L’audio
pubblicato dal giornale “Il fatto
quotidiano” del discorso tenuto da Vincenzo De Luca (governatore della
Campania) martedì 15/11/2016 in un albergo di Napoli davanti a 2-300 amministratori
campani sulla propaganda per fare vincere il SI al referendum è di fondamentale
importanza perché è un’apologia
esemplare del clientelismo, assai utile non solo per comprendere le “ragioni sottostanti” a certe modifiche
costituzionali, ma soprattutto per far comprendere come funziona questo sistema di potere.
De
Luca parla chiaro (“Qui
non ci sono giornalisti e possiamo finalmente parlare tra di noi”)
e invita i sindaci in sala a
preoccuparsi nei prossimi giorni solo ed esclusivamente del referendum (“Dobbiamo
mobilitarci, andare tutti porta a porta, per venti giorni non dovete pensare ad
altro e contrastare tutti gli argomenti del No, queste puttanate che dicono sul
Senato”), perché bisogna che vinca il
SI (“Il 4
dicembre ci giochiamo l’Italia, se
le cose vanno male l’esito sarà imprevedibile. A me interessa che manteniamo la
Campania unita sugli interessi fondamentali”).
La posta in gioco è “un fiume di soldi” e l’interlocutore
è il governo Renzi (“Noi
non abbiamo mai avuto un accidente di niente, né coi governi di centrodestra,
né di centrosinistra. Abbiamo fatto una chiacchierata con Renzi. Gli abbiamo
chiesto 270 milioni di euro per Bagnoli e ce li ha dati. Altri 50 e ce li ha
dati. Mezzo miliardo per la Terra dei fuochi e ha detto sì: lui era
terrorizzato per la reazione della Lega ma alla fine ce l’ha dato, nonostante
la Ragioneria e De Vincenti. Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta,
Pompei, Ercolano, Paestum. Sono arrivati fiumi di soldi: 2 miliardi e 700
milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli, nonostante qualche
squinternato. Ancora 600 milioni per Napoli. Che dobbiamo chiedere di più?”).
Ma
come riuscire a far vincere il SI? Semplice basta ricorrere ad un sistema noto
e collaudato: il clientelismo (“Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica,
razionale come Cristo comanda. ah, che cosa bella! … portare a votare la
metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco,
armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come
devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai
come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai
promesso. (...) Fate l’elenco dei dieci, venti imprenditori, quelli che uno
chiama, sul piano dell’amicizia, del rapporto personale, dell’amministrazione,
e dice, ‘senti, al di là di tutte le questioni, per cortesia, dimmi quanti voti
porti. (...) Ognuno dei presenti ci fa pervenire una nota nella quale indica
qual è l’obiettivo che garantisce ad Afragola, ad Avellino, dove volete voi.
Dedicatevi solo a questo”).
Si
rimane sbalorditi dalla chiarezza espositiva del Governatore della Campania,
qui non interessano i contenuti della riforma Costituzionale (“Mi raccomando,
mettiamoci al lavoro e non perdiamo tempo col dibattito), né se il
SI potrà cambiare l'Italia; ciò che conta
è far vincere il SI e rafforzare questo Governo Renzi (“In questo momento abbiamo un’interlocuzione
privilegiata con il Governo. Poi vi piace Renzi non vi piace Renzi a me non me
ne fotte niente”). Renzi è
considerato come un “benefattore” (i patti territoriali e i finanziamenti
europei sono appunto “un fiume di denaro”).
In
questo contesto, comunque, emerge la concezione politica sottostate alla
riforma costituzionale: “La democrazia è il
governo della minoranza più forte, l’idea che ogni cittadino deve avere la sua
rappresentanza è un’imbecillità” ... appunto … è questa l’idea
di fondo del combinato disposto Italicum
e riforma costituzionale.
Renzi
pare essere preoccupato per le esternazioni di De Luca: “E' arrivato De Luca. Non hai fatto dichiarazioni oggi, vero? Te
potessero..”.
De
Luca, invece, va ringraziato perché ha spiegato con chiarezza come funziona
questo sistema di potere clientelare: bisogna far vincere il SI per rafforzare
il Governo Renzi e garantire “un fiume di soldi”; in questo senso, i risparmi e
il taglio della spesa non servono per ridurre il deficit pubblico, ma solo per alimentare
questo sistema: «una clientela organizzata, scientifica,
razionale come cristo comanda. ah, che cosa bella!».
Euro
Mazzi
n.b.: se volete sentire l'audio integrale vedete QUI
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