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sabato 8 agosto 2020

AUTOSTRADE: TRA PROPAGANDA E BORSA (seconda parte)

L’accordo notturno del 14-15/7/2020 tra il Governo e i Benetton (che controllano la società Autostrade per l’Italia Spa - Aspi) è stato descritto con toni ed espressioni opposte da sostenitori e da oppositori all’attuale maggioranza “giallo-rossa”; il prevalere dei toni propagandistici di “vittoria” o di “sconfitta” ha fatto passare in secondo piano l’essenza dell’accordo stesso, basata su una serie di transazioni di borsa che prevedono: - la quotazione in Borsa di Aspi e la sua scissione da Atlantia Spa (holding della famiglia Benetton); - un aumento di capitale riservato a CDP (Cassa Depositi e Prestiti Spa) pari al 33% del capitale sociale; - la cessione di altre quote da parte della società Atlantia Spa pari al 22% a investitori graditi a CDP.

sabato 18 luglio 2020

AUTOSTRADE: TRA REVOCA, TRATTATIVA E COMPROMESSO (prima parte)

Il crollo di 250 metri del ponte Morandi (il viadotto autostradale che collega la A7 con la A10, avvenuto in data 14/8/2018, provocando 43 morti e 566 sfollati, oltre a innumerevoli disagi alla viabilità genovese e autostradale) ha inevitabilmente catalizzato l’attenzione della politica oltre ad un immediato e intenso interesse mediatico sulla gestione delle autostrade italiani, specie liguri.
Il primo ministro G. Conte sollevava immediatamente la problematica della revoca delle concessioni autostradalia prescindere dall’inchiesta (perché) al di là delle verifiche penali, di quello che farà la magistratura con la sua inchiesta, noi non possiamo aspettare i tempi della giustizia”; a sua volta il vicepremier Luigi Di Maio precisava: “Per la prima volta c’è un governo che non ha preso soldi da Benetton, e siamo qui a dirvi che revochiamo i contratti e ci saranno multe per 150 milioni di euro” (La Stampa del 16/8/2018).