In
un suo comunicato il Sindaco di Castelnuovo Magra, Daniele Montebello, ha
dichiarato di essere “particolarmente fiero” per il
raggiungimento della quota del 76,80% della
raccolta differenziata comunale.
Siamo tutti contenti di questo dato, ma aggiungiamo che non c’è nulla di cui
essere particolarmente “fieri”, poiché la gestione della raccolta dei rifiuti sia a livello
comunale che provinciale è stata fino ad
oggi un reale fallimento pagato assai caro dai cittadini non solo con la
TARI, ma anche con una grave situazione finanziaria del gruppo Acam e,
soprattutto, con il diffuso degrado ambientale nonché con una miriade di
discariche (regolari e abusive) disseminate sul territorio.
Intanto, occorre precisare che questo risultato di Castelnuovo (come quello di tutti gli altri Comuni della Val di Magra) arriva solo ora con ben 5 anni di ritardo rispetto all’obbligo di raggiungere il 65% entro il 2012 fissato dall’art. 205 del DLgs 152/2006.
Questo è il comunicato del Sindaco Montebello |
Inoltre,
il riferimento operato dal Sindaco ai conseguenti risparmi sulla TARI 2017 rispetto
ai due anni precedenti appare “veramente stonato”:
per esempio, su € 77.628,61 di risparmi sul 2016 ben € 59.765,75 sono uno
storno occasionale per un finanziamento e, quindi, del tutto scollegato dalla
gestione della raccolta differenziata; pertanto, il risparmio reale rispetto al
piano finanziario 2016 è di soli € 17.862,86 … si può dire “meglio un piccolo risparmio che un
incremento”, ma ci siano risparmiati
almeno i toni enfatici per un simile risultato!
Se
poi si esamina nei particolari si può verificare che a fronte di un forte incremento della raccolta differenziata il piano
finanziario è diminuito di poco. Infatti, la raccolta differenziata del
2015 era al 31,50% e il piano
finanziario 2016 ammontava a € 1.470.611,74; con una maggiore raccolta
differenziata nel 2016 al 76,80% il costo nel 2017 è sceso di poco a € 1.392.983
(pur con i limiti già precedentemente richiamati).
Dunque,
il Sindaco Montebello opera superficialmente
una correlazione tra aumento della raccolta differenziata (+45,30%) con la riduzione
della TARI (-5,28%), ma è evidente la sproporzione tra le due percentuali; dunque le
parole di Montebello appaiono come un assunto “ideologico”, dato che nella
realtà il forte aumento della raccolta differenziata non ha prodotto una automatica
e simmetrica riduzione della TARI.
Grafico relativo all'andamento della RD a Castelnuovo Magra |
E
non poteva andare diversamente, poiché il piano finanziario 2017 elaborato da
Acam con l’aggiunta dei costi comunali è composto: per il 36,68% dalle spese per la raccolta dei rifiuti (sia
differenziati che indifferenziati), ma
per il 68,71% da costi generali e di gestione che non dipendono dal tipo di
raccolta che viene effettuata, semmai dipendono dal sistema gestionale adottato
da Acam.
Del
resto, se la raccolta differenziata è il principale strumento per consentire un
avvio ai processi di riciclaggio e di recupero
dei rifiuti aventi caratteristiche qualitative idonee ad essere trasformati
in materia per nuovi cicli di produzione, occorre tener presente che Acam attualmente non dispone ancora in zona
di impianti atti al trattamento dei materiali differenziati per trasformarli in
materie prime secondarie, e poterle così vendere con ricavi significativi.
Insomma,
Montebello dovrebbe piuttosto dirci dove va a finire la raccolta dei rifiuti
siano essi differenziati che non, come vengono trattati e da chi, cosa costa
nel dettaglio la raccolta e cosa si ricava dalla vendita dei vari materiali, poiché
è il riciclaggio
la vera sfida: l’indice di recupero dei materiali è fissato dalla
Regione Liguria al 40% per il 2016 e al 65% al 2020 … ma siamo lontani.
Questa tabella rende evidente la mancata corrispondenza tra aumento della R.D. e l'andamento della TARI |
Non
va dimenticato che un vero e incisivo risparmio sulla TARI potrà derivare non
tanto e non solo dall’aumento della raccolta differenziata, ma dalla razionalizzazione
(per maggiore efficienza ed efficacia) della gestione sia dei rifiuti che dell’impresa,
quindi dalla gestione di Acam (e in futuro da quella di Iren).
Abbiamo
l’impressione che ai Sindaci interessa “far bella figura” immediata, magari
sventolando una qualche riduzione della TARI, ma poco sono attenti ai tempi,
all’organizzazione e ai progetti necessari per raggiungere gli obiettivi posti
dalla legge.
Sotto
questo profilo, la recente scelta di conferire il gruppo Acam ad una
municipalizzata più grande (Iren) va proprio nel solco di ricercare risparmi immediati per trasferirli sulla TARI,
indipendentemente dalle effettive ricadute sul riciclaggio e sulla tutela ambientale.
Infatti,
Iren dispone già oggi di impianti di
incenerimento atti a evitare il trasporto dei rifiuti in altre Regioni e in
altri Paesi europei, potendo così chiudere il ciclo dei rifiuti e far risparmiare
notevolmente sui costi di smaltimento, aumentando i ricavi per la vendita dell’energia
elettrica co-generata.
Sono
scelte dal “fiato corto”, come quelle
riguardanti l’attuale servizio “porta a
porta” nato senza un progetto pluriennale, in attesa appunto dell’arrivo di
Iren.
Invece,
occorre ringraziare la Corte dei Conti della
Liguria che attivando inchieste contro Sindaci e funzionari comunali per danno
erariale derivante dal mancato rispetto delle percentuali di raccolta
differenziata dei rifiuti solidi urbani, come previsto dalla legge, ha “opportunamente” costretto Acam e i Sindaci
ad attivare il servizio “porta a porta” … e questa circostanza (più di ogni
altra) forse spiega perché ora sono stati
finalmente raggiunti risultati “così buoni” per la raccolta differenziata …
ma questa “è vera gloria”?
Il
Consigliere Comunale di Castelnuovo Magra
Euro
Mazzi
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