La
TARI è
il tributo destinato alla copertura
integrale di tutti i costi sostenuti sia dal soggetto che svolge il
servizio (nel caso specifico da ACAM)
che dal Comune per il servizio di
raccolta e smaltimento dei rifiuti; le tariffe sono determinate con delibera
del Consiglio Comunale (normalmente insieme all’approvazione del bilancio
preventivo) sulla base dei costi individuati
e classificati nel Piano Finanziario.
Il Piano Finanziario per la TARI
2018 del Comune di Vezzano Ligure
presenta un costo complessivo di € 1.670.000,00;
tale costo deriva dalla somma dei costi sostenuti da ACAM
(€ 1.303.414,14 pari al 78,05% del
costo complessivo) e di quelli sostenuti dal Comune (€ 366.585,86
pari al 21,95%); questo costo previsto per il 2018 risulta uguale a quello del
2017 e del 2016 ed è inferiore di soli €
34.140,00 rispetto sia al 2013 che al 2014 (con riduzione del -2,04%).
A
differenza di quanto avviene in altri Comuni, i costi complessivi per la gestione del servizio RSU del Comune di Vezzano L. sono alquanto “stabili”,
ammontando infatti: a € 1.704.140
nel 2013 e 2014; a € 1.704.000 nel
2015; a € 1.670.000 nel triennio 2016-17-18.Se
si esamina, però, la composizione di questo costo complessivo si può osservare
come a fronte di costi sostenuti da ACAM
in riduzione (nel 2018 di € 160.721,70
rispetto al 2013, riduzione pari al -12,33%), quelli comunali registrano al contrario un forte incremento (nel 2018 sul 2013 di ben € 126.581,70 pari al +35,53%).
L’incremento
dei costi sostenuti dal Comune confermano
quel “malessere
più profondo” che emergeva dall’analisi del bilancio di Vezzano Ligure, già evidenziate in un
precedente post (per approfondimenti vedere: QUI); questo post riprendeva e
analizzava anche le conclusioni della Corte dei Conti che avevano evidenziato (con
la delibera n. 81/2018 sui rendiconti 2015 e 2016) la presenza di alcune “criticità” (tra le quali per esempio: “lo squilibrio di cassa per gli esercizi
2015, 2016 e 2017” e “la difficile riscossione delle entrate
proprie”) che si sono parzialmente riversate anche sulla TARI,
producendone un incremento che ha ridimensionato la riduzione dei costi
conseguiti per merito di ACAM.
Questa
peculiare “stabilità”
dei costi del servizio RSU del Comune di
Vezzano L. va ulteriormente sviscerata.
In
proposito, occorre evidenziare come questa sostanziale “stabilità” sia avvenuta a fronte di
un consistente calo della quantità dei rifiuti (passati dalle 4.255,7 t/anno del 2012 alle 3.586,1 t/anno del 2016, con una
riduzione del 18,67% pari a 669,6 t/anno),
senza dimenticare il notevole aumento della raccolta differenziata (passata dal
19,7% del 2012 al 59,1% del 2016). Questi dati (riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e aumento della raccolta differenziata) avrebbero dovuto comportare
una altrettanto significativa riduzione dei costi del servizio, mentre invece
la riduzione registrata nel Piano
Finanziario 2018 rispetto ai costi del 2014 è soltanto del -2,04%.
L’analisi
dell’andamento del costo unitario
per quantità di rifiuti prodotti evidenzia un andamento particolare, passando da
€ 400,44 del 2013 a € 544,70 del 2018,
con una crescita del costo unitario di ben € 144,26 (pari ad un aumento del
26,48%); occorre, però, notare come
nel 2015 si sia verificato un decremento di € 30,84 rispetto al 2013 dovuto ad
un incremento delle quantità di rifiuti prodotti in quell’anno a quasi parità di costi (pari a 4.518,42 t/anno).
Dunque, a fronte
di una lieve riduzione nominale del Piano
Finanziario del 2018 rispetto ai costi riportati in quelli degli anni
precedenti (-2,04% rispetto al
2014), il costo unitario del
servizio rapportato alle quantità di rifiuti annualmente prodotti evidenzia un
consistente incremento, rendendo evidente un effettivo fallimento nella gestione dei rifiuti, poiché con minori quantità di rifiuti prodotti si paga di più per costo unitario; si tratta di un vero e
proprio “salasso” che contribuisce ad un
generale impoverimento dei cittadini nel contesto della grave situazione
economico e finanziaria che l’Italia ha attraversato.
Anche a Vezzano L., come già evidenziato in precedenza per
altri Comuni, l’effetto combinato
dell’aumento della raccolta differenziata e della diminuzione della quantità di rifiuti non ha prodotto a livello
generale significative diminuzioni del costo della gestione dei rifiuti, smentendo
le superficiali e favorevoli previsioni dei
vari Sindaci e Assessori competenti.
Per comprendere
queste anomalie occorre analizzare l’organizzazione
del servizio di nettezza urbana (seppur
con i pochi dati a disposizione).
I costi di
gestione del servizio raccolta rifiuti (differenziati e indifferenziati) sono
diminuiti rispetto al 2013 di € 461.718,39
(pari al -75,48%); i costi
generali e amministrativi sono aumentati di € 444.075,69 (pari al +41,32%),
con una incidenza sui costi complessivi passata
dal 37,01% del 2013 al 63,07% del 2018, costi scaricati sia da ACAM che dal Comune che hanno quasi annullato gli effetti riduttivi derivanti dai benefici
della riduzione delle quantità di rifiuti prodotti sui costi diretti del
servizio.
Una seconda
causa deriva dalla scarsa incidenza
degli introiti conseguiti dalla raccolta differenziata, raccolta che
aumenta il proprio costo rispetto agli anni precedenti, senza produrre storni significativi derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclati.
Una ulteriore conferma
ci perviene dalla inversione proporzionale dell’incidenza delle varie voci costituenti il Piano Finanziario: a) i costi del servizio raccolta rifiuti
incidevano nel 2013 per il 62,99%, mentre nel 2018 pesano per il 36,63%; b) i
costi generali e amministrativi gravavano nel 2013 per il 37,01% e ora
colpiscono per il 63,07%.
Dunque sinteticamente: sul calo
dei costi del servizio di raccolta dei rifiuti ha inciso la riduzione delle quantità di rifiuti
prodotti; sul calo dei costi gestionali del servizio di raccolta dei
rifiuti indifferenziati ha inciso la
riduzione delle quantità di rifiuti “indifferenziati”; sull’aumento dei
costi del servizio di raccolta differenziata ha inciso l’aumento delle quantità della “differenziata”; ma il notevole
incremento dei costi generali e
amministrativi ha quasi del tutto vanificato i benefici derivanti dalla riduzione
delle quantità di rifiuti prodotti.
La causa della peculiare
“stabilità” dei costi del servizio
raccolta rifiuti nel Comune di Vezzano
L. registrate nel periodo 2013-2018 è, quindi, da ricercare sia nella diversa incidenza che
nell’andamento inversamente proporzionale tra costi diretti di gestione del
servizio con quelli generali e amministrativi.
Questa analisi (oggettiva
e non ideologica) relativa ai costi della gestione dei rifiuti nel Comune di Vezzano L. evidenzia una situazione
peculiare rispetto agli altri Comuni, in quanto pesano le particolari “criticità” del bilancio comunale e
confermano (ancora una volta) come sia necessario un maggiore approfondimento
relativo alle scelte organizzative e
gestionali compiute sia da ACAM
che dai Comuni, approfondimenti difficili da effettuare a causa della carenza
di dati presenti nei Piani Finanziari.
Ancora
una volta viene dimostrato come con la TARI vengono “scaricati”
sui cittadini le “scelte” organizzative
compiute da ACAM (ora IREN),
con l’avallo “politico” dei Sindaci a livello provinciale; ai costi sostenuti
da ACAM poi si aggiungono
quelli sopportati dai singoli Comuni ... ma comunque sono i cittadini a pagare
queste “scelte”!
Euro
Mazzi
Questo post fa parte di un più ampio studio sui problemi
della gestione dei rifiuti e sulle sue ricadute economiche e finanziarie.
Riferimenti alla TARI:
1)
CARA
TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
2)
CARA
TARI … COSA SUCCEDE A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
3)
CARA
TARI … COSA SUCCEDE A LUNI: QUI
Si
riportano qui sotto i riferimenti ad alcuni dei precedenti post che
trattano problematiche simili:
- LA STANGATA TARI: le polemiche tra cattiva gestione,
incapacità gestionale e ignoranza: QUI
- GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E
ASSAI COSTOSA: QUI
- CAPANNORI: LA FINE DI UN MITO?: QUI
- LA GESTIONE DEI RIFIUTI A EMPOLI: UNA ESPERIENZA DI
SUCCESSO E I LIMITI SU CUI RIFLETTERE: QUI
- PERCHÉ NON COPIARE CIÒ CHE FUNZIONA BENE IN ALTRI PAESI
EUROPEI? PRENDIAMO PER ESEMPIO LO PFAND TEDESCO … ABBIAMO TANTO DA
GUADAGNARCI!!!: QUI
- IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE SUI
RIFIUTI E L’AUMENTO DEL GETTITO DELLA TARI: QUI
- ASPETTI E PROBLEMI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI A SAN
GIULIANO TERME (PI): QUI
- ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN
ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO: QUI
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