Fondo rischi contenzioso legale per € 771.283,00; - Fondo perdite società partecipate per € 1.704.693,00; - Altri accantonamenti per € 2.908.454,98.
Si
tralascia volutamente l’esame dei vari fondi al fine di concentrare
l’attenzione sul Fondo perdite società
partecipate, quale fondo che riporta gli accantonamenti per le perdite e i rischi risultanti dal
bilancio d’esercizio delle varie società
partecipate aventi delle perdite nel bilancio d’esercizio 2016 (ultimo
bilancio disponibile); nel caso specifico gli accantonamenti riguardano:
-
“Società
patrimonio e Servizi” (SPS), partecipata al 100% dal Comune, che
nell’anno 2016 ha registrato una perdita
di € 741.700,00;
-
“Città
di Sarzana Itinerari cultuali” (Itinerari), partecipata al 50% dal Comune che
nell'anno 2016 ha registrato una perdita
di € 1.286,00 e, quindi, accantonata per un valore di € 643,00;
-
€ 880.000,00 quale residuo della fideiussione in favore della Carispezia
rilasciata dal Comune a garanzia dell’esposizione debitoria della partecipata società
SPS;
-
€ 82.350,00 quale onere finale
stimato per il termine positivo della liquidazione della società “Itinerari”
e per l’acquisto del marchio “Festival
della Mente”.
Si
tralascia l’esame inerente alle problematiche sulla completezza di questo fondo
(per esempio manca il riferimento alle perdite del Consorzio CIR) e quelle riguardanti la partecipata “Itinerari”
(in proposito si rimanda ad altro post: QUI), poiché è importante porre attenzione
sulle recenti vicende legate alla partecipata SPS.
La
società SPS
era stata costituita a seguito di deliberazione del Consiglio Comunale n. 69
del 30/7/2007 con la denominazione “Sarzana
– Valorizzazione Patrimonio S.r.l. a socio unico” a totale partecipazione
del Comune di Sarzana, con la finalità della valorizzazione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale.
Alla
SPS
veniva venduto da parte del Comune due suoi immobili (l’ex Vecchio Mercato e due terreni in località Tavolara) al prezzo
di vendita pari ad € 6.578.635,55;
la SPS
non avendo denaro liquido contraeva un
affidamento con Carispezia di importo pari al prezzo di acquisto,
affidamento a sua volta garantito dal
Comune, quale unico socio della partecipata e anche il beneficiario del
prezzo di vendita, in quanto proprietario degli immobili venduti (in merito alla
gestione della SPS e alle varie problematiche si rimanda ai due precedenti
post: QUI e QUI).
Per
completezza di informazione, occorre richiamare l’attenzione sulla circostanza
che le vicende della partecipata SPS si intersecano con quelle legate sia
all’Accordo di Programma (2009 e 2011 che prevede la realizzazione di
aree produttive sia in Castelnuovo Magra che in Sarzana, cioè prevede la costruzione di decine di capannoni nell’area
di Tavolara) e a quelle legate al c.d. “Piano Botta” (in proposito si rimanda a
precedenti post: QUI e QUI).
Con
successiva delibera della Giunta Comunale n. 98 del 25/7/2012, dopo aver
constato le mancate vendite degli immobili e delle perdite evidenziate dal
bilancio della partecipata SPS, veniva deciso: a) la messa in liquidazione della stessa società; b) il riacquisto dell’ex Vecchio Mercato al
prezzo di € 5.400,000,00; c) il rinnovo
della fideiussione a garanzia dell’esposizione debitoria della SPS nei confronti di Carispe spa per € 1.500.000,00; d) la vendita tramite bando dei due terreni siti in loc.
Tavolara, il cui valore di stima si aggirava intorno a € 1.115.000,00; e) la presenza di crediti vantati dal Comune nei
confronti della società SPS per €
1.046.459,05.
Intanto,
la società SPS accumulava perdite di
bilancio: € 261.803 nel 2012, € 249.328 nel 2013, € 78.541 nel 2014,
€ 92.443 nel 2015 e infine € 741.700 nel 2016; a sua volta il suo
patrimonio netto presentava al 31/12/2016 un saldo negativo pari a € 1.400.571; l’esposizione debitoria ammontava nel 2016 a ben € 2.825.788 a fronte di un valore degli
immobili di proprietà pari a €
1.115.000,00.
Insomma,
l’operazione iniziata nel 2007 dopo nove anni presenta una perdita assai consistente che per essere sanata comporta il
coinvolgimento di notevoli risorse
finanziarie da prelevare dal bilancio comunale; in proposito, però, le
disposizioni di legge non consentono ai Comuni di effettuare né aumenti di
capitale, né trasferimenti straordinari, né aperture di credito o di rilasciare
garanzie a favore di società partecipate che per tre esercizi consecutivi avessero chiuso in perdita.
In
questo contesto, la Giunta Cavarra richiedeva un parere alla Corte dei Conti (vedere parere n.
71/2015 del 25/9/2015), la quale così si esprimeva: “... se non è ammissibile, nell'ottica di una sana gestione finanziaria, effettuare salvataggi nei confronti di una
società in protratta perdita di esercizio, ma ancora presente sul mercato,
risulta difficile ritenere economicamente razionale un soccorso finanziario all'esito di
una procedura di liquidazione, operazione comunque preclusa nel caso della
ricorrenza dei presupposti previsti dall'art. 6, comma 19, del D.L. 78/2010
(...) l'eventuale concessione di una garanzia personale da parte del Comune
socio, nella ricorrenza dei tre esercizi consecutivi in perdita, costituisca violazione del
divieto di soccorso finanziario posto dall'art. 6, comma 19, del
D.L. 78/2010”.
Dato
che al 30/9/2015 era in scadenza (dopo altre proroghe già ottenute in
precedenza) la fideiussione prestata dal Comune in favore della Carispezia a
garanzia dell’esposizione debitoria della società SPS fino all’ammontare di € 1.500.000,00, la Giunta Cavarra
prendeva atto dell’impossibilità di procedere al rinnovo della fideiussione in essere e, dopo un ulteriore parere
richiesto all’Avvocato Luigi Cocchi di Genova (G.C. n. 26 del 4/3/2016), chiedeva
alla Carispezia di evitare un
contenzioso mediante un accordo
stragiudiziale sulla vicenda.
L’accordo
veniva raggiunto (vedere delibera di C.C. n. 58 del 21/11/2016) e prevedeva: a)
il Comune onorava la garanzia prestata fino alla concorrenza di € 1.500.000,00 con consolidamento di
tale posizione debitoria ad esclusione di qualsiasi ulteriore costo ed onere;
b) il ripianamento avveniva in 5 rate annuali
di pari importo (e cioè mediante pagamenti parziali a carico di 5 bilanci successivi),
a partire dal 2016 e con versamento entro il 31/12/2016 del primo acconto di € 300.000,00.
Il
Comune, dunque, otteneva: a) la rinuncia della Carispezia sia agli interessi
gravanti al 22/7/2016 pari ad €
82.176,30 che ad ulteriori oneri e spese sulla dilazione di rimborso; b) evitava
il rischio di un contenzioso legale;
c) un rientro pluriennale del debito
attenuando l'impatto sui bilanci annuali; comunque, questi risultati della
trattativa tra Comune e Carispezia “attenuavano” ma non eliminavano gli effetti negativi sul
bilancio Comunale prodotti dalla gestione della partecipata SPS.
Dopo
alcune aste andate deserte, finalmente in data 5/1/2017 una ditta sarzanese si
aggiudicava un lotto dei due terreni siti in Tavolara con un’offerta di € 620.000,00 (oltre iva per un totale
di € 756.400,00) rispetto a € 619.550 della base d’asta; somme
destinate anche al saldo di due delle cinque rate del debito della partecipata
SPS verso Carispezia.
A
fronte di questa riduzione il debito residuo della SPS (attualmente pari a € 443.600,00) il Comune, in data 14/3/2017,
presentava alla Carispezia una nuova proposta di rimodulazione dei versamenti con tre pagamenti annuali di € 148.000,00 da pagare negli anni 2018-19-20.
In
conclusione. La vicenda della partecipata SPS è esemplare (seppur nella sua “costosa
inutilità”), poiché il Comune poteva vendere gli immobili e incassarne direttamente il prezzo a beneficio del bilancio comunale …
invece, fino ad oggi l’incasso
dell’unico lotto venduto per € 620.000 è servito solo a ridurre l’esposizione
debitoria verso la Carispezia, mentre in data 20/12/2016 era stata già pagata
la prima rata di € 300.000,00 con
disponibilità prelevate dal bilancio comunale (determina n. 294 del 19/12/2016);
a sua volta il debito residuo dovrà
essere pagato in tre rate da € 148.000 negli
anni 2018-19-20 prelevando disponibilità del bilancio comunale; nel frattempo il Comune ha dovuto accantonare nel rendiconto 2017 due consistenti importi di € 741.700,00 e di €
880.000,00 nel fondo come sopra illustrato (… e non è ancora finita!).
Insomma,
non c’è niente di così inutile e di così costoso quanto fare una cosa che non
andrebbe fatta … speriamo almeno nel suo uso educativo quale “cattivo esempio”.
Euro
Mazzi
2 – AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 – SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 – SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10- PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI
- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI
PS: questo post fa parte di un ampio studio sulle
partecipate pubbliche locali, un mondo "sommerso", ma foriero di
ripercussioni non sempre positive sui bilanci degli Enti Locali. Per vedere gli
altri post:
1 – SOCIETÀ PARTECIPATE: UNA MALATTIA IN PEGGIORAMENTO E
UN «BISTURI» CHE NON ARRIVA: QUI2 – AMEGLIA SERVIZI TURISTICI SRL (AST): QUI
3 – SARZANA PATRIMONIO E SERVIZI SRL (SPS): QUI
4 – SISTEMA TURISTICO LOCALE – GOLFO DEI POETI, VAL DI MAGRA E VAL DI VARA (STL): QUI
5 - FONDAZIONE GENOVA/LIGURIA FILM COMMISSION: QUI
6 - PARTECIPATE: IL CASO C.A.L.L.L. SRL DI SARZANA: QUI
7 - PARTECIPATE: IL CASO A.SP. SRL DI VEZZANO LIGURE: QUI
8 - PARTECIPATE: IL CASO “CITTÀ DI SARZANA ITINERARI CULTURALI”: QUI
9 - PARTECIPATE: IL CASO “AZIENDA AGRICOLA DIMOSTRATIVA”: QUI
10- PARTECIPATE: IL CASO “ENOTECA REGIONALE DELLA LIGURIA”: QUI
Altri post su questo argomento:
- SARZANA E AMEGLIA: IL NODO PARTECIPATE ARRIVA AL
PETTINE … E SON DOLORI: QUI- LE SOCIETÀ PARTECIPATE REGIONE LIGURIA: QUI
- BILANCIO 2016 (2): FARE CHIAREZZA NELLE PARTECIPATE DEL COMUNE: QUI
- IL "BUCO NERO" DELLE PARTECIPATE: cosa succede a Castelnuovo Magra: QUI
- TRASPARENZA E SOCIETA’ PARTECIPATE: un sistema quasi al collasso …: QUI
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