sabato 14 luglio 2018

CARA TARI … COSA SUCCEDE A VEZZANO LIGURE (quarta parte)

La TARI è il tributo destinato alla copertura integrale di tutti i costi sostenuti sia dal soggetto che svolge il servizio (nel caso specifico da ACAM) che dal Comune per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti; le tariffe sono determinate con delibera del Consiglio Comunale (normalmente insieme all’approvazione del bilancio preventivo) sulla base dei costi individuati e classificati nel Piano Finanziario.
Il Piano Finanziario per la TARI 2018 del Comune di Vezzano Ligure presenta un costo complessivo di € 1.670.000,00; tale costo deriva dalla somma dei costi sostenuti da ACAM (€ 1.303.414,14 pari al 78,05% del costo complessivo) e di quelli sostenuti dal Comune (€ 366.585,86 pari al 21,95%); questo costo previsto per il 2018 risulta uguale a quello del 2017 e del 2016 ed è inferiore di soli € 34.140,00 rispetto sia al 2013 che al 2014  (con riduzione del -2,04%).
A differenza di quanto avviene in altri Comuni, i costi complessivi per la gestione del servizio RSU del Comune di Vezzano L. sono alquanto “stabili”, ammontando infatti: a € 1.704.140 nel 2013 e 2014; a € 1.704.000 nel 2015;  a € 1.670.000 nel triennio 2016-17-18.Se si esamina, però, la composizione di questo costo complessivo si può osservare come a fronte di costi sostenuti da ACAM in riduzione (nel 2018 di € 160.721,70 rispetto al 2013, riduzione pari al -12,33%), quelli comunali registrano al contrario un forte incremento (nel 2018 sul 2013 di ben € 126.581,70 pari al +35,53%).
L’incremento dei costi sostenuti dal Comune confermano quel “malessere più profondo” che emergeva dall’analisi del bilancio di Vezzano Ligure, già evidenziate in un precedente post (per approfondimenti vedere: QUI); questo post riprendeva e analizzava anche le conclusioni della Corte dei Conti che avevano evidenziato (con la delibera n. 81/2018 sui rendiconti 2015 e 2016) la presenza di alcune criticità” (tra le quali per esempio: lo squilibrio di cassa per gli esercizi 2015, 2016 e 2017 e la difficile riscossione delle entrate proprie) che si sono parzialmente riversate anche sulla TARI, producendone un incremento che ha ridimensionato la riduzione dei costi conseguiti per merito di ACAM.
Questa peculiare “stabilità” dei costi del servizio RSU del Comune di Vezzano L. va ulteriormente sviscerata.
In proposito, occorre evidenziare come questa sostanziale “stabilità” sia avvenuta a fronte di un consistente calo della quantità dei rifiuti (passati dalle 4.255,7 t/anno del 2012 alle 3.586,1 t/anno del 2016, con una riduzione del 18,67% pari a 669,6 t/anno), senza dimenticare il notevole aumento della raccolta differenziata (passata dal 19,7% del 2012 al 59,1% del 2016). Questi dati (riduzione delle quantità di rifiuti prodotti e aumento della raccolta differenziata) avrebbero dovuto comportare una altrettanto significativa riduzione dei costi del servizio, mentre invece la riduzione registrata nel Piano Finanziario 2018 rispetto ai costi del 2014 è soltanto del -2,04%.
Questa evidente anomalia deve essere adeguatamente analizzata.
L’analisi dell’andamento del costo unitario per quantità di rifiuti prodotti evidenzia un andamento particolare, passando da € 400,44 del 2013 a € 544,70 del 2018, con una crescita del costo unitario di ben € 144,26 (pari ad un aumento del 26,48%); occorre, però, notare come nel 2015 si sia verificato un decremento di € 30,84 rispetto al 2013 dovuto ad un incremento delle quantità di rifiuti prodotti in quell’anno a quasi parità di costi  (pari a 4.518,42 t/anno).
Dunque, a fronte di una lieve riduzione nominale del Piano Finanziario del 2018 rispetto ai costi riportati in quelli degli anni precedenti (-2,04% rispetto al 2014), il costo unitario del servizio rapportato alle quantità di rifiuti annualmente prodotti evidenzia un consistente incremento, rendendo evidente un effettivo fallimento nella gestione dei rifiuti, poiché con minori quantità di rifiuti prodotti si paga di più per costo unitario; si tratta di un vero e proprio “salasso” che contribuisce ad un generale impoverimento dei cittadini nel contesto della grave situazione economico e finanziaria che l’Italia ha attraversato.
Anche a Vezzano L., come già evidenziato in precedenza per altri Comuni, l’effetto combinato dell’aumento della raccolta differenziata e della diminuzione della quantità di rifiuti non ha prodotto a livello generale significative diminuzioni del costo della gestione dei rifiuti, smentendo le superficiali e  favorevoli previsioni dei vari Sindaci e Assessori competenti.
Per comprendere queste anomalie occorre analizzare l’organizzazione del servizio di nettezza urbana (seppur con  i pochi dati a disposizione).
I costi di gestione del servizio raccolta rifiuti (differenziati e indifferenziati) sono diminuiti rispetto al 2013 di € 461.718,39 (pari al -75,48%); i costi generali e amministrativi sono aumentati di € 444.075,69 (pari al +41,32%),  con una incidenza sui costi complessivi passata dal 37,01% del 2013 al 63,07% del 2018, costi scaricati sia da ACAM che dal Comune che hanno quasi annullato  gli effetti riduttivi derivanti dai benefici della riduzione delle quantità di rifiuti prodotti sui costi diretti del servizio.
Una seconda causa deriva dalla scarsa incidenza degli introiti conseguiti dalla raccolta differenziata, raccolta che aumenta il proprio costo rispetto agli anni precedenti, senza produrre storni significativi derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclati.
Una ulteriore conferma ci perviene dalla inversione proporzionale dell’incidenza delle varie voci costituenti il Piano Finanziario: a) i costi del servizio raccolta rifiuti incidevano nel 2013 per il 62,99%, mentre nel 2018 pesano per il 36,63%; b) i costi generali e amministrativi gravavano nel 2013 per il 37,01% e ora colpiscono per il 63,07%.
Dunque sinteticamente: sul calo dei costi del servizio di raccolta dei rifiuti ha inciso la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti; sul calo dei costi gestionali del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati ha inciso la riduzione delle quantità di rifiuti “indifferenziati”; sull’aumento dei costi del servizio di raccolta differenziata ha inciso l’aumento delle quantità della “differenziata”; ma il notevole incremento dei costi generali e amministrativi ha quasi del tutto vanificato i benefici derivanti dalla riduzione delle quantità di rifiuti prodotti.
La causa della peculiare “stabilità” dei costi del servizio raccolta rifiuti nel Comune di Vezzano L. registrate nel periodo 2013-2018 è, quindi, da ricercare sia nella diversa incidenza che nell’andamento inversamente proporzionale tra costi diretti di gestione del servizio con quelli generali e amministrativi.
Questa analisi (oggettiva e non ideologica) relativa ai costi della gestione dei rifiuti nel Comune di Vezzano L. evidenzia una situazione peculiare rispetto agli altri Comuni, in quanto pesano le particolari “criticità” del bilancio comunale e confermano (ancora una volta) come sia necessario un maggiore approfondimento relativo alle scelte organizzative e gestionali compiute sia da ACAM che dai Comuni, approfondimenti difficili da effettuare a causa della carenza di dati presenti nei Piani Finanziari.
Ancora una volta viene dimostrato come con la TARI vengono “scaricati” sui cittadini le “scelte” organizzative compiute da ACAM (ora IREN), con l’avallo “politico” dei Sindaci a livello provinciale; ai costi sostenuti da ACAM poi si aggiungono quelli sopportati dai singoli Comuni ... ma comunque sono i cittadini a pagare queste “scelte”!
Euro Mazzi

Questo post fa parte di un più ampio studio sui problemi della gestione dei rifiuti e sulle sue ricadute economiche e finanziarie.
Riferimenti alla TARI:
1)      CARA TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
2)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
3)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A LUNI: QUI
 
Si riportano qui sotto i riferimenti ad alcuni dei precedenti post che trattano problematiche simili:
- LA STANGATA TARI: le polemiche tra cattiva gestione, incapacità gestionale e ignoranza: QUI
- GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E ASSAI COSTOSA: QUI
- CAPANNORI: LA FINE DI UN MITO?: QUI
- LA GESTIONE DEI RIFIUTI A EMPOLI: UNA ESPERIENZA DI SUCCESSO E I LIMITI SU CUI RIFLETTERE: QUI
- PERCHÉ NON COPIARE CIÒ CHE FUNZIONA BENE IN ALTRI PAESI EUROPEI? PRENDIAMO PER ESEMPIO LO PFAND TEDESCO … ABBIAMO TANTO DA GUADAGNARCI!!!:  QUI
- IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE SUI RIFIUTI E L’AUMENTO DEL GETTITO DELLA TARI: QUI
- ASPETTI E PROBLEMI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI A SAN GIULIANO TERME (PI): QUI
- ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO: QUI
 


 

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