sabato 21 luglio 2018

CARA TARI … COSA SUCCEDE AD AMEGLIA (quinta parte)

La TARI è il tributo destinato alla copertura integrale di tutti i costi sostenuti sia dal soggetto che svolge il servizio (nel caso specifico da ACAM) che dal Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti; tributo istituito a decorrere dal 1/1/2014, come componente della IUC (Imposta Unica Comunale, ex Legge n. 147/ 2013), colpisce il possesso o la detenzione (a qualsiasi titolo e anche di fatto) di locali o di aree scoperte a qualunque uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati.
Il Piano Finanziario per la TARI 2018 del Comune di Ameglia presenta un costo complessivo di € 1.737.654,00; tale costo deriva dalla somma dei costi sostenuti da ACAM (€ 1.562.654,35 pari al 89,93% del costo complessivo) e di quelli sostenuti dal Comune (€ 174.999,65 pari al 10,07%); questo costo previsto per il 2018 risulta inferiore a quello del 2017 di ben € 218.680,56 (-12,58%), ma è superiore di soli € 38.035,03 (+2.19%) nei confronti dei costi registrati nel 2016; altresì risulta maggiore rispetto sia al 2013 (per € 272.597,36 pari al +15,69%), sia al 2014 (per € 84.787,89, pari al 4,88%), che al 2015 (per € 28.115,61 pari al 1,62%).
Bastano questi semplici dati per comprendere la “particolarità” del Comune di Ameglia rispetto alla gestione dei rifiuti negli altri Comuni della Val di Magra, poiché Ameglia (pur essendo il Comune più piccolo della vallata con i suoi 4.366 abitanti e 2.219 nuclei famigliari registrati al 31/12/2017) ha un Piano Finanziario più elevato rispetto agli altri Enti. Dunque, questa “particolarità” va subito indagata.
Ameglia è un Comune turistico sia stagionale (in particolare per il turismo estivo, poiché è una località balneare), che nel corso di tutto l’anno, richiamando visitatori sia per qualche ora che per molti giorni; nell’ultimo decennio gli arrivi sono sempre superiori alle 20mila unità, mentre le presenze sono sempre sopra le 100mila unità; questo flusso di turisti trova un’offerta articolata (alberghiera ed extra alberghiera), oltre a un consistente fenomeno (con un indice mediamente alto) di seconde case destinate all’utilizzo stagionale.
La caratteristica turistica comporta non solo una maggior produzione di rifiuti rispetto a quella prodotta dai soli residenti domiciliati tutto l’anno nel Comune, ma soprattutto provoca la necessità di erogare alcuni servizi normalmente non svolti negli altri Comuni. Tra questi servizi forniti in più troviamo: - lo svuotamento periodico dei raccoglitori stradali; - il taglio del verde sui cigli stradali (27 Km di strade in ambito urbano che vengono mantenute con cinque interventi da aprile ad ottobre); - ma soprattutto quello di spazzamento e lavaggio delle strade. Quest’ultimo servizio è gestito dal 2015 in economia da ACAM ambiente (con l’affidamento in appalto di alcuni servizi di supporto), servizio che viene svolto dietro pagamento di un corrispettivo a canone invariabile nella misura indicata nel Piano Finanziario dell’anno di competenza: € 197.022,96 nel 2015; € 272.610,12 nel 2016; € 361.297,67 nel 2017; € 163.666.32 nel 2018. L’andamento dei costi del servizio di spazzamento è una delle cause dell’aumento dei costi che si riscontra nel Piano Finanziario nel periodo 2015-2017, ma anche della riduzione registrata nel 2018 (si tratta di ben € 197.631,35 in meno rispetto al 2017).
Inoltre, nel Piano Finanziario del 2018 si prevede l’installazione di due punti di conferimento controllato, per venire incontro alle necessità dei proprietari di seconde case e dei turisti, in aggiunta al Centro di Raccolta sito in località La Ferrara prevalentemente destinato ai conferimenti di materiali recuperabili.
Dunque, la caratteristica turistica del Comune di Ameglia offre alcune spiegazioni sia rispetto al particolare andamento dei costi complessivi del servizio che al suo superiore ammontare rispetto agli altri Enti Locali della Vallata; ma occorre approfondire ulteriormente.
Bisogna, infatti, esaminare il rapporto tra andamento dei costi complessivi del servizio con la quantità dei rifiuti raccolti e con l’andamento della raccolta differenziata (introdotta nel 2014 come raccolta domiciliare sull’intero territorio comunale).
In proposito, bisogna evidenziare il consistente calo della quantità dei rifiuti (passati dalle 3.505,3 t/anno del 2012 alle 2.721,3 t/anno del 2017, con una riduzione del 28,81% pari a 784,0 t/anno), senza dimenticare il notevole aumento della raccolta differenziata (passata dal 25,20% del 2012, al 58,4% del 2014 e al 79,59% del 2017).
Questi dati (riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e aumento della raccolta differenziata) avrebbero dovuto comportare una altrettanta significativa riduzione dei costi del servizio, mentre invece si deve segnalare un aumento di € 84.787,89 (+4.88%) nel Piano Finanziario 2018 rispetto ai costi del 2014. Questa evidente anomalia deve essere adeguatamente analizzata.
L’analisi dell’andamento del costo unitario per quantità di rifiuti prodotti evidenzia un andamento particolare in costante aumento, passando da € 417,95 del 2013 a € 638,54 del 2018, con una crescita del costo unitario di ben € 220,59 (pari ad un aumento del 34,55%); occorre, però, notare come nel 2018 si sia verificato un decremento di € 82,13 rispetto al 2017 dovuto alla riduzione dei costi complessivi registrati nel 2018.
Risulta, dunque, evidente come l’incremento del costo unitario del servizio (rapportato alle calanti  quantità di rifiuti annualmente prodotti) mostri tutti i limiti del sistema gestionale messo in piedi da ACAM con l’appoggio dei vari Comuni. Si deve, quindi, ripetere quanto già scritto nei post precedenti riguardanti altri comuni:
a) l’incremento del costo unitario del servizio rende esplicito un effettivo fallimento nella gestione dei rifiuti, poiché con minori quantità di rifiuti prodotti si paga di più per costo unitario;
b) questo incremento rappresenta un vero e proprio “salasso” che contribuisce ad un generale impoverimento dei cittadini nel contesto della grave situazione economico e finanziaria che l’Italia ha attraversato;
c) fino ad oggi l’effetto combinato dell’aumento della raccolta differenziata e della diminuzione della quantità di rifiuti non ha prodotto a livello generale significative diminuzioni del costo della gestione dei rifiuti, smentendo le superficiali e  favorevoli previsioni di quasi tutti i Sindaci e Assessori competenti.
Seppur con  i pochi dati a disposizione occorre analizzare l’organizzazione del servizio di nettezza urbana come emerge dal Piano Finanziario.
I costi di gestione del servizio raccolta rifiuti (differenziati e indifferenziati) sono aumentati rispetto al 2013 di € 36.500,24 (pari al +5,15%); i costi generali e amministrativi sono aumentati di € 255.107,48 (pari al +29,38%), con una incidenza sui costi complessivi passata dal 41,86% del 2013 al 49,98% del 2018 per i costi scaricati da ACAM, a cui devono essere aggiunti quelli del Comune che sono rimasti quasi stabili (passati dal 12,22% del 2013 al 10,07% del 2018).
A differenza di quanto riscontrato negli altri Comuni della bassa Val di Magra, ad Ameglia il servizio rifiuti raccolti in modo indifferenziato registra solo nel 2018 un calo sostanzioso (€ 221.411,87 pari al -75.09%) rispetto al 2013, in gran parte influenzato dai costi per il servizio spazzamento (il cui andamento è stato in precedenza già commentato). Il servizio rifiuti raccolti in modo differenziato, al contrario, consegue nel 2018 un incremento di € 257.612,11 (pari al +62,24%) rispetto al 2013, in linea con l’incremento delle quantità raccolte. 
Mentre negli altri Comuni i costi del servizio di raccolta dei rifiuti registrano riduzioni dei costi, ad Ameglia si sommano sia gli effetti dei costi dei servizi aggiuntivi (es. spazzamento stradale), sia l’incremento dei costi della raccolta differenziata, che l’aumento dei costi generali e amministrativi, generando in conclusione il particolare andamento dei costi complessivi evidenziato all’inizio di questo post, altresì annullando gli effetti riduttivi derivanti dai benefici della riduzione delle quantità di rifiuti prodotti sui costi diretti del servizio.
Una ulteriore causa di questo fenomeno si ritrova nella scarsa incidenza degli introiti conseguiti dalla raccolta differenziata, raccolta che aumenta il proprio costo rispetto agli anni precedenti, senza produrre storni significativi derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclati.
Dunque,  le cause della “particolarità” amegliese  sono da ricercare: a) nei servizi “aggiuntivi” che pesano in modo determinante sui costi complessivi; b) nell’aumento dei costi del servizio di raccolta differenziata in rapporto anche all’aumento delle quantità della “differenziata”; c) nella bassa incidenza della riduzione delle quantità di rifiuti “indifferenziati”; d) nell’incremento dei costi generali e amministrativi.
Questa analisi (oggettiva e non ideologica) relativa ai costi della gestione dei rifiuti nel Comune di Ameglia evidenzia una sua situazione “particolare” rispetto agli altri Comuni, in quanto pesano sia le caratteristiche “turistiche del Comune, che le particolari “criticità” relative alle scelte organizzative e gestionali compiute sia da ACAM che dai Comuni.
L’assenza di analisi, l’insufficienza del dibattito, la poca consapevolezza della complessità e dell’articolazione del servizio dei rifiuti sono alcune delle carenze che impediscono di fatto il formarsi di concrete proposte di gestione alternative a quelle fino ad oggi praticate, che risultano essere assai costose per i cittadini, ma anche poco utili sia all’ambiente che allo sviluppo di una “economia circolare” … insomma bisogna cogliere l’occasione del passaggio dalla gestione di ACAM a quella di IREN per sviluppare idonee proposte di cambiamento sia nella gestione del servizio rifiuti che nella redazione dei futuri Piani Finanziari per ridurne i costi e … alleggerire il “peso” della TARI.

Euro Mazzi

Questo post fa parte di un più ampio studio sui problemi della gestione dei rifiuti e sulle sue ricadute economiche e finanziarie.
Riferimenti alla TARI:
1)      CARA TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
2)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
3)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A LUNI: QUI
4)   CARA TARI … COSA SUCCEDE A VEZZANO LIGURE: QUI

Si riportano qui sotto i riferimenti ad alcuni dei precedenti post che trattano problematiche simili:
- LA STANGATA TARI: le polemiche tra cattiva gestione, incapacità gestionale e ignoranza: QUI
- GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E ASSAI COSTOSA: QUI
- CAPANNORI: LA FINE DI UN MITO?: QUI
- LA GESTIONE DEI RIFIUTI A EMPOLI: UNA ESPERIENZA DI SUCCESSO E I LIMITI SU CUI RIFLETTERE: QUI
- PERCHÉ NON COPIARE CIÒ CHE FUNZIONA BENE IN ALTRI PAESI EUROPEI? PRENDIAMO PER ESEMPIO LO PFAND TEDESCO … ABBIAMO TANTO DA GUADAGNARCI!!!:  QUI
- IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE SUI RIFIUTI E L’AUMENTO DEL GETTITO DELLA TARI: QUI
- ASPETTI E PROBLEMI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI A SAN GIULIANO TERME (PI): QUI
- ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO: QUI

 



Nessun commento:

Posta un commento