L’emergenza
sanitaria per la pandemia-covid19
sta provocando una profonda recessione
e per contrastarla il Governo italiano ha assunto alcuni provvedimenti (in
particolare mediante il DL. 17/3/2020 n. 18, “Decreto Cura Italia” e il DL. 8/4/2020
n. 23, “Decreto Liquidità”), contenenti delle misure di sostegno relative alla
liquidità e all’accesso al credito per le imprese che hanno subito in via
temporanea una carenza di liquidità.
La
presentazione di questi due provvedimenti è stata alquanto enfatica; a marzo questo era l’annuncio: “E’ una manovra
economica poderosa: si attivano 350
miliardi. Non abbiamo pensato e non pensiamo di combattere un’alluvione con
gli stracci (...) Siamo stati i primi a mettere in campo 25 miliardi di denaro fresco a beneficio del sistema economico
italiano, delle imprese, delle famiglie. E
attiviamo flussi per complessivi 350 miliardi” (Blitz
del 16/3/2020); ad aprile quasi si raddoppia: “Un "bazooka" da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e
200 miliardi per l’export si sommano
ai 350 già previsti, con l’arrivo di
una copertura fino al 100% per prestiti fino a 800mila euro. Il rinvio delle
scadenze fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi (…) Il governo ha
varato "un intervento senza
precedenti" con una "imponente
mobilitazione di risorse pubbliche"” (dichiarazione Conte, Ansa del 7/4/2020).