Una
premessa.
La tutela della salute è uno dei
fondamentali diritti dell’individuo e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) dovrebbe
avere lo scopo di garantire a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione, l’accesso universale all’erogazione equa
delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell’art. 32 della Costituzione.
Spesso, però, nel passato tale diritto non è stato rispettato e in futuro,
soprattutto per problemi di sostenibilità finanziaria, questo scopo rischia di
essere messo sempre più in discussione.
Nel 2016 la spesa sanitaria italiana corrente è stata pari a 149.500 milioni di
euro, con un’incidenza sul Pil dell’8,9%, ed è sostenuta per il 75% dal
settore pubblico e per la restante parte dal settore privato.
La spesa per
l'assistenza sanitaria per cura e riabilitazione nel 2016 è risultata essere
pari a 82.032 milioni di euro, con un’incidenza del 54,9% sul totale della
spesa sanitaria e del 4,9% sul Pil. La seconda componente di spesa è quella per
prodotti farmaceutici e altri apparecchi terapeutici, con 31.106 milioni di
euro e una quota del 20,8% del totale. Nel 2016 gli ospedali sono i principali erogatori di assistenza nel sistema
sanitario italiano, con un’incidenza del 45,5% sul totale della spesa sanitaria
corrente. Al secondo posto si collocano gli erogatori di servizi sanitari ambulatoriali che pesano per il 22,4%.
Il
sistema sanitario è spesso al centro di polemiche di varia natura, ma sono poco
conosciute e scarsamente studiate le concrete problematiche organizzative,
gestionali e finanziarie che ne determinano l’effettiva erogazione dei servizi
in favore dei cittadini. In particolare, a livello locale sono inadeguatamente
analizzate le reali problematiche e
le articolazioni del servizio sanitario.
Ecco
allora la necessità di iniziare un “viaggio
esplorativo” nel sistema sanitario spezzino e in quello
regionale, per mettere in evidenza solo alcuni (inevitabilmente non tutti)
aspetti organizzativi, gestionali e finanziari, da cui ricavare alcuni spunti di riflessione per contribuire
ad un dibattito consapevole su
queste problematiche.
In
tal senso, appare opportuno iniziare questo “viaggio
esplorativo” riportando subito un sintetico quadro complessivo
della dimensione finanziaria della spesa
sanitaria ligure, poiché questa ha condizionato nel passato le principali
decisioni, così come influenzerà nel prossimo futuro le scelte organizzative e
gestionali relative al sistema sanitario regionale.
Una
sanità regionale “costosa” ...
La
spesa corrente della Regione Liguria rappresenta la componente più
significativa del proprio bilancio con circa 4 miliardi, di cui circa 3 miliardi sono destinati alla spesa
sanitaria; la spesa sanitaria rappresenta, dunque, la componente di
maggiore incidenza sul bilancio della Regione (vedere tabella n. 1).
Recentemente la Corte dei Conti ha così sintetizzato:
Recentemente la Corte dei Conti ha così sintetizzato:
“I dati
finanziari desumibili dal rendiconto 2016 della Regione hanno confermato che
gli impegni per la spesa sanitaria (3,33
miliardi di euro) costituiscono componente principale di quella regionale,
attestandosi al 76,01 per cento del totale degli impegni complessivi (4,44
miliardi di euro, al netto delle partite di giro). Il risultato del conto
economico sanitario consolidato regionale ha evidenziato, nel 2016, un disavanzo di 71,1 milioni di euro,
che ha trovato copertura, nel 2017, in risorse proprie per 76,5 milioni
(producendo un avanzo finale di 5,4 milioni)”.
Per
finanziare questa spesa sanitaria ligure vengono utilizzate in gran parte le
risorse provenienti dal FSN (Fondo Sanitario Nazionale), alimentato congiuntamente
dallo Stato e dalle Regioni, mediante l'utilizzo di entrate fiscali (quota
parte: del gettito IRAP, dell’addizionale IRPEF, dell’IVA, ecc.) espressamente
vincolate (almeno in parte) al finanziamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza,
cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a
fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di
partecipazione, i ticket); per il 2016 vedere in proposito la tabella n. 2.
Per
quanto riguarda l'anno 2016, la quota di
FSN indistinto spettante alla Regione Liguria è passata da 3.021 (anno
2015) a 3.045 milioni di euro (anno
2016); la quota ligure incide sul totale nazionale per un 2,81% nel
2016.
Un’altra
componente di finanziamento della spesa sanitaria deriva dagli importi della compartecipazione (i ticket) per farmaci e per prestazioni di
specialistica ambulatoriale, pronto soccorso e per altre prestazioni, i cui
ricavi ammontano nel 2016 a 86,0 milioni
di euro (erano 85,5 nel 2015), di cui 43,5 milioni di euro per ticket sui farmaci e 42,5 milioni di
euro per ticket sulle prestazioni
sanitarie (vedere in proposito la tabella n. 3). Da notare che il livello ligure della compartecipazione è più
elevato della media nazionale, per cui l’incidenza dei valori liguri è pari a 54,8 euro per residente, superiore alla
media nazionale (pari a 47,6 euro), derivante da un maggiore incremento dei ticket collegati all'erogazione di
farmaci.
La
differenza tra le entrate ordinarie e la spesa sanitaria determina per la
Liguria un disavanzo di esercizio
che deve essere “sistemato” dalla Regione; la tabella n. 4 evidenzia i disavanzi
annuali registrati dal 2007 al 2016 che sono stati ripianati o con risorse
proprie di bilancio o con manovre correttive o con vendita di beni. Il
risultato dell'esercizio 2016 è negativo per 71 milioni di euro, con disavanzo in diminuzione rispetto al
precedente esercizio 2015 (-44%); successivamente la Regione ha
stanziato, nel 2017, risorse proprie a copertura per euro 76,5 milioni di euro, giungendo, dopo la manovra di ripiano, ad un
avanzo di euro 5,4 milioni.
Il
rapporto fra disavanzo e finanziamento ordinario, incrementato delle maggiori entrate
proprie, è risultato nel 2016 pari al
2,3% (inferiore al limite del 5% per far scattare l’obbligo della
predisposizione di un piano di rientro).
La
Regione ha distribuito ai vari enti del servizio sanitario regionale l'importo
di euro 3.136.797.108 (come
evidenziato nella tabella n. 5), mentre la spesa complessiva regionale ammonta a euro 3.331.988.018.
La
composizione della spesa sanitaria nel triennio 2013-2016 (come evidenziato nella tabella n. 6) mostra come i costi complessivi sostenuti dal sistema sanitario ligure
registrino una lieve contrazione (-0,91%). Risultano in sensibile incremento le
voci relative all'acquisto di beni (+16,56%),
di altri servizi sanitari e
sociosanitari a rilevanza sanitaria (+ 13,74%) e quelle amministrative e generali (+32,75%). In
decremento, invece, i costi per specialistica
ambulatoriale (-11,77%), farmaceutica
(-12,63%) e oneri finanziari
(-46,91%). La spesa per il personale,
costituente circa un terzo dei costi complessivi, registra una diminuzione del
2,06%.
Tutte le principali componenti di
costo della sanità ligure sono state contenute ai livelli del triennio
precedente; un'incidenza negativa continua ad avere, invece, il saldo della mobilità (cioè il diritto
del cittadino di ottenere cure, a carico del sistema sanitario, anche in un
luogo diverso da quello di residenza) che risulta negativo per 39,1 milioni di euro, palesante la
necessità di migliorare l'attrattività del
sistema sanitario ligure.
Insomma,
la sanità ligure è "un cantiere aperto" con molti problemi da sistemare … ne esamineremo alcuni nel corso di questo “viaggio esplorativo” che è appena iniziato … per cui seguite
le puntate future.
Euro
Mazzi
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