sabato 4 agosto 2018

CARA TARI … COSA SUCCEDE A SANTO STEFANO M. (settima parte)

La tariffa TARI viene determinata con delibera del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel Piano Finanziario, redatto da ACAM, a cui sono aggiunti i costi sostenuti dal Comune. I costi del Piano Finanziario “complessivo” vengono suddivisi in costi fissi e variabili e questi vengono poi ripartiti in quote imputabili alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche; successivamente vengono calcolate le voci tariffarie, fisse e variabili, da attribuire alle singole categorie di utenza, in base a formule e a coefficienti indicati dalla normativa. Su queste basi vengono poi inviati ai singoli contribuenti le comunicazioni di pagamento in rapporto alla loro specifica situazione rilevabile dalla loro denuncia rilasciata ai fini TARI.
Il Piano Finanziario per la TARI 2018 del Comune di Santo Stefano Magra presenta un costo complessivo di € 2.184.560,91; tale costo deriva dalla somma dei costi sostenuti da ACAM (€ 1.531.707,05 pari al 70,12% del costo complessivo) e di quelli sostenuti dal Comune (€ 652.853,86 pari al 29,88%); questo costo previsto per il 2018 è il più basso del periodo 2014-2018: si tratta di  € 321.784,45 in meno rispetto al 2014 (con riduzione del 14,73%).
In proposito, occorre far presente che la riduzione più consistente è stata registrata nel Piano Finanziario TARI del 2016 (per € 269.885,02 pari al -12.07%), mentre negli altri anni la riduzione è stata più contenuta.
A differenza di quanto avviene in altri Comuni, il peso dei costi comunali è assai significativo aggirandosi intorno al 30% del Piano Finanziario complessivo: erano € 762.909,38 nel 2014, mentre nel 2018 è diminuito a € 652.853,86. Questa diversa e superiore incidenza dei costi comunali è data dalla voce “accantonamenti” che nel periodo 2014-2018 è sempre stata superiore a € 320.000, segnalando così una certa difficoltà e/o lentezza nella riscossione del tributo e la permanenza di alti livelli di residui attivi.
Nel periodo 2013-2017 la raccolta differenziata nel Comune di Santo Stefano Magra è passata dal 22% del 2013 al 66,65% del 2017 (con un incremento di 44,65 punti in percentuale), mentre la produzione complessiva dei rifiuti (cioè la somma dei rifiuti raccolti in modo indifferenziato con quelli raccolti in modo differenziato) è passata da 5.013,0 ton/anno del 2013 a 3.598,1 ton/anno del 2016 (-1.414,9 ton/anno) e a 3.812,9 ton/anno del 2017 (-1.200,1 ton/anno).
Una così accentuata riduzione delle quantità di rifiuti prodotti nel 2018 (pari al -31,47%) rispetto a quelli prodotti nel 2013 avrebbe dovuto comportare una altrettanto significativa riduzione dei costi del servizio, mentre invece la riduzione registrata nel Piano Finanziario 2018 rispetto a quello del 2014 è soltanto del -14,73%. Questa evidente anomalia deve essere adeguatamente analizzata.
L’analisi dell’andamento del costo unitario per quantità di rifiuti prodotti evidenzia incrementi costanti, passando da € 435,8 del 2014 a € 657,3 del 2018, con una crescita del costo unitario di ben € 221,6 (pari ad un aumento del 33,70%); occorre però far notare come il costo unitario del 2018 sia inferiore a quello del 2017 di € 39,2.
Dunque, a fronte di una riduzione nominale del Piano Finanziario del 2018 rispetto ai costi riportati in quelli degli anni precedenti (-14,73% rispetto al 2014), il costo unitario del servizio rapportato alle quantità di rifiuti prodotti evidenzia un consistente incremento (+33,70%); pertanto occorre ripetere quanto già riportato in altri post in merito al fallimento nella gestione dei rifiuti, poiché con minori quantità di rifiuti prodotti si paga di più per costo unitario. L’effetto combinato dell’aumento della raccolta differenziata e della diminuzione della quantità di rifiuti non ha prodotto a livello generale significative diminuzioni del costo della gestione dei rifiuti, smentendo le superficiali e  favorevoli previsioni dei vari Sindaci e Assessori competenti”.
In proposito, occorre porre sotto osservazione l’organizzazione del servizio di nettezza urbana come traspare dai dati riportati nel Piano Finanziario: a) i costi di gestione del servizio raccolta rifiuti (differenziati e indifferenziati) sono diminuiti rispetto al 2014 di € 150.238,99 (pari al -18,93%), mentre la loro incidenza sul costo complessivo è passata dal 37,65% del 2014 al 36,32% del 2018; b) i costi generali e amministrativi sono diminuiti di € 228.603,20 (pari al -17,51%), mentre la loro incidenza sul costo complessivo è passata dal 61,22% del 2014 al 59,77% del 2018.
A differenza di quanto accade negli altri Comuni della Val di Magra, l’incidenza dei costi amministrativi e gestionali scaricati sia da ACAM che dal Comune sulla gestione del servizio dei rifiuti rimane alta ma è costante.
Quindi, la diminuzione dei costi registrati nel Piano Finanziario è derivabile in gran parte dalla riduzione delle quantità di rifiuti raccolti.
Una seconda causa deriva dal tipo di organizzazione della raccolta: questo servizio sembrerebbe costare troppo in rapporto alle quantità in costante riduzione di rifiuti differenziati e indifferenziati; una conferma in tal senso è data dall’aumento del costo unitario.
Una terza causa deriva dalla scarsa incidenza degli introiti derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclati conseguiti con la raccolta differenziata.
Una ulteriore conferma ci perviene dall’analisi dell’incidenza delle varie voci costituenti il Piano Finanziario: a) i costi del servizio raccolta rifiuti indifferenziati incidevano nel 2014 per il 28%, mentre nel 2018 pesano per il 20,31% e questo andamento è spiegabile con la riduzione delle quantità raccolte; b) i costi del servizio raccolta rifiuti differenziati incidevano nel 2014 per il 9,66%, mentre nel 2018 pesano per il 16,32% e questo aumento è in rapporto alle maggiori quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato; c) i costi generali e amministrativi gravavano nel 2014 per il 61,22% e ora colpiscono per il 59,09% e questi costi risultano non influenzati dall’andamento delle quantità raccolte, ma dalle peculiari modalità gestionali sia di ACAM che del Comune.
Dunque, sul calo dei costi riportati nel Piano Finanziario ha inciso in modo diretto la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti; mentre l’aumento della raccolta differenziata ha fatto lievitare i costi ridimensionandone il calo; altrettanto, la contenuta riduzione dei costi generali e amministrativi ha parzialmente vanificato i benefici derivanti dalla riduzione dei rifiuti prodotti.
Queste diversificate caratteristiche gestionali spiegano perché il costo complessivo posto alla base della TARI ha risentito solo parzialmente dell’aumento della raccolta differenziata e della contemporanea riduzione della quantità dei rifiuti prodotta.
Questa analisi (oggettiva e non ideologica) evidenzia come sia necessario un maggiore approfondimento relativo alle scelte organizzative e gestionali compiute da ACAM, ma le carenze di dati e di appropriate valutazioni presenti nei Piani Finanziari (previsti per legge, ma effettivamente non forniti) non permette ulteriori valutazioni.
Certamente gli abitanti del Comune di Santo Stefano Magra avranno accolto con piacere la riduzione dei costi posti a base del Piano Finanziario per la TARI, ma occorre evidenziare come questo servizio costi ancora troppo soprattutto in rapporto alla costante minor quantità complessive di rifiuti raccolti.
Occorre sviluppare nei cittadini e nei loro rappresentanti negli organi elettivi dei Comuni una approfondita riflessione e un diffuso dibattito sulla necessità di aumentare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del servizio di gestione dei rifiuti, iniziando dalla divulgazione di maggiori informazioni sulla composizione e sulla dinamica dei vari costi che compongono il Piano Finanziario per la TARIal contrario i cittadini continueranno a pagare assai caro questo tributo.

Euro Mazzi



Questo post fa parte di un più ampio studio sui problemi della gestione dei rifiuti e sulle sue ricadute economiche e finanziarie.

Riferimenti alla TARI:
1)      CARA TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
2)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
3)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A LUNI: QUI
4)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A VEZZANO LIGURE: QUI
5)      CARA TARI … COSA SUCCEDE AD AMEGLIA: QUI
6)      CARA TARI … COSA SUCCEDE NEL COMUNE DI ARCOLA: QUI
Si riportano qui sotto i riferimenti ad alcuni dei precedenti post che trattano problematiche simili:
- LA STANGATA TARI: le polemiche tra cattiva gestione, incapacità gestionale e ignoranza: QUI
- GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E ASSAI COSTOSA: QUI
- CAPANNORI: LA FINE DI UN MITO?: QUI
- LA GESTIONE DEI RIFIUTI A EMPOLI: UNA ESPERIENZA DI SUCCESSO E I LIMITI SU CUI RIFLETTERE: QUI
- PERCHÉ NON COPIARE CIÒ CHE FUNZIONA BENE IN ALTRI PAESI EUROPEI? PRENDIAMO PER ESEMPIO LO PFAND TEDESCO … ABBIAMO TANTO DA GUADAGNARCI!!!:  QUI
- IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE SUI RIFIUTI E L’AUMENTO DEL GETTITO DELLA TARI: QUI
- ASPETTI E PROBLEMI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI A SAN GIULIANO TERME (PI): QUI
- ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO: QUI

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