sabato 24 febbraio 2018

GESTIONE DEL CANILE: UNA PROVVISORIETÀ ... DEFINITIVA (seconda parte)

Dopo aver sinteticamente esaminato le tappe principali della “costruzione” del canile di Tavolara, occorre ora esaminare gli aspetti prettamente gestionali del servizio pubblico locale di prevenzione del randagismo. L’apertura ufficiale del canile “I pioppi argentati” di Via Tavolara avveniva nel 1997, di fatto ancora nel 1999 risultava in costruzione, ma per conformarsi alle prescrizioni regionali imposte a seguito della variante al PRG del 1996 doveva essere approvata una nuova convenzione, superando quella assai superficiale e incompleta precedente approvata (con la delibera consiliare n. 3/96).
La prima convenzione del 1996 era strettamente connessa all’adozione della variante al PRG e alla successiva richiesta di un contributo dalla Regione e, quindi si limitava a disciplinare la realizzazione del canile; la seconda del 1997 (delibera della Giunta Comunale n. 66 del 13/5/1997) invece regolava l’utilizzo della costruenda struttura di ricovero cani, tenendo conto dei criteri stabiliti dalla legge regionale, il funzionamento del canile, il relativo inserimento dei cani, i rapporti con il Comune; questa seconda convenzione veniva stipulata in data 13/6/1997.
Successivamente, mediante apposita convenzione per l'inserimento dei propri cani, il canile di Tavolara veniva aperto ad altri quattro comuni: Sarzana, Bolano, Ortonovo e S. Stefano Magra, oltre a quello di Castelnuovo Magra e successivamente si è aggiunto Carrara.
Queste convenzioni erano state, comunque, sottoscritte senza tener conto né della corrispondenza di quanto edificato con quanto era stato concessionato, né della presenza dei requisiti previsti dalla normativa per essere considerati canile rifugio e/o sanitario, né dell’indispensabile autorizzazione sanitaria. Infatti, l’ASL5 aveva emesso un parere favorevole all’immediato utilizzo di n. 20 box del reparto di mantenimento del Canile “tenuto conto della situazione di emergenza del randagismo in ambito provinciale”; successivamente in data 1/3/99 emetteva una “autorizzazione sanitaria provvisoria … limitatamente ai 20 box ultimati” da aggiornarsi in rapporto alle modifiche e all’ampliamento delle strutture, in quanto i lavori di costruzione erano ancora in corso. Questa autorizzazione provvisoria era, dunque, in rapporto ad una “parziale utilizzazione” del canile in attesa del completamento dei lavori per arrivare ad una capienza massima di 250 cani; successivamente si riscontra una autorizzazione sanitaria provvisoria del 27/9/2005 (prot. n. 1403/P), ma non si ha notizia di una autorizzazione definitiva in rapporto ai lavori ultimati. 
Nel frattempo, la gestione del canile era stata ceduta in affitto dai singoli proprietari dei terreni alla società Castelnuovo Srl e, conseguentemente, veniva stipulata una nuova convenzione (con delibera della Giunta Comunale n. 5 del 25/1/1999) che, in particolare, modificava il compenso annuale a carico del Comune inizialmente previsto di £. 500.000 annui, con una tariffa/giorno per animale da determinare con un accordo tra Comune e gestore del canile ogni due anni. Inoltre, era previsto a titolo di mitigazione dell’impatto socio/ambientale il pagamento di una commissione del 10% della tariffa/giorno per ciascun animale di competenza degli altri comuni utilizzatori del canile di Tavolara.
Il canile di Tavolara di fatto era stato aperto nel 1995 come allevamento cani; inaugurato come canile rifugio nel 1997 ed entrato parzialmente in funzione nel 1999, con autorizzazione sanitaria provvisoria nel contesto di una situazione edilizia in divenire e, quindi, non definita; convenzionato con cinque comuni della Val di Magra (1997-1999) e in tutti questi anni fino ad oggi i Comuni hanno sempre pagato le fatture inerenti il mantenimento in custodia dei cani.
Nonostante il tempo trascorso e i tanti interventi amministrativi svolti, la gestione del canile di Tavolara ha di fatto mantenuto una caratteristica di “provvisorietà” fino al 2017 sia per l’autorizzazione sanitaria che per gli aspetti edilizi.
In questo contesto di costante “provvisorietà”, non è mai mancata la ricerca da parte del Comune di Castelnuovo Magra di ulteriori contributi regionali dopo quelli ottenuti dalla Regione (DGR n. 4596 del 23/12/1996 di £. 280.295.400) per la costruzione del canile di Tavolara con valenza di ambito Val di Magra. Infatti, veniva redatto il programma  “Il miglior amico dell'uomo” che prevedeva un impegno finanziario complessivo di £. 177.400.000 (con delibera della Giunta Comunale n. 60 del 27/12/2000) al fine di: a) costruire un “pronto soccorso per cani” (con un costo di £. 122.400.000); b) lanciare una campagna per la sterilizzazione dei cani (con un costo di £. 20.000.000); c) predisporre una campagna di sensibilizzazione della popolazione sul randagismo e sugli affidi (con un costo di £. 35.000.000).
Un’altra richiesta di finanziamento alla Regione per € 84.000 veniva redatta per iniziative di promozione delle sterilizzazioni, per iniziative di educazione presso le scuole, di promozione degli affidi e la realizzazione di un polo di emergenza veterinaria presso il canile (con delibera della Giunta Comunale n. 60 del 29/8/06).
Esistono pochi dati statistici sul funzionamento del canile di Tavolara e, quindi si possono solo fare calcoli approssimativi; a grandi linee si può sostenere che sono stati ospitati periodicamente una media di circa 250 cani (una quarantina di Castelnuovo, un centinaio di Sarzana, una trentina di Santo Stefano, una ventina di Bolano, una trentina di Ortonovo); la spesa annua per il solo Comune di Castelnuovo ha superato mediamente € 50.000; la spesa complessiva dei cinque comuni spezzini convenzionati si può stimare in circa € 350.000 annui, con una spesa annua per cane di circa € 1.400 e una spesa giornaliera per cane di circa € 3,8.
In questo contesto, nel gennaio 2015 perveniva ai Comuni interessati (Castelnuovo M., Sarzana, Santo Stefano e Bolano) la comunicazione dell’udienza preliminare nei confronti dei proprietari/gestori del canile di Tavolara imputati di alcuni reati per aver procurato un danno economico ai Comuni per la falsificazione di certificati medici e fatture per prestazioni di servizi relative al mantenimento di cani da loro ospitati, inducendo in errore i dipendenti comunali incaricati di liquidare l'importo dovuto. Queste accuse evidenziavano come i Comuni interessati avessero subito sia un danno materiale (rappresentato dal pagamento di prestazioni non avvenute), ma anche un danno di immagine (per il coinvolgimento indiretto in fatti criminosi).
Mentre il Comune di Sarzana decideva di costituirsi parte civile (con delibera Giunta Comunale n. 19 del 9/2/2015) nel procedimento penale (n. 1851/13 R.G.N.R.), la Giunta Montebello decideva non solo di non costituirsi e, quindi, di non recuperare il danno “monetario” subito, ma anche di non risolvere la convenzione, nonostante la gravità dei fatti accertati.
Durante una riunione di commissione queste opzioni (costituzione in giudizio, richiesta risarcimento danni e risoluzione della convenzione) erano state sostenute dal consigliere Euro Mazzi proprio in considerazione non tanto dell’entità del danno subito, quanto per il comportamento non onesto del gestore che imponeva una adeguata risposta da parte del Comune.
Parecchi mesi dopo, però, la Giunta Montebello esternava una generica intenzione di recedere dalla convenzione, allarmando così le associazioni dei volontari presenti nel canile che per evitare la dispersione dei cani in altri distanti canili, davano vita ad una iniziativa di adozioni straordinarie con l’esito di una riduzione dei cani ospitati nel canile. Per esempio, nel secondo semestre del 2016 risultavano ricoverati solo n. 23 cani per una spesa di €. 2,84 cane/giorno più spese per prestazioni veterinarie e terapie oltre IVA (vedere determina n. 333 del 21/11/2016), mentre al 31/8/2013 risultano ricoverati 30 cani con il medesimo trattamento economico (vedere determina n. 169 del 9/9/2013). Del resto, il canile di Tavolara aveva visto diminuire la presenza di cani appartenenti ad altri Comuni convenzionati (Bolano e Sarzana) con conseguente riduzione delle entrate economiche in favore dei gestori.
In questo nuovo contesto e conseguentemente, in data 2/1/2017 la società Castelnuovo Srl richiedeva la risoluzione anticipata della convenzione per la custodia e il mantenimento dei cani randagi catturati nel Comune di Castelnuovo Magra, presso il sito in Loc. Tavolara denominato “I Pioppi Argentati”, proprio “per problemi economici che si potrebbero ripercuotere sugli animali”. Contestualmente, alla società Castelnuovo Srl subentrava in data 9/1/2017 nella gestione del canile di Tavolara la Cooperativa Sociale Pet Service, con sede legale in Castelnuovo Magra (come da comunicazione inizio attività presentata prot. n. 141/2017).
Con ritardo di alcuni mesi, il Comune di Castelnuovo accettava la richiesta della società  Castelnuovo Srl e così veniva disdettata la vecchia convenzione a suo tempo sottoscritta tra Comune di Castelnuovo Magra con la medesima società (Determina n. 62 del 30/3/2017); poi 35 giorni dopo veniva approvata una nuova convenzione tra il Comune e la Cooperativa sociale Pet Service per la gestione del canile di Tavolara con una spesa previsionale pari a € 38.000,00 (delibera Giunta Comunale n. 46 del 5/5/2017); questa delibera sollevava forti critiche da parte dei consiglieri di opposizione non solo in merito alla legittimità dei due atti, ma soprattutto perché la convenzione conteneva errori, inesattezze ed una impostazione non conforme ai requisiti richiesti e ai vincoli presenti sul canile (in merito si rimanda ai post in fondo pagina).
Contestualmente si sviluppavano accese polemiche tra i nuovi gestori del canile e le associazioni dei volontari; la stampa locale dava poi risalto alle inchieste aperte dalla magistratura su alcune anomalie gestionali presenti nei vari canili spezzini, sul ritrovamento di cani provenienti da altre regioni, su presunte irregolarità nelle fatturazioni.
In questo contesto, sia l’ASL5 che gli uffici comunali competenti svolgevano accertamenti approfonditi, facendo finalmente emergere le problematiche inerenti ad una gestione ventennale “provvisoria”. Infatti, il nuovo gestore aveva richiesto il rilascio dell’autorizzazione al funzionamento della struttura (prot. n. 1480 del 3/2/2017) e gli uffici competenti (ASL5 e Uffici Comunali) avevano svolto un sopralluogo in data 9/6/17, facendo emergere la presenza di alcune criticità che non permettevano il rilascio dell’autorizzazione sanitaria, conseguentemente non veniva rilasciata alcuna “autorizzazione alla gestione del canile” (prot, 13780 del 25/10/2017); venivano emesse delle prescrizioni al fine di consentire al gestore “di adeguare la struttura e l'attività ai parametri di legge ed ottenere i titoli necessari alla prosecuzione dell'attività medesima”. Nonostante il tempo trascorso e dopo due proroghe concesse, il nuovo gestore ha proceduto solo parzialmente all’adeguamento della struttura alle prescrizioni date e ora si attendono le nuove verifiche al termine della terza proroga concessa scadente il 31/3/2018.
Nel frattempo questa ventennale e “provvisoria” attività di canile pubblico (… gestito da privati) continua; la nuova convenzione stipulata nel maggio 2017 è scaduta in data 31/12/2017, attualmente è prorogata fino all’emissione di un bando di gara e al successivo nuovo affidamento di questo servizio pubblico ... ma questo sarà un nuovo capitolo ... vedremo.
Insomma, la “sconcertante” vicenda del canile convenzionato di Tavolara dimostra quanto sia vera la frase di Prezzolini: “non c’è nulla di più definitivo del provvisorio …”.

Euro Mazzi

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