sabato 31 marzo 2018

IL DISTRETTO SOCIOSANITARIO: PROBLEMI E PROSPETTIVE (ottava parte)

Il Distretto Sociosanitario è un'articolazione organizzativa delle Asl per la gestione integrata dei servizi sanitari e sociali a livello territoriale; nel caso specifico, l’Asl5 Spezzino prevede per i sette Comuni della Val di Magra un Distretto Sociosanitario (il n.19), che nel 2016 aveva una popolazione di circa 70.642 abitanti, suddivisa in 31.670 famiglie; il Distretto n. 19,  a sua volta, è articolato in tre ambiti: l’ambito n. 67 comprendente i Comuni di Ameglia, Castelnuovo Magra e Luni (nel 2016 aveva una popolazione di circa 21.089 abitanti e 9.317 famiglie); l’ambito n. 68 comprendente i Comuni di Arcola, S. Stefano Magra e Vezzano L. (nel 2016 aveva una popolazione di circa 27.449 abitanti e 12.087 famiglie); l’ambito n. 69 comprendente il Comune di Sarzana (nel 2016 aveva una popolazione di circa 22.104 abitanti e 10.266 famiglie).
La programmazione distrettuale dovrebbe essere definita nel Comitato dei Sindaci della Val di Magra, ma non sono pubblici i resoconti delle loro riunioni e, quindi, è scarsamente valutabile il loro reale impegno, l’effettivo ruolo esercitato e la loro tangibile incidenza sulle scelte organizzative e gestionali del Distretto.
I Consigli Comunali della Val di Magra, del resto, non pare abbiano discusso con assiduità gli indirizzi e la programmazione del Distretto; a volte si hanno notizie di discussioni su singole problematiche, spesso attinenti a disfunzioni o disservizi; oppure per denunce su carenze o provvedimenti di chiusura di uffici e di servizi; manca comunque una attenzione sistematica e continua sulle problematiche sanitarie e sociali che colpiscono la popolazione o parti consistenti di essa.
Inoltre, alla carenza di dibattito programmatico fa riscontro una preoccupante scarsità di analisi sulla situazione organizzativa e sui problemi dei servizi sanitarie e socio-sanitari; nello stesso tempo, però, si registra una costante ed elevata “polemica mediatica” su alcune problematiche. Queste polemiche (a volte anche assai veementi) sulla stampa e/o sui social sono frutto del confronto/scontro tra singoli esponenti o rappresentanti di associazioni del settore, poiché queste questioni sono molto sentite dagli “elettori” e influiscono sulle loro decisioni finali di voto al partito e di preferenza al singolo candidato; sono spesso tese alla conquista di consenso elettorale per sé e/o a far perdere fiducia verso il proprio avversario.
Sindaci e Consigli Comunali della Val di Magra, da soli o in  modo congiunto, più o meno in modo consapevole, di fatto delegano alla struttura “dirigenziale” dell’ASL l’elaborazione delle analisi, la redazione degli indirizzi, l’adozione delle decisioni, la verifica gestionale; a sua volta, la maggioranza “di turno” in Regione difenderà l’operato dei “dirigenti” da loro stessi scelti, mentre gli oppositori cercheranno ogni “punto e virgola” per evidenziare la “giustezza” del loro dissenso.
Questo “strabismo politico” non permette né lo sviluppo di un necessario e utile confronto sulle problematiche sanitarie, né una concreta capacità di intervento sulle criticità presenti, né una visione strategica di medio-lungo periodo.
Per esempio, è passato quasi in silenzio l’adozione (avvenuta con delibera n. 969 del 31/10/2017 del Direttore Generale della Asl5 Spezzino) del nuovo atto di P.O.A. (Processo Organizzativo Aziendale) che ridefinisce gli assetti organizzativi e gli organigrammi dell’Asl5 Spezzino; questa delibera è stata inviata in Regione per l’attività di controllo prevista e per l’acquisizione del parere di competenza necessari per l’approvazione definitiva.
Eppure questo atto è “circolato” negli ambienti politici, sindacali e degli operatori sanitari fin dall’ottobre 2017, in quanto era stato sottoposto al preventivo confronto al Collegio di Direzione Aziendale, alle Organizzazioni Sindacali, al Comitato misto consultivo e alla Conferenza dei Sindaci.
Di fronte ad un atto di rilevante interesse per le ricadute sull’organizzazione socio-sanitaria nel territorio spezzino, si riscontra un basso livello di attenzione e un quasi inesistente dibattito sul merito delle scelte operate dalla struttura dirigenziale.
Il POA 2017 dell’Asl5 è un documento di complessive 72 pagine ed è diviso in tre parti: 1) l’articolazione aziendale; 2) il processo organizzativo aziendale; 3) l’organigramma aziendale totalmente in forma grafica.
Nella prima parte vi sono i capitoli dedicati ad illustrare l’organizzazione e le funzioni delle varie strutture aziendali: a) le varie sedi presenti nel territorio; b) gli organi aziendali di direzione e le loro funzioni; c) la composizione e i compiti della Direzione Strategica Aziendale; d) l’articolazione dell’Azienda; e) l’articolazione e i ruoli dei Dipartimenti; f) le posizioni dirigenziali; g) la programmazione annuale, budget e controllo di gestione; h) gli organismi collegiali e la prevenzione della corruzione; i) la partecipazione dei cittadini.
Nella seconda parte, diviso in paragrafi si affrontano le problematiche organizzative: a) viene illustrato in maniera sintetica il contesto socio-economico, finanziario, demografico, le modificazioni interne alla sanità; b) la mission aziendale; c) la vision aziendale; d) il modello organizzativo; e) gli indirizzi strategici; f) le innovazioni organizzative.
Un esame  sintetico della prima parte del POA 2017 (si tratta di 32 pagine) permette di evidenziare alcuni aspetti organizzativi: l’Asl5 conferma la tradizionale divisione in due aree (Area Ospedaliera e Area Territoriale) articolate in: a) Presidi Ospedalieri (Spezia e Sarzana); b) tre distretti (il 17 Riviera e Val di Vara; il 18 del Golfo; il 19 della Val di Magra).
L’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività aziendali, integrando più unità operative omogenee, affini o complementari che perseguono comuni finalità e sono tra loro interdipendenti, pur mantenendo autonomia e responsabilità professionale. Al vertice con funzione di centro di coordinamento tecnico professionale è posto il Dipartimento Interaziedale Regionale (D.I.R.); vi sono poi alcuni D.I.R. specifici (per: emergenza, trasfusionale, laboratori, oncoematologia, cardiovascolare, neuroscienze) e Dipartimenti funzionali: di Staff, Ospedale e Territorio, Salute mentale e Dipendenze, di Prevenzione, di Emergenza (DEA), Medico, Chirurgico, Oncologico, Materno Infantile, dei Servizi, Amministrativo.
Un esame  sintetico della seconda parte del POA 2017 (si tratta di 20 pagine) permette di rilevare alcune problematiche: l’invecchiamento della popolazione, il costo delle nuove cure e delle tecnologie, il cambio generazionale degli operatori, la necessità di individuare i bisogni de cittadini a cui dare risposta, l’offerta di nuovi modelli organizzativi a parità di risorse, la presa in carico dei bisogni dei cittadini, l’economicità ed efficienza produttiva, miglioramento qualitativo dei servizi, integrazione e continuità delle cure, il nuovo ospedale, l’integrazione ospedale-territorio, alcune novità organizzative (collaborazione con i medici di base, odontoiatria speciale, polo tecnologico chirurgico, chirurgia dei linfatici, chirurgia protesica robotica, oncologia, ecc.)
Nel complesso il POA 2017 dell’Asl5 appare ben strutturato nella sua divisione per parti, capitoli e paragrafi, ma non sempre è possibile ritrovare un conseguente e coerente svolgimento del tema; a volte il contenuto appare come un riassunto della riforma regionale; altre volte, è un puro elenco di strutture o di problematiche senza alcun approfondimento; spesso ci sono cenni di analisi della situazione e dei bisogni, ma manca un approfondimento sistematico; non a caso la prima parte è più articolata e più sviluppata (in quanto incentrata sulla descrizione dell’articolazione strutturale attuale), rispetto alla seconda parte dove occorreva uno sforzo di analisi e di riflessione sulle prospettive evolutive future.
Insomma, il documento deliberato dal Direttore Generale dell’Asl5 Spezzino appare come un utile vademecum (un compendio di informazioni, non un Piano) che fornisce un quadro generale organizzativo e delle varie problematiche presenti, ma non coglie pienamente lo scopo stabilito dal Piano Socio-Sanitario Regionale 2017/19, consistente nella: capacità delle Aziende Sociosanitarie di rimodulare i propri assetti organizzativi in relazione alla peculiarità della popolazione ligure, caratterizzata da rilevantissimi bisogni di “cronicità” e “fragilità”, potrà essere misurata, in particolare, attraverso le modalità innovative di presa in carico della persona cronica o fragile adottate ed i modelli organizzativi sviluppati per assicurare l’integrazione e il raccordo delle competenze e professionalità mediche e sanitarie” (Piano a pag. 36).
La scarsa diffusione di questo documento, la mancanza di una sua adeguata conoscenza e, conseguentemente, l’assenza “stimoli critici” impediscono di fatto lo sviluppo di analisi approfondite e la ricerca di idonee soluzioni ai problemi della sanità pubblica locale.
La “dirigenza” sanitaria ha svolto un compito certamente utile, ma assai migliorabile; ora tocca all’apparato politico (sindaci, consiglieri comunali/provinciali/regionali) e sociale (sindacati, associazioni, ecc.) stimolare lo sviluppo di analisi approfondite, la crescita del dibattito anche critico, la predisposizione di concrete proposte in risposta al merito dei problemi socio-sanitari presenti nel nostro territorio; soprattutto spetta ai cittadini interessarsi e partecipare attivamente, poiché sono loro gli utenti che pagano le  tasse e i tickets; sono i cittadini gli utilizzatori diretti dei servizi sanitari e socio-sanitari e a loro conviene una sanità efficiente e appropriata ... appunto!
Euro Mazzi

PS: questo post fa parte di un ampio studio sul Sistema Sanitario Ligure e Spezzino, un mondo “poco conosciuto”, nonostante sia al centro del dibattito politico e risulti di fondamentale importanza per assicurare la soddisfazione dei bisogni di salute dei propri assistiti.

Per vedere gli altri post sul sistema sanitario Ligure e Spezzino:
1) SANITÀ LIGURIA: LAVORI IN CORSO … : QUI
2) SANITÀ: L’ ORGANIZZAZIONE DELL’ASL5 SPEZZINO:  QUI
3) SANITÀ: LE RISORSE UMANE DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
4) SANITÀ: IL RENDICONTO ECONOMICO DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
5) SANITÀ: LE RISORSE PATRIMONIALI DELL’ASL5 SPEZZINO: QUI
6) SANITÀ: ASPETTI E PROBLEMI DELL’ASSISTENZA OSPEDALIERA: QUI
7) SANITÀ: ALCUNE PROBLEMATICHE DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE NELL’ASL5 SPEZZINO: QUI

Per vedere gli altri post sulla riforma sanitaria Ligure:
1) RIFLESSIONI SUL PIANO SOCIOSANITARIO REGIONALE 2017-19: QUI

Altri post su questi argomenti:
1)  SPESA SANITARIA: IL CASO DELL’AMPLIAMENTO DELLA CASA DELLA SALUTE DI SARZANA: QUI
2)  SPESA SANITARIA: LE PROSPETTIVE IMMOBILIARI NELL’AREA DELL’EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
3)  SPESA SANITARIA: l’INTERVENTO DEI FONDI IMMOBILIARI NELL’OPERAZIONE EX OSPEDALE VECCHIO DI SARZANA: QUI
4)  LA PRIMA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
5)  LA SECONDA CARTOLARIZZAZIONE DEI BENI DELLE ASL LIGURI: QUI
6)  CARTOLARIZZAZIONE IMMOBILI REGIONALI: IL CASO ARTE GENOVA: QUI


 
 
 

 

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