sabato 28 luglio 2018

CARA TARI … COSA SUCCEDE NEL COMUNE DI ARCOLA (sesta parte)

La TARI è una tassa patrimoniale corrisposta in base alla tariffa annua commisurata alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti; tariffa determinata con delibera del Consiglio comunale sulla base di un Piano Finanziario redatto da ACAM a cui si aggiungono i costi sostenuti dal Comune.
Il Piano Finanziario per la TARI 2018 del Comune di Arcola presenta un costo complessivo di € 1.768.946,15; tale costo deriva dalla somma dei costi sostenuti da ACAM (€ 1.482.138,65 pari all’83,79% del costo complessivo) e di quelli sostenuti dal Comune (€ 286.807,50 pari all’16,21%); questo costo previsto per il 2018 è il più basso del periodo 2014-2018, in cui le più significative variazioni sono avvenute rispetto al 2014 con una diminuzione di € 287.844,42 (-16,27%) e rispetto al 2016 con una riduzione di € 70.164,36 (-3,97%).
In questo peculiare andamento in riduzione hanno inciso diversi fattori legati alla gestione del servizio dei rifiuti; certamente gli abitanti del Comune di Arcola avranno accolto con piacere la riduzione dei costi posti a base del Piano Finanziario per la TARI in questi ultimi anni, ma bisogna approfondire con più attenzione queste specifiche problematiche gestionali.
Nel periodo 2013-2017 la raccolta differenziata è passata dal 20,70% del 2013 al 70,21% del 2017 (con un incremento di 49,51 punti in percentuale), mentre la produzione complessiva dei rifiuti (cioè la somma dei rifiuti raccolti in modo indifferenziato con quelli raccolti in modo differenziato) è passata da 4.806,9 ton/anno del 2013 a 3.781,8 ton/anno del 2016 (-1.025,1 ton/anno) e a 4.027,7 ton/anno del 2017 (-779,2 ton/anno).
Questa riduzione delle quantità di rifiuti prodotti nel 2018 pari a -19,35% rispetto a quelli prodotti nel 2013 ha comportato una inferiore ma altrettanto significativa riduzione dei costi del servizio nel Piano Finanziario 2018 rispetto a quello del 2014 del -16,27%.
L’analisi dell’andamento del costo unitario per quantità di rifiuti prodotti evidenzia degli incrementi nel triennio 2014-15-16 ( passando da € 427,9 del 2014 a € 560,7 nel 2016), ma una diminuzione negli anni successivi: € 467,8 nel 2017 e € 439,2 nel 2018; nel periodo 2014-18 vi è un leggero aumento di € 11,3 (+2.58%).
Dunque, a fronte di una riduzione dei costi del Piano Finanziario del 2018 rispetto a quelli del 2014 (-16,27%), il costo unitario del servizio rapportato alle quantità di rifiuti prodotti evidenzia un leggero incremento (+2,58%), rendendo evidente un effettivo fallimento nella gestione dei rifiuti, poiché con minori quantità di rifiuti prodotti si paga di più per costo unitario.
Come è stato più volte evidenziato nei precedenti post, l’effetto combinato dell’aumento della raccolta differenziata e della diminuzione della quantità di rifiuti non ha prodotto a livello generale significative diminuzioni del costo della gestione dei rifiuti, smentendo le superficiali e  favorevoli previsioni dei vari Sindaci e Assessori competenti.
L’analisi delle dinamiche e della composizione del Piano Finanziario fornisce alcune spiegazioni. Mentre i costi di gestione del servizio raccolta rifiuti (differenziati e indifferenziati) sono diminuiti rispetto al 2014 di € 593.020.33 (pari al -98,64%); i costi generali e amministrativi sono aumentati di € 249.714,55 (+21,91%, dimezzando così gli effetti riduttivi derivanti dai benefici della riduzione delle quantità di rifiuti prodotti.
Viene ancora una volta confermato come l’aumento dell’incidenza dei costi amministrativi e gestionali scaricati sia da ACAM che dal Comune sulla gestione del servizio dei rifiuti sia una delle cause principali del minore decremento dei costi riportati nel Piano Finanziario.
Una seconda causa deriva dal tipo di organizzazione della raccolta: questo servizio sembrerebbe costare troppo in rapporto alle quantità di rifiuti raccolti in modo differenziati e indifferenziati; una conferma in tal senso è data dall’incremento del costo unitario (+2,58%).
Una terza causa deriva dalla scarsa incidenza degli introiti derivanti dalla “vendita” dei materiali riciclati.
Una ulteriore conferma ci perviene dall’analisi dell’incidenza delle varie voci costituenti il Piano Finanziario: a) i costi del servizio raccolta rifiuti incidevano nel 2014 per il 58,06%, mentre nel 2018 pesano per il 33,99%; b) i costi generali e amministrativi gravavano nel 2014 per il 43,26% e ora colpiscono per il 64,42%.
Dunque, sul calo dei costi del servizio di raccolta dei rifiuti ha inciso la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti; sul calo dei costi gestionali del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati ha inciso la riduzione delle quantità di rifiuti raccolti in modo indifferenziato; mentre risulta inspiegabile e anomalo il calo dei costi del servizio di raccolta differenziata, avvenuto nonostante un aumento delle quantità della raccolta differenziata; comunque, il notevole incremento dei costi generali e amministrativi ha parzialmente vanificato i benefici derivanti dalla riduzione dei rifiuti prodotti e dall’aumento della raccolta differenziata.
La causa delle contenute riduzioni registrate nel periodo 2014-2018 è, quindi, da ricercare sia nella diversa incidenza che nell’andamento inversamente proporzionale tra costi diretti di gestione del servizio con quelli generali e amministrativi.
Dobbiamo ripetere quanto già in precedenza riportato in altri post: “questa analisi (oggettiva e non ideologica) evidenzia come sia necessario un maggiore approfondimento relativo alle scelte organizzative e gestionali compiute da ACAM, ma le carenze di dati e di appropriate valutazioni presenti nei Piani Finanziari (previsti per legge, ma effettivamente non forniti) non permette ulteriori valutazioni. In proposito, occorre ricordare come ACAM sia una partecipata dei Comuni, la quale ha attraversato una grave situazione economico e finanziaria ed ora è stata incorporata in IREN; sotto questo profilo sarà importante verificare come verranno redatti i prossimi Piani Finanziari  e quali novità saranno effettivamente introdotte. Si teme, però, una sostanziale continuità dato lo scarso dibattito in merito e la diffusa non conoscenza delle dinamiche finanziarie, economiche e organizzative implicate nel servizio di raccolta dei rifiuti”.
Sarebbe auspicabile una profonda revisione nella redazione del Piano finanziario che superi il modo formale, generico e superficiale con cui fino ad oggi sono stati redatti; manca lo sviluppo e la dimostrazione dei costi effettivi; è evidente l’inadeguatezza dei dati e la scarsa trasparenza; gli importi riportati come costi appaiono come dati assoluti e indiscutibili, cioè sono elementi da prendere così come sono.
Fino ad oggi sono stati prevalenti gli interessi di ACAM rispetto ai bisogni dei cittadini: ACAM gestisce e propone, il Comune può solo ratificare con scarse possibilità di sottrarsi alle sue indicazioni e … il cittadino deve solo pagare.

Euro Mazzi


Questo post fa parte di un più ampio studio sui problemi della gestione dei rifiuti e sulle sue ricadute economiche e finanziarie.
Riferimenti alla TARI:
1)      CARA TARI TI SCRIVO … COSA SUCCEDE A SARZANA: QUI
2)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A CASTELNUOVO MAGRA: QUI
3)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A LUNI: QUI
4)      CARA TARI … COSA SUCCEDE A VEZZANO LIGURE: QUI
5)      CARA TARI … COSA SUCCEDE AD AMEGLIA: QUI

Si riportano qui sotto i riferimenti ad alcuni dei precedenti post che trattano problematiche simili:
- LA STANGATA TARI: le polemiche tra cattiva gestione, incapacità gestionale e ignoranza: QUI
- GESTIONE DEI RIFIUTI IN VAL DI MAGRA: INEFFICIENTE E ASSAI COSTOSA: QUI
- CAPANNORI: LA FINE DI UN MITO?: QUI
- LA GESTIONE DEI RIFIUTI A EMPOLI: UNA ESPERIENZA DI SUCCESSO E I LIMITI SU CUI RIFLETTERE: QUI
- PERCHÉ NON COPIARE CIÒ CHE FUNZIONA BENE IN ALTRI PAESI EUROPEI? PRENDIAMO PER ESEMPIO LO PFAND TEDESCO … ABBIAMO TANTO DA GUADAGNARCI!!!:  QUI
- IL FALLIMENTO DEI PIANI REGIONALE E PROVINCIALE SUI RIFIUTI E L’AUMENTO DEL GETTITO DELLA TARI: QUI
- ASPETTI E PROBLEMI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI A SAN GIULIANO TERME (PI): QUI
- ASPETTI DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN GERMANIA: UN ESEMPIO PER COMPRENDERE I LIMITI DEL SISTEMA ITALIANO: QUI

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